RiCorDando settimana dal 16 al 22 giugno 2025

 Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sette giorni fa, la paura è tornata ad impadronirsi della Terra Santa, poi la paura è diventata terrore per i venti di guerra che soffiano in spazi sempre più ampi e più diffusi in Medio Oriente. Fra i sette luoghi strategici presi di mira e centrati dai missili iraniani, l’ospedale Soroka, a Beer Sheva, è quello che ha subito danni notevoli alle strutture. Sono rimasti feriti molti pazienti. Passa più in silenzio la notizia che a Gaza nell’ospedale di Khan Younis la mancanza di energia elettrica negli ospedali toglierà la possibilità di vita ai neonati nati prematuri.

UNICEF: Nel 2025, oltre 460 milioni di bambini sono costretti a fuggire da conflitti armati e quasi un miliardo si trova in condizioni di povertà. Le crisi umanitarie continuino a colpire in maniera particolare le fasce più fragili della società, e specialmente i più giovani.

Nigeria. Decine di uomini, donne e bambini morti tra le fiamme appiccate nella notte tra venerdì e sabato scorsi in un atto terroristico senza precedenti per ferocia e crudeltà. Il bilancio delle vittime è ancora incerto, le autorità sostengono che i morti sarebbero 50 mentre testimoni oculari hanno fatto sapere di averne contati quasi 200. Tutti, comunque, facevano parte di un folto gruppo di sfollati interni ospitati nei terreni di una parrocchia che si prendeva cura di loro sostenendoli nelle necessità della vita.

L’ultimo rapporto pubblicato dalla FAO e dal Programma alimentare mondiale e relativo al periodo da giugno a ottobre, segnala che a livello globale cinque paesi – Palestina (Gaza), Sudan, Sud Sudan, Haiti e Mali – si trovano al livello più alto di insicurezza alimentare.

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che 31 palestinesi in cerca di aiuti umanitari sono tra le almeno 60 persone uccise oggi dalle forze israeliane, l'ultimo di una serie di attacchi vicino ai centri di distribuzione degli aiuti.

Nello stato indiano del Gujarat diciotto persone hanno perso la vita in incidenti legati alla pioggia. Le vittime sono morte colpite da fulmini o travolte da edifici crollati.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

A Roma conferenza del movimento Flame of Hope che, in Vaticano, ha salutato il Papa all'udienza generale, in occasione dell'avvio di un pellegrinaggio di pace che intende fare tappa a Gerusalemme, Hiroshima, New York e all'Expo di Osaka. Preoccupato per l'escalation delle tensioni tra Israele e Iran, il nipote di Gandhi, che ha partecipato alla conferenza, afferma che la lacerazione che i conflitti procurano alle società sono "un fenomeno molto pericoloso perché la guerra sta diventando un business".  "Creare divisioni politiche nella popolazione è diventata una formula molto efficace. Se guardate, in molte democrazie, i politici che hanno ottenuto il potere hanno diviso effettivamente la popolazione e inibito la loro capacità di scegliersi un governo". "Credo che se crediamo in un ideale, se crediamo in una causa, è il momento di parlare. E fare in modo che il mondo sappia – come diceva mio nonno – che, anche se la voce della verità è morbida, o non è abbastanza dirompente, è comunque importante, perché almeno dà più speranza di chi mente. È questo è l’inizio della rivoluzione".

I detenuti di Rebibbia dedicano il loro ultimo notiziario a Papa Francesco “voce e speranza dei reclusi”. "Non tutti sanno" è il titolo del periodico realizzato dai detenuti della Casa di Reclusione che hanno voluto dedicare al Pontefice argentino la nuova pubblicazione. Tra analisi, cronache e testimonianze, il ricordo dell'apertura della Porta Santa a Rebibbia e della testimonianza di vicinanza del Papa verso la popolazione detenuta, con il costante invito alla speranza e l'appello a condizioni più umane per i reclusi.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Il segno della nuova ed eterna alleanza è il calice del tuo sangue, Signore: e il formarsi di un popolo nuovo è il segno che il tuo sacramento continua ad avverarsi. Parlaci ancora del tuo dono, o Cristo, e fa che noi stessi, come te, ci facciamo pane per i fratelli. Amen