AL SERVIZIO DELLA PAROLA a cura di p. Harry Kalonga

 

XVI DOMENICA (C)

L’OPERA DI CARITA' DEVE ESSERE FRUTTO DELL’ASCOLTO            Lc 10, 38-42.

Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno . Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”(vv41-42).

Gesù è in cammino verso Gerusalemme, dove ormai si sta compiendo la sua “ora”. Durante  questo ultimo grande viaggio fa una sosta ristoratrice nella casa dei suoi amici: una-casa rifugio, un rifugio del cuore per il Maestro, per Gesù. Betania significa “casa dei poveri”: davvero qui Gesù, il Povero, viene accolto e onorato con premurosa e amorevole sollecitudine. Qui dona ai suoi amici di comprendere qual è la vera ricchezza. Approfondiamo per capire bene il testo attraverso i personaggi principali.

Marta: Impegnata nelle faccende domestiche, rappresenta la cura delle necessità materiali e l’azione concreta. Inizialmente, si lamenta con Gesù perché Maria non l’aiuta, manifestando un’eccessiva preoccupazione per le incombenze pratiche. Marta chiede Gesù di dire a sua sorella di aiutarla.

Maria: Si dedica all’ascolto della parola di Gesù, seduta ai suoi piedi. Questo gesto simboleggia la ricerca della dimensione spirituale, l’attenzione alla Parola di Dio e l’importanza della preghiera e della contemplazione.

Gesù: Gesù qui afferma che Maria ha scelto la parte migliore, quella che non-le verrà tolta. Questo non svaluta il lavoro di Marta, ma sottolinea che la dimensione spirituale e l’ascolto della Parola sono fondamentali per la vita del cristiano.

La parola “ospitalità” deve essere recuperata dal vocabulario e utilizzata nella nostra vita quotidiana. Viviamo in un mondo dominato dall’individualismo e dall’avidità. Dobbiamo imparare e mettere in pratica l'accoglienza delle persone con attenzione e senza discriminazioni solo perchè anche loro sono persone. Nella nostra vita quotidiana incontriamo molte persone. Le persone entrano ed escono dalle nostre vite quotidianamente. Arrivano con le loro storie di gioia anche di sofferenza. Come le accogliamo? Le trattiamo come persone? Quando se ne vanno e tornano alla loro vita normale, si sentono sollevate e felici? Quanta attenzione dedico a mia moglie, mio marito o ai miei figli? Non occupo il mio tempo con molte cose, come il cellulare o il computer? Cosa mi fa paura di entrare in una relazione con loro? Sentono che sono presente nelle loro vite? Se riflettiamo profondamente su queste cose, allora abbiamo iniziato a vivere una vita di ospitalità. Ricordiamo che ogni persona umana è stata creata a immagine di Dio. Chiunque accoglie un fratello o una sorella in modo dignitoso, accoglie Gesù.

Ascoltare e meditare sulla Parola di Dio può promuovere compassione ed empatia, portando a un aumento del comportamento pro-sociale e delle azioni caritatevoli nella vita quotidiana. La meditazione può creare le basi per connettersi con gli altri a un livello più profondo ed essere più inclini ad aiutare chi è nel bisogno.

Esiste un legame diretto tra meditazione sulla Parola di Dio e carita', che può manifestarsi in vari modi. Chi pratica la meditazione della gentilezza amorevole potrebbe essere più propenso a dedicarsi al volontariato sociale, a donare a una causa a cui tiene o semplicemente a dare una mano a uno sconosciuto. Per fare questo Gesù deve essere un punto di partenza.

Gesù è il fondamento delle opere di carità. La convinzione è che gli insegnamenti e l’esempio di Gesù, in particolare la sua enfasi sull’amore, la compassione e il servizio al prossimo, debbano essere la forza trainante degli atti di carità. Questa prospettiva suggerisce che impegnarsi in attività caritatevoli sia un modo per seguire i comandamenti di Cristo e dimostrare amore per Dio e per il prossimo. Implica che la vera carità, in un contesto cristiano, non è semplicemente un atto di gentilezza casuale, ma piuttosto una risposta alla parola di Dio e un riflesso del suo amore. Ecco perché ascoltare la Parola e meditarla è importante.

Il brano non invita ad abbandonare le responsabilità pratiche, ma a trovare un equilibrio tra l'azione e l’ascolto della Parola di Dio. La vera vita cristiana si nutre sia della concretezza del servizio che della profondità dell’incontro con Cristo.