Ricordiamo davanti a te, o Signore
Gaza. Ancora piccoli uccisi giovedì mentre attendevano la distribuzione degli aiuti a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza. È sconcertante che il nostro governo, in complice compagnia con i governi occidentali, ancora esiti a parlare di “crimini di guerra e genocidio”. Sarebbero circa 20.000 i piccoli morti dall’inizio della guerra.
Gaza, crescenti timori per la migrazione forzata dei palestinesi La denuncia dell'agenzia di stampa Reuters sui piani per affidare il controllo della Striscia alla “Gaza humanitarian foundation” fondata da Israele e Stati Uniti per sostituire Unrwa espulsa dalla Striscia dal governo israeliano. Nei piani dell'organizzazione anche l'allestimento di campi di transito al di fuori dell'enclave palestinese per deradicalizzare la popolazione.
Cisgiordania, i coloni ebrei attaccano gli abitanti di Taibeh l’unico villaggio palestinese interamente cristiano. I tre parroci delle chiese, latina, greco-ortodossa e melchita denunciano le ripetute violenze contro gli abitanti cristiani e i loro beni. I sacerdoti chiedono alla comunità internazionale ed ecclesiastica di inviare missioni sul campo per documentare i danni e il deterioramento della situazione
Kenya, non si fermano le proteste nonostante la repressione. Oltre 30 morti nelle proteste degli ultimi giorni contro il malgoverno, le tasse, la corruzione, le ingiustizie e la povertà. Continua la conta dei morti e feriti, gli arresti e le sparizioni dei giovani che protestano.
Guinea: in aumento rapimenti e sparizioni forzate. Decine di organizzazioni per i diritti umani denunciano in particolare ancora una volta il totale silenzio delle autorità rispetto alla scomparsa, un anno fa, di Oumar Sylla e Mamadou Billo Bah che chiedeva per l’appunto il ritorno a un governo civile.
Oltre 3.000 persone sono state uccise ad Haiti nei primi sei mesi dell'anno. C’è il timore che la diffusione della violenza delle gang possa destabilizzare altri Paesi caraibici.
Almeno 215 sacchi contenenti resti umani sono stati rinvenuti nella più grande fossa comune clandestina scoperta finora quest'anno in Messico. Il gruppo 'Guerreros Buscadores' (Guerrieri Cercatori), composto principalmente da donne alla ricerca dei resti dei loro familiari scomparsi, ha chiesto alle autorità di "verificare che non vi siano altre vittime".
Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza
I 40 anni di OSA, al servizio dei più fragili. Fondata negli anni Ottanta, come realtà dedicata all’assistenza e al supporto delle persone più fragili, la cooperativa socio sanitaria ha fatto dell’assistenza domiciliare integrata la sua vocazione: “servire il malato, non solo curandone le ferite del corpo, ma ascoltando i suoi bisogni e accogliendo la sua fragilità con competenza e cuore»
Nelle Ande ferite, ascolto e cura al policlinico Santa Rita di Cuzco Testimonianze dall'ospedale peruviano dove l'organizzazione italiana Apurimac e gli esperti dei Centros de Emergencia Mujer sono impegnati per la parità di genere. “Molte si rivolgono anzitutto al personale dei nuovi Spazi di ascolto, dove si può accedere liberamente e avere una prima consulenza gratuita” “Ci capita di fornire supporto per la presentazione di denunce ma anche di aiutare persone che hanno aggredito, affinché capiscano l’errore commesso e possano cambiare il loro comportamento”.
Kabul. Il sogno digitale di Afsaneh per le donne afghane: «Online torniamo libere». Il Premio della Fondazione Avvenire a una giovane informatica di Herat. «Dal 2021 non posso più avere clienti uomini, né partecipare a fiere specializzate. Non posso girare per le strade se non accompagnata da mio padre o da mio fratello. Le limitazioni sono tantissime, ogni giorno è peggiore del precedente». Ecco perché il mondo online - sempre che la connessione internet funzioni, che l’elettricità sia fornita regolarmente, e che si possegga un pc o uno smartphone - è l’unico che le donne possono frequentare liberamente e da cui possono trarre occasioni di lavoro e quindi di sopravvivenza. «Se abbiamo accesso alla tecnologia abbiamo accesso ai nostri diritti», spiega. Cioè studiare, lavorare, rendersi indipendenti.
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo
Signore Gesù, rendi saldi i nostri passi e guidaci nel cammino che desideriamo compiere. Rassicura il nostro cuore e aprilo alla tua Parola, dissipando in noi tutto ciò che ci impedisce di ascoltarla con semplicità.
Dt 30,10-14 Col 1,15-20
Lc 10,25-37
25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». 30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». 37Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».
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In questi capitoli, da metà circa del IX° fino al v. 27 del XIX°, Luca inserisce una sezione che viene chiamata “la sezione del viaggio verso Gerusalemme”. La Buona novella si pone sulle strade dell’umanità, fuori dagli apparati templari… La stessa scena della parabola è “lungo la strada”. In questo modo, il discepolo della “Via” (così venivano chiamati i cristiani nelle comunità della Chiesa delle origini) riceve una chiara indicazione di ciò che comporta essere discepolo.
Il brano si presenta diviso in tre parti:
l’inizio (vv. 25-29) e la fine (vv. 36-37) fanno da cornice al corpo centrale (vv 30-35) del racconto, cioè la parabola.
Nella prima cornice il dialogo ha inizio per iniziativa del dottore della legge. Secondo i canoni delle dispute rabbiniche, alla domanda di fondo viene risposto con un’altra domanda.
La domanda di Gesù non è priva d’interesse per la comunità della chiesa delle origini. La nuova traduzione recita: “Cosa sta scritto nella legge? Come leggi?”, non solo quindi: “Cosa leggi?”. In altre parole: con quale atteggiamento approcci la Parola contenuta nella Scrittura, con curiosità intellettuale o con la disponibilità a lasciarti coinvolgere? A seconda del come, anche la risonanza della Parola nelle persone assume uno spessore differente. Si registra in principio una fondamentale convergenza ma poi, la ripresa dell’interrogazione da parte del dottore della legge esige una chiarificazione di tipo limitativo: Chi è il mio prossimo? Ossia: quali sono i confini della prossimità?
Nel corpo centrale, ossia la narrazione della parabola, troviamo un'ulteriore suddivisione in tre scansioni:
Il luogo e l’episodio relativo all’uomo sventurato.
Il passaggio del sacerdote e del levita.
La scena del Samaritano con verbi di movimento opposto a quelli dei due personaggi che l’hanno preceduto e il coinvolgimento dell’albergatore.
Nella cornice CONCLUSIVA ruoli e contenuti sono invertiti: l’interlocutore diventa l’interpellato.
Alla richiesta limitativa subentra una prospettiva aperta a tutto tondo. È quindi chiaro che il rovesciamento di prospettive porta con sé il messaggio che il discepolo della “VIA” non è uno che si preoccupa di porre limiti nell’identificazione del prossimo, egli piuttosto è preoccupato di come divenire prossimo all’altro.
Rileviamo che
Gran parte del messaggio gioca sul contrasto sacerdote – levita, da una parte, e Samaritano, dall’altra. Gli uni, funzionari dell’ordinamento templare, mentre, l’altro, uno scomunicato eretico.
Al centro dei movimenti degli opposti personaggi vi è colui che “è incappato nei briganti”, identificato semplicemente come un uomo (in situazione, non solo di sofferenza ma anche di oppressione: “avendogli imposto delle percosse”).
La qualifica di disprezzo che solitamente accompagna il termine “samaritano” e i verbi che indicano le sue azioni, lo identificano come il Cristo:
anche lui scomunicato,
anche lui “andando per via”,
anche lui si commuove e “avanzando, fascia le ferite,
anche lui incarica i discepoli e le discepole di prendersi cura dell’umanità,
anche lui rifonderà, al suo ritorno, chi avrà fatto la misericordia.
La misericordia è il grembo che, accogliendo le ferite dell’altro (la mezza vita) lo rigenera alla vita intera.
Il cuore del messaggio di questa parabola è questo: IL DISCEPOLO DELLA “VIA” PERCORRE LA STRADA OPPOSTA a quella DI CAINO, che è fratricida perché non vuole essere custode di fraternità. Il discepolo/a SI SENTE SEMPRE RESPONSABILE DELL’ALTRO. IN QUESTA RESPONSABILITA' ESPRIME IL VERO CULTO GRADITO A DIO.
Salmo 18
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.