Meditazione Domenica 1 Avvento C

  


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Gaza: dov'è la comunità internazionale? Nella Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese che si celebra il 29 novembre da quasi cinquant'anni gli occhi del mondo si posano sulle macerie della Striscia, dove le madri denutrite non riescono più ad allattare i figli e gli aiuti arrivano col contagocce. In tutto il mondo le persone avvertono la difficile situazione del popolo palestinese, e in particolare quella di Gaza.

Nel deserto senza futuro, la protesta di un gruppo di rifugiati in Niger. Da due mesi circa un gruppo di persone assistite dal centro umanitario dell’Unhcr sfidano ogni giorno caldo e polvere per chiedere pacificamente di poter avere una vita dignitosa. Alcuni sono bloccati nel centro dal 2017dove ospitate circa 1.500 persone, di cui 500 bambini.

Ad Haiti aumenta il reclutamento di bambini soldato. Sono migliaia i bambini reclutati con la forza dalle gang armate che da tempo insanguinano il Paese caraibico.

Cop29, 300 miliardi di dollari per gli aiuti climatici. Forte la delusione per una cifra ritenuta al ribasso da parte dei 45 Paesi poveri i cui rappresentanti hanno definito “pietosamente basso e ridicolo”. 

Crescono le vittime delle mine nel mondo: sono quasi 6 mila. Il Myanmar registra il maggior numero di vittime per le mine antiuomo, seguito da Siria, Ucraina e Afghanistan. Sono in totale 58 gli Stati contaminati da questi ordigni.

Greenpeace denuncia l’Alliance to End Plastic Waste (AEPW). Inquinamento da plastica: 5 multinazionali da sole hanno prodotto 132 milioni di tonnellate. 

Crisi idrica: Zambia e Zimbabwe al buio. La prolungata siccità ha ridotto la portata d’acqua della diga di Kariba che fornisce energia elettrica ai due paesi. Emergenza idrica, energetica e alimentare si vanno aggravando, provocando condizioni di vita sempre più critiche per milioni di persone.

Panama, veto del presidente alla legge sul diritto all'acqua approvata a ottobre dall'Assemblea Nazionale, che stabilisce il quadro giuridico per il diritto di accesso all'acqua potabile, ritenendola inadeguata e inapplicabile. 23% della popolazione infantile vive senza accesso all'acqua potabile sicura.

Migliaia di persone in Libano hanno festeggiato nelle strade del Paese l'accordo di tregua raggiunto tra Hamas e Israele. L'esercito israeliano che rimane per il momento come forza occupante nel sud del Paese per la seconda volta in poche ore ha aperto il fuoco nel sud del Libano in direzione di civili che tentano di tornare alle loro case distrutte a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi.

Incendio devasta baraccopoli a Manila, almeno 1000 case bruciate. Nessuna notizia di vittime, c'erano 2000 famiglie. Il villaggio di Isla Puting Bato a Manila è raso al suolo. "Quella zona è a rischio di incendio poiché la maggior parte delle case sono fatte di materiali leggeri". 

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

A Roma i ministri della giustizia di oltre 20 paesi per confrontarsi sui temi della tutela della vita umana e sull'abolizione della pena di morte. L'evento organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio è la XIV Conferenza internazionale dedicata alla promozione di una moratoria globale delle esecuzioni e alla progressiva abolizione della pena di morte nel mondo.

Suor Rita Giaretta: contro la violenza sulle donne offrire accoglienza e riparo. La religiosa orsolina, fondatrice di Casa Rut e di Casa Magnificat, a Caserta e a Roma, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre), racconta il percorso di risanamento e liberazione di tutte coloro che si sono rivolte a lei per ritrovare la dignità di essere umani.  "Questo per me, donna e religiosa, è uno scandalo, non possiamo non metterci accanto delle nostre sorelle”.

La Chiesa non chiude la porta ma la spalanca a tutti” dice papa Francesco, ricevendo in udienza la comunità accademica del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia. “Tutti” ripete. E incalza: “Non dimenticare questa parola: tutti”. E ancora: “Tutti, tutti, tutti”. Tre volte lo ripete ancora. Perché sia chiaro, chiarissimo, senza possibilità di equivoco. Senza che questa apertura possa essere soggetta a interpretazioni. "Perché tutti hanno bisogno di un’attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante”.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…

Verbo di Dio, Parola creatrice, vieni e fa' di noi la tua casa vivente. Amen


Ger 33,14-16   Sal 24   1Ts 3,12-4,2   

Lc 21,25-28.34-36


25Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, 26 mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. 27Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. 28Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina".

34State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso; 35come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. 36Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo".

***

Questa pagina del Vangelo, che desta in noi sentimenti di sgomento, è destinata invece alla consolazione dei cristiani della prima generazione messi spesso alla prova perché dovevano subire emarginazione e persecuzioni di ogni genere.

Dopo l'ingresso in Gerusalemme, Gesù presidia il tempio. Con la sua presenza si realizza una grande inclusione del vangelo di Luca: in 2,46 (Gesù dodicenne al tempio interloquiva con i dottori) così si chiudeva il vangelo dell'infanzia. In questi capitoli che precedono il racconto di passione, si chiude nel tempio il suo itinerario di annunciatore del regno.

Questa è la cornice del brano:

  • Nel tempio cercano di farlo fuori, ma il popolo è dalla sua parte 19,47-48

  • (dopo il nostro brano) nel tempio continua ad insegnare dopo aver passato la notte sul monte degli Ulivi (di fronte al tempio) e poi, al mattino il popolo andava nel tempio ad ascoltarlo.

Il contesto del tempio, non è irrilevante al fine di entrare nel messaggio del nostro testo.

Qui il luogo santo va inteso come apparato che ha concluso la sua funzione e che nel suo persistere diventa pesante e oppressivo. Queste parole vanno quindi accolte ponendosi sul crinale di un passaggio: non stanno illustrando la fine del mondo, ma la fine di un mondo per aprirsi ad un mondo nuovo.

Esistono delle esperienze, delle pratiche, dei mondi, degli apparati istituzionali anche nell'ambito della vita ecclesiale, a cui occorre porre la parola fine, altrimenti si trasformano in istituzioni pesanti e oppressive?

Entrando ora nel testo, alcuni particolari presenti nei versetti che lo precedono fanno pensare che i fatti del 70 d. C., ossia la distruzione di Gerusalemme, siano già accaduti e percepiti come eventi drammatici.

Luca unisce le parole sulla distruzione di Gerusalemme e del tempio a quelle sulla cosiddetta “fine del mondo” che nel linguaggio dei profeti era chiamata “Giorno del Signore”.

D'altra parte, anche Gesù sta vivendo un tempo che potrebbe essere considerato il “tempo della sua fine”. Il momento è drammatico per lui e, trenta quarant'anni dopo, gli eventi non sono meno preoccupanti per la comunità cristiana.

In ogni caso quell'evento storico fornisce l'occasione per spaziare in una visione più grande che abbraccia il senso della storia e i drammi della vita.

Prima di entrare nel vivo di questo testo, è necessario precisare che il linguaggio, in buona parte, appartiene al genere apocalittico, ossia un modo di dire abbastanza frequente in alcuni circoli già presenti prima di Gesù e dopo. Chi parla in questo modo vuole scuotere; far capire che la situazione è tale per cui occorre saper discernere e scegliere ciò che più conta. Per i credenti messi alla prova dalla durezza delle circostanze, cosa conta di più? Che cosa è essenziale e cosa non lo è?

Per conferire urgenza al messaggio colui che parla non esita ad usare i toni drammatici degli sconvolgimenti cosmici.


  • La prima scena è un affresco dalle tinte oscure e forti. I segni nella volta celeste, il fragore del mare e le potenze sconvolte fanno da cornice al sentimento dominante: l’angoscia e la paura. Espressioni queste che nel loro senso originario intendono esprimere il disorientamento di chi, all’interno degli avvenimenti tumultuosi della vita non si sa orientare perché non ha criteri di valutazione, né punti di riferimento e quindi, è in balia di tutto.

A questo punto occorre leggere Dn. 7, 13-14 perché è a questo testo che Gesù fa riferimento.

Nel secondo secolo avanti Cristo, ci fu una persecuzione sistematica e scientifica per alienare radicalmente Israele da parte di Antioco IV° Epifanie. A quella persecuzione si contrapponeva la resistenza su parecchi fronti: dalla guerriglia partigiana alla profezia. Ovviamente il linguaggio era abbastanza criptico, con molte immagini surrealiste. Daniele però voleva sostenere la speranza, soprattutto dei resistenti. Anch’egli è nel buio (la situazione infatti è assai cupa e confusa), tuttavia, nelle visioni notturne, invita ad alzare lo sguardo togliere; a non rimanere in una visione raso terra. Così, elevando lo sguardo, contempla una visione altra: il Figlio dell'Uomo venire sulle nubi del cielo. Come dire: guardando oltre, secondo il punto di vista della storia che fa Dio, è possibile scorgere, pur nella sofferenza del momento, l’avanzare di una nuova umanità (Il Figlio Dell'Uomo). Anche nel nostro testo, allo sconvolgimento delle potenze celesti, appare, come in dissolvenza, un contrasto di una scena luminosa e rasserenante: l’incedere del Figlio dell’Uomo che viene per pacificare e far decantare il tumulto del cosmo.

A questo punto è più che pertinente il richiamo alla vigilanza, intesa, non come stato d’allerta, ma come attitudine alla consapevolezza perché, si sa, l’inganno delle apparenze, di una vita superficiale e di successo è sempre dietro l’angolo.

La vigilanza ha come esito la possibilità di stare di fronte al Figlio dell’uomo, ovvero di mantenersi in uno stato di alleanza per cui, anche se provato dalle difficoltà e dalle prove, il discepolo non perde mai la speranza; è sempre pronto ad accogliere un modo nuovo di vivere, una nuova umanità.

Perciò attorno al tema della speranza sta tutto un grappolo di parole che indicano atteggiamenti di apertura e di superamento dell’angoscia:

  • drizzatevi

  • alzate la testa

  • conoscete che il regno è vicino

  • state attenti

  • stare di fronte al Figlio dell’uomo.

Possiamo concludere con un annuncio: L'evento catastrofico o le difficoltà sembrano decretare la fine di un'esperienza, di una promessa. Sembrano mettere in forse il compiersi del regno. Alcuni infatti pensano che la vita secondo il Vangelo sia una pia illusione per anime belle. Per loro, la concretezza è ben altro!

Gesù prendendo occasione della fine di Gerusalemme, del tempio e del mondo, ci fa vivere la fine di un tempo per consegnarci al nuovo tempo, “il tempo della testimonianza”. Nel tempo della storia che mette sotto processo Gesù, noi siamo chiamati ad essere testimoni di Gesù e del regno di Dio nel mondo. In pratica, le difficoltà, le paure, la fatica e le fragilità che sembrano dichiarare la fine della vita evangelica, non sono la fine ma momenti per scoprire il fine della vita e delle cose. Non sono propriamente difficoltà ma occasioni per vivere il tempo nuovo della testimonianza.


Salmo 24

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.

Meditazione Domenica XXXIVa B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Crimini di guerra, la Corte de L’Aia chiede l’arresto di Netanyahu e leader di Hamas. Per il conflitto a Gaza la Camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Ricercati anche alcuni funzionari del gruppo terroristico palestinese, tra cui il leader Al-Masri. Intanto le vittime nella Striscia sono salite ad oltre 44 mila.

Dopo l'utilizzo da parte di Kyiv di missili di Gran Bretagna e Usa il presidente russo evoca un’ulteriore escalation della guerra. Tensione altissima anche per il primo utilizzo di un missile ipersonico russo potenzialmente intercontinentale. Zelensky chiede al mondo di spingere il Cremlino verso una pace reale.

Alla Cop29 restano lontane le posizioni sulle cifre da stanziare. Nella conferenza sul clima che si chiude domani a Baku, in Azerbaigian, è stato riconosciuto che i Paesi in via di sviluppo subiscono impatti sproporzionati dal cambiamento climatico. Si cerca un compromesso tra le posizioni dei Paesi del Nord e Sud del mondo, sugli aspetti decisivi del negoziato.

Abusi, Telefono Azzurro: il dramma rivelato dai numeri. In occasione della Giornata internazionale per la protezione dei minori, presentato a Roma il Dossier abuso 2024 della Fondazione che difende i diritti dell'infanzia. In tutto il mondo, oltre 90 milioni di ragazzi e ragazze hanno subito violenza sessuale.

Perù, i minatori informali protestano davanti al Parlamento. Chiedono di essere legalizzati. I minatori davanti al Parlamento hanno striscioni con sopra scritto, "Sì al Reinfo, estensione sì o sì", "Romulo Mucho (il ministro dell'Energia e delle Miniere) dimettiti" e "la nostra attività genera occupazione e benefici".

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

L’informazione è la prima forma di solidarietà, disarmare le parole. Al convegno "Giornalismo e speranza" che si è tenuto all'università Lumsa, una riflessione su alcune sfide alla professione: dall’impatto dell’intelligenza artificiale alle necessità di illuminare le periferie, dal problema del lavoro povero ai linguaggi di odio alimentati dai social. 

Caritas: la Chiesa chiede di sospendere gli sfratti nell'anno del Giubileo. La richiesta arriva dal vicario per la diocesi di Roma, in occasione della presentazione del rapporto sulle povertà nella capitale italiana nel 2023. Chieste anche misure per favorire gli affitti lunghi rispetto a quelli brevi.

In vista della Giornata mondiale dei bambini, il 20 novembre, i giovani di Botswana, Malawi, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe hanno voluto, attraverso un appello congiunto, far presente all’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unte per l’infanzia) la propria aspirazione a vedere promosso il loro diritto a un’istruzione di qualità, a crescere in un ambiente sicuro e protetto, e a essere al riparo dai pericoli.

Afghanistan, apre il primo orfanatrofio pubblico per bambine. "Durante le nostre missioni nella provincia di Kapisa abbiamo incontrato donne disperate che, inginocchiate davanti all'orfanotrofio maschile sostenuto da Nove e Otb Foundation, imploravano di accogliere le loro figlie". Le 50 ragazze che risiedono nella nuova struttura di Kapisa ricevono alloggio e cibo e hanno accesso a istruzione, assistenza sanitaria e sostegno emotivo. Una assistenza globale che consente loro di liberarsi dal ciclo di povertà e sfruttamento che spesso accompagna il matrimonio precoce.

Premio per la pace dei bambini ad attivista afghana Ibrahimi. Adolescente si batte per far sentire la voce delle donne. Ibrahimi ha ricevuto l'onorificenza per il suo "coraggioso lavoro di lotta per i diritti delle ragazze in Afghanistan, dove le donne vengono messe a tacere dalle regole oppressive stabilite dai talebani".

Monastero del bene comune e Parrocchia di Sezano. In occasione della giornata contro la violenza sulle donne l'Associazione Trezzolano Insieme ha organizzato una manifestazione "Donne incartate". Alla serata ha partecipato il Coro Suricantus e nella Loggia del Monastero di Sezano si sono potute ammirare le immagini del i duo fotografico Light Lens di Alessandro Magagna e Laura Marinelli. L'esposizione intitolata "Donne incartate. Quando la donna dono", un percorso pensato per raccontare le stagioni della donna "Ogni donna custodisce le energie necessarie come la forza, la determinazione e il coraggio per rinnovarsi sempre e comunque".

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Padre, ti preghiamo, siamo nel mondo, ma preserva le nostre coscienze dalla mentalità mondana. Il tuo Spirito ci mantenga vigilanti affinché noi che siamo del sistema non consegniamo il nostro cuore al sistema. Amen

Dn. 7, 13-14 Ap. 1, 5-8

Gv. 18, 33-37


Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».

Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».

Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».


***

Il testo di Gv 13, 33-37 è preceduto da un insieme di fatti che ruotano intorno alla comparizione di Gesù di fronte all'istituzione religiosa giudaica. Giovanni fa notare che prima di comparire davanti a Caifa, che era il sommo sacerdote, Gesù compare prima davanti ad Anna, suocero di Caifa. Anna di fatto era il vero stratega della politica e soprattutto dell'economia del tempio. Era lui che aveva il controllo e il monopolio della macellazione degli animali per i sacrifici che si celebravano nel tempio. Chiunque voleva compiere questi riti doveva acquistare gli animali per il sacrificio presso le sue macellerie. Naturalmente uno come Gesù, che aveva attaccato frontalmente il tempio per dichiarare la fine di questi riti perché l'unico vero atto di culto gradito a Dio è il dono si sé per amore dell’umanità, non poteva che risultare inviso al sistema religioso templare. Quindi la decisione di farlo fuori rappresentava la soluzione finale.

Quando poi Gesù è di fronte a Caifa, rappresentante del potere istituzionale religioso, assume un atteggiamento di maestosa dignità. Dalle sue risposte emerge una dignità tale da evidenziare l'insignificanza della persona di Caifa. Quest'ultimo non può che difendersi volgarmente attraverso lo schiaffo della guardia a Gesù. E, ancora una volta, nella risposta di Gesù emerge una dignità tale far svergognare la controparte.

Ora il dialogo tra Gesù e Pilato è inserito nel dibattimento processuale che vede Gesù come imputato. Processo questo che realizza quanto Gv. aveva scritto nel prologo del suo vangelo: “Venne tra i suoi, ma i suoi non l’hanno accolto”. Infatti, sono stati loro a consegnarlo a Pilato.


Iniziando il discorso, Pilato parte subito dalla questione della regalità di Gesù: “Tu sei il re dei Giudei?”. È evidente che questo è il vero capo d'accusa contro Gesù. L'indagine sul comportamento è successiva e abbastanza formale: “Che hai fatto?”.


Anche in questo caso, come già davanti al sommo sacerdote, Gesù esprime una dignità tale da mettere in imbarazzo il politico Pilato. È lui, Gesù, che imposta il dibattimento. Da inquisito diventa interlocutore. In questo modo, ancora prima di fornire una risposta diretta all'interrogazione di Pilato, col suo atteggiamento ci fa comprendere che, per Gesù, essere re vuol dire innanzitutto un modo di essere della persona. La regalità per lui non è possedere prerogative di dominio su qualcuno o su un territorio, la regalità è un atteggiamento dell'uomo Gesù e di ogni uomo capace di “reggere” la situazione secondo paradigmi diversi da quelli della potenza e del dominio sugli altri.

È in forza di quest'atteggiamento che può affermare con molta chiarezza che l'efficacia del suo essere non appartiene alle categorie del potere mondano le quali, non reggono al confronto. Anzi, rasentano quasi il ridicolo.

Spesso nel racconto di Giovanni, gli eventi di cui si parla sono come attraversati da una sottile ironia: Caifa si crede importante, in realtà non è capace di sostenere con argomentazioni valide la sua posizione; Pilato è addirittura lì a nome dell'impero, ma non sa come salvare la faccia per essere di fatto come una marionetta nelle mani dei suoi sudditi. Gesù è un processato che pone domande e un condannato che, con la forza della sua dignità, interroga e smaschera le situazioni.

La regalità di cui egli parla non è quindi sostanziata da un ordinamento che si può servire di strumenti di dominio militare, economico, culturale o politico. Realizzare la regalità del Cristo non significa arrivare a presidiare il potere legislativo, giudiziario, esecutivo, militare, economico, culturale...in nome di Cristo e del Vangelo! La chiesa delle origini non ha mai pensato di conquistare i vertici dell'impero per sostituirlo con la sua politica, magari ispirata al Vangelo.

Il raggio della sua azione, di Gesù, è la verità e quest'ultima, lungi dall'identificarsi con un sistema di pensiero, altro non è che l'amore liberante l'umanità. Chi ascolta la verità è entrato in quest'ordine di cose. La si poteva intuire al pozzo di Sichem con la donna samaritana, alla festa di Cana di Galilea, vicino al cieco nato, e via via fino alla lavanda dei piedi. Questo è il regno di verità con cui Gesù ha a che fare.

Nella narrazione di Giovanni, questa è l'ora di Gesù, l'ora della sua veritàÈ questo il motivo per cui si trova ad affrontare un processo. Ora, nel processo, occorre appurare se Gesù porta avanti le cose davvero secondo Dio oppure no; se davvero ha ragione oppure no…Ora si avvicina il momento della sentenza finale.

Sappiamo che la stessa sentenza, secondo il mondo (l’ordinamento dei poteri), va nella direzione della condanna, secondo Dio invece, è il compiersi della “Gloria” ossia di un preciso piano di Dio, il compimento di un disegno d’amore.

Il brano termina con un interrogativo da parte di Pilato: “Cos’è la verità?”. Non si tratta di una battuta sprezzante. In realtà è una questione seria che non bisogna mai lasciar cadere: Che cos’è la verità? Vale a dire: Gesù ha ragione si o no? Vale la pena o no seguirlo?

Riconoscerne la sua regalità, la sua signoria, significa assumere, far nostri i criteri di riferimento che appartengono alla sua verità.


Salmo 92


Il Signore regna, si riveste di maestà:

si riveste il Signore, si cinge di forza.

È stabile il mondo, non potrà vacillare.

Stabile è il tuo trono da sempre,

dall’eternità tu sei.

Davvero degni di fede i tuoi insegnamenti!

La santità si addice alla tua casa

per la durata dei giorni, Signore.


Meditazione Domenica XXXIIIa B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Guerre e cambiamenti climatici affamano sempre più persone. L’Indice globale della fame 2024 denuncia come siccità e alluvioni da una parte e conflitti dall’altra allontanano sempre più la possibilità di eliminare la fame entro il 2030. Il rischio è che per quel momento, 582 milioni di persone saranno cronicamente denutrite.

Sudafrica: la guerra sporca del governo contro i minatori illegali intrappolati da circa un mese in una miniera abbandonata a Stilfontein, non lontano da Johannesburg. Le autorità li lasciano senza viveri per farli uscire da sottoterra. Negli ultimi anni, la chiusura di numerosi siti minerari ha spinto ex minatori e migranti illegali, provenienti dai paesi vicini, a praticare l’estrazione illecita per poter sopravvivere.

Delitto Moussa: “È il nostro Regeni. Vogliamo capire cosa è accaduto”. Lo chiedono gli esponenti della comunità maliana nell’incontro avvenuto alla stazione di Verona, dove è stato assassinato, oltre 3 settimane fa, Moussa Diarra. L’avvocata della famiglia sottolinea la lentezza delle indagini.

Costa Rica, 2mila persone evacuate per le piogge. La Commissione nazionale di emergenza ha ricevuto almeno 190 segnalazioni di inondazioni.

Save the Children, 300mila bambini fuggiti da Libano verso Siria. Molti bambini viaggiano da soli, separati dai genitori o dalle famiglie, sono a rischio di abusi, malattie e soffrono per la carenza di cibo, com l'inverno che incombe.

Contro la volontà del Comune, si è svolta sabato 9 novembre una manifestazione della Rete dei Patrioti e di Casapound. Una circostanza che ha fatto mobilitare la rete antifascista bolognese, che ha definito una provocazione una manifestazione di gruppi dichiaratamente neofascisti vicino alla stazione dove c'è stata la strage del 2 agosto 1980, attuata dal terrorismo nero. È grave che chi ha la responsabilità di gestire l'ordine pubblico abbia permesso a 300 persone vestite con la camicia nera di entrare nella città e di sfilare di fronte alla stazione.

Cuamm, salute e vita di mamme e bambini hanno la priorità sulle guerre
Al Lingotto di Torino, ieri 16 novembre, si tenne l’Annual Meeting dell’organizzazione impegnata nella tutela della salute delle popolazioni africane. "Se vogliamo dare un futuro al nostro mondo e alla nostra umanità, deve essere rispettato il diritto sacrosanto alla salute e all’accesso alle cure di base per tutti. “Ci sono ancora tanti bambini che muoiono sotto i cinque anni e molti di loro addirittura entro il primo mese di vita", e poi ci sono molte mamme che muoiono di parto, “quando invece mettere al mondo un bambino senza perdere la vita è un diritto sacrosanto”. Sono 280mila le mamme che muoiono dando alla luce i loro bambini, quasi tutte concentrate nell’Africa subsahariana,

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Cop29. Mentre l’Argentina di Milei abbandona i negoziati a Baku, la premier dello Stato caraibico delle Barbados invita il consesso internazionale a dialogare “nonostante le differenze: “Vogliamo tutti che l’umanità sopravviva”. i Paesi poveri hanno ritenuto sfidare il nord del mondo a rispettare l’accordo di Parigi con impegni economici più adeguati e concreti

Gli ex ostaggi israeliani a Roma: subito un accordo per liberare i prigionieri a Gaza. Dopo l'incontro con il Papa, sei uomini e donne detenuti da Hamas hanno incontrato in conferenza stampa giornalisti e rappresentanti dei media italiani presso la sede dell’Ucei. Da tutti la richiesta: “Si arrivi subito a un accordo per la liberazione di tutte le persone sequestrate”

Roma “R1pud1a” la guerra, il Campidoglio illuminato per la pace. L’iniziativa, organizzata da Emergency, si inserisce all’interno della campagna dell’associazione umanitaria in favore delle popolazioni colpite dai conflitti. La facciata del Palazzo Senatorio della piazza romana illuminata con la scritta ispirata all’articolo 11 della Costituzione Italiana.

Venerdì 15 novembre migliaia di universitari e liceali hanno manifestato in diverse città italiane il loro dissenso contro la manovra del governo rivendicando «un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico, la tutela del benessere psicologico nelle scuole e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole», ha spiegato Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti.

Respira aria di Concilio nella Basilica di San Paolo, dove il primo annuncio del Vaticano II venne dato da san Giovanni XXIII nel 1959. Ma si sente insieme anche il profumo del Giubileo della speranza, cioè del futuro. Di cui non bisogna avere paura, come scrive il Papa. Francesco ha inviato venerdì 15 novembre un suo messaggio alla prima assemblea sinodale delle Chiese in Italia, letto ai mille delegati dal cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi. I lavori, infatti, si sono aperti nel pomeriggio nel grande tempio romano dedicato all’Apostolo delle genti. Scrive dunque il Pontefice: «Non abbiate paura di alzare le vele al vento dello Spirito». E perciò i cattolici italiani sono «chiamati a guardare alla società in cui viviamo con uno sguardo di compassione per preparare il futuro, superando atteggiamenti non evangelici, quali la mancanza di speranza, il vittimismo, la paura, le chiusure. L’orizzonte si apre davanti a voi - esorta papa Bergoglio - continuate a gettare il seme della Parola nella terra perché dia frutto».

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Effondi il tuo Santo Spirito, o Signore, perché sappiamo vegliare con fede paziente. Donaci di essere noi stessi umile segno della tua venuta e tutti vedano che il nostro viaggio è verso la luce della fiducia. Amen


Dn 12,1-3    Eb 10,11-14.18


Mc 13,24-32

Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

***

Anche Marco, come gli altri sinottici, colloca questo discorso di Gesù prima del racconto di passione. Gesù prende lo spunto da una considerazione sul tempio:

vv. 1-2. Mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: “Maestro guarda che pietre e che costruzioni!”. Gesù gli rispose: “Vedi queste costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta”. La considerazione sulla fine del tempio richiama la forte tensione di Gesù stesso con l'apparato istituzionale religioso templare.

Il testo fa pure riferimento a due esperienze storiche di cui la prima generazione cristiana fu testimone:

  • la persecuzione: vv. 9-13: “Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori...”.

  • La distruzione di Gerusalemme: vv. 14ss “Quando vedrete l'abominio della devastazione...”

Marco, nel suo vangelo, le unisce. Egli vede nelle comunità del vangelo il prolungamento di Gesù Cristo. Quello che egli ha vissuto lo vivranno anche i suoi dopo di lui. Perciò sono chiamati a dare alle loro esperienze, sofferte a causa del vangelo, il valore che lui stesso ha dato alla sua stessa vicenda.

Il discorso di Gesù si articola poi in tre momenti:


  • Delle affermazioni di carattere profetico, secondo il linguaggio apocalittico (rivelativo).

  • La breve parabola del fico quale snodo interpretativo tra “i giorni della grande tribolazione” e la situazione concreta della comunità credente “anche voi quando vedrete...”.

  • Infine, un insegnamento in applicazione della parabola.


La tribolazione.

Recuperando un immaginario addirittura cosmico dalla tradizione apocalittico-profetica, in particolare di Daniele, gli eventi vengono interpretati in termini di sconvolgimento, la realtà è capovolta.

Il sole, che dovrebbe illuminare, è oscuro

la luna, che dovrebbe riflettere la luce, non splende più

le stelle, che dovrebbero essere fisse nel cielo, cadono a terra

le potenze dei cieli, che dovrebbero essere le più stabili, sono scosse


La tonalità di questa scena è decisamente oscura e il movimento degli elementi che la compongono è in caduta verso il basso. In altre parole, gli eventi della fine di Gerusalemme, del tempio e le contrarietà che la comunità incontra nel vivere il vangelo, cadono dentro un orizzonte oscuro, incerto, fallimentare.

Nel racconto di Daniele, a cui le parole di Gesù si ispirano, tutto viene trascinato verso il basso, ma sollevando lo sguardo, non più rasoterra ma verso l'alto, sopraggiunge una nuova speranza.

Passando all’applicazione concreta (v.29ss), Gesù afferma: Così anche voi, quando vedrete queste cose, (cioè la distruzione, la persecuzione, le difficoltà a causa della testimonianza ecc.) sappiate che egli è vicino, è alle porte.

Invece di trarre le conclusioni al negativo, cioè secondo la logica dello sconvolgimento depressivo, sappiate che si apre per voi il cantiere della speranza di cui la parabola del fico ne costituisce il paradigma.

Nell'economia del discorso, questa piccola parabola ha la funzione di farci passare dall'orizzonte catastrofico del fallimento alla visione più profonda della pasqua.

Quando il ramo diventa tenero... spuntano le foglie v. 28

I segni che Dio consegna nella storia sono piccoli ma inequivocabili. Al grande scenario della catastrofe cosmica si sostituisce la semplicità di un alberello. Contrariamente alla scena della tribolazione in cui tutto precipitava verso il basso, qui abbiamo un delicatissimo movimento verso l'alto: dal ramo spuntano le foglioline. Una speranza sottile, leggera, quasi impercettibile si fa strada, avanza. Pertanto, l'oscurità che dominava la scena precedente lascia ora lo spazio alla luminosità di una nova stagione: sta per arrivare la stagione dei frutti.

La comunità del Vangelo è così istruita a leggere le proprie fatiche e tribolazioni come momenti in cui prepara l'inedito, il nuovo, il cambiamento. Questa è la vera esperienza di Cristo. EGLI è VICINO, è ALLE PORTE. Sono i momenti personali e storici più difficili che esigono il lavoro della speranza, non quando tutto fila liscio senza problemi. E il lavoro consiste nell’audacia di cercare l’irrompere del Regno di Dio proprio dal di dentro delle assurdità della storia. Il Vangelo non è una droga che ti fa vedere tutto roseo, è invece una luce che illumina in misura direttamente proporzionale all’intensità del buio.

Con la dichiarazione conclusiva, viene ripreso il tema caro alla tradizione profetica del “Giorno del Signore” “nessuno conosce quel giorno...se non il Padre. Nel giorno del Signore, secondo i profeti, le cose vengono purificate nel crogiolo della storia (la grande tribolazione) e tutto acquista la sua vera dimensione... Gesù sembra spazzare via la smania di conoscere cosa succederà in futuro. Egli piuttosto invita a vivere ogni giorno come l’occasione per aiutare la germinazione delle foglioline dell’albero.


Salmo 15

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra
.


Meditazione Domenica XXXIIa B

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

In Africa occidentale, siccità, alluvioni e insicurezza alimentare senza precedenti. Negli ultimi mesi le gravi inondazioni che hanno colpito 16 Paesi hanno peggiorato la già critica situazione alimentare delle popolazioni stremate da una lunga siccità. Sono sette milioni in totale le persone coinvolte. A ciò si aggiungono i conflitti armati che dilagano nella regione. 

Libano, decine di morti nei raid israeliani sulla valle della Bekaa. È salito a 60 vittime il bilancio degli attacchi di Israele sulla regione libanese di Baalbek. Le forze israeliane fanno sapere che intensificheranno le operazioni anche su Gaza La Knesset approva una nuova legge che prevede la deportazione nella Striscia. 

Tanzania: i Maasai di Loliondo hanno perso la causa per la loro terra. Secondo la Corte suprema non potranno tornare nel loro territorio di origine, destinato alla riserva di caccia di Pooleti ad uso esclusivo della famiglia reale degli Emirati arabi uniti.

Oltre 66mila cubani evacuati per il rischio di inondazioni. Dopo l'uragano Oscar, in arrivo nuove tempeste su Guantanamo che ha causato la morte di otto persone e il danneggiamento di 12.000 abitazioni e 600 edifici pubblici.

Violenze. Il dramma e il dolore di Napoli: tre ragazzini uccisi in 17 giorni. "C’è il tema di questi scontri tra bande di giovani che avvengono anche nell’ambito di un ambiente camorristico.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Viene da Brindisi, ha 29 anni e dà voce all’Italia nel Consiglio dei giovani del Mediterraneo. «Aprite le vostre case». Nicholle Salerno cita l’appello che sua madre le ha raccontato. «L’accoglienza non può essere delegata: spetta a ciascuno di noi». Una proposta concreta di “speranza”, come chiede il Giubileo alle porte, che ha per trampolino Brancaccio, il quartiere di Palermo che lega il suo nome al martirio di padre Pino Puglisi.

Associazionismo sociale, “Italia in trasformazione, capace di reinventare partecipazione e impegno civico”. Presentato il decimo rapporto Iref delle Acli. Sebbene la partecipazione civica tradizionale sia in calo, esistono numerose piccole associazioni tematiche, spesso animate da giovani. “Questi nuovi gruppi rispondono ai bisogni specifici delle comunità locali, diventando punti di riferimento per la coesione sociale”.

Finalmente anche le persone senza fissa dimora potranno avere un medico di famiglia. Si colma così un vuoto di tutela, che contrastava con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori del Servizio Sanitario Nazionale, in base ai quali l'assistenza sanitaria va garantita in maniera uguale a tutti coloro che risiedono o dimorano nel territorio della Repubblica, senza distinzione di condizioni individuali o sociali". Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, accoglie la notizia dell'approvazione, in via definitiva, da parte del Senato avvenuta all'unanimità.

Quattro arresti per l'omicidio del sindaco Angelo Vassallo. Delitto a Pollica nel 2010, in manette anche due carabinieri coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti sulla rotta Acciaroli-Napoli.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Signore Dio, ti chiediamo di liberare noi e le Chiese dall’ossessione narcisista di considerare tutto e tutti in funzione di sé. Aiutaci ad imparare da chi sa mettere la vita a disposizione per un’umanità più umana, più fraterna, capace di crescere nella giustizia della condivisione.


1Re 17,10-16    Eb 9,24-28


Mc 12,38-44


38 Diceva loro mentre insegnava: "Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze,

39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.


40 Divorano le case delle vedove e ostentano di fare lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più grave".


41 E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro.

E tanti ricchi ne gettavano molte.

42 Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino.

43 Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: "In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri

44 Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".

***

Due vedove assumono un ruolo magisteriale nei testi della Parola di Dio di questa domenica. La prima, quella con cui ha a che fare Elia, è di Sarepta di Sidone, una pagana dunque. L’altra, quella del racconto evangelico, no. Appartiene alla tradizione giudaica, come Gesù. Ma le appartenenze a specifiche tradizioni, per la Parola di Dio non contano. L’importanza è quello che queste due donne rappresentano, ossia la parte più debole e indifesa dell’umanità.

Prima della vedova di Sarepta, Elia ha dovuto fare i conti con un’altra donna, anche lei proveniente dalle parti di Sidone, la potente Gezabele, moglie del re Acab, ricca, spregiudicata e crudele. Da lei Elia deve fuggire perché lo vuole morto.

Elia è il portaparola per eccellenza, eppure dalla Parola stessa, di cui è portatore, è istruito a comprendere che sono i poveri come la vedova di Sarepta a sostenere e a dare vita. I potenti, invece, la tolgono. È una costante nella storia biblica e…nella storia umana! La parola di Dio insegnò ad Elia questa verità.

D’altra parte, la vedova e tutta l’umanità da lei rappresentata, attraverso il segno della farina che non si consuma, comprende che la parola di Dio è un nutrimento sempre nuovo, non si ripete e non si consuma. Un codice o un regolamento invecchiano; diventano obsoleti, monotoni. La parola di vita apre sempre a nuovi orizzonti, a nuove esperienze.

Il brano evangelico, dal canto suo, si trova all’interno del confronto serrato tra Gesù e le componenti più rappresentative della società e della religione ufficiale.

Sarebbe riduttivo limitare la questione a Gesù con gli uomini del suo tempo.

Nel momento in cui Gesù esprime alcune considerazioni sul comportamento dei soggetti che sta osservando, cioè gli scribi, i ricchi e la povera vedova, il testo annota:

E avendo chiamato a sé i discepoli…”.

Quando Gesù chiama interpella una risposta in termini di scelte di vita, di modi d’essere ecc.

Si tratta quasi di parole tecniche per indicare che Gesù sta insegnando ai suoi a come intende il discepolato. Quindi sono parole rivolte alle comunità cristiane di tutti i tempi. Infatti egli comunica il suo pensiero dopo un’altra annotazione dell’evangelista assai importante perché è anch’essa un’espressione tecnica: “E sedutosi…”. Questo modo di esprimere la postura di Gesù viene normalmente usato per presentare solennemente il Maestro che, posto al centro della comunità credente, consegna ad essa la Parola eterna.

Dunque, cosa vuole affermare Gesù di tanto decisivo per chi lo vuole seguire come discepolo, come discepola?

Quello che esce dalla sua bocca, mentre sta ad osservare il comportamento delle persone intorno al tesoro del Tempio, è un’esemplificazione di come non deve deve essere il rapporto del discepolo con Dio, come deve essere la religione dal punto di vista di Gesù.

Sinteticamente la narrazione fotografa due atteggiamenti opposti:

La religione vissuta dagli scribi è basata su un rapporto con Dio funzionale all’affermazione di sé. Il loro ego, si manifesta nella vita pubblica (le piazze) – nella forma religiosa (le sinagoghe) e nella vita sociale (i banchetti), sta al centro di tutto. Il mondo è in funzione dell’ego. Si tratta della forma più bieca di idolatria: IO AL CENTRO DELL’UNIVERSO.

Il loro atteggiamento è l’esatto opposto di quello di Dio che è un atteggiamento salvifico. Quando infatti nell’A.T. si parla di Dio salvatore, viene sempre identificato come il protettore degli orfani e delle vedove. Questi personaggi invece “divorano le case delle vedove”. Quando insomma persino la religione viene asservita all’egoismo personale e/o di gruppo, si nutre di violenza e produce violenza.

C’è poi un’altra forma di religiosità, quella dei ricchi. Ancora una volta, non si tratta di una questione di censo, uno può essere ricco anche di conoscenze, di potere, di titoli di merito e quant’altro. Viene esibito il superfluo. Eppure, a proposito del centro di tutto era stato detto da Gesù che l’esperienza dell’amore esige tutto il cuore, tutta la mente, tutte le forze e tutta l’anima. Insomma, senza coinvolgimento affettivo, mentale, etico e concreto la religiosità è una commedia o un mercato…

In altre parole, il discepolo è posto davanti alla scelta: Garantirsi o coinvolgersi?


Della vedova viene rimarcato il “tutto quanto aveva per vivere”. È l’atteggiamento religioso di chi mette in gioco se stesso

In mezzo ai due momenti del racconto, esattamente tra i ricchi e la vedova, sta lo sguardo di Gesù. Gesù osservava. Il termine usato fa pensare ad un modo di vedere che è secondo il cuore ed il pensiero di Dio. Che il nostro modo di essere discepoli e discepole di Gesù corrisponda al modo di vedere le cose secondo Dio.


Salmo 145

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.


 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

A tre giorni dalla catastrofe provocata da Dana nella regione di Valencia, che ha provocato finora oltre 200 morti, continuano senza sosta le ricerche dei dispersi, il cui numero resta ancora imprecisato. L'emergenza resta alta dopo che circa 366.000 abitanti di una ventina di municipi sono ancora senza acqua potabile mentre 50.000 sono al buio. 

Terra Santa, niente pellegrini e tanta povertà. Hani al-Hayek, ministro del Turismo e dei Beni culturali dello Stato palestinese, racconta la drammatica situazione economica in cui versano gli abitanti soprattutto di Betlemme e Gerusalemme a causa della guerra che sta bloccando i pellegrinaggi. Almeno 12000 operatori turistici sono stati licenziati, a Betlemme hanno perso il lavoro almeno 6000 impiegati del turismo ricettivo.

Ancora vittime per i disordini post-elettorali In Mozambico. Non si placa la protesta dopo i risultati che il 9 ottobre scorso hanno dato la vittoria al Frelimo, al potere da 49 anni. Finora 11 le vittime e oltre 50 i feriti, più di 450 persone sono state arrestate a margine delle proteste che si sono diffuse in tutto il Paese.
Una vita intera, per una persona media, non basta per produrre tante emissioni di carbonio quante ne producono i miliardari in soli 90 minuti. Le emissioni dei più ricchi alimentino disuguaglianze globali devastanti, minacciando intere popolazioni.

L'inquinamento atmosferico a Lahore, la seconda città del Pakistan, ha raggiunto il massimo storico, più di 80 volte il livello ritenuto accettabile dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. 

Sette fiumi che attraversano la riserva indigena Yanomami, nell'Amazzonia brasiliana, sono risultati altamente contaminati dal mercurio, metallo tossico per l'uomo e per l'ambiente utilizzato illegalmente per l'estrazione dell'oro da parte di minatori abusivi attivi nella regione. 

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

Venti giovani oncologi provenienti da varie regioni del Paese hanno conseguito il mese scorso il diploma finale del primo Corso di umanizzazione della Scuola Cipomo (Collegio italiano primari oncologi medici ospedalieri). divenendo gli “apripista” di una medicina che vede non solo nel curare ma nel “prendersi cura” la vera ragione del proprio esistere.

Un appartamento per i detenuti a fine pena che escono dal carcere e hanno bisogno di un posto dove abitare e iniziare a ricostruirsi una vita. È Casa Mimosa, inaugurata nel condominio solidale Corelli gestito da Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze.

Al termine del loro noviziato, domani, alle ore 18,00, nella Chiesa delle Stimmate, Piazza Cittadella – Verona, Giuseppe, Ilia e Francesco emetteranno la loro prima professione religiosa nella Congregazione degli Stimmatini.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Signore Dio, amante degli uomini e delle donne, la tua amorevolezza è sorgente di ogni vita e non c'è altro dio all'infuori di te: il tuo Spirito ci doni la grazia dell'ascolto, perché i cuori, i sensi e le menti si aprano al primato dell'amore per te e per ogni essere

Dt 6,2-6    Eb 7,23-28

Mc 12, 28-34

Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo
.

***

Cerchiamo di cogliere il messaggio di questo testo a partire dalla cornice entro cui è collocato. In questa sezione, che inizia con l'ingresso di Gesù in Gerusalemme e prepara la narrazione della passione, il racconto riferisce del momento di massima tensione tra Gesù e le categorie dei rappresentanti ufficiali della società del suo tempo.

Durante l'ingresso in Gerusalemme il popolo proclama: Benedetto il regno che viene del nostro padre Davide. Osanna nel più alto dei cieli.

La chiusura dell'inclusione la troviamo immediatamente dopo il nostro brano dove Gesù ridimensiona l’importanza di Davide; si smarca da lui. Gesù non ha mai desiderato realizzare il Regno di Dio alla maniera di Davide!

È all'interno di questa parte del racconto evangelico, si consuma la tensione tra Gesù e i rappresentanti ufficiali della sua società e della religione.

  • In un primo momento, i farisei e gli erodiani, per coglierlo in fallo, lo provocano sul terreno della politicaÈ lecito pagare il tributo a Cesare?...

  • Poi, è la volta degli aristocratici sadducei, su una questione di carattere dottrinaleC'è o non c'è una risurrezione? Un mondo altro? Sono loro a farsi avanti con la parabola trabocchetto della vedova dei sette mariti. Ma egli ribadisce che il loro modo di vedere l'altro mondo non è che una proiezione dei loro interessi terreni.

  • Infine, lo scriba del nostro brano.


Qui il soggetto che entra in scena, appartiene alla categoria degli scribi, che potremmo paragonare ai teologi di professione. Lo scriba, a motivo della sua competenza, ha molto a che fare con le Scritture. Anche il dialogo che intrattiene con Gesù rivela questo suo specifico ambito in cui è specializzato.

Tuttavia, non si appressa a Gesù per metterlo alla prova come tutti gli altri; lui è interessato ad approfondire.

Il testo inizia con un significativo “Si avvicinò a lui”. È un avvicinamento che esprime un desiderio di condivisione o quanto meno di ricerca, un desiderio di approfondimento. Come teologo di professione sente che una religiosità che si sostiene dalla mera esecuzione di prescrizioni non sta in piedi, o meglio, non è all’altezza di occupare le esigenze del cuore umano.

Qual è il primo dei comandamenti, tanto a dire, qual è quella Parola religiosa che riscalda il cuore, quella Parola religiosa che alimenta il mio essere credente nella fiducia; quella Parola religiosa che illumina i momenti bui della vita; qual è la Parola religiosa che sostiene le speranze? La questione da lui posta è radicale: chiede che cosa deve essere considerato come assolutamente prioritario. Per lui è decisivo cogliere il punto focale per collocare tutto il resto al suo vero posto. È questione vitale! Questo scriba è sinceramente in ricerca. È attratto dalle parole di Gesù. Vuole saperne di più, vuole confrontarsi con lui, non intende confliggere con lui.

In altre parole, è un teologo di professione che vuole andare oltre la sua professione, perché la fede non è questione di mettere bene in riga un pacchetto di verità o di regole. La fede è questione di coinvolgimento e ogni coinvolgimento è AMORE.

Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”.

Cita il testo del Deuteronomio (prima lettura). La scrittura non dice fai questo, non fare quello ecc. ma semplicemente “Ascolta”; non è l’organo dell’azione, la mano, ad essere chiamata in causa, ma l’orecchio. L’ascolto, il prestare ascolto e attenzione è tipico di chi si sente attratto per qualcosa e vuole andare oltre l’abitudinarietà perciò ogni ascolto smuove tutta l’anima, cioè la vita in tutte le sue componenti; tutto il cuore, la coscienza nella sua capacità di compiere scelte di valore etico; tutta la mente, cioè nell’evolversi come visione sempre più profonda e completa delle cose e infine, da ultimo, tutte le forze, vale a dire il modo di agire concreto.

Ma tutto questo ha il suo esito concreto; la sua verifica, se gli stessi atteggiamenti raggiungono anche le relazioni con gli altri, altrimenti ci siamo semplicemente raccontati di essere bravi!

Lo scriba ha finalmente trovato ciò che cercava. Ora è davvero un teologo che è riuscito ad andare oltre il suo mestiere: è un credente!

Nel Vangelo di Marco Gesù inizia la sua vita pubblica dichiarando che “il Regno di Dio è vicino”. Questo scriba, che si è avvicinato a Gesù, non è lontano dal regno di Dio, lo sta per incontrare.

Qui, evidentemente ci troviamo di fronte ad un bivio: come tutte le domande, anche le risposte possono essere differenti. Se ad essere interrogato fosse stato un altro: un maestro della legge, un erodiano, o un sadduceo avrebbe dato la medesima risposta di Gesù? Non è detto!

I farisei, gli erodiani, i sadducei e quelli della casta sacerdotale avrebbero risposto che prima di tutto occorre sostenere il sistema, altri avrebbero puntato sull’economia. Gesù è consapevole che può esserci una religiosità che si fonda sull'egoismo. Gesù e lo scriba concordano sul primato dell'amore perché amare non è uno dei tanti doveri ma un modo di essere davanti a Dio e davanti agli altri.

Gesù e lo scriba si trovano in sintonia con la più genuina tradizione profetica. Lo scriba nell’affermare che l’amore “Vale più di tutti gli olocausti e sacrifici”, cita il profeta Amos e il profeta Osea:

Anche se voi mi offrite olocausti, io non gradisco le vostre offerte, e le vittime grasse come pacificazione io non le guardo” - Amos 5, 22

Voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti” - Osea 6,6

Nel Regno, cioè nella visione delle cose secondo Gesù, non è possibile una religiosità, un rapporto con Dio, che in nome di Dio escluda e non ami e non si curi dell'umano.

Ancora una volta, e in modo esplicito, questi testi rivelano il volto dell'umanissimo Dio di Gesù Cristo.

Salmo 17

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.