Al servizio della Parola a cura di p.Harry Kalonga

 L'UMILTA' LIBERA IL CUORE (Lc 14, 1.7-14)

"Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te,»(vv.8).

RIFLESSIONE:

Questa domenica laParola di Dio ci insegna una lezione preziosa per la nostra vita quotidiana. Qual'è questa lezione preziosa? L'importanza di vivere una vita umile. E' solo la virtù dell'umiltà che ci aiuta a sapere in verità che siamo una parte sacra della Creazione. Vivi la vita altruisticamente e non egoisticamente. L'umiltà è la vera strada per la felicità profonda. “Beati gli umili perchè erediteranno la Terra”. L'umiltà libera il cuore. Ecco il motivo per cui l'umiltà è importante.

Partiamo dal Vangelo di oggi. Cosa succede nel Vangelo? Nel Vangelo Gesù osserva gli invitati come sceglievano i primi posti. Gesù notava e osservava questo comportamento degli invitati. Il modo in cui sceglievano i primi posti fece una potente dichiarazione rivolta a Gesù. Ricordati che le decisioni che prendiamo annunciano i valori in cui crediamo. Per esempio. Le scelte dicono che tipo di persone siamo. Le scelte dicono la posizione delle diverse classi di persone della mia vita; la posizione dei poveri, dei deboli e fragili nella mia vita. Il modo in cui scegliamo i primi posti rivelano tante cose su di noi. Questa sola azione di scelta dei primi posti ha rivelato che: quante volte cerchiamo di essere notati? Quante volte cerchiamo di essere apprezzati? Quante volte cerchiamo di essere riconosciuti? Siamo persone che vogliono l'attenzione dagli altri. Non siamo in pace con noi stessi. La domanda è questa: quando vivremo una vita serena? Perchè vogliamo trovare la felicità fuori di noi e non dentro di noi?

Gesù notava e osservava questo comportamento degli invitati. Questo dice che Gesù osserva ogni singolo dettaglio del nostro comportamento. Gesù è interessato a come noi viviamo la nostra vita. Gesù voleva sapere e vedere; come mi comporto quando sono da solo. Come mi comporto quando sono con gli altri e come mi comporto nei luoghi pubblici e privati? Anche qui ricordati che il comportamento è lo specchio in cui ognuno mostra la propria immagine. La domanda è: che tipo di immagine vuoi mostrare al mondo?

L'obiettivo è che Gesù vuole che viviamo una vita felice. Per Gesù vivere una vita felice significa creare un ambiente in cui una buona relazione non è un'opzione ma un obbligo. Gesù sa che la manifestazione esteriore del nostro comportamento ha origine dall'interno. Il comportamento umano deriva da tre fonti principali: il desiderio, le emozioni e anche la conoscenza. In modo semplice, ciò che il nostro cuore e il nostro cervello hanno concordato si esprime nel modo in cui ci comportiamo. Ecco perchè Gesù ha dovuto osservare il modo in cui ci comportiamo. Il comportamento rivela il carattere della persona. Gesù va alla radice del problema. Gesù come Dio ci scruta, ci conosce anche ci capisce. Ci ha già detto che “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie” (Is 55,8). Dio è molto profondo nella sua riflessione. Siamo chiamati a comportarci bene come persone umane ovunque ci troviamo. Non dobbiamo essere persone con una doppia vita o faccia. No. Tratta le persone con dignità. Tratta le persone con rispetto. Ricordati che il vero carattere di una persona si rivela da ciò che fa quando nessuno la guarda. Nulla è nascosto agli occhi di Dio. Dobbiamo comportarci sempre bene.

Gesù usa questa esperienza di vita, quella in cui gli invitati sceglievano i primi posti per insegnarci l'importanza dell'umiltà nella vita o il valore dell'umiltà nella vita. Gesù dice “Quando sei invitato a nozze da qualcuno non metterti al primo posto...”. Perché Gesù dice questo? Gesù ha capito che tutti noi desideriamo il potere, una posizione importante nella vita. E' innato e naturale nelle persone umane. Questo desiderio fa parte della mia umanità. Quindi Gesù sa che il desiderio eccessivo sia di cose buone o posizioni importanti se non ottenuto possono portarci al malcontento, la miseria, anche all'infelicità. Questi sono i fondamenti della sofferenza interiore umana. Gesù, il saggio maestro della vita, che ci ama non vuole che ci troviamo in questo problema. La domanda è: cosa fa Gesù? Gesù ci insegna la via vera per la felicità. La via vera, la via giusta per la felicità è l'umiltà. L'umiltà è la via vera alla gioia. Per questo motivo Gesù dice “Quando sei invitato a nozze da qualcuno non metterti al primo posto...”.

Ma non è facile giò che Gesù ci chiede. Ci vuole tutto me stesso per prendere una decisione del genere. Perchè non siamo mai soddisfatti di chi siamo e di cosa abbiamo. Affermiamo e ci convinciamo di ciò che non siamo. Inseguiamo sempre il vento. Cerchiamo senza sosta, con ansia, cose materiali che non possono soddisfarci. Alla fine siamo vuoti e doppiamente vuoti. Perché tante volte cerchiamo di essere notati, essere apprezzati ed essere riconoscsiuti. I nostri cuori sono sempre inquieti.

Cosa dovremmo fare?Dobbiamo evitare queste tentazioni. Prendiamoci cura di questa forza irrazionale dentro ognuno di noi che influenza i desideri e le motivazioni. Il Signore ci propone una rivoluzione: scegliere l'ultimo posto. Non per falsa modestia, ma per la libertà interiore. Chi si mette all'ultimo posto lascia spazio a Dio. L'umiltà apre la porta al Regno di Dio. L'umiltà porta beneficio, invece l'arroganza porta danno. Gesù vuole che “Siamo come un bambù: più cresciamo, più ci inchiniamo profondamente”.

La ricerca del primo posto e la esaltazione sociale spesso sono segni di orgoglio e desiderio di apparire. Le domande sono queste: chi di noi vuole vivere con una persona arrogante? Nessuno! Chi di noi vuole sposare una persona arrogante? Nessuno! Chi di noi vuole lavorare con una persona che non rispetta nessuno? Nessuno! Sempre in attesa di essere trattati in maniera speciale da parte degli altri. Sempre in ricerca di attenzione costante da parte degli altri. Nessuno vuole questo tipo di persone.

Gesù oggi ci chiede di cambiare il modo di pensare e di fare le cose. Perché non iniziamo a pensare di invitare a pranzo un vicino anziano che vive solo? Perchè non visitiamo un malato che non può offrirci nulla? Perchè non aiutiamo un ragazzo in difficoltà senza aspettarci gratitudine? Per me questi sono i banchetti del Regno.

Fratelli e sorelle, l'umiltà libera il cuore. La gratuità dell'amore lo riempie. Che il Signore ci doni occhi umili per vedere gli altri come fratelli e sorelle. Che il Signore ci doni un cuore libero per amare senza condizioni. Così giorno dopo giorno costruiremo il Regno di Dio nella nostra quotidianità. Così sia.