Al servizio della Parola a cura di p.Harry Kalonga

 “Rallegriamoci tutti nel Signore”


Così si introduce oggi la liturgia. E come non potremmo rallegrarci dinanzi a questo privilegio unico della Madre di Dio e Madre nostra?

Celebriamo il 15 agosto il mistero dell'Assunzione. Alla fine del suo passaggio sulla terra, la Madre del Redentore è stata elevata nella gloria in corpo e anima, vicino a suo Figlio nel cielo. La festa segna il momento della fine della sua vita terrena e l'inizio della trascendenza del suo corpo.

La festa dell'Assunzione che celebriamo oggi è il frutto di un lungo cammino di vita gradito a Dio. Maria, come ogni altra persona, ha dovuto lavorare molto duramente. Dovette affrontare la vita quotidiana scegliendo sempre ciò che era gradito a Dio. La vita è una questione di scelte e ogni scelta che fai ti crea. La vita ci pone difronte a tante scelte, le scelte che facciamo determinano il nostro futuro. Maria ha sempre scelto di vivere una vita gradita a Dio. Maria ha capito che per giungere ad essere divina è necessario imparare ad essere umana vivendo al cospetto di Dio. La festa di oggi è una riflessione profonda sulla vita concreta di Maria.

Ogni volta che leggo questo brano del Vangelo mi sembra di vedere Maria ed Elisabetta incontrarsi e abbracciarsi. Un saluto dolce e pieno di amicizia profonda. Maria più giovane, Elisabetta più anziana. Differenti età, differenti esperienze. Entrambe aspettano un bambino. L'attesa. Come saranno le nostre vite quando saranno nati i nostri bambini? La nostra vita è già cambiata. Inaspettatamente.

Maria ed Elisabetta si salutano riconoscendo una nell'altra la gioia e il tremore che le attraversa. Due cuori trepidanti in attesa. Due cuori che hanno deciso di affidarsi al messaggio di novità di un angelo, portato da una persona non familiare, uno sconosciuto. E proprio perchè si riconoscono e si vogliono bene, si prendono cura l'una dell'altra. Semplicemente. Da vere sorelle.

Questo ben-essere si comunica anche ai bambini che stanno aspettando, perchè il nostro corpo è tutt'uno con il nostro cuore. Esulta e si rafforza insieme.

I bambini che portano in grembo si riconoscono ed esultano di gioia come le due madri. Le due mamme differenti ma vicine, perchè appartenenti alla stessa umanità.

Siamo dinanzi a una maternità misteriosa che ti cambia, ti rovescia la vita. Una maternità che appartiene a tutta l'umanità senza confini. Mettere al mondo felicità, dignità e rispetto. Che bello salutarsi in questo modo. Vedere nell'altro/a, la vita che fiorisce.

Maria ed Elisabetta ci insegnano l'importanza dello stare nella relazione. Stare nella relazione significa: sperimentarsi, essere presenti a se stessi e all'altro/a, essere attenti a cosa accade nel qui ed ora.

Maria ha capito che non ci si salva da soli. Siamo bisognosi degli altri. Siamo naturalmente nella relazione. La domanda è: quando ho sentito che non potevo salvarmi da solo?

La festa dell'Assunzione della Madonna ci porta a considerare o riflettere, sulla realtà di questa speranza gioiosa delle due donne. Siamo ancora pellegrini. Ma Lei, nostra Madre, ci ha preceduti e ci indica già il termine del cammino. Ci ripete che è possibile arrivare se saremo fedeli, arriveremo. Perchè la santissima Vergine non solo è nostro esempio ma anche non può e non vuole rifiutare ai suoi figli le sue cure sollecite e materne.

Il cuore dolcissimo di Maria dà forza e sicurezza al nostro cammino sulla terra.

Sii tu stessa il nostro cammino.


Perchè Tu conosci il sentiero più diretto e sicuro che conduce per amore tuo, all'amore di Gesù Cristo.