Ricordiamo, O Signore, davanti a te
Sono migliaia ad Haiti le persone bloccate da giorni, nei quartieri della capitale Port au Prince, senza acqua cibo e medicine a causa degli scontri giornalieri tra gruppi rivali. Il Paese, soprattutto le città, sono nelle mani di gruppi criminali senza scrupoli, in lotta tra di loro, che per finanziarsi rapiscono, uccidono e controllano il territorio.
Emergenza cibo e acqua in
Kenya, Etiopia e Somalia.
Aumento del prezzo dei prodotti
alimentari, siccità, conflitti armati e conseguenze della pandemia
di Covid-19 stanno trascinando alcuni Paesi più poveri dell'Africa
orientale nella carestia. In particolare, solo in Kenya sono
oltre 940 mila i bambini sotto i cinque anni che soffrono già di
malnutrizione grave. Il 27% della popolazione soffre fame e sete e
oltre 1,5 milioni di capi di bestiame sono morti per la grave
siccità.
Il conflitto contro gli islamisti e il cambiamento climatico nella regione africana del Sahel occidentale hanno spinto quasi cinque milioni di persone a fuggire dalle proprie case. Alla fine di giugno, 4,8 milioni di persone risultano sfollate in Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger.
È salito a 19 il bilancio delle vittime di due sparatorie avvenute in Sudafrica. A Soweto, vicino Johannesburg, 15 giovani, tra cui due donne, sono stati uccisi da diversi assalitori che hanno sparato in un bar con armi di grosso calibro contro la folla. Le vittime avevano un'età compresa tra i 19 e i 35 anni.
Undici persone sono morte in Pakistan a causa delle inondazioni provocate dalle piogge monsoniche. Il bilancio sale così a 175 vittime, tra cui 51 bambini, a partire dall'inizio della stagione monsonica, alla metà di giugno.
Ecuador. È di un morto, vari danni materiali di non grave entità, e molta paura nella popolazione di tutto il Paese il bilancio provvisorio del terremoto di magnitudo 6,1 Richter nell'Ecuador meridionale.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Le vacanze per i piccoli pazienti del Policlinico di Milano: gioia inimmaginabile. Torna l'iniziativa promossa dalla Fondazione De Marchi per vivere un’esperienza di condivisione e svago, sempre accompagnati da medici, personale sanitario e volontari. Il direttore della Fondazione: "Abbiamo molto da imparare da questi bambini". Vacanze “protette” e sicure per i bambini costretti a convivere con malattie lunghe o croniche. Circa quaranta giovani pazienti vivono questa esperienza,
In
tempo di guerra, il papa propone l'obiezione di coscienza ai giovani
europei.
«L’idea di un’Europa unita è sorta da un forte
anelito di pace dopo tante guerre combattute nel Continente, e ha
portato a un periodo di pace durato settant’anni. Ora dobbiamo
impegnarci tutti a mettere fine a questo scempio della guerra, dove,
come al solito, pochi potenti decidono e mandano migliaia di giovani
a combattere e morire. In casi come questo è legittimo ribellarsi!».
È la sollecitazione che papa Francesco ha rivolto ai partecipanti
alla “EU Youth Conference”, svoltasi a Praga fra l’11 e il 13
luglio 2022). Non si è limitato a questa frase, il pontefice, ha
voluto indicare la necessità dell’obiezione di coscienza in una
situazione concreta. «Vorrei invitarvi – ha detto – a conoscere
una figura straordinaria di giovane obiettore, un giovane europeo
dagli “occhi grandi”, che si è battuto contro il nazismo durante
la seconda guerra mondiale, Franz Jägerstätter, proclamato Beato
dal Papa Benedetto XVI. Franz era un giovane contadino austriaco che,
a motivo della sua fede cattolica, fece obiezione di coscienza di
fronte all’ingiunzione di giurare fedeltà a Hitler e di andare in
guerra. Franz era un ragazzo allegro, simpatico, spensierato, che
crescendo, grazie anche alla moglie Francesca, con la quale ebbe tre
figli, cambiò la sua vita e maturò convinzioni profonde. Quando
venne chiamato alle armi si rifiutò, perché riteneva ingiusto
uccidere vite innocenti. Questa sua decisione scatenò reazioni dure
nei suoi confronti da parte della sua comunità, del sindaco, anche
di familiari. Un sacerdote tentò di dissuaderlo per il bene della
sua famiglia. Tutti erano contro di lui, tranne sua moglie Francesca,
la quale, pur conoscendo i tremendi pericoli, stette sempre dalla
parte del marito e lo sostenne fino alla fine. Nonostante le lusinghe
e le torture, Franz preferì farsi uccidere che uccidere. Riteneva la
guerra totalmente ingiustificata. Se tutti i giovani chiamati alle
armi avessero fatto come lui, Hitler non avrebbe potuto realizzare i
suoi piani diabolici. Il male per vincere ha bisogno di
complici».
Il papa ha esortato i giovani a «non lasciarsi
trascinare in ideologie miopi che vogliono mostrarvi l’altro, il
diverso come un nemico. L’altro è una ricchezza. L’esperienza di
milioni di studenti europei che hanno aderito al Progetto Erasmus
testimonia che l’incontro tra persone di popoli diversi aiuta ad
aprire gli occhi, la mente e il cuore. Fa bene avere “occhi grandi”
per aprirsi agli altri. Nessuna discriminazione contro nessuno, per
nessuna ragione. Essere solidali con tutti, non solo con chi mi
assomiglia, o mostra un’immagine di successo, ma con coloro che
soffrono, qualunque sia la nazionalità e la condizione sociale. Non
dimentichiamo che milioni di europei in passato hanno dovuto emigrare
in altri continenti in cerca di futuro. Anch’io sono figlio di
italiani emigrati in Argentina».