Preghiera di Taizé – martedì 11 gennaio 2022

 dalla

LETTERA ENCICLICA LAUDATO SI’ SULLA CURA DELLA CASA COMUNE di Papa Francesco


II. ECOLOGIA CULTURALE

143. Insieme al patrimonio naturale, vi è un patrimonio storico, artistico e culturale, ugualmente minacciato. È parte dell’identità comune di un luogo e base per costruire una città abitabile. Non si tratta di distruggere e di creare nuove città ipoteticamente più ecologiche, dove non sempre risulta desiderabile vivere. Bisogna integrare la storia, la cultura e l’architettura di un determinato luogo, salvaguardandone l’identità originale. Perciò l’ecologia richiede anche la cura delle ricchezze culturali dell’umanità nel loro significato più ampio. In modo più diretto, chiede di prestare attenzione alle culture locali nel momento in cui si analizzano questioni legate all’ambiente, facendo dialogare il linguaggio tecnico-scientifico con il linguaggio popolare. È la cultura non solo intesa come i monumenti del passato, ma specialmente nel suo senso vivo, dinamico e partecipativo, che non si può escludere nel momento in cui si ripensa la relazione dell’essere umano con l’ambiente.


144. La visione consumistica dell’essere umano, favorita dagli ingranaggi dell’attuale economia globalizzata, tende a rendere omogenee le culture e a indebolire l’immensa varietà culturale, che è un tesoro dell’umanità. Per tale ragione, pretendere di risolvere tutte le difficoltà mediante normative uniformi o con interventi tecnici, porta a trascurare la complessità delle problematiche locali, che richiedono la partecipazione attiva degli abitanti. I nuovi processi in gestazione non possono sempre essere integrati entro modelli stabiliti dall’esterno ma provenienti dalla stessa cultura locale. Così come la vita e il mondo sono dinamici, la cura del mondo dev’essere flessibile e dinamica. Le soluzioni meramente tecniche corrono il rischio di prendere in considerazione sintomi che non corrispondono alle problematiche più profonde. È necessario assumere la prospettiva dei diritti dei popoli e delle culture, e in tal modo comprendere che lo sviluppo di un gruppo sociale suppone un processo storico all’interno di un contesto culturale e richiede il costante protagonismo degli attori sociali locali a partire dalla loro propria cultura. Neppure la nozione di qualità della vita si può imporre, ma dev’essere compresa all’interno del mondo di simboli e consuetudini propri di ciascun gruppo umano.


Canti: Dio è amore – Gesù, Signor, luce interior –

Il Regno di Dio è giustizia e pace


dal Salmo 34

Benedirò il Signore in ogni tempo,

sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore,

ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,

esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore e mi ha risposto

e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,

non saranno confusi i vostri volti.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo libera da tutte le sue angosce.

Gustate e vedete quanto è buono il Signore;

beato l’uomo che in lui si rifugia.


Canto: Lampada ai miei passi



Lettura: 1 Giovanni 4,7-12


Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi.



Canto: Resta qui e veglia con me




Silenzio

(la preghiera prosegue con un tempo prolungato di silenzio)














Intercessioni

  • Per chi annuncia con fedeltà la tua Parola: Signore, noi ti preghiamo.

  • Aiutaci a riconoscerti presente nel nostro prossimo: rendici attenti ai poveri e agli infelici.

  • Signore, ti preghiamo per chi soffre nei luoghi di lavoro, per chi è disoccupato, per il rispetto della loro dignità.

  • Per i carcerati e i dimenticati della società: tu che sei il Consolatore, rendici solidali alla loro sofferenza, noi ti preghiamo.

  • Per i bambini abbandonati, perché trovino serenità presso chi li accoglie, noi ti preghiamo.

  • Per gli studiosi e gli scienziati, perché il loro lavoro sia per il bene di tutta l’umanità, noi ti preghiamo.

  • Per chi ha responsabilità nella vita pubblica, affinché lavorino con rettitudine e per il bene comune, noi ti preghiamo.

  • Perché nella Chiesa siamo segni dell’amore fraterno, noi ti preghiamo.



Padre Nostro



Preghiera

Benedici noi, Gesù Cristo, tu che sempre vieni a visitarci nella nostra realtà.


Canti: Spera nel Signor – Ubi caritas – Raccogli i miei pensieri