RiCorDando settimana dal 4 al 10 luglio 2022

 Resta alto l'allarme in Burkina Faso, dopo l’ennesima strage perpetrata dai gruppi jihadisti e costata la vita ad almeno 22 persone, molti i cristiani, ma tra le vittime anche fedeli di religioni tradizionali africane.

La salute del “Mare Nostrum”, dove molte persone hanno perso la vita nel tentativo di fuggire da guerre e povertà, è sempre più precaria: la quantità di plastica è destinata a crescere ogni anno del 4%.

La fame colpisce 276 milioni di persone. Crisi ancora più grave per la guerra in Ucraina

L’organizzazione umanitaria Save the Children denuncia che il conflitto nello Stato dell'Est Europa ha sconvolto il sistema alimentare globale facendo schizzare alle stelle i prezzi del grano, aggravando la grave crisi alimentare in vari Paesi. Il numero delle persone colpite dalla fame è raddoppiato negli ultimi 2 anni. In Etiopia, Sud Sudan, Afghanistan e Somalia la siccità si aggiunge agli effetti dei conflitti e della pandemia. 

I dati del Rapporto annuale dell’Istat sulla povertà sono allarmanti. Il numero di individui in povertà assoluta è quasi triplicato dal 2005 al 2021. A preoccupare è la crescita dei lavoratori poveri. Tra le famiglie in difficoltà ci sono quelle, circa 1,9 milioni, in cui l'unico componente occupato è un lavoratore non-standard, cioè a tempo determinato, collaboratore o in part-time involontario.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Sono oltre ottanta le associazioni – tra cui Caritas, Acli, Libera e Forum Terzo Settore - che sono scese in piazza a Milano per manifestare contro la ‘ndrangheta e a sostegno del procuratore Nicola Gratteri e di tutti coloro che rischiano la vita a causa delle mafie. Lo stesso Gratteri, procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, era l’obiettivo di un progetto di attentato scoperto lo scorso maggio.


Ecuador: trovato l'accordo tra governo e manifestanti. L'intesa è stata trovata dopo 18 giorni di manifestazioni contro il caro benzina e lo sfruttamento del territorio. Il presidente Lasso: abbiamo ottenuto la pace.


Dicono no alle società di combustibili fossili altri 35 organismi religiosi

Ad essere disinvestiti saranno 500 milioni di dollari, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di fonti di energia che danneggiano l’ambiente, provocano il surriscaldamento del Pianeta e alimentano la crisi climatica. Trentacinque istituzioni religiose, in Belgio, Brasile, Canada, Irlanda, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, hanno deciso di disinvestire dalle società di combustibili fossili. Il direttore della comunicazione del Movimento Laudato si’: per i cattolici disinvestire e non contribuire alla distruzione della casa comune è un imperativo.