Meditazione XXXIII domenica B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Il dramma dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia: Aumenta la tensione alla frontiera dei due Paesi dove più di 3mila persone migranti stanno cercando di superare il confine per entrare in Europa.

  • Etiopia. Si è verificato il fermo di 16 rappresentanti Onu, venerdì scorso erano stati sequestrati 17 missionari salesiani.

  • Niger: sono almeno 26 i bambini morti ed almeno il doppio quelli rimasti feriti nella tragedia di lunedì 8 novembre, avvenuta in una scuola nella parte meridionale del Paese africano.

  • Mentre a Glasgow i lavori della Conferenza delle parti sul clima delle Nazioni Unite risultano piuttosto deludenti, in Tanzania sono iniziati questa settimana i colloqui tra governo e aziende energetiche internazionali per la costruzione di un mega-progetto di estrazione del gas naturale liquefatto da 30 miliardi di dollari.

  • Migliaia di tunisini hanno partecipato a uno sciopero generale a Sfax, il giorno dopo la morte di un manifestante durante un corteo contro la riapertura di una discarica. La regione di Sfax ha visto movimenti di protesta contro i rifiuti che invadono le strade e minacciano la salute dei residenti.

  • In Etiopia l’Onu ha denunciato la detenzione arbitraria di 72 autisti di camion che trasportano gli aiuti del Programma alimentare mondiale accusati di “terrorismo”. Si tratta, di persone di etnia diverse, non solo tigrina, arrestate con lo scopo di impedire l’afflusso di cibo e medicine nella regione del Tigray.

  • Edili in piazza per la sicurezza: in dieci anni 15mila morti. Per tutelare la sicurezza dei lavoratori bisogna mettere un freno al precariato, ai lavori in subappalto al massimo ribasso.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

  • Cospe lancia AMAzzonia: "Fermiamo la caccia al tesoro". Al via la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi dell’organizzazione umanitaria attiva da anni nei Paesi del bacino amazzonico per essere accanto ai “custodi” della foresta, con progetti di tutela ambientale in Brasile, Colombia e Bolivia.

  • Laudato Si' e Agenda Onu 2030, dai principi alle azioni. Il Dicastero per lo Sviluppo Umano integrale avvia il progetto che vuole dare seguito all'Enciclica di Papa Francesco. Segna l’avvio di “Obiettivo 2030 Laudato Sì”, un’iniziativa che, mobilitando le diocesi, porterà nei territori italiani una migliore conoscenza di tutti quegli strumenti oggi a nostra disposizione per passare dalle parole ai fatti e adottare stili di vita più sostenibili.

  • "Un'esperienza di salvezza comunitaria": è così che il Papa definisce nella Laudato Si’ ciò che fanno gli architetti di Passo Fundo, nel Sud del Brasile. Dalla raccolta fondi fino ai progetti di risanamento, l’acquisto dei materiali e la messa in opera, l’iniziativa "Architettura per chi ne ha più bisogno", restituisce dignità alle famiglie a basso reddito della città, costruendo bagni dotati di tutti i servizi igienici.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis


Effondi il tuo Santo Spirito, o Signore, perché sappiamo vegliare con fede paziente. Donaci di essere noi stessi umile segno della tua venuta e tutti vedano che il nostro viaggio è verso la luce della fiducia. Amen





Dn 12,1-3    Eb 10,11-14.18


Mc 13,24-32

Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».


Anche Marco, come gli altri sinottici, colloca questo discorso di Gesù prima del racconto di passione. Gesù prende lo spunto da una considerazione sul tempio:

vv. 1-2. Mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: “Maestro guarda che pietre e che costruzioni!”. Gesù gli rispose: “Vedi queste costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta”. La considerazione sulla fine del tempio richiama la forte tensione di Gesù stesso con l'apparato istituzionale religioso templare.

Il testo fa pure riferimento a due esperienze storiche di cui la prima generazione cristiana fu testimone:

la persecuzione: vv. 9-13: “Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori...”.

La distruzione di Gerusalemme: vv. 14ss “Quando vedrete l'abominio della devastazione...”

Marco, nel suo vangelo, le unisce. Egli vede nelle comunità del vangelo il prolungamento di Gesù Cristo. Quello che egli ha vissuto lo vivranno anche i suoi dopo di lui. Perciò sono chiamati a dare alle loro esperienze, sofferte a causa del vangelo, il valore che lui stesso ha dato alla sua stessa vicenda.

Il discorso di Gesù poi si articola in tre momenti:


  • Delle affermazioni di carattere profetico, secondo il linguaggio apocalittico (rivelativo).

  • La breve parabola del fico quale snodo interpretativo tra “i giorni della grande tribolazione” e la situazione concreta della comunità credente “anche voi quando vedrete...”.

  • Infine, un insegnamento in applicazione della parabola.


La tribolazione.

Recuperando un immaginario addirittura cosmico dalla tradizione apocalittico-profetica, in particolare di Daniele, gli eventi vengono interpretati in termini di sconvolgimento, la realtà è capovolta.

Il sole, che dovrebbe illuminare, è oscuro

la luna, che dovrebbe riflettere la luce, non splende più

le stelle, che dovrebbero essere fisse nel cielo, cadono a terra

le potenze dei cieli, che dovrebbero essere le più stabili, sono scosse


La tonalità di questa scena è decisamente oscura e il movimento degli elementi che la compongono è in caduta verso il basso. In altre parole, gli eventi della fine di Gerusalemme, del tempio e le contrarietà che la comunità incontra nel vivere il vangelo, cadono dentro un orizzonte fallimentare.

Tuttavia, i profeti, in particolare Daniele, aveva già dato coraggio al popolo oppresso e perseguitato parlando del Figlio dell'Uomo. Una figura questa che aiuta a credere e sperare in una riabilitazione dalla prostrazione, appunto, il Figlio dell'Uomo, cioè una nuova umanità a fronte di un’umanità umiliata e alienata dalla violenza e dall’arroganza del potente di turno. Tutto viene trascinato verso il basso, ma sollevando lo sguardo, non più rasoterra ma verso l'alto, sopraggiunge una nuova speranza.

Passando all’applicazione concreta (v.29ss), Gesù afferma: Così anche voi, quando vedrete queste cose, (cioè la distruzione, la persecuzione, le difficoltà a causa della testimonianza ecc.) sappiate che egli è vicino, è alle porte.

Invece di trarre le conclusioni al negativo, cioè secondo la logica dello sconvolgimento depressivo, abbiate il paradigma del fico.


Nell'economia del discorso, questa piccola parabola ha la funzione di farci passare dall'orizzonte catastrofico del fallimento alla visione più profonda della pasqua.

Quando il ramo diventa tenero... spuntano le foglie v. 28

I segni che Dio consegna nella storia sono piccoli ma incisivi. Al grande scenario cosmico si sostituisce la semplicità di un alberello. Contrariamente alla scena della tribolazione in cui tutto precipitava verso il basso, qui abbiamo un delicatissimo movimento verso l'alto: dal ramo spuntano le foglioline. Una speranza sottile, leggera, quasi impercettibile si fa strada, avanza. Pertanto, l'oscurità che dominava la scena precedente lascia ora lo spazio all'estate luminosa, la stagione dei frutti che sta per arrivare.

La comunità del Vangelo è così istruita a leggere le proprie fatiche come momenti in cui prepara l'inedito, il nuovo, il cambiamento. Questa è la vera esperienza di Cristo. EGLI è VICINO, è ALLE PORTE.

Con la dichiarazione conclusiva, viene ripreso il tema caro alla tradizione profetica del “Giorno del Signore” “nessuno conosce quel giorno...se non il Padre. Nel giorno del Signore, secondo i profeti, le cose vengono purificate nel crogiolo della storia (la grande tribolazione) e tutto acquista la sua vera dimensione... Gesù sembra spazzare via la smania di conoscere cosa succederà in futuro. Egli piuttosto invita a vivere ogni giorno come se fosse l'unico giorno.


Salmo 15

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.