Meditazione XXI Domenica C

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

La polizia nazionale nicaraguense ha compiuto un raid notturno nel vescovado di Matagalpa prelevando con la forza 9 persone, compreso il vescovo Rolando Álvarez, per trasferirle a Managua.

 Somalia. Almeno una decina i morti. L’attacco qaedista è il più grave dall’elezione del nuovo presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud.

Haiti. Il 14 agosto 2021 un forte terremoto ha causato la morte di 2.200 persone e il ferimento di altre 12.200. 1.250 scuole, 97 strutture sanitarie e 55 sistemi idrici sono stati distrutti o danneggiati, lasciando oltre 340.000 bambini senza condizioni educative adeguate e 800.000 persone senza accesso all'assistenza sanitaria, all'acqua potabile o ai servizi igienici.

Nessuna notizia del barcone con circa 80 persone a bordo partito da Sabrata, in Libia. A lanciare l'sos per l'ennesima carretta del mare in difficoltà nel Mediterraneo centrale era stato Alarm Phone, dopo essere stato contattato dal parente di uno dei migranti.

In India almeno 15 persone sono morte per alluvioni, frane e smottamenti dovuti alle piogge monsoniche. 

Improvvise alluvioni create dalle piogge torrenziali hanno provocato almeno 29 morti in Afghanistan nelle ultime 24 ore.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Giornata dell’aiuto umanitario. “quando e dove le persone sono in difficoltà, ci sono altri che le aiutano”. A tutti loro è dedicata la Giornata umanitaria mondiale, istituita dall’Onu nel 2008, che si celebra ogni 19 agosto.

Africa, malaria: vaccino per milioni di bambini. CUAMM: notizia che riempie il cuore. Oltre 167 milioni di euro sono stati assegnati da Unicef a GSK per la prima fornitura in assoluto di un vaccino contro la malaria. Previste 18 milioni di dosi nei prossimi tre anni: potrebbero salvare migliaia di vite ogni anno.

I Boscimani hanno vinto! La Corte d’Appello del Botswana ha annullato oggi la sentenza che negava ai Boscimani del Kalahari l’accesso all’acqua tramite un pozzo che si trovava nelle loro terre ancestrali. Quadrupla vittoria: il governo, che a un certo punto chiuse il pozzo, è stato condannato a pagare tutte le spese che i Boscimani hanno dovuto sostenere per ricorrere alle vie legali, dovrà riaprire il pozzo e consentirne lo scavo di nuovi.

Grazie per la presenza a Sezano di p. Dieudonné Nzapalainga. La partecipazione alla preghiera del giorno, i pasti condivisi, hanno fatto assaporare la realtà di un uomo di fede molto vicino all'umanità e ai poveri, a chi è in difficoltà. L'accoglienza e l'ascolto sono stati fra i messaggi più chiari che ha comunicato. Anche il dialogo interreligioso che nel suo Paese, il Centrafrica, è pane quotidiano. Gli episodi della sua vita, le sue riflessioni, sono state una vera benedizione per tutti noi. Sicuramente non possiamo dimenticarlo come un ospite di passaggio, Ogni bene Cardinal Dieudonné!

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore, Dio grande e buono, donaci di coltivare una visione grande di te: tu sei capace di far diventare vicini tutti i lontani. Nessuno è escluso dalla gioia di sedere con tutti gli altri alla mensa della vita. Allontana dal nostro cuore ogni sentimento che ci possa separare dagli altri. Donaci di entrare nella mentalità del vangelo. Amen.

Is. 66,18-21; Eb. 12,5-7.11-13;

Lc.13, 22-30

Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.

Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».

Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.

Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.

Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.

Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

***

Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme”. Con queste parole si apre il brano evangelico di questa domenica. In questa sezione del Vangelo secondo Luca, più volte viene richiamata la meta conclusiva del cammino di Gesù: Gerusalemme. Là egli darà compimento al suo cammino e, strada facendo, insegna ai discepoli certe cose per indicare che anche per loro la vita evangelica è un cammino nel quale, se facciamo strada con lui, avvengono certi cambiamenti anche per noi. A Gerusalemme infatti assistiamo, non solo ad un cambiamento, ma ad un capovolgimento: l’escluso, l’eretico, il senza Dio, secondo la religione ufficiale, è stato scelto da Dio come manifestazione della sua presenza che salva e della sua gloria. Un capovolgimento dunque dovrà pur avvenire anche nella vita di coloro che si dicono di Cristo perché suoi discepoli e discepole.

L’occasione, come già altre volte, prende l’avvio da una domanda che parte da uno dei presenti: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. È una domanda circa la salvezza. La risposta non corrisponde all’interrogativo e, da buon orientale, Gesù ricorre all’uso dell’immagine e della drammatizzazione: la porta stretta, il padrone che si alza a chiuderla, gli altri che presentano le credenziali ecc.

La porta stretta dunque, non viene ad esprimere un’alta percentuale di selezione ma l’esortazione ad entrare in uno sforzo (sforzatevi), in una tensione, in un supplemento di impegno per accogliere la nuova mentalità di cambiamento – capovolgimento dell’agire di Dio.

Al di là della porta infatti ci sta una mensa. Gente che viene da tutte le parti, da tutte le culture, da tutti gli usi e costumi, quindi tantissimi!

Nel regno, ovvero nel modo di vedere ed agire di Dio, non esiste la logica dell’esclusione ma dell’inclusione: attorno a questa mensa c’è posto per tutti.

Invece, la proiezione di Dio secondo le persone religiose, talvolta, fa porre dei paletti di confine tra meritevoli e non meritevoli, buoni e cattivi, santi e peccatori, religiosi e senza Dio. Sono i controlli su Dio messi in atto dagli apparati religiosi attraverso la dottrina, i codici di comportamento, i riti e le loro regole, i sistemi di mediazione e il potere esercitato sulle coscienze. Naturalmente, queste persone o le istituzioni religiose si collocano tra i vicini a Dio e gli altri, quelli che non appartengono alla loro cerchia, sono i lontani. Ma a Gerusalemme, esattamente fuori dalle mura, è morto uno per tutti quelli che stanno fuori dalle mura.

Già il profeta della prima lettura aveva intuito questo agire inclusivo di Dio: perfino tra i pagani mi sceglierò leviti e sacerdoti! È un’affermazione molto ardita perché viene ad affermare che nessuno può considerarsi mediatore tra Dio e l’uomo perché egli troverà comunque le vie per entrare in contatto con tutti.

Cosa ci dice allora questa parola? Ci dice che possiamo aver due atteggiamenti religiosi. Uno, è ideologico più che religioso perché si preoccupa di stabilire bene i confini sicuri della dottrina. E così, viene fissato ciò che è giusto, santo, retto, religioso, ortodosso. Chi è al di fuori appartiene alla massa dannata a cui vengono offerte poche possibilità di salvezza, se non quella controllata dal sistema religioso codificato! Stiamo attenti, perché la storia ci ha ampiamente dimostrato che l’ideologia, anche l’ideologia religiosa non solo quella atea, tende a mettere in croce gli altri. Gesù invece, non ha messo in croce nessuno, ma lui ha donato se stesso per le moltitudini!

L’altro atteggiamento è quello di fede. Aperto al mistero di un Dio che si rivela sorprendente in Gesù Cristo, eccedente nella tenerezza. Un Dio che fa diventare vicini tutti i lontani: ”Verrò a radunare tutti i popoli”.

È l’atteggiamento di chi coltiva una grande opinione di Dio perché egli è capace di entrare in quelle situazioni, che umanamente reputiamo impossibili e lontane, per riscattarle e trasformarle.

Questo brano del vangelo veniva proclamato nella comunità di Luca, una chiesa tutta attenta alla missione e, proprio perché attenta, sapeva coltivare questi atteggiamenti di apertura di dialogo e di confronto; capace di ascoltare tutti e di accogliere la storia di tutti.

Noi oggi, giorno del Signore in cui celebriamo il capovolgimento che Dio ha operato nella Pasqua del Cristo, vorremmo trovarci oltre la porta stretta, ovvero attorno alla mensa. Da questa mensa non vogliamo uscire con la mentalità di chi esclude gli altri; di chi si accaparra il piccolo dio della civiltà occidentale, tutto per sè e a sostegno dei propri interessi, di chi divide il mondo in giusti ed ingiusti per collocarci nella falsa sicurezza di essere dalla parte della giustizia. In altre parole, non vorremmo trovarci laddove vi è “pianto e stridore di denti”. Un’espressione tipica della Bibbia (cfr. salmo 37) per indicare il sentimento degli empi verso gli onesti e i retti di cuore che hanno capito e accolto nella loro esperienza di vita i “rovesciamenti del Vangelo”.

Salmo 116 (117)

1 Lodate il Signore, genti tutte

terre tutte, cantate la sua lode.

2 È forte il suo amore per noi

la fedeltà del Signore è per sempre.

Alleluja!