Meditazione Domenica Battesimo del Signore B

  


Ricordiamo davanti a te, o Signore che


  • l’Onu conferma operazioni militari di Rwanda nel nordest della Repubblica democratica del Congo con lo scopo di combattere gruppi di etnia hutu.

  • Germania: è stato di 752 milioni di euro l’export di armi in Egitto nel 2020.

  • Sudan: chiusa dopo 13 anni la missione di pace in Darfur, ma sul terreno le violenze contro i civili non si sono fermate.

  • USA: Quattro persone sono morte durante le proteste al Congresso.

  • Bolsonaro, ha espresso il proprio cordoglio per la morte di oltre 200 mila persone nel suo Paese dall'inizio della pandemia. Ma non possiamo fare come chi dice che dobbiamo restare a casa e che il problema dell'economia va posticipato", ha aggiunto, ribadendo la sua contrarietà al lockdown decretato da alcuni governi statali e comunali.

  • Tredici civili, tra cui otto bambini, sono morti in un villaggio a nord del Camerun dopo che una donna si è fatta esplodere in un attacco di Boko Haram.

  • India, Dieci bambini sono morti nell'incendio scoppiato nel reparto di maternità di un ospedale dello stato indiano del Maharashtra.

  • Indonesia: il Boeing è precipitato Il 737-500 della Sriwijaya Air. A bordo si trovavano 62 persone di nazionalità indonesiana


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

Aiutaci a custodire la speranza

  • Da Perugia alla Siria un Ponte di solidarietà per una famiglia siriana accolta da famiglie in provincia di Perugia. Un’esperienza che si richiama a quella dei “corridoi umanitari”.

  • Pakistan: un primo passo per aiutare le minoranze religiose. Si chiama "Appello ai non musulmani in Pakistan" ed è l’iniziativa per una maggiore protezione delle minoranze religiose nel Paese, lanciata da Hafiz Tahir Mehmood Ashrafi, Consigliere speciale del primo ministro Imran Khan sull'Armonia religiosa.

  • Terra Santa: dopo 54 anni, prima Messa sul sito del Battesimo di Gesù. I francescani della Custodia potranno celebrare domenica il Battesimo di Cristo sulle rive del Giordano dove lo ricevette da Giovanni Battista. Si tratta del sito di Qasr al-Yahud. Diventato un campo minato dopo la guerra del 1967, torna ora ad essere un luogo di pace e di preghiera.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Dio che eleggi i deboli per confondere i forti, fa che almeno la tua chiesa sia libera dalla tentazione della potenza e della grandezza. Si aprano i cieli anche sul nostro capo, Signore, e tu possa dire di ognuno di noi: questo è il mio figlio diletto del quale sono pienamente soddisfatto! Amen


Mc 1, 7-11


E proclamava: “viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.


Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.


E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.


E venne una voce dal cielo: “Tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

***


Osserviamo che il racconto è costituito in due parti: nella prima, Giovanni parla e mette a confronto la sua figura con quella di colui che viene dopo; nella seconda, l'attenzione è concentrata su ciò che avviene intono a Gesù.

Giovanni afferma di Gesù: “è più forte di me”. Il senso di queste parole equivale a “lui è più autorevole di me” e le spiega con il riferimento all’atto di slegare i lacci dei sandali:

“… io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali”.

In altre occasioni abbiamo già considerato la legge del levirato a proposito dei lacci che stringono la calzatura dei sandali. In pratica, riferendosi a tale legge, è come se Giovanni annunciasse che Gesù è innamorato di tutto ciò che è umano così come uno sposo è innamorato della sposa. Con questo amore, egli è colui che rende fecondo il cambiamento nel popolo. Gesù infatti immerge (battezza) nella sorgente stessa dell’amore, ovvero nello Spirito santo. Si tratta di un amore pregnante, al punto che l’evangelista, evocando la prima lettura della pioggia e la neve che fecondano il terreno, ce lo rappresenta come pioggia che inzuppa la terra/umanità.

egli vi battezzerà (immergerà) in Spirito Santo”.


La seconda parte è raccontata in una cornice di semplicità - “Venne da Nazareth di Galilea”. Cioè da una regione lontana in tutti i sensi dal centro religioso, Gerusalemme. La gente di Nazareth non ha altro titolo che quello di essere semplicemente gente, umanità tout court. Anche lui, Gesù, è con quest’umanità che cammina, che cerca di vivere migliorando se stessa, che porta in cuore desideri di giustizia e di libertà assieme a sensi di colpa. Insomma, questa umanità vorrebbe cambiare, ma come spesso accade, non sa bene come e in che cosa cambiare. Mossa però dal desiderio, la gente va nella speranza di incontrare qualcuno che la comprenda, che la rispetti, che la ami, che la perdoni, che la guarisca.

Gesù non prende le distanze. Ama la gente rimanendo con la gente e, in cammino con la gente, gli diventa più chiaro anche il suo stesso cammino.

Questo tempo di pandemia, che talvolta ci obbliga a distanziarci dagli altri, ci fa comprendere come nella separazione dagli altri facciamo molta fatica a comprendere il senso, la direzione e il valore della nostra vita personale.

Venne da Nazareth di Galilea. Dal vangelo apprendiamo che nessuno di noi è una creatura celestiale disincarnata; il nostro valore è iscritto in quelle coordinate di tempo e spazio a cui la vita ci ha affidato.

Il tutto è preceduto da “Ecco, in quei giorni”. L'evangelista Marco è molto lacunoso circa la precisazione cronologica. Ma la cosa è intenzionale: egli non vuole fare della cronaca, ma parlarci di una realtà nuova che comincia a manifestarsi.

Una novità che prende piede con la sua partecipazione al movimento di popolo che va al Giordano.

Quel luogo, dove passa il Giordano, è dove, da sempre, cominciano storie nuove: la comunità del popolo d'Israele l'attraversò per entrare, appunto, nella novità della terra della promessa. Dal deserto e dal fiume avvengono gli avanzamenti verso il nuovo, verso il cambiamento, verso una più piena qualità di vita umana.


Versetto 10s “E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.

È il punto focale del brano.

Il linguaggio e le immagini evocano le manifestazioni di Dio raccontate nell’Antico Testamento.

Qui si parla di un'esperienza interiore di Gesù, esperienza che ha la forza del cielo che si squarcia, di una voce solenne che risuona; di uno Spirito che scende dentro gli animi così come si librava sull'abisso all'origine della creazione.

In altre parole Gesù fa l'esperienza dell'inedito di Dio e della sua presenza.

Che cosa gli comunica quest'esperienza?

Tu sei mio Figlio, l'amato. Di te sono pienamente soddisfatto”.

Nel mondo ebraico, essere figlio significa agire e vivere come il padre; esprimere l’intimo desidero del padre in quello che si fa e si vive.

E qui, immergendosi pienamente nell'umanità del popolo, Gesù dà consistenza al desiderio di Dio, massimamente lo rivela. In questo suo farsi uno con l’umanità della gente offre a tutti l’esegesi più trasparente di Dio.

Tu sei mio figlio, perché il più umano dell'umano è divino.

Gesù cammina, agisce, si relazione, incontra, gioisce e soffre, e così rivela il volto umanissimo di suo Padre. Non è vero che per incontrare Dio occorre separarsi dall’umano, tanto meno respingerlo. Piuttosto è vero il contrario. Dio si rivela e salva in colui che s'abbassa, discende e s'immerge... in colui che non disdegna di contaminarsi con la storia della gente.


Da Isaia 12


Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.