Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Sudan, 13 milioni di bambini non possono studiare a causa della guerra
Da due anni e mezzo, il Paese dell’Africa nord-orientale è al centro di un conflitto che si ripercuote sui più piccoli. Il loro diritto all’istruzione è inesistente, rischiano di essere vittime di abusi sessuali e reclutati dai gruppi armati.
Disordini e violenza in Nepal, 21 morti e governo dimissionario. Il blocco dei social media da parte del governo ha scatenato la rabbia dei cittadini, che sono scesi in piazza e si sono scontrati con la polizia.
Flotilla: un'altra barca colpita in un sospetto raid con drone. 'E' il secondo attacco in acque tunisine. Questo è il secondo attacco di questo tipo in due giorni. Questi ripetuti attacchi si verificano durante l'intensificarsi dell'aggressione israeliana contro i palestinesi a Gaza e sono un tentativo orchestrato per distrarre e far deragliare la missione.
Mille e 850 morti e oltre 1800 persone scomparse. Sono solo alcune delle cifre che caratterizzano la sanguinaria guerra tra fazioni narcos scoppiata esattamente un anno fa, il 9 settembre del 2024 nello stato messicano di Sinaloa. Tra le vittime si contano anche 57 bambini, oltre 600 famiglie sfollate
Parolin: dall'Europa al Medio Oriente c'è il rischio di un'escalation senza fine. Siamo sull’orlo del baratro perché c’è il rischio di un’escalation senza fine che fa paura. Il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, non nasconde la sua preoccupazione per “il rischio di una guerra di più largo raggio”.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
La Giornata internazionale dell'alfabetizzazione è stata celebrata l’8 settembre. Il Segretario dell'Unesco afferma: “Senza alfabetizzazione non si può pensare di tutelare quegli elementi tipici delle nostre società, del nostro mondo e quindi lo stato di diritto, l'uguaglianza, la solidarietà, la giustizia, la tolleranza, la non discriminazione. Tutti questi valori che per noi sono fondamentali richiedono evidentemente dei livelli importanti e significativi di alfabetizzazione e di educazione”,
A Matera nasce il 'Manifesto' per la sostenibilità ambientale. I giovani della cooperativa “Oltre l’arte” di Matera e gli spagnoli di “Manos Unidas” hanno presentato il “Manifesto” per la sostenibilità ambientale”: un documento di buone pratiche per i giovani, ma da far leggere e attuare anche dagli enti Locali.
Il parroco della Sacra Famiglia di racconta, tramite un video condiviso con i media vaticani, la chiamata di con il Pontefice, dopo l'ordine di evacuazione di Israele ai residenti di Gaza City: "Gli abbiamo detto che stiamo bene, che la situazione continua ad essere difficile”. “La maggior parte della popolazione non vuole andarsene”, spiega il sacerdote argentino, “in parrocchia ci sono circa 450 rifugiati, tra anziani, malati, bambini. Noi continuiamo a stare accanto a loro"
Tutte le operazioni umanitarie se possono servire ad aiutare a risolvere le crisi umanitarie sono utili". Lo dice il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, a proposito della Global Sumud Flotilla. "Chiediamo al Governo italiano di tutelare dei cittadini italiani qualora dovessero essere prelevati, sequestrati o incarcerati dagli israeliani. Non vogliamo le scorte, ma una interlocuzione diplomatica con Israele".
Rio de Janeiro sarà teatro del Forum dei leader locali della Cop30 dal 3 al 5 novembre, con un evento strategico che anticipa il vertice, consolidando la città come un centro importante dei dibattiti sul clima. È prevista la partecipazione di oltre 300 sindaci, autorità locali ed esperti per discutere soluzioni climatiche, mobilitare impegni e rafforzare il ruolo delle città e delle regioni come partner strategici nell'azione contro la crisi climatica.
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Donaci, o Padre, di tenere lo sguardo fisso su Gesù e imparare da lui a scendere nel cuore dell’umanità per amare, non per dominare. Amen
Nm 21, 4-9 Fil 2, 6-11
Gv 3, 13-17
Gesù disse a Nicodemo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
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I pochi versetti si trovano nel contesto del dialogo notturno tra Nicodemo e Gesù.
Sviluppa il tema delle tenebre e della luce già annunciato nel prologo: “...e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e tenebre non l'hanno vinta – e ancora – Nessuno ha mai visto Dio; l'unico Figlio, che è rivolto presso il Padre, è lui che lo ha rivelato”.
Inoltre, le parole di Gesù rivelano un aspetto marcatamente universalistico - Dio infatti ha tanto amato il mondo ... non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato – mentre Nicodemo è figura marcatamente ancorata al giudaismo, ne è uno dei rappresentanti istituzionali. Egli intende “reclutare” Gesù alla causa farisaica, cioè la realizzazione di un progetto teocratico.
Per Gesù, un simile sistema è dominio, tenebra, chiusura, non vita, morte, vecchiume, soprattutto assenza di amore.
I versetti iniziali presentano un movimento spaziale molto caro alla tradizione biblica: “Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo”. Sono parole che evocano la dichiarata intenzione di Dio di liberare il suo popolo secondo Es. 3, 7-8 “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele”.
Il movimento del Figlio dell'uomo – salito, perché i fatti della pasqua sono già accaduti quando Giovanni scrive il suo vangelo – rivela un Dio che scende per solidarizzare, per liberare, per dare vita, non a un gruppo particolare ma a tutti, al mondo
Si tratta infatti di un Dio che ha amato il mondo. Qui il verbo amare è tipico di una madre che ama la creatura che ha generato. Ci troviamo quindi sul versante opposto della tradizione rappresentata da Nicodemo che, anziché amare, sostenere, approvare, dare vita ecc. intende dominare, imporre, vincere, sottomettere seppure alla legge divina. Il Padre di Gesù vuole vita eterna per l'umanità, vale a dire una qualità di vita piena nell'amore e nell'intelligenza, insomma tutto ciò che di bello e di buono si può desiderare per un figlio, per una figlia. Una qualità luminosa che in Esodo era espressa con l'immagine di una terra bella e spaziosa, una terra dove scorrono latte e miele.
La differenza tra la prospettiva di Dio e quella chiusa del sistema teocratico è tale che fa ricorrere Gesù ad un'altra immagine che troviamo nella peregrinazione del deserto: Nm. 21, 8-9. “come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo”. L'avvenimento è noto: il popolo che mormora viene colpito dal castigo dei serpenti velenosi, ma grazie alla mediazione di Mosé viene offerta la guarigione se si guarda al serpente che tiene in mano Mosè. Guardare l’innalzato è la condizione di guarigione.
Ora la via è guardare all'innalzato Gesù. Nella lettera agli Ebrei si parla dello sguardo fisso su Gesù per affermare la centralità di Cristo, l'unicità del vangelo.
Qui il Gesù innalzato è il Gesù crocifisso. Il suo innalzamento è, per così dire il massimo dell'abbassamento. Il massimo della solidarietà, dell'amicizia verso l'umanità. E questa solidarietà è luce, amore leale, vita. Non è dominio, imposizione, dottrina, dover essere ecc.
Sul crinale di questi due versanti, quello rappresentato da Nicodemo e quello rappresentato da Gesù, si gioca il crederci o il non crederci che, nel Vangelo, non corrisponde ad un'adesione della mente, significa invece posizionare la vita dalla parte di Gesù.
Allora il centro del testo da cui dipende tutto il resto è
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.
Cioè, ha offerto la possibilità di una relazione basata sull'amore, su un incontro di vita, su una esistenza, non su un codice. È una relazione con il figlio perché tutti entrino nella figliolanza.
QUESTO FIGLIO CHE AMA E NON DOMINA (non toglie, non sottrae umanità ad alcuno, non chiede sacrificio della vita). Dà la vita per dare vita. In concreto, è un amore che tende alla promozione dell'altro. Nel Vangelo di Giovanni, questo amore che sostiene la piena promozione di umanità nelle persone è chiamato vita eterna.
Qui sta il giudizio, vale a dire il criterio di orientamento che, per chi lo accoglie è luce. Una comprensione delle cose totalmente altra rispetto a chi non l'accoglie, il quale, da solo si autoesclude dalla partecipazione a questa bella opportunità.
Gli illuminati da questa luce-visione, a loro volta ameranno (promuoveranno) gli altri, le cose, la terra. A tutto sanno dare vita affinché tutti e tutto esprimano il meglio della vita.
Salmo 77
Ascolta, popolo mio, la mia legge,
porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
Aprirò la mia bocca con una parabola,
rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.
Quando li uccideva, lo cercavano
e tornavano a rivolgersi a lui,
ricordavano che Dio è la loro roccia
e Dio, l’Altissimo, il loro redentore.
Lo lusingavano con la loro bocca,
ma gli mentivano con la lingua:
il loro cuore non era costante verso di lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.
Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
invece di distruggere.
Molte volte trattenne la sua ira
e non scatenò il suo furore.