Ricordiamo, o Signore, davanti a te
La guerra fra Israele e Hamas è giunta al 21esimo giorno. Al momento la conta dei morti palestinesi è di 7.770, con più di 19 mila feriti. I numeri israeliani: 1.400 morti e oltre 220 persone in ostaggio.
Notte di battaglia e di fuoco sulla Striscia di Gaza, con un massiccio attacco aereo e via terra dell’esercito israeliano contro Hamas. Una delle notti peggiori da inizio conflitto, hanno sottolineato gli abitanti di Gaza City, mentre Hamas ha sottolineato di non voler più sedersi al tavolo dei negoziati per la pace dopo l’ultimo raid.
Intanto l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria. L‘Italia si è astenuta perché mancava la condanna ad Hamas.
Israele resta a Gaza con tank e soldati e sta "estendendo ulteriormente le operazioni" di terra: a 24 ore dall'ingresso nella Striscia, le truppe sono attestate nel nord dell'enclave palestinese. Il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito i due obiettivi dell'operazione: "Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi". Il capo della fazione palestinese a Gaza Yahyia Sinwar, ha annunciato di essere "pronto ad un accordo immediato per uno scambio dei prigionieri": tutti gli ostaggi israeliani per i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Nei bombardamenti sono stati uccisi due leader di Hamas.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
In un video ragazzini e ragazzi della Parrocchia della Sacra Famiglia recitano il Padre Nostro e l’Ave Maria perché finisca la guerra. Si metta fine alla guerra: è l’invocazione che si alza da Gaza, dalla Parrocchia della Sacra Famiglia, dove si continua a pregare per la pace nonostante i bombardamenti pesantissimi, e dove si accolgono decine e decine di persone. “Grazie a Dio stanno tutti bene”.
Nella giornata che Francesco invita a dedicare all'invocazione della riconciliazione in Medio Oriente, ricordiamo le circostanze in cui il Successore di Pietro ha mobilitato spiritualmente cattolici e non per chiedere il dono della fraternità. Dalla Siria al Sud Sudan e Congo, dal Libano all'Afghanistan, il richiamo del Pontefice è a dire no alla violenza, "sconfitta per l'umanità"
Incoraggiato da quello che sembrava essere un crescente consenso sulla necessità di almeno una pausa umanitaria in Medio Oriente, sono rimasto invece sorpreso da un'escalation di bombardamenti senza precedenti, che minano gli obiettivi umanitari". E' il tweet del segretario generale Onu Antonio Guterres. "Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario, insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla consegna di aiuti di livello corrispondente ai drammatici bisogni della popolazione di Gaza, dove una catastrofe umanitaria si sta consumando davanti ai nostri occhi", aggiunge Guterres.
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo