Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Violenza in aumento ad Haiti. 200.000 sfollati per la violenza estrema che dilaga nel paese.
Il 20 settembre una carovana di circa 3mila migranti partita da Monterrey e diretta verso gli Usa è stata bloccata nello Stato settentrionale messicano di Coahuila. Due giorni fa, Ferromex ha sospeso "temporaneamente" il servizio su diverse linee ferroviarie in direzione nord dopo aver segnalato una mezza dozzina di feriti e morti tra i migranti.
Il parlamento iraniano ha approvato un disegno di legge che rafforza le sanzioni contro le donne che non indossano il velo obbligatorio nei luoghi pubblici. "I deputati hanno approvato l'attuazione del disegno di legge per un periodo di prova di tre anni".
Afghanistan. Wesa Matiullah arrestato perché insegnava. L'educatore si è sempre opposto al fanatismo dei talebani. Con altri attivisti, ha girato in lungo e in largo il paese aprendo scuole, biblioteche, facendo lezioni all'aperto.
Due palestinesi uccisi e 12 feriti: questo il primo bilancio di uno scontro a fuoco avvenuto a Jenin (Cisgiordania settentrionale) fra una unità scelta dell'esercito israeliano che cercava di catturare un ricercato ed alcuni miliziani palestinesi che si erano barricati in una abitazione.
Ghana: in aumento gli attacchi terroristici nel nord. Dal Burkina Faso i gruppi jihadisti stanno cercando di fomentare disordini lungo tutta la linea di confine per espandersi a sud. Il 21 settembre nove persone sono state uccise e diverse ferite in un’imboscata tesa da sconosciuti
L’instabilità che da anni vessa gli stati dell’Africa centrale e occidentale continua a compromettere l’istruzione di milioni di bambini. I bambini che rimarranno esclusi dai circuiti scolastici sono almeno 2,5 milioni.
Si è celebra il 21 settembre per il terzo anno consecutivo la Giornata Internazionale della Pace. La ricorrenza è stata voluta dalle Nazioni Unite dal 1981 come giorno dedicato al rafforzamento degli ideali di Pace, attraverso l'osservazione di 24 ore di nonviolenza e cessate il fuoco. Purtroppo anche nel 2023 le armi hanno portato distruzione e vittime.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
La rete Chiese e Miniere ha promosso la seconda Carovana per l'Ecologia Integrale. Dal 12 al 30 settembre, una delegazione di cinque giovani provenienti da Argentina, Brasile, Ecuador, Guatemala e Perù tiene seminari, eventi e incontri per invitare le congregazioni religiose, le conferenze episcopali, le diocesi e le università cattoliche alla conversione ecologica integrale e al disinvestimento dalle miniere.
In Repubblica Democratica del Congo "Litanga", una piccola goccia di bene nell'oceano. È stata presentata a Roma l'associazione che intende contribuire con progetti concreti a una migliore qualità della vita agli abitanti dei villaggi nel sud del Paese. L'impegno prevede interventi in tre aree: salute, formazione e sviluppo sociale.
Addio a Mirko, il clochard "senza volto”. Nella Chiesa di Santa Monica, l'elemosiniere card. Krajewski ha presieduto le esequie del senzatetto slovacco morto a 60 anni per un cancro che gli ha consumato il 90% del viso. Per questo camminava sempre con un fazzoletto sulla faccia. Un anno fa era arrivato a Palazzo Migliori convinto dal cardinale che gli disse: "Il Papa ti invita". Con Francesco anche un incontro privato. Krajewski: "Accanto a lui era come seguire gli Esercizi Spirituali".
Le Nonne di Plaza de Mayo, organizzazione da decenni impegnata in Argentina nella ricerca di bambini, figli di donne torturate e uccise durante la dittatura (1976-1983) e affidati a sconosciuti, si sono rallegrate per la notizia che il Museo della Memoria, costituito nella ex Scuola di meccanica della Marina (Esma), sia stato incluso nell'elenco dei siti patrimonio mondiale dell'umanità.
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Non facciamo che lamentarci, o Signore, sempre pronti ad avanzare pretese e privilegi quasi fossimo noi i proprietari della tua vigna. Non sappiamo che è un onore servire la causa del Regno fin dal mattino. Perdonaci, o Signore. Amen
Is. 55, 6-9 Fil 1, 20-27
Mt. 20, 1-16
1 “Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
5 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.
6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dá loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
10 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero un denaro per ciascuno.
11 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 12 Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te. 15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”.
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Non so quali sentimenti o pensieri susciti una parabola come questa. Sensibili al senso di giustizia contrattuale, credo che non ci discostiamo più di tanto dal parere degli operai della prima ora. Ma la parabola che il Signore ci consegna vuole scuoterci per andare oltre il solito modo di pensare monotono e scontato. È mai possibile che il Vangelo si soffermi a confermare cose scontate? A che serve del resto una parola di Dio che ci comunichi le cose scontate?
D’altra parte è necessario sfatare il mito che il linguaggio parabolico di Gesù sia un linguaggio semplice, alla portata di tutti ecc. Non è vero. Gesù parla come un orientale e noi siamo occidentali e comprendiamo le cose secondo le nostre vedute.
In questa parte del Vangelo di Matteo, oltre che in questa parabola, si parla per tre volte di lavoro nella vigna: in quella dei due fratelli inviati nella vigna (Mt 21, 28-32) e nell’altra dei vignaioli omicidi (Mt 21, 33-41). Ognuna di esse si chiude con una dichiarazione: “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi”.
Sappiamo che l’immagine della vigna, nella tradizione profetica, viene a designare il popolo d’Israele, non è difficile intravedere il senso profondo che Gesù intende dare alla parabola: la comunità dell’alleanza anziché aprirsi e godere che Dio sia per tutti e di tutti, anche oltre il confine del proprio orizzonte religioso, si è chiusa gelosamente e presuntuosamente nel proprio localismo.
Certe ristrette visioni religiose, sono il frutto di una meschina visione di Dio. Occorre un sussulto critico per andare oltre lo stereotipo del “dio ragioniere” che a fine mese quando ci raggiunge con la busta-paga. Quanta fatica a far capire che questa è una caricatura di Dio degna del più volgare degli idoli!
Lo sapeva bene il profeta della prima lettura. I suoi uditori ritenevano che ovunque avessero cercato pace, sicurezza, benessere e felicità, questi beni li avrebbero dovuti pagare a caro prezzo, quasi per meritarli.
Anche oggi crediamo di dover meritare la vita. Pensiamo che Il bene della pace, dell’amicizia, della condivisione, della solidarietà, della giustizia, del rispetto, della dignità ecc. siano beni dovuti a chi li merita. Come se Dio ci accordasse il suo Regno in cambio di un baratto basato sull'ottemperanza di principi moralisti o sul fatto che apparteniamo alla sua cerchia. Occorre prendere decisamente congedo da una tale mentalità, prodotto di una concezione mercantile di Dio. Con la logica di sempre è impossibile crederlo. Perciò il profeta della prima lettura dice che occorre mettersi sulle tracce di Jhwh; occorre ricercalo, chiamarlo, andare verso di lui - “Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino” -. Insomma, fintanto che resteremo con i nostri ragionamenti rasoterra, non riusciremo a capire come si possa uscire dal labirinto delle corte visioni utilitaristiche e interessate, ma appena al di sopra, si può vedere la realtà delle cose secondo lo sguardo di Dio:
“Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie – oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri”.
Nella parabola, il tragico non è solo il fatto che alcuni non comprendono la gratuità di un Dio che non segue, per nostra fortuna, il criterio del merito, ma soprattutto che nessuno degli operai della prima ora abbia partecipato all’ansia di coinvolgimento del Signore.
Con questa parola Gesù vuole dirci che nel discepolato non c’è posto per chi pensa solo a se stesso, per chi vuole salvarsi da solo, per chi non si coinvolge nella crescita del regno anche negli altri, per chi non ama camminare con gli altri, con i diversi, con i lontani.
Si tratta di entrare davvero nella novità di Dio. Chi non vi entra è, appunto, invidioso - Oppure tu sei invidioso? - ovvero non vede la realtà per quello che è; vede male, distorto. Molto probabilmente vede male la vita e probabilmente anche se stesso. Il criterio del merito non è semplicemente una distorsione della realtà ma è pure violento con se stessi e con gli altri; una vera schiavitù
Cosa significa per noi cercare Dio? Rientrare nei ranghi del pensiero che dice: “Se ti comporti da persona per bene, avrai del bene perché lo meriti" o lanciarsi verso un orizzonte di libertà più grande, un rinnovamento non ancora sperimentato, una visione di più ampio respiro?
Siamo testimoni del vecchio e piccolo dio dogmatico di una religiosità localista o del Dio biblico che apre strade nuove perché, contro ogni ottusa invidia, si ostina nell'essere buono?
“Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.
Dal salmo 144
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno
e per sempre.
Grande è il Signore
e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.