RiCorDando settimana dal 11 al 17 aprile 2016

Eucarestia di domenica 17 aprile 2016

1. La Forestale ha denunciato 14 imprenditori pugliesi e del centro- nord Italia 
Pasta, pane e merende destinate ai pasti nelle scuole con bimbi dai 2 ai 3 anni con livelli di piombo superiori ai limiti consentiti; micotossine, in particolare deossinivalenolo, presente in due formati di pasta, che per sagoma e confezionamento inducevano il consumatore a ritenere che fossero indirizzati all'alimentazione dei più piccoli. Infine, su più di un terzo del pane di semola di grano duro campionato è stato rilevato il superamento dei limiti delle micotossine e di metalli pesanti (piombo e cadmio) previsti per i bimbi fino a 3 anni. Gli uomini del Corpo forestale dello Stato della Puglia hanno denunciato per frode nell'esercizio del commercio e somministrazione di sostanze alterate 14 imprenditori pugliesi e del Centro-Nord Italia ed hanno sequestrato oltre 10.000 quintali di semola, ricavata essenzialmente da grano non italiano. L'indagine, durata circa due anni, è stata diretta dalla Procura di Trani. 

2. "l'Austria sarà pronta a chiudere i confini"
L'Austria "in caso estremo" potrebbe chiudere completamente il Brennero. Lo ha detto il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil il 14 aprile - secondo quanto riporta l'Apa - durante una riunione del suo partito, lo Sphe, a Innsbruck. Se l'Italia continuasse a far passare i profughi e non prendesse indietro i respinti "chiederemo all'Italia di poter controllare noi anche sul suo territorio". Pronti, nel caso più estremo, a chiudere i confini, ha ribadito. "Se l'Italia farà come ci aspettiamo e la Germania farà come ci aspettiamo, in Tirolo avremo un grande problema. Perché se l'Italia lascia passare i migranti e la Germania ne respinge molti ai confini, l'Austria diventerà una 'sala d'attesa'", ha concluso Doskozil.  

3. Botswana, Boscimani, un popolo sfrattato ingiustamente
Nonostante una sentenza a favore della Corte del Botswana, i Boscimani rimangono un'etnia senza terra. Survival international lancia una campagna per aiutare il popolo del Kalahari ad avere giustizia.
Dopo essere stati sfrattati con la forza – tra il 1997 e il 2002 – e costretti a vivere in campi di reinsediamento governativi, nel 2006 i Boscimani hanno vinto uno storico processo e si sono visti riconoscere il diritto a vivere nella loro terra, all’interno della Central Kalahari Game Reserve. Da allora, però, questo diritto è stato esteso di fatto solo a un piccolo numero di Boscimani, nominati esplicitamente nei documenti della Corte.
Survival International, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del Botswana, ha lanciato una campagna per permettere alle numerose famiglie boscimani di poter fare ritorno alla loro terra, la Central Kalahari Game Reserve(CKGR), senza limiti o restrizioni di nessun tipo.

4. Aprile 2016, Economia in bianco e nero, Scarpette e mazzette
La corruzione è il più grave peccato sociale e civile, assieme ai reati ambientali. Un cancro che toglie diritti, toglie valore all’eguaglianza, falsa i regimi democratici, mina le condizioni di accesso al mercato e ai servizi. Un peccato sociale che indebolisce il senso dello stato e di appartenenza a una nazione. Che accresce le distanze tra popolazione e i pochi che comandano (e che di solito prendono). Nessuna nazione è sente da questo rischio. Ma il Kenya è uno dei campioni della corruzione. L’ultimo episodio di una lunga serie riguarda la multinazionale Nike e i 500mila dollari dati come bonus ai dirigenti della federazione dell’atletica kenyana – dirigenti sotto accusa in questi mesi anche per le pratiche diffuse, di stato, di doping attuate sui maratoneti. Questa l’accusa: negli ultimi tempi, la Nike ha staccato ogni anno un assegno di 100mila dollari alla federazione di atletica kenyana, uno all’anno per un totale di 500mila dollari versati come “bonus”. Un regalo.

5. Grecia - Isola di Lesbo, 16 aprile
Dalla dichiarazione congiunta: “Noi, Papa Francesco, Patriarca Ecumenico Bartolomeo e Arcivescovo di Atene e di Tutta la Grecia Ieronymos, ci siamo incontrati sull’isola greca di Lesbo per manifestare la nostra profonda preoccupazione per la tragica situazione dei numerosi rifugiati, migranti e individui in cerca di asilo, che sono giunti in Europa fuggendo da situazioni di conflitto e, in molti casi, da minacce quotidiane alla loro sopravvivenza. L’opinione mondiale non può ignorare la colossale crisi umanitaria, che ha avuto origine a causa della diffusione della violenza e del conflitto armato, della persecuzione e del dislocamento di minoranze religiose ed etniche, e dallo sradicamento di famiglie dalle proprie case, in violazione della dignità umana, dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo.
La tragedia della migrazione e del dislocamento forzati si ripercuote su milioni di persone ed è fondamentalmente una crisi di umanità, che richiede una risposta di solidarietà, compassione, generosità e un immediato ed effettivo impegno di risorse. Da Lesbo facciamo appello alla comunità internazionale perché risponda con coraggio, affrontando questa enorme crisi umanitaria e le cause ad essa soggiacenti, mediante iniziative diplomatiche, politiche e caritative e attraverso sforzi congiunti, sia in Medio Oriente sia in Europa.
Come capi delle nostre rispettive Chiese, siamo uniti nel desiderio della pace e nella sollecitudine per promuovere la risoluzione dei conflitti attraverso il dialogo e la riconciliazione … L’Europa oggi si trova di fronte a una delle più serie crisi umanitarie dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Per affrontare questa grave sfida, facciamo appello a tutti i discepoli di Cristo, perché si ricordino delle parole del Signore, sulle quali un giorno saremo giudicati: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi. […] In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,35-36.40).  
Da parte nostra, in obbedienza alla volontà di nostro Signore Gesù Cristo, decidiamo con fermezza e in modo accorato di intensificare i nostri sforzi per promuovere la piena unità di tutti i cristiani. Riaffermiamo con convinzione che «riconciliazione [per i cristiani] significa promuovere la giustizia sociale all’interno di un popolo e tra tutti i popoli […]. Vogliamo contribuire insieme affinché venga concessa un’accoglienza umana e dignitosa a donne e uomini migranti, ai profughi e a chi cerca asilo in Europa» (Charta Oecumenica, 2001). Difendendo i diritti umani fondamentali dei rifugiati, di coloro che cercano asilo, dei migranti e di molte persone che vivono ai margini nelle nostre società, intendiamo compiere la missione di servizio delle Chiese nel mondo …”.

6. Abbiamo ricordato in questi giorni:
11 aprile 1963, Giovanni XXIII promulga la “Pacem in Terris”
12 aprile 1959, muore a Cremona don Primo Mazzolari
13 aprile 1986, Giovanni Paolo II visita la Sinagoga di Roma
14 aprile 1981, in El Salvador avviene il massacro di  Morazàn
15 aprile 2011, il giovane giornalista e pacifista Vittorio Arrigoni, viene ucciso a Gaza
16 aprile 1995, in Pakistan viene ucciso il sindacalista Iqbal Masih. Aveva 13 anni