Meditazione Domenica XIV anno C

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

In Sud Sudan il più alto numero di civili uccisi degli ultimi cinque anni: almeno 739 morti tra gennaio e marzo, 679 feriti e 149 rapiti. Il dramma si consuma mentre è in corso una crisi umanitaria segnata da fame, sfollamenti e un sistema sanitario assente.

Il continente europeo è nella morsa di temperature record. Centinaia di morti registrati in Spagna, e vittime anche in Italia e Francia. Un fenomeno, quello del calore estremo, destinato ad aumentare, secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale.

Bombardamenti israeliani a Gaza, decine le vittime nelle ultime ore. Israele ha colpito con attacchi durante la notte, causando 82 morti dalla mezzanotte, 38 dei quali vicino a siti di distribuzione di aiuti umanitari. 

Migranti, ancora un tragico naufragio nel Mediterraneo. Un barcone è affondato nelle acque al largo di Lampedusa. Il bilancio è di almeno un morto, una donna, e 5 dispersi. Altre 87 persone sono state tratte in salvo da un peschereccio tunisino e poi portate sulla maggiore delle isole Pelagie da una motovedetta della Guardia costiera italiana.

La Corte costituzionale ha fatto emergere “la disumanità nei Centri di permanenza per i rimpatri, attivi in Italia e in quello — inutile, perché ci sono posti vuoti in quelli italiani — creato in Albania, che contrasta con alcuni articoli della Costituzione". 

Kenya: rifiuti tossici e radioattivi interrati nel nord-est. L’allarme sollevato dall’impressionante aumento dei casi di cancro: 2.437 in 24 mesi in due contee al confine con la Somalia. 

Un'ondata di freddo record sta colpendo Argentina, Cile e Uruguay, costringendo i rispettivi governi a limitare le forniture di gas e ad attivare piani di emergenza per la popolazione, soprattutto di quella più carente. Si sono registrati almeno 15 morti.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Uganda, i progetti di Christian blind mission Italia per dare un futuro ai più piccoli. Dalla cura del retinoblastoma all’inclusione sociale degli albini. Questo l'impegno dell’organizzazione internazionale che nel mondo promuove salute, educazione, lavoro e diritti delle persone con disabilità. La missione non è solo quella di fornire cure ma anche "accoglienza e speranza" ai bambini e alle loro famiglie.

Si è conclusa in Giappone la terza tavola rotonda promossa da Religions for peace, un incontro in cui rappresentanti di diverse fedi hanno ribadito l'impegno a costruire una società in piena armonia. Sguardo puntato soprattutto su Ucraina, Striscia di Gaza e Myanmar.

Asia centrale, la speranza di salvare le risorse idriche. Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan hanno recentemente avviato una collaborazione con la prospettiva che la condivisione dell’oro blu, in un periodo di costante siccità, possa migliorare le condizioni umanitarie e diminuire le tensioni nella regione. 

Leone XIV incontra i bambini del Centro Estivo vaticano e altri 300 piccoli ucraini. Il Papa si è recato in Aula Paolo VI per salutare il gruppo che partecipa al progetto "Estate Ragazzi" a cui si sono aggiunti i giovani provenienti dal Paese in guerra e accolti dalla Caritas italiana. «Già da piccoli possiamo imparare ad essere costruttori di ponti e cercare opportunità per aiutare l’altro»

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Il tuo Spirito, o Signore, ci aiuti ad essere come tu ci vuoi: comunità del Vangelo, Chiesa leggera e libera come il vento. Chiesa povera, sempre sulle strade dell'umanità, senza fissa dimora, pronta a scuotere i calzari e andare altrove; fatta tutta a tutti, nel rispetto di tutte le culture, perché tutti si sentano in te fratelli e sorelle. Te lo chiediamo per Gesù, nostro fratello e Signore. Amen


Is 66,10-14    Gal 6,14-18  


 Lc 10,1-12.17-20

1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città.

17 I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome”. 18 Egli disse: “Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. 19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.

***

È un brano che si colloca in continuità con la decisione, da parte di Gesù, di intraprendere la strada verso Gerusalemme. Anche per i discepoli, inizia un cammino formativo lungo, durante il quale apprenderanno la “Volontà di Dio, ovvero il “sogno di Dio per l’umanità”. Cosa sogna Dio per noi?

A volte, sulla di volontà di Dio, abbiamo come la percezione di trovarci di fronte a qualcosa di tremendamente ineluttabile. Quasi un destino sinistro che incombe e che, se ci andrà bene, alla fine riusciremo a ricavare qualcosa di positivo. Ma per la maggior parte della gente, la percezione immediata che ha della volontà di Dio è qualcosa di pesante da sopportare. Quando chiediamo che sia fatta la sua volontà, sommessamente, il nostro cuore mormora: più tardi possibile.

Qual è invece la proiezione del desiderio di Dio per l’umanità?

In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa”. La volontà di Dio è il Regno e il Regno altro non è che “Shalom – Pace”. Non si tratta solamente di assenza di conflitti, ma della concreta possibilità che si realizzi la promessa di bene nascosta in ogni realtà.

In qualunque casa entriate”. Un'altra metafora quindi si aggiunge a quella del cammino, quella della “casa”. Sembra quasi in contraddizione. Per il momento è ancora presto, ma in seguito, tra non molto, sempre di più la Casa diventa il luogo dove “quelli di Gesù si riuniscono per ascoltarlo. Come non vederci un'allusione alla vita della Chiesa delle origini che è costituita sul modello domestico? Ora, i discepoli vanno nelle case per parlare, per annunciare: quelli della strada – qualifica con cui venivano indicati i discepoli di Gesù – sono anche gente di casa. Come dire: la Chiesa è di casa tra gli umani ed è lei stessa la loro casa.

...Curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.”

Questa cura, sollecitudine, tenerezza per l’umanità in difficoltà è la volontà di Dio, volontà che viene chiamata anche Regno di Dio.

Ora, questa realtà divina che avanza ha delle caratteristiche talmente diverse dal codice di onore degli altri regni ed imperi, fino a considerare i malati e chi è in difficoltà di fronte alla vita primi prendere parte a questo Regno, c’è dunque bisogno di una vera conversione:

La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.”

Non si tratta di pregare perché ci siano molte vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale; si tratta invece della preghiera che ci permette di entrare nel raggio di azione di Dio e in ciò che a lui sta a cuore; che ci permette di prendere parte alla compassione di Dio.

Che questo sogno (il regno) sia destinato a tutti senza esclusione di sorta è evidente dalla simbologia dei 72 (elenco delle nazioni della terra secondo la visione giudaica del tempo).

È una realtà così diversa dal pensiero mondano che esige novità anche nelle metodologie: non mezzi di comunicazione particolari, né il look dei potenti ma tutto l’opposto:

3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali”

Non molte parole ma l’urgenza di andare direttamente all’essenziale:

Non salutate e avanti diritti…

Può essere che, dato il carattere assolutamente alternativo e sconvolgente, le stesse città di tradizione giudaica ne rifiutino il messaggio. Devono in questo caso capire che il loro codice è di fatto come quello dei pagani. Sbattete la polvere…era il gesto tipico dei figli d’Israele quando rientravano nella loro terra dopo aver attraversato territori pagani.

Qual è allora il criterio per perseverare fedelmente su questa strada? Il superamento degli ostacoli, i risultati? No! Ma solo il fatto che questo modo di vedere le cose e di viverle appartiene a ciò che sta a cuore a Dio:

20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”.


Salmo 65

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.


Al servizio della Parola a cura di p.Harry Kalonga

 Settimana biblica a Gemona 2025

I Padri stimmatini sono sempre al servizio della Parola di Dio come Gaspare Bertoni, loro fondatore, ha voluto. Vivono la loro vita quotidiana mettendo la Parola di Dio al centro. 

Era il pomeriggio di giovedì 26 giugno 2025 alle ore 15 quando due figli di Gaspare Bertoni,  padre Stefano Senaldi e padre Harry Kalonga, sono scesi dal Monastero di Sezano-Verona, per salire in Friuli nella città di Gemona. E' un viaggio di circa 265 km. Con i cuori aperti e animati dalla Parola di Dio, non avevano dubbi nell'andare a parlare con gente assetata di Parola di Dio. 

La Comunità Stimmatina di Gemona, sotto il monte Chiampon, li ha accolti con grande affetto fraterno:  due confratelli, padre Aldo Ormai e padre Luigi Lanzilli, compongono questa Comunità. Si impegnano nella vita pastorale della zona e nell'ospitalità. Proprio questi due meravigliosi confratelli li hanno accolti facendoli sentire "a casa".

Da tre anni p.Stefano porta avanti questo ministero. Chi sono queste persone? sono semplici uomini e donne, collaboratori pastorali di Gemona e Osoppo. Tra di loro, due suore e un diacono permanente. E' veramente una bella esperienza di convivenza tra laici e persone consacrate intorno alla Parola di Dio.

Quest'anno si sono fermati sul tema "le parabole di Gesù come esempi di speranza". La domanda è perchè questo tema? Perchè la speranza cristiana è profondamente legata alla figura di Gesù Cristo, alla sua morte e risurrezione. Questa speranza si fonda sulla promessa della salvezza e della vita eterna resa possibile attraverso la fede in Lui e la Sua opera di redenzione. La speranza cristiana non è una semplice aspettativa, ma una virtù che implica fiducia in Dio e impegno attivo nella realizzazione del Suo Regno. Padre Stefano ha detto in modo chiaro e comprensibile che Gesù Cristo è fondamento della speranza perchè tutto il Nuovo Testamento presenta Gesù come il Messia atteso, il cui sacrificio offre la possibilità di riconciliazione con Dio e ottenere la vita eterna.

Nelle parole di Suor Rita, che ha sintetizzato i sentimenti del gruppo, questo corso biblico sulle parabole di Gesù ha aumentato la crescita nella vita spirituale. Ha cambiato il modo di pensare, leggere, interpretare le parabole per migliorare il comportamento come cristiani. Ha ringraziato padre Stefano della sua disponibilità e la Comunità stimmatina di Gemona per il suo coinvolgimento nella preparazione. Alla fine, si è deciso di rivedersi l'anno prossima continuando il cammino intrapreso.


Meditazione Solennità San Pietro e San Paolo - C

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

    Nuovi scontri a Nairobi ad un anno dalle manifestazioni represse violentemente dalla polizia: 16 morti e 400 feriti.

    Quella del Mediterraneo centrale si conferma drammaticamente la rotta migratoria più mortale al mondo. Sono almeno 255 i morti e 284 i dispersi dall’inizio dell’anno al 21 giugno.

    Israele ha annunciato la sospensione delle consegne di aiuti a Gaza dopo la minaccia del ministro di ultradestra Bezalel Smotrich di dimettersi dal governo se non fossero state prese misure per impedire che gli aiuti arrivassero a Hamas. Intanto non si ferma il massacro a Gaza con nuovi spari sulla folla in attesa degli aiuti. Intanto, a Gaza, sistemi idrici al collasso, rischio malattie e malnutrizione. Il carburante è diventato essenziale per distribuire acqua a più di due milioni di palestinesi. Se l'attuale blocco di oltre 100 giorni sul carburante in arrivo a Gaza non termina, i bambini cominceranno a morire di sete"

L'Iran ha affermato che almeno 610 persone sono state uccise dall'inizio della guerra con Israele.

A Roma flash mob degli Operatori e operatrici dell’informazione per Gaza. 237 i colleghi e le colleghe uccisi da Israele. In piazza San Giovanni, un gruppo di giornalisti denuncia con foto e racconti, la mattanza giornalistica portata avanti da Israele per far tacere l’informazione che racconta quel che sta accadendo a Gaza.

La società civile e la Chiesa africana denunciano un sistema che penalizza i contadini locali. Le multinazionali monopolizzano il mercato dei semi, imponendo varietà brevettate, mentre l'UE esporta in Africa sostanze chimiche proibite sul proprio territorio.

Almeno 16 persone sono state uccise della Repubblica democratica del Congo (Rdc) da una frana. L'incidente è avvenuto nella più grande miniera di coltan, minerale ampiamente utilizzato nell'industria elettronica, a livello nazionale, ormai sotto il controllo del gruppo armato M23.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

L'antica sentenza, che ha fatto e fa scuola nella politica: «si vis pacem, para bellum» non è ammissibile.

Fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile”. Le parole di Papa Leone XIV sono accorate e mirate. Il richiamo è a chi detiene ruoli di governo ma anche ad ogni membro della comunità internazionale perché usi “ragione” e “responsabilità” prima che si imbocchi una via senza ritorno per l’umanità. “È desolante vedere che la forza del diritto internazionale e del diritto umanitario non sembra più obbligare, sostituita dal presunto diritto di obbligare gli altri con la forza. Questo è indegno dell’uomo, è vergognoso per l’umanità e per i responsabili delle nazioni".

Zimbabwe, una radio che salva vite e promuove lo sviluppo. Fondata nel 2022, la stazione radio trasmette 24 ore su 24 e oltre ai programmi per i giovani fornisce informazioni essenziali sull’adattamento ai cambiamenti climatici, sui sistemi di allerta precoce e sull’agricoltura sostenibile.

Il 26 giugno 1945, 80 anni fa, veniva firmata la Carta delle Nazioni Unite. Con la Carta si inaugurava un modello inclusivo di Nazioni eguali, libere e indipendenti: non sarebbero state più consentite “guerre di conquista”, l’uso della forza è bandito nelle controversie internazionali. Se media e opinion leader ci abituano solo al linguaggio della geopolitica e delle armi, occorre la forza morale del diritto internazionale per ricomporre un momento fondativo di civiltà.

Con una preoccupata lettera aperta, monsignor Alberto Rojas (vescovo di San Bernardino – USA) denuncia con forza l'aumento dei fermi anche nelle strutture religiose. "Vediamo agenti che trattengono le persone mentre escono di casa, sul posto di lavoro e in altri luoghi pubblici scelti a caso". Contro il programma legislativo in materia di tasse e immigrazione dell'amministrazione USA scendono in campo decine di altri vescovi.

Dopo quattro anni e 133 udienze, si è concluso con una sentenza storica venerdì pomeriggio al tribunale di Vicenza il processo di primo grado per la più grande contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) che si sia registrata fino a oggi. Numerose e pesanti le condanne per 11 dei 15 manager e dipendenti dell’azienda chimica Miteni di Trissino, nel Vicentino: le fattispecie di reato di cui sono responsabili sono l’avvelenamento delle acque, il disastro innominato, l’inquinamento ambientale e la bancarotta per falso in bilancio. A fare di questa sentenza una pietra miliare del diritto ambientale è la natura dolosa dei primi due reati: in sostanza, chi ha inquinato lo faceva essendo cosciente dei danni che avrebbe potuto procurare a persone e cose.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Signore Dio, oggi noi celebriamo il martirio dei tuoi apostoli, Pietro e Paolo, concedici di camminare fedelmente sulle loro tracce per la testimonianza resa a Gesù, il Vivente, ora e nei secoli. Amen


Atti 12, 1-11 2Tim 4, 6-8.17-18

Mt 16, 13 -19

13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo,

chiese ai suoi discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”.

14 Risposero: “Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”.

15 Disse loro: “Voi chi dite che io sia?”.

16 Rispose Simon Pietro:

Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.

17 E Gesù: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

***

Il brano segue il processo di progressivo allontanamento di Gesù dalla religiosità rappresentata dalla categoria dei funzionari religiosi.

Immediatamente prima, Gesù raccomanda ai suoi di “guardarsi dal loro lievito che è ipocrisia”. Il lievito, quando è vecchio, va buttato perché considerato elemento di corruzione. In altre parole, la religiosità che i funzionari religiosi rappresentano e qualsiasi altra forma di religiosità che ad essa assomigli, deve essere lasciata perdere. È superata. Quando la religione è ridotta a sistema di potere, è lievito vecchio. È da buttare! Gesù se ne allontana.

Non è un caso che anche geograficamente questo racconto sia collocato in una zona di confine come Cesarea di Filippo. Allo stesso modo, non è un caso che nel capitolo precedente sia narrato l’incontro di Gesù con la donna cananea.

Osservando lo sviluppo narrativo e i contenuti specifici, sembra che l’evangelista voglia insinuare che prendendo le distanze, dalla religiosità del sistema, i suoi sono inevitabilmente condotti a porsi domande vere, autentiche sull’uomo, sul Cristo e sul rapporto con lui e il senso della sua vita nell’orizzonte di Dio.

Matteo poi dà un risalto particolare ai titoli con cui Gesù interpreta se stesso: Figlio dell’uomo – Figlio di Dio (anzi, sulla bocca di Pietro: figlio del Dio vivente). Ovviamente, dietro queste parole la comunità cristiana delle origini che, elaborando anche concettualmente l’esperienza di fede nel Cristo morto e risorto, è giunta a identificarlo con alcune figure tipiche già appartenenti alla tradizione profetica dell’Antico Testamento.

Il titolo Figlio dell’uomo, così come quello di Figlio di Dio, è titolo messianico, vale a dire che indica la figura di un personaggio che nel suo modo di essere e di agire, porta avanti le cose per incarico di Dio e secondo il suo desiderio di salvezza e liberazione per l'umanità. In particolare, lo incontriamo nella letteratura profetica apocalittica del libro di Daniele.

È una figura dai tratti surreali nel suo è un incedere dall’alto, quindi dal mondo di Dio. In sintesi, potrebbe simboleggiare la nuova umanità che Dio fa nascere dalla sua iniziativa. Con le sue parole, Gesù si autointerpreta in questo senso, cioè l'inizio di un modo nuovo di vivere nel mondo secondo Dio; l'inizio di una nuova umanità. Questo è in sostanza il valore del titolo “Figlio dell'uomo”. La Stessa cosa, con qualche leggera differenza, può essere detto del titolo “Figlio di Dio”.

Quindi, la risposta di Pietro è in pratica speculare a questa figura: “tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente”. Tuttavia, “Dio Vivente” è un’espressione interessante, cioè Dio come realtà viva che fa vivere e porta avanti la vita; Dio che entra nella vita per cambiarla, per liberarla e così rendere viva la vita.

Egli, Pietro, ne è testimone diretto: in realtà, lui non è che il figlio di Giona e si chiama Simone, ma la sua trasformazione è espressa nel nuovo nome, quello che gli impone Gesù: Pietro. Egli è un nulla, solo carne, ovvero solo fragilità e precarietà eppure, appoggiandosi sulla pietra della Parola di Dio, consegnando la sua fiducia in Gesù, egli diventa consistente come la pietra. È chiamato a fare uno con la pietra della fede che lo sorregge. In altre parole: ha trovato il suo punto d’appoggio.

Il ministero di Pietro, così come qui viene presentato, consiste essenzialmente nell’essere Porta-Parola, ossia voce di tutti. È più facile che qui si tratti della cosiddetta personalità collettiva, ovvero di uno nel cui vissuto si sintetizza il vissuto di tutti, piuttosto che di uno al di spora degli altri. In fondo il vero ministero dell’unità è proprio questo: offrire a tutti la possibilità di riconoscersi. Pietro, nella sua storia di fiducia e debolezza può confermare tutti nel loro cammino di fiducia proprio perché, come tutti, anche lui è attraversato dalla debolezza.

Di conseguenza, quello che Gesù consegna a Pietro lo consegna a tutti.

Il testo tuttavia è molto forte, soprattutto nell’affidamento del “potere delle chiavi”. Va però precisato che solo Mt. inserisce qui l’aggiunta di carattere ecclesiale: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia assemblea a te darò le chiavi… e le porte dell’ade…”. Inoltre, i poteri affidati sono poteri di cura verso i più deboli che, nella tradizione profetica, venivano affidati al re-messia. Il re, nella comunità d'Israele, non è un despota. Egli agisce per incarico di Dio, vero re d'Israele. Il cosiddetto “potere delle chiavi” indica un incarico di fiducia tutt'altro che arbitrario, si tratta di un incarico di cura del debole, dell’orfano e della vedova, ossia di chi si trova in difficoltà di fronte alla vita.

Potremmo dunque affermare che Gesù fa diventare messia Pietro, vale a dire servo per la cura della comunità, anzi, dell’umanità. Ma se Pietro è personalità rappresentativa dell’assemblea, è l’assemblea, ovvero la comunità ad essere comunità messianica, cioè serva per la cura dell'umanità.

È la Comunità che nella sua fragilità, appoggiandosi con e come Pietro sulla roccia della Parola, diventa roccia, trova la sua consistenza.

La Comunità del Signore Gesù è il luogo della vita. Le forze della morte non l’avranno vinta (l’ade – gli inferi- lo sheol cioè il luogo dove si custodisce la morte che sempre tenta di risucchiare la vita).

Potremmo anche affermare che la Comunità rappresentata da Pietro è infallibile nel senso che non sbaglia ad appoggiarsi sulla roccia del Vangelo.

Salmo 33

Benedirò il Signore in ogni tempo,

sulla mia bocca sempre la sua lode.

Io mi glorio nel Signore:

i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,

esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore: mi ha risposto

e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,

i vostri volti non dovranno arrossire.

Questo povero grida e il Signore lo ascolta,

lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa

attorno a quelli che lo temono, e li libera.

Gustate e vedete com’è buono il Signore;

beato l’uomo che in lui si rifugia.


Meditazione Domenica Corpus Domini C

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

Sette giorni fa, la paura è tornata ad impadronirsi della Terra Santa, poi la paura è diventata terrore per i venti di guerra che soffiano in spazi sempre più ampi e più diffusi in Medio Oriente. Fra i sette luoghi strategici presi di mira e centrati dai missili iraniani, l’ospedale Soroka, a Beer Sheva, è quello che ha subito danni notevoli alle strutture. Sono rimasti feriti molti pazienti. Passa più in silenzio la notizia che a Gaza nell’ospedale di Khan Younis la mancanza di energia elettrica negli ospedali toglierà la possibilità di vita ai neonati nati prematuri.

UNICEF: Nel 2025, oltre 460 milioni di bambini sono costretti a fuggire da conflitti armati e quasi un miliardo si trova in condizioni di povertà. Le crisi umanitarie continuino a colpire in maniera particolare le fasce più fragili della società, e specialmente i più giovani.

Nigeria. Decine di uomini, donne e bambini morti tra le fiamme appiccate nella notte tra venerdì e sabato scorsi in un atto terroristico senza precedenti per ferocia e crudeltà. Il bilancio delle vittime è ancora incerto, le autorità sostengono che i morti sarebbero 50 mentre testimoni oculari hanno fatto sapere di averne contati quasi 200. Tutti, comunque, facevano parte di un folto gruppo di sfollati interni ospitati nei terreni di una parrocchia che si prendeva cura di loro sostenendoli nelle necessità della vita.

L’ultimo rapporto pubblicato dalla FAO e dal Programma alimentare mondiale e relativo al periodo da giugno a ottobre, segnala che a livello globale cinque paesi – Palestina (Gaza), Sudan, Sud Sudan, Haiti e Mali – si trovano al livello più alto di insicurezza alimentare.

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che 31 palestinesi in cerca di aiuti umanitari sono tra le almeno 60 persone uccise oggi dalle forze israeliane, l'ultimo di una serie di attacchi vicino ai centri di distribuzione degli aiuti.

Nello stato indiano del Gujarat diciotto persone hanno perso la vita in incidenti legati alla pioggia. Le vittime sono morte colpite da fulmini o travolte da edifici crollati.

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

A Roma conferenza del movimento Flame of Hope che, in Vaticano, ha salutato il Papa all'udienza generale, in occasione dell'avvio di un pellegrinaggio di pace che intende fare tappa a Gerusalemme, Hiroshima, New York e all'Expo di Osaka. Preoccupato per l'escalation delle tensioni tra Israele e Iran, il nipote di Gandhi, che ha partecipato alla conferenza, afferma che la lacerazione che i conflitti procurano alle società sono "un fenomeno molto pericoloso perché la guerra sta diventando un business".  "Creare divisioni politiche nella popolazione è diventata una formula molto efficace. Se guardate, in molte democrazie, i politici che hanno ottenuto il potere hanno diviso effettivamente la popolazione e inibito la loro capacità di scegliersi un governo". "Credo che se crediamo in un ideale, se crediamo in una causa, è il momento di parlare. E fare in modo che il mondo sappia – come diceva mio nonno – che, anche se la voce della verità è morbida, o non è abbastanza dirompente, è comunque importante, perché almeno dà più speranza di chi mente. È questo è l’inizio della rivoluzione".

I detenuti di Rebibbia dedicano il loro ultimo notiziario a Papa Francesco “voce e speranza dei reclusi”. "Non tutti sanno" è il titolo del periodico realizzato dai detenuti della Casa di Reclusione che hanno voluto dedicare al Pontefice argentino la nuova pubblicazione. Tra analisi, cronache e testimonianze, il ricordo dell'apertura della Porta Santa a Rebibbia e della testimonianza di vicinanza del Papa verso la popolazione detenuta, con il costante invito alla speranza e l'appello a condizioni più umane per i reclusi.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Il segno della nuova ed eterna alleanza è il calice del tuo sangue, Signore: e il formarsi di un popolo nuovo è il segno che il tuo sacramento continua ad avverarsi. Parlaci ancora del tuo dono, o Cristo, e fa che noi stessi, come te, ci facciamo pane per i fratelli. Amen


Gen 14,18-20   1Cor 11,23-26  

 Lc 9,11-17


In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

***


Al termine di un'esperienza di missione affidata ai discepoli, Gesù, dopo averli ascoltati, li chiama in disparte. C'è quindi da ritenere che ci sia stato un tempo di separazione tra lui e loro. Si sono sperimentati senza lui, da soli. Ora sono con lui. Gli raccontano le cose fatte. Egli progetta di appartarsi con loro, ma fa male i conti: le folle non lo lasciano. Per chi si dedica all’annuncio del Regno, non gli riesce di separarsi dall'umanità.

Gesù allora si arrende all'evidenza perciò, anziché separarsi dalle fole, le accoglie. Anche i suoi discepoli si trovano quindi coinvolti nella stessa avventura.

Nessun discepolo del Signore potrà mai separarsi dalla gente.

Noi pure, come discepoli e discepole del Signore, non possiamo sentirci separati dagli altri. Facciamo corpo con l'umanità e, attraverso l'umanità, facciamo corpo con il cosmo.

L'accoglienza di Gesù si traduce in “Parola rivolta” alle persone e in atteggiamento di cura verso l'umanità:

avendo accolto le folle parlava loro del regno di Dio e gli aventi bisogno di cura sanava”.

Parlava del regno di Dio, ossia di come dovrebbero andare le cose secondo Dio. E sanava! Potremmo dire che il sanare gli aventi bisogno di cura corrisponde a come dovrebbero andare le cose secondo Dio, cioè il Regno di Dio. Tanto a dire: il Regno di Dio consiste nell’avere cura per l'umanità. Questo è il motivo per cui non si può essere discepoli e annunciatori del Regno e, nello stesso tempo creare separazioni.

A queste premesse segue una concreta situazione. L'umanità si trova nella condizione di crescente precarietà perché la notte sta per scendere e il luogo deserto in cui si trova non offre una concreta possibilità di vita.

Cosa significa mettersi al servizio del Regno di Dio, quando le persone sono in difficoltà? Cosa significa Regno di Dio quando la maggioranza dell'umanità fa fatica ad andare avanti?

Cosa significa servire il Regno quando i dispiaceri fanno piombare i cuori nella notte, nel deserto della depressione?

Come prendersi cura delle molteplici sofferenze umane?

La soluzione ipotizzata dai discepoli è quella che sembra la più ovvia nei tempi di crisi: “rimanda la folla affinché ognuno trovi alloggio e cibo”. Cioè: ognuno s'arrangi come può. È la proposta del mercato: si salvi chi può e gli altri… pazienza. In effetti, i discepoli tentano la via di risoluzione attraverso la beneficenza del denaro: “a meno che non comperiamo da mangiare”.

Pensavano anche loro che col denaro si possano risolvere molti problemi. Oggi pensiamo che con il denaro e la tecnologia, il mercato, la scienza ecc. possiamo risolvere la fame. Invece, la storia ci dice che denaro e tecnologia fanno aumentare fame, impoverimento e malattie. Mercato e scienza allargano la forbice tra ricchi e poveri producendo guerre, miseria e sfruttamento del pianeta.

A fronte di ipotesi di soluzione, vecchie quanto il mondo, stantie e tutt'altro che efficaci, il Regno di Dio irrompe con la sua novità, una novità così semplice da non essere quasi creduta.

C'è una paradossalità che attraversa i vv. 14-17 davvero audace e sorprendente. "fateli e sdraiare a gruppi di 50 circa". È un particolare che la tradizione sinottica rimarca per evocare Es. 18, ossia è il momento in cui Mosé dava una certa organizzazione al popolo.

Gesù sta indicando una nuova strada per l'umanità, una strada di liberazione, di non sudditanza, una strada di non dipendenza dalla beneficenza dei potenti.

"Fateli sdraiare". E gli dice. Come per dare rilievo alla condizione di uomini liberi.

Ecco la novità:

voi darete da mangiare col vostro poco". Tutti sono in grado di nutrire tutti, 12 ceste avanzano -tante quanti sono i discepoli. I pani e pesci, cioè quanto abbiamo per vivere, se passano attraverso la parola di Gesù si moltiplicano fino a sopravanzare perché la sua parola è condivisione e ogni condivisione tende alla moltiplicazione.

Ora, il gesto di Gesù è accompagnato dalle parole: "prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò...". Sono parole che alludono chiaramente all'eucaristia.

Questo racconto del Vangelo ci dice che il senso vero dell’eucaristia, ossia del rendimento di grazie che i cristiani esprimono ritualmente come memoria viva del loro Signore, è crescere nella condivisione. È nutrire l'umanità di tutti.

Visto che queste parole e questi gesti manifestano il regno di Dio, cioè come dovrebbero andare le cose secondo Dio, molto efficacemente, nella seconda lettura, San Paolo afferma che partecipare alla Santa Cena significa annunciare nel mondo l'opera di Gesù fino al suo ritorno. Vale a dire: anticipare qui e ora, per quanto storicamente possibile, il mondo e le cose nel loro compimento, cioè secondo Dio.


Salmo 109

Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».

Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!

A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.

Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».


Meditazione Domenica della Trinità C

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Nel 2024 la spesa per le armi nucleari ha superato i 100 miliardi di dollari. Una cifra sufficiente a sfamare tutte le 345 milioni di persone che attualmente affrontano i livelli più gravi di fame a livello globale, inclusa la carestia, per quasi due anni. Lo dice il rapporto annuale sulle spese per le armi atomiche pubblicato dalla Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari. Al momento ci sono circa 12.000 testate nucleari, di cui quasi il 90% sono di Stati Uniti e Russia.

Israele attacca l’Iran, colpiti siti nucleari e vertici militari. La Nato: fermare l’escalation. Israele ha lanciato nella notte attacchi senza precedenti contro l'Iran, prendendo di mira il suo programma nucleare, gli scienziati e i vertici militari in un attacco che, secondo il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, durerà molti giorni. L’Iran risponde con il lancio di oltre 100 droni verso Israele e la guida suprema Khamenei promette una "dura punizione"

Lavoro minorile, infanzia negata per 138 milioni di bambini, I dati di Oil e Unicef nella Giornata mondiale contro tale piaga: l'agricoltura rimane oggi il settore più interessato, seguono quello dei servizi e quello industriale. L’Africa subsahariana continua a sopportare il fardello più pesante, con circa 87 milioni di minori. L’Asia e il Pacifico hanno registrato la riduzione più significativa dal 2020, da 49 milioni a 28 milioni di bambini e adolescentii. In America Latina e nei Caraibi il numero totale è di circa 7 milioni.

Israele blocca la nave della Freedom Flotilla diretta a Gaza. La nave Madleen della Freedom Flotilla Coalition che viaggiava verso Gaza carica di aiuti umanitari è stata fermata dalle forze di difesa israeliane. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, almeno 108 persone sono state uccise e 393 ferite dagli attacchi israeliani negli ultimi due giorni.

Oltre 7mila migranti espulsi dall’Algeria nel deserto del Niger, L’associazione Medici del Mondo parla di “un’ondata di respingimenti senza precedenti”, appellandosi a un intervento dell’Europa. «Benché queste espulsioni siano frequenti, è la prima volta che così tanti migranti vengono cacciati in una sola volta dall’Algeria». Secondo quanto comunicato dal governatorato di Agadez, tra le migliaia di espulsi si contano oltre 700 bambini, che sono stati accolti da famiglie ospitanti volontarie o in molti casi lasciati a sé stessi per le strade di Agadez.

La Carovana della fermezza "Al Soumoud", partita da Tunisi il 9 giugno scorso, iniziativa simbolica di solidarietà verso la popolazione di Gaza, è attualmente bloccata alla periferia di Sirte, in Libia, in attesa del via libera da parte delle autorità di Bengasi.

Il Governo di Panama ha dichiarato lo stato di emergenza nelle province di Herrera e Los Santos a causa della crisi idrica provocata dall'inquinamento del fiume La Villa e dei suoi affluenti

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Gaza, la società civile si mobilita per sostenere i bambini colpiti dalla guerra. L'impegno della Ong palestinese Spark for innovation and creativity per aiutare i minori ed i giovani palestinesi a sopravvivere nell'inferno delle bombe. Heyam Hayek, direttrice generale: “Non esistono zone veramente sicure ma noi facciamo del nostro meglio per adattare i contenuti dei nostri programmi alle risorse effettivamente disponibili coinvolgendo anche le famiglie considerandole parte attiva in tutto il processo di aiuto. La sofferenza dei bambini non può essere separata dalle esperienze dei loro genitori: ecco perché Spark fornisce alle mamme ed ai papà anche la possibilità di un piccolo sostentamento economico coinvolgendoli in micro attività di riciclaggio o giardinaggio domestico».

Floribert Bwana Chui, un cuore grande per i bambini di strada. Aline Minani, responsabile di Sant’Egidio a Goma, parla del martire congolese che verrà beatificato domenica 15 giugno nella Basilica di San Paolo fuori le Mura: il suo sogno era "un Congo dove tutti siedano attorno allo stesso tavolo’” senza distinguere "chi serve da chi è servito"

“Aiutare il povero” è “questione di giustizia, prima che di carità” e “tutte le forme di povertà, nessuna esclusa, sono una chiamata a vivere con concretezza il Vangelo e a offrire segni efficaci di speranza”. Questo è l’appello del Papa nel suo Messaggio per la IX Giornata Mondiale dei Poveri, che si celebrerà il 16 novembre prossimo.

Il 12 si giugno abbiamo ricordato San Gaspare Bertoni, fondatore degli Stimmatini. Una parola che ci ha lasciato: “Quando per noi è notte, per Lui è pieno giorno”. Grazie

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Come tu, Signore, sei nel Padre, e tu e il Padre siete una cosa sola nell'unità dello Spirito, così ti chiediamo di essere noi una cosa sola in te, e fare così della Chiesa l'unità di tutti, figura quotidiana del regno che viene, speranza e gemito della creazione. Gloria a te, Padre, gloria a te, Figlio, gloria a te, Spirito. Amen



Prv.8,22-31 Rm 5,1-5

Gv 16,12-15

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.

Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità,

perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.

Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

Tutto quello che il Padre possiede è mio;

per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


***

La prima parte del vangelo di Giovanni, il "libro dei segni", è conclusa. Siamo nel cosiddetto "Libro dell'Ora", l'ora di Gesù. Non ci sono più i segni del Tempio, del Vino Nuovo, dell'acqua che zampilla per la vita eterna, dell'umanità rialzata dalla sua paralisi, del recupero della vista, del pastore buono e vero ecc.

Gesù sta portando a compimento la sua strada egli esprime la sua verità, la verità che è lui e, in lui, la verità di Dio.

Ora, prima di consegnarsi totalmente, parla ai suoi. Condivide con i suoi. É arrivato il momento in cui egli non “li chiama più servi ma amici perché il servo non sa quello che fa il suo padrone, ma l'amico si”.

I suoi discorsi e le sue azioni sono in qualche modo preceduti da immagini che ne offrono l'orizzonte come il gesto consegna della lavanda dei piedi, la mini parabola del “chicco di grano che, se caduto a terra non muore, non può portare frutto” e l'immagine della vite e dei tralci.

Gesù spinge l'attenzione in avanti: alle cose che dovranno accadere.

È spontaneo quindi ascoltare queste parole ponendoci dalla parte di chi è viene dopo, noi.

Del resto, la similitudine della vite e dei tralci ci dice che c'è un legame. Esiste una relazione di continuità tra Gesù e i suoi che vengono dopo di lui.

Cosa accade dopo?

Gesù preavvisa che quanto è successo a lui in termini di incomprensione, di rifiuto e di abbandono, accadrà anche ai suoi, presenti e futuri. Ma per ora, nell'ora di Gesù, il peso di questa situazione lo porta solo lui.

Quelli che sono con Gesù, a causa di Gesù, possono trovarsi in difficoltà:

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi...

Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me...

Io penso che l'evangelista Giovanni intenda affermare che l'appartenenza alla comunità di Gesù, dipenda solo da questo. Proprio a fronte di una ekklesia che, forse, faceva dipendere da ben altri criteri l'appartenenza, criteri magari più in sintonia con il codice dell'impero, o con determinate correnti di pensiero ecc.

Essere della sua comunità significa vivere il legame con lui.

La continuità è che ha dato ai suoi lo Spirito, la sua realtà più intima e profonda come, appunto, lo è l'alito, il respiro.

È singolare che in un momento di consegna delle cose più care ed importanti, tale trasmissione venga affidata non attraverso un'istituzione, ma tramite l'Alito, il Soffio, il Respiro... Cosicché, ciò che in un primo momento poteva apparire “peso” (non siete in grado di portarne il peso), ora è leggerezza. Si tratta della leggerezza della verità: la verità del Vangelo, la verità di Gesù, la verità di Dio, appunto, lo Spirito – il Respiro- di verità. La verità che non s'impone con la forza ma che attrae con il suo fascino perché altro non è che amore per l'umanità e per il cosmo.

Non c'è dubbio, la comunità di Gesù a cui pensa l'evangelista Giovanni è una Chiesa che ha respiro, il Respiro di Cristo! Quella forza leggera e presente come il respiro che unisce fortemente il Padre a Gesù e Gesù al Padre.

È questo amore efficace, questa realtà intima e profonda, che aiuta la Comunità credente a leggere le cose che accadono e che accadranno alla luce stessa di Gesù.

Vi guiderà alla verità tutta intera

Vi dirà tutto ciò che ha udito...prenderà quel che è mio... (il mio messaggio, la mia vita...) e lo calerà dentro le cose, le situazioni nelle quali vi troverete a vivere voi.

È nei due territori dell'intimità, dell'amorevolezza, dello slancio, della coscienza, del gemito e della preghiera che abita la sua presenza efficace, efficace nel far comprendere, vivere, muoversi, discernere e leggere la vita secondo Gesù e come Gesù.


Salmo 8

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,

la luna e le stelle che tu hai fissato,

che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,

il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,

di gloria e di onore lo hai coronato.

Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,

tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti

e anche le bestie della campagna,

gli uccelli del cielo e i pesci del mare,

ogni essere che percorre le vie dei mari.


Meditazione Domenica di Pentecoste C

 



Ricordiamo davanti a te, o Signore

    Gaza, se il cibo diventa un'arma. Nella Striscia, la partita degli aiuti umanitari è giocata sulla pelle dei civili, ridotti allo stremo dalla guerra, dal blocco all’ingresso degli aiuti umanitari e dalla cancellazione delle attività dell’Unrwa e dell’Onu. Sarebbero almeno un centinaio i palestinesi rimasti uccisi durante le operazioni di distribuzione del cibo nei tre punti organizzati. E negli ultimi  giorni i punti di distribuzione sono rimasti chiusi. 

India e Bangladesh, morti e sfollati per le piogge torrenziali. Le inondazioni provocate dalle violente precipitazioni continuano a causare vittime, migliaia gli sfollati. Le piogge si sono riversate sulla regione di Assam mettendo in pericolo la vita di circa 364 mila persone. Sono almeno 34 le persone rimaste uccise.

Afghanistan, Birmania, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen: ai cittadini di questi i 12 Paesi sarà d’ora in poi vietato l’ingresso negli Stati Uniti, secondo l’ultimo provvedimento del presidente USA, dopo l’attentato in Colorado quando un uomo di origini egiziane ha lanciato bombe molotov contro un gruppo di manifestanti che chiedevano il rilascio degli ostaggi israeliani.

Ad Haiti sono approdati i mercenari di Blackwater. Il reclutatore di soldati a pagamento, Erik Prince, ha ricevuto dal governo locale licenza di uccidere i ribelli, bambini compresi, per riportare stabilità sull'isola. 

Sudan: colpito un convoglio di aiuti umanitari in Darfur. Le Nazioni Unite denunciano un “attacco deliberato” e una "palese violazione del diritto internazionale umanitario". l’attacco con droni che ha colpito la notte del 2 giugno scorso un convoglio di 15 camion carichi di aiuti umanitari del Programma alimentare mondiale (PAM) e dell’UNICEF diretti a El-Fasher, capitale del Darfur Settentrionale da oltre un anno sotto assedio.

L'Amazzonia brasiliana ha registrato una deforestazione di 960 chilometri quadrati a maggio, con un aumento del 92% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso: lo ha reso noto il ministero dell'Ambiente e dei Cambiamenti climatici. La ripartizione delle cause indica che il 51% è dovuto agli incendi boschivi, il 48% al disboscamento legato ad attività come l'agricoltura e l'allevamento e l'1% alle attività minerarie.

Il Consiglio dei Popoli Indigeni dell'Oiapoque (Ccpio) - che riunisce oltre 60 leader delle etnie amazzoniche - ha chiesto la sospensione immediata del processo di licenza ambientale per l'esplorazione petrolifera nei bacini al largo della foce del Rio delle Amazzoni, in Brasile per un totale di 47 pozzi.  In una lettera aperta, le comunità denunciano la mancata consultazione previa delle organizzazioni indigene che vivono nella regione - obbligatoria secondo la legge e la Costituzione. 

Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Proprio di carcere si è parlato all’evento del Festival della comunicazione dal titolo “Comunicare per esistere”, svoltosi in piazza del Popolo a Fermo. Gli studenti del fermano vengono spesso accolti  in visita alla casa di reclusione. i ragazzi cambiano la loro percezione delle carceri, di coloro che troppo spesso considerano diverso e scartato. Comunicare per esistere, dunque. Per non essere dimenticati. Per avere una nuova opportunità, anche e soprattutto quando tutto, intorno, sembra vacillare.

Una carovana umanitaria tunisina partirà il 9 giugno dal porto di La Goulette, a Tunisi, con l'obiettivo di raggiungere la Striscia di Gaza attraverso Libia ed Egitto.L'iniziativa, denominata "Convoglio della Resilienza", è promossa dal Coordinamento Congiunto per la Palestina e si inserisce nel contesto della "Global March to Gaza", una mobilitazione internazionale che coinvolge attivisti da oltre 30 paesi, tra cui l'Italia, per chiedere la fine dell'assedio israeliano e l'apertura di corridoi umanitari.

Il Papa: «Non più predatori, ma pellegrini. Così tornerà la pace nel mondo». Alla veglia di Pentecoste in piazza San Pietro con i 70mila del Giubileo di movimenti e associazioni il Papa ha detto «Dio ha creato il mondo perché noi fossimo insieme. “Sinodalità” è il nome ecclesiale di questa consapevolezza» e ha indicato la prospettiva: «La terra riposerà, la giustizia si affermerà, i poveri gioiranno, la pace tornerà se non ci muoveremo più come predatori, ma come pellegrini. Non più ognuno per sé, ma armonizzando i nostri passi ai passi altrui. Non consumando il mondo con voracità, ma coltivandolo e custodendolo, come ci insegna l’enciclica Laudato si’».

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Signore Gesù Cristo, nel tuo Vangelo ti ci rassicuri: “Non vi lascerò mai soli; vi invierò lo Spirito Santo - lui sarà un sostegno, un consolatore, donaci di rimanere in comunione con Dio giorno dopo giorno. Amen 


At 2,1-11    Rm 8,8-17   

Gv 14,15-16.23-26

15 «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.


23 Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25 Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26 Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».


***

Questo breve testo che troviamo all’interno del capitolo 14, appartiene ai discorsi di saluto di Gesù prima della sua passione e morte. 

Potrebbe quindi avere le caratteristiche di un testamento spirituale. Al momento del congedo si consegnano ai propri cari e agli amici le cose che davvero contano. 

Se Gesù fosse un caposcuola porrebbe nelle mani dei discepoli i testi fondamentali che riguardano i principi del suo pensiero. 

Nelle parole di Gesù, invece, non c’è posto per puntualizzazioni di ordine dottrinale, morale, giuridico e quant’altro. 

Il brano apre con un esplicito richiamo all’amore: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”. 

Il tema dell’amore per Gesù e per il Padre attraversa ed unisce tutto il testo.

L’amore di cui parliamo però, non rimane nel vago, non si confonde con un’emozione sentimentale di cordialità passeggera. Esso comporta un ‘osservare i cuoi comandamenti’. Tanto a dire permettere alle parole, che custodiscono la sua vita, di vivere dentro di noi e così diventino sostanza anche per la nostra vita. Attenzione dunque, i comandamenti di cui parla Gesù sono “suoi comandamenti”, non le regole o i dogmi di una tradizione religiosa; i suoi comandamenti sono l'amore verso gli altri, l'amore che diventa condivisione e servizio agli altri.  

“Amatevi come io vi ho amati ... (come nella lavanda dei piedi) sarete beati se vi laverete i piedi gli uni gli altri”. L'amore che Gesù chiede per sé è quello declinato per gli altri. Gli altri, ovvero ogni alterità può trovare spazio nei discepoli e nelle discepole di Gesù. Questo è il suo comandamento/i che a sua volta ha ricevuto dal Padre, perché il Padre ama l’umanità con questa capacità di vivere l’altro dentro di sè e di prendersene cura. Osservare infatti significa “custodire con cura” il frutto di un'esperienza o di un dono prezioso; un lasciare spazio dentro di noi alle parole di Gesù per consentire che diventino vita in noi. 

Questo può avvenire perché, appunto, realizza in noi la sua presenza donandoci il suo Spirito che è spirito di amore e di servizio. 

L'amore leale per l'umanità e il servizio è così lontano dalla logica del mondo che il mondo non lo può ricevere, né conoscere. Il mondo conosce solo il dominio. Occorre precisare che il mondo di cui parla Gesù è il mondo che non è orientato ad amare, né a servire, ma dominare, sottomettere, imporre. Spesso l’apparato religioso è incarnazione di questa qualità di mondo, cioè mondano.

Il mondo, ossia i criteri mondani, non può fare esperienza (conoscere) di Gesù, né del Padre.

L’esperienza, quella che nel Vangelo viene espressa col verbo conoscere, ma che non riguarda la conoscenza intellettuale quanto appunto quella esperienziale, è una forza che Gesù chiama Spirito (consolatore – paraclito – avvocato). In una parola una forza che fa risuonare le parole di Gesù dal di dentro dei cuori, come un avvocato che in un dibattimento processuale conferma e suggerisce al suo assistito cosa dire e non dire. per Gesù questo Spirito è anche Santo (qadosh - separato) ovvero la sua azione in noi ci separa dalla mentalità oscura e mondana dei poteri forti incapaci di amore e di cura. 

È una parla di consolazione quella che Gesù ci consegna. Noi camminiamo nell’incertezza tra la chiamata a partecipare alla cura e all’amore leale di Dio per l’umanità e per ogni essere e la fragilità che ci fa oscillare continuamente verso le istanze mondane del potere e del dominio sugli altri e sulla natura. Ma proprio per questo motivo l’azione dello Spirito in noi è una forza interiore che non cessa il suo lavoro in noi: “lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Incessantemente continuerà a ri-cordare, a farci ritornare al cuore del Vangelo senza paura e senza tentennamenti e il cuore del Vangelo è “amatevi come io vi ho amati”!


Salmo 103

Benedici il Signore, anima mia!

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!

Quante sono le tue opere, Signore!

Le hai fatte tutte con saggezza;

la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,

e ritornano nella loro polvere.

Mandi il tuo spirito, sono creati,

e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;

gioisca il Signore delle sue opere.

A lui sia gradito il mio canto,

io gioirò nel Signore.


Meditazione Domenica Ascensione C

  


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Il riarmo globale minaccia anche il clima e l'ambiente. Quello della Nato potrebbe aumentare le emissioni di gas serra di 200 milioni di tonnellate all’anno. Lo rivela uno studio della ong Conflict and Environment Observatory, condiviso dal britannico «The Guardian». Secondo i ricercatori, l’aumento delle spese per la difesa in tutto il mondo aggraverà la crisi climatica, che a sua volta causerà ulteriori conflitti.


Sudan, i bombardamenti aggravano l'epidemia di colera a Khartoum. L'Unicef lancia l'allarme per i bambini a causa dell'epidemia di colera nello Stato di Khartoum: oltre un milione di minori a rischio. Nella capitale sudanese, dove i continui attacchi causano interruzioni di elettricità e carenza d'acqua, sono state registrate oltre 70 vittime in 48 ore


E' stata la fame a spingere i civili palestinesi ad assaltare un deposito di stoccaggio e distribuzione di generi alimentari finanziato da una fondazione umanitaria israelo-statunitense. Il ministero della salute della Striscia di Gaza ha reso noto che gli uomini di guardia al deposito hanno aperto il fuoco contro la folla provocando un morto e 48 feriti.


Tra gennaio 2024 e marzo 2025 Medici Senza Frontiere (Msf) ha assistito - solo nel Darfur meridionale - 659 persone sopravvissute a violenze sessuali, di cui il 94% erano donne e il 31% aveva meno di 18 anni. La violenza sessuale non è una conseguenza della guerra, può costituire un crimine di guerra, una forma di tortura e un crimine contro l'umanità", afferma in un comunicato Claire San Filippo, coordinatrice delle emergenze di Msf in Sudan.


Gaza, raid israeliano su una scuola che ospitava sfollati. Sono circa 50 le vittime dei bombardamenti israeliani sulla Striscia nelle ultime 24 ore; almeno 30 i morti che si contano solo nella scuola di Gaza City dove erano ospitate famiglie di sfollati.


Maltempo in India, 5 morti nel nord-est. Centinaia di famiglie hanno abbandonato le proprie case a causa delle piogge monsoniche provocando frane e inondazioni.


Ti preghiamo, o Signore, prenditi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire e a discernere i germi della speranza

Gambia, la sartoria sociale di Faburama Ceesay. Fuggito giovanissimo dal proprio paese Faburama sbarca in Italia ricco solo dei suoi sogni e di una preziosa abilità artigianale. Oggi, come sarto affermato a livello italiano e internazionale ha lanciato un progetto per portare sviluppo e know-how ai giovani gambiani. Kanö Gambia Taylor punta a creare una scuola per giovani sarti e dotarli di strumenti e metodologie per la crescita professionale, personale e collettiva nel tessuto artistico-culturale del Gambia.


"Hope", il progetto indiano vince il premio dedicato a San Francesco e Carlo Acutis assegnato domenica 25 maggio nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Il progetto “HOPE” nasce e si sviluppa a Goa, in India per il soccorso e la riabilitazione dei ragazzi in pericolo, soprattutto provenienti dai villaggi più poveri e abbandonati, vittime di abusi e a rischio, alcuni dei quali sordociechi


Zuppi: costruire insieme un'architettura di pace, aiuti a Gaza e dialogo in Ucraina. La pace non deve essere l’eccezione, una semplice tregua, ma la regola. È «un’architettura di pace» quella che occorre costruire, frutto dei principi alla base dell’Europa, che «non può essere ridotta a diritti individuali o a burocrazia, perché fondata sulla difesa della persona nel suo valore indiscutibile e nella sua relazione con la comunità».Il cardinale Zuppi ha aperto il suo intervento ricordando Papa Bergoglio. «Francesco ci ha insegnato a uscire dalle logiche del consenso e dell’abitudine, dall’alibi dello scoraggiamento e del compiacimento, dalla tentazione di giudicare senza amare, di scambiare il dialogare con l’assecondare la mentalità comune. Ci ha spronato a essere una Chiesa materna, più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti». Francesco «ci ha ricordato che i poveri sono i preferiti e non sono utenti e che servirli è richiesto a tutti ed è amore, ben diverso da attività meramente sociale. Ha difeso la vita dal suo inizio al suo compimento, in ogni sua stagione e di tutti, indicando il valore della persona non in categorie astratte ma perché fratelli tutti».

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo

Signore Dio, diffondi nel cuore di ogni persona un sussulto di dignità, perché tutti trovino la forza per di lasciare lo spirito di rassegnazione e sappiano elevarsi e dare valore all'esistenza. Sii benedetto nei secoli. Amen


At 1,1-11    Eb 9,24-28;10,19-23   

Lc 24,46-53

Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

***


Questo testo chiude il racconto del Vangelo di Luca. L’evangelista giunge alla fine del suo racconto completandolo come una grande inclusione: gli elementi dell’inizio vengono richiamati alla fine. Ma, come vedremo, non si tratta solo di una tecnica narrativa, nel suo ritornare all’ouverture, Lc. fa sintesi della prospettiva teologica e tematica di tutta la sua opera.

Il racconto di apparizione del risorto si concentra sulla spiegazione delle Scritture da parte di Gesù circa ciò che lo riguarda - Così sta scritto -. È un passaggio che corrisponde specularmente al momento iniziale in cui il Cristo dodicenne, a Gerusalemme, nel tempio, tra gli esperti delle Scritture, lascia stupiti i suoi interlocutori per l’intelligenza che rivela nelle sue domande e risposte.

In quella circostanza, mentre i genitori presero la via del ritorno con tutti gli altri egli “rimase a Gerusalemme”. Ora, ai suoi discepoli egli dice: “restate in Gerusalemme”.

Sempre all’inizio, per ritrovare il figlio, i suoi “fecero ritorno a Gerusalemme”, dopo la passione, anche i suoi discepoli “tornarono a Gerusalemme”.

L’inclusione sottende l’idea che tutto quanto c’era da fare e da dire è stato fatto e detto, tutto è stato compiuto! Ora si tratta solo di assimilare, di interiorizzare la novità e il significato degli avvenimenti: il messaggio di Gesù e il cambio radicale di paradigmi che la sua vicenda ha introdotto nella vita. Ma interiorizzare il Vangelo, ossia la vita, le parole, le azioni e le relazioni di Gesù e specialmente il loro significato di fede e di speranza, non è una parola, è un processo. Perciò occorre attraversare alcune fasi specifiche, insomma, occorre darsi tempo affinché il tutto diventi esperienza.

Credo che i verbi ‘ritornare’ e ‘restare’ siano fondamentali in questo processo. Quante volte nella vita abbiamo la necessità di ‘ritornare’ a considerare le cose vissute e quante volte per assimilare interiormente un valore, un significato, un messaggio importante abbiamo la necessità di rimanerci sopra, di ‘restare’!

L’aspetto di distacco fisico, insomma tutto ciò che sinteticamente e simbolicamente è detto con il verbo “ascendere”, è come un farsi da parte, un permettere all’altro di crescere e fare la sua strada. Ed è proprio questo sottrarre la propria incombenza all’altro che, di fatto, è condizione di una nuova e più profonda vicinanza. L’ascensione altro non è che l’inaugurazione del tempo in cui viene affidato alla Comunità dei discepoli e delle discepole il compito di dare continuità all’evangelo di Gesù. Nelle parole del testo infatti troviamo indicata anche una precisa modalità circa questa continuità:

  1. Così sta scritto. Gesù parla di sé attraverso le scritture. Ecco cosa che la presenza di Gesù ci viene donata nella Parola custodita nelle Scritture. Al di fuori della frequentazione della Parola non troviamo che un Gesù fantasma: il fantasma dei devozionismi, delle ideologie dottrinali o religiose, delle aspettative di vario genere ma, comunque, non corrispondenti alla Parola biblica.

  2. Nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione ed il perdono. La sua presenza continua ad essere efficace (il suo nome) se i suoi si mantengono nel processo di cambiamento continuo (conversione metanoia) e di cura delle situazioni disumanizzate, perché a ognuno sia restituita dignità umana (ecco il perdono dei peccati!).

  3. Di questo voi siete testimoni. Non dice: “voi siete incaricati di divulgare”, ma testimoni! Si tratta di offrire agli altri una parola che prima è passata attraverso la propria esperienza, esperienza di cambiamento e di guarigione.

  4. Mando su di voi…restate in città. Non siete voi gli artefici di questo processo ma è un dono che vi viene incontro come una forza. Perciò la fretta non serve. Restate. Attendete …assimilate. Ogni interiorizzazione esige il suo tempo.

La conclusione è estremamente interessante, soprattutto se teniamo presente l’inizio della grande inclusione, ovvero Gesù dodicenne nel tempio.

Egli compie gesti e dice parole tra il monte degli ulivi e Betania, ossia di fronte al tempio, come a rimarcare che il tempio, cioè l’incontro con Dio, d’ora in avanti avviene ogni volta che uno/a si coinvolge e dona se stesso/a. Infine, compie un gesto sacerdotale di cui si parla nel libro del Levitico 9: la benedizione di Aronne

,22Aronne, alzate le mani verso il popolo, lo benedisse; poi discese, dopo aver compiuto il sacrificio per il peccato, l'olocausto e i sacrifici di comunione. 23Mosè e Aronne entrarono nella tenda del convegno; poi uscirono e benedissero il popolo e la gloria del Signore si manifestò a tutto il popolo. … tutto il popolo vide, mandarono grida di esultanza e si prostrarono con la faccia a terra.

Eppure Gesù non è della classe sacerdotale, è semplicemente umano, talmente umano da essere divino. È tutta l’umanità, semplicemente perché umana, destinataria e portatrice di benedizione. Grazie a Gesù, la storia, il cosmo e ognuno sono e saranno per sempre una Parola Detta Bene.

I suoi ritornano al tempio, ma per poco. Ormai, il vero tempio, ossia lo spazio in cui fare l’esperienza dell’incontro con Dio, come abbiamo visto, è un altro


Salmo 46

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.