tag:blogger.com,1999:blog-16478321521517759992024-03-28T14:21:56.451+01:00Comunità Stimmatini di SezanoParola e AccoglienzaUnknownnoreply@blogger.comBlogger826125tag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-83032825826721163972024-03-23T21:08:00.003+01:002024-03-23T21:08:38.123+01:00Meditazione Domenica delle palme - B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqU2oVKZ2VqTbRxK-VCZUYTTyseLFbQbpf3awqk1EzsXxGkaBXXR35-E9ljYR9_iewsjH6hM3jth4jIOcYfDY15HPRtkQfRhGG6fCsV8j6chY4Mm9QD37Vrt_uyoLMLzKD7pGY4jZO8qDGjOdmoiYwP4H2nQzWpHwN0yACF5NuaHN6658UNRBIIQ_YWLs/s836/palme.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="428" data-original-width="836" height="164" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqU2oVKZ2VqTbRxK-VCZUYTTyseLFbQbpf3awqk1EzsXxGkaBXXR35-E9ljYR9_iewsjH6hM3jth4jIOcYfDY15HPRtkQfRhGG6fCsV8j6chY4Mm9QD37Vrt_uyoLMLzKD7pGY4jZO8qDGjOdmoiYwP4H2nQzWpHwN0yACF5NuaHN6658UNRBIIQ_YWLs/s320/palme.png" width="320" /></a></div><br /><p></p><p style="line-height: 16px;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><i><b>Tu sei l'unico re che ha voluto morire e non mandare a morte nessuno; andato a morte perché nessuno morisse invano. Noi non vogliamo altro re, o Signore. E tu dici a ciascuno di noi: “Non temere, corri il rischio di seguirmi di nuovo in ogni momento.</b></i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Mc. 11, 1-10</b></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».</i></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.</i></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:</i></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>«Osanna!</i></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Benedetto colui che viene nel nome del Signore!</i></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!</i></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Osanna nel più alto dei cieli!».</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La nostra attenzione è subito portata verso il puledro. Esso si trova nel villaggio “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>di fronte</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. È uno spazio di fronte a Gesù che simbolicamente è altro da lui, possiamo pensare: alternativo a Gesù, opposto a Gesù. Potrebbe essere intenzione dell’autore segnalare in questo modo una certa contrapposizione tra Gesù e i dirigenti che gestiscono il tempio ed opprimono la vita del luogo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Contestualizzato così, il racconto che spende non poche attenzioni per l’animale, intende citare un passo del profeta Zaccaria 9. 9: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ecco il tuo re viene: egli è giusto e vittorioso, è mite e cavalca sopra un asino, sopra il puledro, figlio d’asina”.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La citazione quindi ci parla di un messia mite e non violento. Ma quell’animale, che si trova nel villaggio “di fronte”, è legato e va sciolto. Come dire: il messianismo non violento è sempre stato impedito. Appunto, occorre liberarlo. Nessuno infatti vi è mai salito sopra, ossia la profezia di cui parla Zaccaria non si è mai realizzata. Ora è giunto il momento.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ad ogni buon conto, il fraintendimento nei riguardi di Gesù quale messia di potere non s’interrompe: Stendono a lui i mantelli in segno di volontà di sottomissione come racconta 2 Re 9, 13: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>Quelli allora s’affrettarono a prendere ciascuno il proprio mantello, lo stesero sotto di lui, sopra i gradini, poi suonarono la tromba e proclamarono: Ieu è re!”</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> .</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Alcuni segnano avanti il cammino di Gesù quasi volessero indicargli la strada e altri lo seguono. Si tratta di fare chiarezza in noi davanti a questo possibile equivoco. Chi lo precede, vorrebbe vedere in lui la forza e la potenza come nel guerriero re Davide: lo chiamano Figlio di Davide.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù li deluderà.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il suo ingresso lo porterà ad andare oltre il luogo trionfale del tempio. Andrà nella sala superiore, dove nel gesto del pane spiegherà il senso di tutto il suo cammino: offrirà pane spezzato perché così è stata tutta la sua esistenza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Chi ne fa memoria si comprometterà per sempre con questo suo stesso cammino.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>La prima lettura di questa Domenica delle Palme è il III° Canto del Servo di Jhwh</i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Is 50, 4-7</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Fin dalle prime battute si comprende che il ministero del Servo avviene tramite la Parola. Una parola che ha una funzione di efficacia terapeutica. Essa infatti viene rivolta a chi si trova nella sfiducia, ha in sé la prerogativa di sollevare dalla depressione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,<br />perché io sappia indirizzare<br />una parola allo sfiduciato.</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le parole, e soprattutto, la Parola biblica è come una carezza che ci dice quanto siamo amati, stimati, oggetto di sollecitudine di una tenerezza che ci avvolge. Il Servo chiamato per la “Parola” destinata a sostenere lo sfiduciato, è però uno che si esercita per primo all’ascolto. Il suo servizio ha come presupposto la capacità di ascolto. Un ascolto sempre nuovo:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Ogni mattina fa attento il mio orecchio<br />perché io ascolti come i discepoli.</b></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Risulta evidente dal testo che non solo il suo ascoltare, ma anche la stessa capacità di ascoltare è il frutto di un dono che riceve dal Signore. Anzi, il Signore compie, per così dire, un’azione-intervento negli orecchi del Servo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio<br /></b></span></span><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Di che qualità d’ascolto si tratta? Di un ascolto obbediente, ossia coinvolgente fino al punto da implicare una scelta di non resistenza e di non tirarsi indietro.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>e io non ho opposto resistenza,<br />non mi sono tirato indietro.</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il vero senso dell’obbedienza lo troviamo infatti in un ascolto attento, non nella mera esecuzione di ordini. La stessa radice della parola obbedire deriva da un verbo ascoltare “ob-audire”, cioè scoltare con attenzione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il Servo ascolta con disponibilità Dio che si manifesta negli eventi del suo tempo e del suo popolo, egli, in altre parole, ascolta Dio nei fatti. Ed è appunto su questi fatti eventi che interviene per essere luce e trarre dalle tenebre. Ma per questo suo servizio deve pagare dei costi molto alti: egli non incontra solo delle difficoltà ma addirittura persecuzioni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi”.</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">D’ora in poi, il tema della sofferenza, collegato al ministero del Servo, è sempre più evidente. Si fa strada cioè un aspetto del mettersi a disposizione del piano del Signore che non percorre più, come nel caso del Servo re, le vie del successo ma piuttosto quelle della sofferenza e del fallimento. È un momento in cui la riflessione d’Israele passa sulle lame del rasoio ed affronta la messa in crisi della tradizionale teologia retributiva che vedeva nel successo il segno evidente del favore divino e nell’insuccesso, il segno opposto. No! Con l’esperienza del Servo le cose non vengono più viste in questa maniera perché s’intuisce che Dio ha bisogno di collaboratori che per amore sanno anche soffrire.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Non si tratta evidentemente di crogiolarsi nel dolorismo della sofferenza fine a se stessa, come se Dio fosse appagato dal dolore. Certo però che il dolore è spesso il costo elevato da pagare per essere fedeli nella lotta contro lo sfruttamento e l’ingiustizia. Varrebbe la pena interrogarci seriamente sulla nostra capacità di sofferenza, di lotta al male, di disponibilità a perdere i nostri vantaggi personali.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Credo che oggi valga la pena sottolineare queste cose perché spesso si cerca di impostare le cose in modo da evitare fastidi, anzi, perfino nella vita di sequela di Gesù si cerca la cosiddetta “realizzazione di sé”. Non ci rendiamo conto che su questa strada costruiamo dei mostri di egoismo autocentrati ed incapaci di aprirsi agli altri? Non è forse questa la tragedia del nostro occidente “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><i>sazio e disperato”</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">? Ma cos’è la maturità se non accorgersi che il centro di sé deve essere spostato al di fuori di sé?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dichiarata la disponibilità, il Servo riposa nella fiducia:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 3.75cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Il Signore Dio mi assiste,<br />per questo non resto svergognato,<br />per questo rendo la mia faccia dura come pietra,<br />sapendo di non restare confuso.</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quando le scelte di vita si appoggiano sulla Parola, la nostra debolezza si trasforma in forza, la forza di chi è libero e non ha più nulla da perdere. I potenti, di fronte ad essa tremano. La fiducia nell’efficacia della Parola è tale da conferire una maestosa dignità che mette in crisi tutte le logiche di successo delle apparenze sfornate dal potere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Salmo 21</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,<br />storcono le labbra, scuotono il capo:<br />«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,<br />lo porti in salvo, se davvero lo ama!».<br /><br />Un branco di cani mi circonda,<br />mi accerchia una banda di malfattori;<br />hanno scavato le mie mani e i miei piedi.<br />Posso contare tutte le mie ossa.<br /><br />Si dividono le mie vesti,<br />sulla mia tunica gettano la sorte.<br />Ma tu, Signore, non stare lontano,<br />mia forza, vieni presto in mio aiuto.<br /><br />Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,<br />ti loderò in mezzo all’assemblea.<br />Lodate il Signore, voi suoi fedeli,<br />gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,<br />lo tema tutta la discendenza d’Israele.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-12343002975547943222024-03-16T21:53:00.005+01:002024-03-16T21:53:52.718+01:00Meditazione Va Domenica di Quaresima B<p> </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh4-iXUB5vleFuIeM68WujURv3VLpwrDU-ibp7SIltAnid6f06NBUdwfnFH66VQmRvH1mYNiPHQTwvOVLuG4Nce_qsK2a4mLL1Iky4u5vQaW7qjbzAbZfAStukYL1OXwUyRqrcdj9OSa8-WUJok7DnNTgouCnxRbfGQZDRIefJ3Hxccx3T2gCyFNRdWLk/s4596/canaletta%2024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4596" data-original-width="3447" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhh4-iXUB5vleFuIeM68WujURv3VLpwrDU-ibp7SIltAnid6f06NBUdwfnFH66VQmRvH1mYNiPHQTwvOVLuG4Nce_qsK2a4mLL1Iky4u5vQaW7qjbzAbZfAStukYL1OXwUyRqrcdj9OSa8-WUJok7DnNTgouCnxRbfGQZDRIefJ3Hxccx3T2gCyFNRdWLk/s320/canaletta%2024.jpg" width="240" /></a></div><p align="CENTER" style="line-height: 17.6px; margin-bottom: 0cm;"><b style="font-family: Calibri, sans-serif; text-align: left;">Ricordiamo davanti a te, o Signore</b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Almeno 23 bambini nel nord della Striscia di Gaza sono morti per malnutrizione e disidratazione nelle ultime settimane, andando ad aggiungersi al crescente numero di bambini uccisi nella Striscia durante il conflitto in corso - circa 13.450 secondo quanto riportato dal Ministero della Salute palestinese, sottolinea l'Unicef nel suo comunicato.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Di certo, la strage c’è stata. Qualcuno ha sparato raffiche sulle centinaia di persone che si accalcavano attorno al convoglio che portava viveri nel nord della Striscia di Gaza dove ci sono 300mila palestinesi e si muore di fame. Sul terreno sarebbero rimasti 21 morti e 155 feriti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Siria, Unicef: quasi 7,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. Più di 650mila bambini sotto i 5 anni sono colpiti da malnutrizione cronica. Quasi la metà dei 5,5 milioni di bambini tra i 5 e i 17 anni non vanno a scuola. Sono sfollati più di 13 milioni di siriani, circa la metà della popolazione prima del conflitto</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Migranti, Almeno 60 migranti morti in mare di fame e di sete.I racconti dei 25 sopravvissuti presi a bordo da Ocean Viking: morte alcune donne e un bimbo. Barca lasciata alla deriva 7 giorni tra la Libia e la Sicilia. Le Ong tedesche: ci impediscono i soccorsi. E altre 10 vittime del mare fra Tunisia e Canarie. L'Oim: "Almeno 215 i migranti già inghiottiti dal Mediterraneo dall’inizio di quest'anno".</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">'I gruppi armati reclutano i bimbi indigeni colombiani'. Le Nazioni Unite denunciano gli abusi dei gruppi armati contro i bambini indigeni in Colombia, reclutati con la forza fin dalla prima infanzia: alcuni piccoli tentano di suicidarsi, altri ci riescono, tutto per evitare di entrare nelle file dei criminali. I bambini vengono strappati alle loro famiglie anche a 6, 7, 8 anni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In Ecuador gli indigeni respingono i progetti minerari del Governo. Le popolazioni indigene della provincia di Cotopaxi in Ecuador hanno annunciato nuove proteste contro lo sfruttamento minerario delle regioni dell'Amazzonia ecuadoriana.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison..</b><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Aiutaci a custodire la speranza</b></p><p align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il messaggio di Papa Francesco al convegno tenuto a Roma sul problema della tratta: "La tratta di esseri umani è una piaga sociale" e "una forma moderna di schiavitù che viola la dignità della persona e i suoi diritti". Il Papa "incoraggia ad agire con responsabilità e determinazione per contrastare questo drammatico fenomeno globale che colpisce particolarmente donne e bambini vittime di conflitti, migrazioni e abusi di ogni genere".</span></p><p align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">A Scampia il 12 marzo si è tenuto l’incontro nazionale dei giovani in servizio civile. L’appuntamento annuale celebrato nella memoria di san Massimiliano di Tebessa, martire nel 295 d. C. per non essersi sottoposto al servizio militare a causa della sua fede. Il direttore di Caritas Italiana don Pagniello: ribadiamo il rifiuto della violenza e della guerra.</span></p><p align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Acqua che salva la vita, parte la raccolta fondi di Oxfam. Nel mondo 1 persona su 4 non ha accesso all’acqua pulita. Una condizione che, sommata alla mancanza di igiene, causa la morte di 1.000 bambini al giorno. Con la raccolta fondi Oxfam intende portare acqua pulita, serbatoi, latrine, cibo e beni di prima necessità a migliaia di famiglie che vivono in condizioni di emergenza umanitaria.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: "Calibri Light", serif;">***</span></p><p style="line-height: 16.96px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Anche tu, Gesù, sei stato tentato di tornare indietro, di sottrarti alla tua missione: anche tu a chiedere nell'imminenza della notte orrenda, “che debbo fare? Fuggire?”. Tutto si può fare ma non fuggire al proprio destino. Solo che tutto si può compiere per amore. Amen</i></span></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 16.96px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Ger 31, 31-34 Eb 5, 7-9</b></span></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 16.96px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Gv 12, 20-33</b></span></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono:</i></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>«Signore, vogliamo vedere Gesù». </i></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro:</i></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>«È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà.</i></span></p><p style="text-indent: 0.5cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». </i></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».</i></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».</i></span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Disse Gesù:</i></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 16.96px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>«Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.</i></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 17.28px; margin-bottom: 0.28cm; margin-left: 1.27cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le parole e i gesti che hanno accompagnato Gesù, stanno per condensarsi in momento preciso: la sua ORA.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I vari momenti dell’esistenza possono essere raccontati separatamente gli uni dagli altri, ma se vogliamo coglierne il significato profondo, ovvero la relazione interna che li tiene unificati, occorre prestare attenzione a quel momento, o a quei momenti, in cui le differenti circostanze si condensano. A partire da queste condensazioni, è possibile intravedere ciò che tiene legate le differenti congiunture di una vicenda umana.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’evangelista </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Giovanni</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> chiama quel momento “L’ORA di Gesù”. È il momento ermeneutico di tutto ciò che precede e segue la sua vicenda, parole, gesti, segni… In particolare, il nostro brano segna l’inizio di quest’ORA.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La prima coordinata che il testo ci presenta è la FESTA, è la Pasqua. Un enorme afflusso di presenze si concentra nella città santa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il racconto è come strutturato all’interno di una tensione bipolare: la FESTA, che attrae persone diverse verso il tempio e Gesù che, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>innalzato da terra</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, attirerà tutto a sé. I racconti che precedono il testo testimoniano un </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>crescendo</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, da un lato, di consenso attorno a Gesù e, d’altra parte, aumenta l’ostilità nei suoi confronti particolarmente da parte dei dirigenti. Infatti, il nostro brano è anticipato da una loro dichiarazione: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ecco, il mondo è andato dietro lui”.</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> E immediatamente, dei greci, quindi non giudei, chiedono a Filippo di entrare in contatto con Gesù.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">All’interno di questa polarità avviene la manifestazione di Gesù, la sua ORA.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Leggendo il brano, non può sfuggirci una serie di paradossi.</span></p><ul><li><p style="line-height: 17.28px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Primo fra tutti, la prospettiva di una morte in croce - </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>quando sarò innalzato –</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> è una gloria, non una sconfitta.</span></p></li><li><p style="line-height: 17.28px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Persone estranee alla tradizione giudaica – </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>alcuni greci</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> – vanno verso la festa, in realtà si muovono per </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>vedere</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> Gesù (qui il verbo vedere è più del semplice guardare, significa capire, comprendere accogliere …), ne sono già attratti. I greci si rivolgono a uno che porta un nome greco, Filippo, il quale, a sua volta, si rivolge ad Andrea, anche lui con un nome greco. Poi, i due insieme vanno da Gesù. Insomma, il contatto richiesto all'inizio non avviene in modo immediato. Forse Giovanni intende far capire che per la chiesa delle origini aprirsi al mondo extra giudaico non è avvenuto immediatamente, ma c'è voluta una certa riflessione. In ogni caso, l’attrazione che esercita Gesù sull’umanità è totale, è per tutti al di là di ogni forma di appartenenza culturale, sociale o religiosa.</span></p></li><li><p style="line-height: 17.28px; margin-bottom: 0.28cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Infine, la piccola parabola del chicco di grano, che muore per dare vita, è la sintesi della vicenda paradossale di Gesù e di coloro che lo seguono. Anzi, è la chiave interpretativa di ogni esistenza. Il seme ed il suo percorso è VITA, fecondità, crescita. Non serve un’analisi particolarmente complessa per intuirne la forza simbolica. È tuttavia drammatico se questo processo lo applichiamo alla vicenda di una persona perché implica un consumarsi, un perdere la vita, un morire.</span></p></li></ul><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A margine di questi pochi rilievi, ci sarebbe da domandarsi in quale misura la nostra esperienza di fede fa credito alla paradossalità del Vangelo. Sovente, nella vita concreta dei credenti e delle chiese sembra emergere piuttosto lo sforzo di un annuncio che va d’accordo con ciò che chiamiamo “buon senso”, in realtà si tratta di equilibrismo benpensante.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In questa cornice dell’ORA Gesù manifesta a tutti la sua “GLORIA”, giudei e greci (noi possiamo aggiungere: credenti e non credenti).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Se la nostra immaginazione intorno all’idea di GLORIA sconfina in qualcosa di trionfale e di sublime, è bene comprendere che per il Vangelo di Giovanni, la realizzazione di ciò che a uno sta veramente a cuore, insomma, lo scopo principale della sua vita per il quale uno è disponibile perfino a dare la via, a consumarsi per esso, quella è la sua GLORIA.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In Gesù, la sua GLORIA, ossia il desiderio profondo della sua vita coincide con lo stesso desiderio che sta a cuore al Padre: curare, guarire, liberare, perdonare, risuscitare, servire, amare l’umanità. È il sogno di Dio che Gesù manifesterà pienamente nel corso della </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>lavanda dei piedi</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> CHINANDOSI fino a dove l’umano è più terra terra, più basso, più sporco, più in difficoltà.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tutto questo è straordinariamente annunciato nella piccola parabola del chicco di grano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La prima polarità, quella della FESTA, trova la sua GLORIA nel vivere in funzione di se stessa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quante istituzioni, comprese quelle religiose, sono prigioniere di questa idea! È un modello assunto da molti, i quali, nel mettere se stessi al centro di tutto, credono così di realizzare il proprio progetto di vita. È la GLORIA mondana che ogni forma di potere cerca di attribuire a sé. Il chicco rimane si intatto, ma sterile.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Chi, invece, obbedisce all’attrazione di Gesù, nell’amore verso l’umanità, realizza la GLORIA DI Dio, cioè il sogno del Padre che Gesù ha svelato – </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Chi vuole collaborare con me, mi segua, e così, là dove io sono, sarà anche colui che collabora con me. Chi collabora con me il Padre lo onorerà</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. – Siamo ai fondamentali della mistica politica. I chicchi che muoiono, dunque, sono i discepoli e le discepole di Gesù la cui esistenza è piena di contatti, perché si lasciano spogliare dei loro privilegi; accettano di contaminarsi con le fragilità terrestri affinché il sottile strato di glutine che avvolge il germe nel chicco di frumento, marcendo, permetta alla vita del germe di sbocciare e svilupparsi in altri chicchi di grano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Forse in questo tempo in cui prevale l’introversione e la preoccupazione di proteggere se stessi, si finisce per implodere e spegnersi dentro. Se, nonostante tutto, continuiamo a interessarci del bene di tutti, in noi non vincerà la tendenza depressiva.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il paradosso della piccola parabola è più realista di quanto non possa sembrare: - </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Essere attaccati alla propria vita è distruggersi, disprezzare ciò che questo sistema mondano propone come garanzia di sicurezza è conservarsi per una vita definitiva.</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La vera GLORIA-PASQUA- FESTA non è quella che all’inizio del brano veniva chiamata FESTA, quella vera è la totale autoconsegna di sè per tutti, Giudei e Greci, vicini e lontani.</span></p><p style="line-height: 17.28px; margin-bottom: 0.28cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È il nuovo paradigma che scalza il principio attivo del sistema oppressivo - </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>ora il capo di questo ordinamento sta per essere cacciato fuori; infatti io, quando sarò innalzato da terra, trarrò tutti a me.</i></span> <span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Questo lo diceva indicando il genere di morte di cui stava per morire. </i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">–</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il paradosso continua con notevole efficacia di contrasto perché, in realtà, ad essere cacciato fuori sarà Gesù. Questo è quanto emerge dalle evidenze del criterio mondano, però non così è il punto di vista di Dio. Per lui e per Gesù, la sua morte in croce non è il seguito di una sentenza di condanna che si consuma sulla croce, ma il compimento di un percorso motivato dall’amore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">E se tutto ciò è un giudizio, un punto di riferimento, un paradigma, sarà bene decidersi verso quale dei due poli decidiamo di lasciarci attrarre.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 50</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b></b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;<br />nella tua grande misericordia<br />cancella la mia iniquità.<br />Lavami tutto dalla mia colpa,<br />dal mio peccato rendimi puro.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Crea in me, o Dio, un cuore puro,<br />rinnova in me uno spirito saldo.<br />Non scacciarmi dalla tua presenza<br />e non privarmi del tuo santo spirito.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Rendimi la gioia della tua salvezza,<br />sostienimi con uno spirito generoso.<br />Insegnerò ai ribelli le tue vie<br />e i peccatori a te ritorneranno.</span></p><p align="LEFT"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-5424475610089064312024-03-09T21:08:00.002+01:002024-03-10T06:34:57.477+01:00Meditazione IV Domenica di Quaresima B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: small;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRTAhSsyyH2XpYuG9uLdA9NcfV3QIauusl_cMJOipOUBKXSsOr4xGfU9u0saQWRgoeWLHul3USKDtNljXT1C0BpzNG-lMHhmJv5c5qcqviAX7MqJbvdsiEwSweVj8WMCNqJP7A6xOyQbHET-eHR8FYrKaOpFH762f1fVT8nJdqIEwH2e7bQOrq9qm2YIs/s1436/margherite%2024.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1436" data-original-width="1077" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRTAhSsyyH2XpYuG9uLdA9NcfV3QIauusl_cMJOipOUBKXSsOr4xGfU9u0saQWRgoeWLHul3USKDtNljXT1C0BpzNG-lMHhmJv5c5qcqviAX7MqJbvdsiEwSweVj8WMCNqJP7A6xOyQbHET-eHR8FYrKaOpFH762f1fVT8nJdqIEwH2e7bQOrq9qm2YIs/s320/margherite%2024.jpg" width="240" /></a></b></span></span></div><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span><p></p><p style="line-height: 17.6px;"><b style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ricordiamo davanti a te, o Signore</b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><span> </span>Nigeria. Scomparse mentre scappavano dal campo dove erano rifugiate nella città di Gamboru, preso di mira dai ribelli nel nord-est della Nigeria. Sono fra 50 e 300 le persone, donne soprattutto</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;"><span> </span>Haiti, caos e violenza: nuovi attacchi delle bande armate contro istituzioni pubbliche. Si intensificano le sparatorie in varie parti della capitale, mentre le gang prendono d’assalto l’aeroporto Toussaint Louverture, causando scontri a fuoco con esercito e polizia e accrescendo uno stato di forte tensione. Il bilancio degli scontri, finora, è di almeno 12 morti e numerosi feriti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;"><span> </span>Almeno 6 persone hanno perso la vita e altre 4 sono rimaste ferite a causa delle alluvioni che hanno colpito il centro del Malawi la scorsa settimana. Al momento sono oltre 14mila gli sfollati che hanno trovato rifugio nei centri di accoglienza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;"><span> </span>Teheran. Due giovani donne sono state arrestate a Teheran dopo che un video sui social le ha mostrate mentre ballavano in strada per la Giornata della donna e per festeggiare il Capodanno iraniano, che inizierà il 20 marzo, in piazza Tajrish, a nord della capitale. Sono state accusate di "comportamento contrario alle norme sociali".</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;"><span> </span>Almeno 35 persone, tra cui 22 bambini, sono morte e altre decine sono rimaste ferite a causa delle piogge gelate e delle inaspettate nevicate che hanno colpito alcune aree remote del Pakistan durante il fine settimana. La maggior parte delle vittime è rimasta schiacciata dalle frane che hanno travolto le abitazioni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;"><span> </span>E' salito a cinque il bilancio dei palestinesi rimasti uccisi da lanci difettosi di pacchi di aiuti umanitari oggi a ovest di Gaza City. Un portavoce militare giordano ha riferito che oggi su Gaza sono stati condotti nove lanci di aiuti ''con la partecipazione di Egitto, Usa, Olanda e Belgio''.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><span> </span>Egitto: a Rafah il business dell’accoglienza dei palestinesi A Gaza i missili israeliani continuano a colpire i civili stremati. A Rafah, in Egitto, centinaia di persone cercano di portare in salvo amici e famigliari bloccati dall’altra parte del muro. Ma il prezzo richiesto dall’agenzia che stila la lista di chi può passare il valico è altissimo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;"><span> </span>8.565 le persone migranti morte lungo le rotte migratorie in tutto il mondo nel 2023. Un numero record. Il più alto mai registrato prima. Un numero in crescita del 20% rispetto al 2022, quando le vittime migranti erano state 7.141. A dirlo il progetto Missing Migrants dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM)</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison..</b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="color: #222222;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><b style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Aiutaci a custodire la speranza</b></p><p align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif"><span> </span>Un diploma per celebrare l'8 marzo: il coraggio delle afghane. Dal ritorno dei taleban le ragazze non possono proseguire la scuola dopo le elementari. Ma tante cercano modi alternativi per istruirsi. Cinquanta di loro hanno appena terminato il primo livello e hanno improvvisato oggi una piccola cerimonia di ricorrenza degli attestati. Avvolte nei loro veli hanno preso dalle mani delle coordinatrici il certificato e lo hanno mostrato con orgoglio per la foto di gruppo. Al termine, nonostante la musica sia vietata, hanno intonato in daari - una delle lingue maggiormente diffuse in Afghanistan - un canto: «Anche se tutto il mondo è contro di me, anche se non ho tutte le risposte e forse nemmeno più domande da fare... Continuerò a provare e provare, non importa quante volte cadrò, non importa quante volte perderò, andrò avanti».</span></span></p><p align="LEFT" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222;">Papa Francesco: “Credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l'aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore»</span></p><p align="CENTER" style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Signore Gesù, tu ci ami. Caricandoti di tutto, ci apri una via verso la pace di Dio, lui che non vuole né la sofferenza, né la morte, né la miseria umana, ma ripete instancabilmente: Il mio amore per te non se ne andrà mai. Amen</i></span></span></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; font-size: large; text-align: left;"><br /></b></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; font-size: large; text-align: left;">2 Cr 36, 14-16. 19-23; Ef 2, 4-10</b></p><p align="CENTER"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Gv 3, 14-21</b></span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Gesù disse a Nicodemo</i></span></span></span>:</p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>14</i></span></span><sup> </sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>15</i></span></span></sup><sup> </sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna”.</i></span></span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>16</i></span></span></sup></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></sup></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. </i></span></span></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>17</i></span></span></sup></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></sup></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.</i></span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>18</i></span></span></sup></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></sup></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Chi crede in lui non è giudicato; ma chi non crede è già stato giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. </i></span></span></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>19</i></span></span></sup></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></sup></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. </i></span></span></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>20</i></span></span></sup></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></sup></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.</i></span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i>21</i></span></span></sup></span><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></sup></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.</i></span></span></span></p><p align="CENTER">***</p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Dialogo notturno tra Nicodemo e Gesù.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Nicodemo è sinceramente in ricerca di verità e di luce per la sua vita. Sincera è pure l’ammirazione che egli prova per Gesù.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Tuttavia, appartiene ad un mondo di oscurità. La sua religiosità è fondata su una tradizione di regole e consuetudini che non conoscono il primato dell’amore per le persone. Il suo dialogo con Gesù è frutto di una ricerca che vivrà come lento passaggio dalle tenebre alla luce.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Le tenebre sono il mondo del gruppo cui appartiene Nicodemo. Un sistema teocratico che pretende di realizzare salvezza a partire da un proprio progetto, trascurando la cura, il rispetto e la benevolenza per l’umanità. Nicodemo ha l’onestà di avvertire che il progetto cui ha finora aderito scricchiola. Egli sente stima e attrazione per Gesù. Tuttavia, ha bisogno delle sue parole per capire e capirsi.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">La luce è l’iniziativa che Dio manifesta in Gesù, l’uomo che ha fatto dell’amorevolezza per l’umanità una priorità. Entrare nel dono di questa visione delle cose è nascere; sentirsi generati in un intreccio di relazioni che fanno vivere. Insomma, Dio fa vivere, non mortifica nulla dell’umano. Il suo dono è amorevolmente costante, fedele e permanente. È vita eterna.</span></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Tra le due prospettive, tenebre e luce, è aperto addirittura un dibattimento processuale: si parla di giudizio. Alla fine le tenebre emetteranno una dichiarazione di condanna: <b>innalzeranno l’Unigenito. </b>In realtà, quell’innalzamento è il massimo dell’abbassamento. Ma in quella sentenza di condanna c’è il compimento di un disegno d’amore. “<i>Attirerò tutto a me</i>”. La dichiarazione di Gesù è chiara: l’amore esercita sempre attrazione. E forse è a questa attrazione che lo stesso Nicodemo sta obbedendo L’amore è condannato dalle tenebre ma in realtà vince. <b>Dio vince con l’amore non con la forza del dominio. </b>Per Gesù questo è molto chiaro, non altrettanto per Nicodemo il quale, a quel dialogo notturno s’era recato con la segreta speranza di <i>attirare</i> Gesù nel suo partito.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;">“<span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;"><b>Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo</b>”. Abbiamo davanti a noi una riflessione dell'evangelista su Gesù. L'innalzamento di cui si parla ha come riferimento il momento della croce. Gv. quindi scrive alla luce di un evento già accaduto le cui conseguenze però sussistono anche in seguito.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Il gioco luce – tenebre suggerisce immediatamente che il contenuto del dialogo è un confronto tra due prospettive di realizzazione di vita (due offerte di salvezza).</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Quella rappresentata da Nicodemo, ha una certa valenza istituzionale, etico-religiosa, normativa, teocratica, politica. Insomma, si tratta di una salvezza che passa attraverso una qualche forma di potere. Per Gesù, ogni dominio giudica, separa ed esclude.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Quella di Gesù che non si muove nel senso del dominio, anzi, si qualifica come la via dell'innalzamento del Figlio dell'Uomo, dove per innalzamento, come s'è detto, Giovanni intende il massimo dell'abbassamento: la morte in croce di Gesù. È chiaro che qualsiasi prospettiva di potere sugli altri non appartiene alla visione di Gesù.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Sul crinale di questi due versanti, quello rappresentato da Nicodemo e quello rappresentato da Gesù, si gioca il crederci o il non crederci che, nel Vangelo, non corrisponde a aderire o meno ad una verità attraverso la convinzione della mente, significa invece prendere o non prendere la decisione di orientare la vita secondo il versante di Gesù. In pratica, credere è scegliere la sua strada perché si è convinti che va percorsa fino in fondo; perché si è convinti che quella è la verità della vita, perché la sua parte è quella vera, quella giusta ecc. evidentemente si tratta di un problema aperto per le chiese di tutti i tempi, non per chi è ateo e non ha alcun riferimento religioso riferimento religioso.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Allora il centro del testo da cui dipende tutto il resto è</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;">“<span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;"><b>Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.</b></span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Ha offerto una relazione basata sull'amore, su un incontro di vita, su una esistenza, non su un codice o su un sistema organizzativo. È una relazione con il figlio perché tutti entrino nella figliolanza.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">QUESTO FIGLIO AMA, NON DOMINA (non toglie nulla ad alcuno – non chiede sacrificio della vita – sottrae umanità). <b>Spende la sua vita per dare vita. </b>In concreto, è un amore che tende alla promozione dell'altro. Nel Vangelo di Giovanni, questo amore che sostiene la piena promozione di umanità nelle persone è chiamato <b>vita eterna </b>perché è ciò che rimane veramente.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Qui sta il <b>giudizio, </b>vale a dire il criterio di orientamento che è luce per chi lo accoglie. Una comprensione delle cose totalmente altra rispetto a chi non l'accoglie, il quale, da solo si autoesclude dalla partecipazione a questa bella opportunità.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Gli illuminati da questa luce-visione, a loro volta ameranno (promuoveranno) gli altri, le cose, la terra. A tutto danno vita, non sono predatori che sottraggono vita.</span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Questo amore è vita perché è fondato sulla relazione (col figlio e da figlio), non un vago sentimentalismo. Le relazioni sono sempre generative: generano novità, generano speranza, riconciliazione e condizioni umane sempre nuove.</span></span></span></p><p align="CENTER"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif"><span style="font-size: medium;"><b>Salmo 136</b></span></span></span></p><p align="LEFT"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span face="Calibri, sans-serif">Lungo i fiumi di Babilonia,<br />là sedevamo e piangevamo<br />ricordandoci di Sion.<br />Ai salici di quella terra<br />appendemmo le nostre cetre.<br />Perché là ci chiedevano parole di canto<br />coloro che ci avevano deportato,<br />allegre canzoni, i nostri oppressori:<br />«Cantateci canti di Sion!».<br />Come cantare i canti del Signore<br />in terra straniera?<br />Se mi dimentico di te, Gerusalemme,<br />si dimentichi di me la mia destra.<br />Mi si attacchi la lingua al palato<br />se lascio cadere il tuo ricordo,<br />se non innalzo Gerusalemme<br />al di sopra di ogni mia gioia.</span></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-4074226083687131902024-03-02T21:17:00.001+01:002024-03-02T21:17:30.870+01:00Meditazione IIIa Domenica di Quaresima B<p> </p><p align="CENTER" style="line-height: 17.6px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2HQ-Z-QREpxzo26an-7QKd_SBO2k-5nR8Rs6gHN52yB2jloW1lAGdzyyJOgKarJQjOLqrQaZsjoF3fzS8n3AoQn5BrkuG98oQJJwQYYBdrssNOinmoxFVe9d5GA1n87an9ySpR780GVLsRLmJERSg9m_JgdUDZA9D-SJC8XlB2zd5LbrYF0QPrAQRzUI/s2048/chiostro%2024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br class="Apple-interchange-newline" /><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2HQ-Z-QREpxzo26an-7QKd_SBO2k-5nR8Rs6gHN52yB2jloW1lAGdzyyJOgKarJQjOLqrQaZsjoF3fzS8n3AoQn5BrkuG98oQJJwQYYBdrssNOinmoxFVe9d5GA1n87an9ySpR780GVLsRLmJERSg9m_JgdUDZA9D-SJC8XlB2zd5LbrYF0QPrAQRzUI/s320/chiostro%2024.jpg" width="240" /></a></b></span></span></div><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b><br /></b></span></span><p></p><p style="line-height: 17.6px;"><b style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ricordiamo davanti a te, o Signore</b></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">L'uccisione di oltre un centinaio di civili, a Gaza City. Secondo le autorità sanitarie della Striscia, almeno 112 i palestinesi morti e 760 quelli rimasti feriti dopo che l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su una folla accalcata presso un convoglio di aiuti umanitari.</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Quasi 1.000 miliardi di dollari (959) sono stati utilizzati in due anni dalle istituzioni finanziarie globali per sostenere la produzione e il commercio di armi. A denunciarlo è il rapporto “Finanza per la guerra. Finanza per la pace”. «Le banche e l’industria finanziaria non sono semplici intermediari di denaro, ma agenti critici del cambiamento» si legge nella premessa del rapporto.</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Le dense foreste interne dell’isola di Gran Nicobar, nell’Oceano Indiano, sono la loro dimora. Eppure, gli Shompen, uno dei popoli indigeni più remoti della Terra, rischiano di essere cancellati dal pianeta. A minacciarli è un progetto da 9 miliardi di dollari del governo indiano che prevede la costruzione di un gigantesco porto, una città, un aeroporto, una zona industriale, una centrale elettrica e l’arrivo di 650.000 coloni.</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Strage di Cutro, veglia all’alba sulla spiaggia per ricordare le vittime di una “notte nera”. Pianti, canti e preghiere alle 4 del mattino nello stesso luogo del naufragio di un anno fa. Centinaia di persone strette intorno a superstiti e familiari di morti e dispersi. La testimonianza di Mohammed, sopravvissuto: “Non so perché sono vivo, soffro per non aver potuto salvare i bambini”.</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Burkina Faso, terroristi in chiesa e in moschea: dozzine di morti. La comunità cattolica di Essakane e quella musulmana di Natiaboani assalite ieri mentre erano in preghiera da uomini armati che hanno sparato contro i fedeli.</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Oltre 20 corpi senza vita sono stati recuperati in mare a nord del Senegal dopo il naufragio di un'imbarcazione di migranti che volevano raggiungere l'Europa, secondo delle testimonianze.</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...</b></span></span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Aiutaci a custodire la speranza</b></span></span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Porte aperte ai senza dimora, nel segno dell’inclusione.Inaugurata, alla periferia di Roma, Casa Arca degli Esposti, un innovativo condominio sociale dedicato all’accoglienza di uomini fragili che vivono in strada. Tre sono gli appartamenti previsti per un totale di 12 ospiti, tra i 18 e i 65 anni, sia italiani che stranieri,</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Il Papa scrive a bambine e bambini: da soli non si può essere felici. Nella lettera d'invito alla Giornata che li vedrà protagonisti a maggio Francesco chiede ai piccoli di stare vicino ai coetanei cui hanno rubato l'infanzia: non dimenticare «chi di voi ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma – riassume Francesco -, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia».</span></p><p style="line-height: 17.6px;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeterno cantabo.</b></span></span></p><p><br /><br /></p><p style="margin-bottom: 0.42cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Gesù, è il cosmo il tuo tempio, e il cuore delle donne degli uomini e di tutti gli esseri il tuo santuario: che tutta l’umanità, composta nell’amore, sia il tuo popolo. Amen</i></span></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Es. 20, 1-17; 1Cor. 1, 22-25;</b></span></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Gv. 2,13-25</b></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gesù.</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Ma egli parlava del tempio del suo corpo.</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.</i></span></span></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><i>Mentre era a Gesù per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.</i></span></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">***</span></p><p align="JUSTIFY" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Quanto abbiamo sentito nella prima lettura del libro dell’Esodo è un insieme di affermazioni che in buona sostanza sono indicazioni legislative, norme positive e negative. I cosiddetti dieci comandamenti, o meglio, <i>le dieci parole</i>.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Si tratta di regole di vita depositate nel cuore di ogni persona e già presenti nei codici legislativi anche delle antiche culture extrabibliche. Regole quindi che non sono state coniate dalla parola di Dio.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Nella lettura però esiste una specificità che non troviamo altrove. Si tratta della motivazione che la sostiene: “<b>Io ti ho fatto uscire dall’Egitto”.</b> Alla luce cioè della storia di alleanza che Dio vuole realizzare con l’umanità, queste <i>dieci parole</i> vogliono essere coinvolgimenti-legami che realizzano <b>libertà. </b>…<i>Ti ho fatto uscire dall’Egitto</i>.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Ascoltando quanto ci dice la lettura, ci accorgiamo che si parla di rapporti che seguono due direttrici: una verticale, quella dei rapporti con Dio, e una orizzontale, i rapporti tra le persone. Noi realizziamo la libertà vivendo relazioni aperte a Dio e agli altri, relazioni che trovano il loro punto d’incontro nel cuore, ovvero nella coscienza.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">A ben osservare, non ci si può sottrarre al fascino che esercita il messaggio di questa parola perché è tutto proteso ad onorare la dignità delle persone. In nome di questa dignità l’uomo non deve inventarsi dei padroni (non ti farai idoli), non deve prostrarsi, non deve divenire un essere servile, trascurare il riposo necessario per ricomporsi nella integrità.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Questo progetto di vita in cammino verso la realizzazione di un’esistenza libera e dignitosa è stato chiamato Torah. Purtroppo nelle nostre lingue l’abbiamo tradotta col termine legge, che per noi ha significato di codice freddo ed impersonale. Torah invece significa strada, cammino, via giusta, percorso ecc.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Riuscirà Israele a percorrere fino in fondo questo itinerario? Ci riusciremo noi? Pare che nessuno possa considerarsi un arrivato, ma ciò che conta non è nemmeno giungere alla pienezza. Per noi è importante muovere i passi che riusciamo a compiere nella direzione giusta.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La storia d'Israele, ma forse ogni storia, ha registrato degli ostacoli su questa strada. Si sono frapposti dei blocchi e così le regole non sono rimaste indicazioni per il cammino, quindi mezzi per raggiungere il fine ma si sono identificate col fine stesso.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La strada doveva portare all’incontro con Dio. All’unicità e al primato di Dio per ogni vita. Ciò era molto chiaro fin dalle prime affermazioni: “<b>IO sono il Signore tuo Dio”</b> era detto fin dall’inizio. In realtà, l’apparato religioso e la religione del tempio, si sono sostituiti allo scopo che dovevano favorire, ovvero all’incontro autentico con Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.42cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;">Il testo evangelico, presentandoci l’azione di Gesù che manda all’aria le bancarelle dei rivenditori, non esprime semplicemente una forma di condanna per un mercato simoniaco di sfruttamento e di oppressione della gente, basti pensare che la famiglia del sommo sacerdote, Anna con il genero Caifa, controllava tutto il commercio delle macellerie dove venivano preparati gli animali destinati al culto sacrificale, egli compie dei gesti messianici che stanno ad indicare che è arrivato il tempo in cui occorre aprire la porta per uscire dal recinto chiuso. Gesti e parole che stanno ad indicare che è arrivato il tempo in cui alcune cose hanno fatto il loro tempo. <b>Ogni religione del tempio è fuori tempo!</b> Non è un caso che, nel Vangelo di Giovanni, tutte le volte che Gesù s’avvicina al tempio, accade qualcosa di strano. C’è una tensione senza soluzione di continuità tra la religione templare ed il rapporto con Dio come lo intende Gesù. Infatti, quello che introdurrà Gesù è altra cosa perché è il frutto della sua passione per l’uomo. Egli vuole che l’uomo possa camminare per la strada giusta e non sia imbrogliato dai monopolisti del sacro. Quindi. “<b>Lo zelo della tua casa </b>– dell’incontro vero – <b>mi divorerà”.</b></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><b></b>“<b>Ma egli parlava del tempio del suo corpo”.</b> Dunque, l’incontro con Dio non avviene più nel tempio, ovvero dentro canali codificati dall’apparato religioso, ma nel corpo, cioè nell’esistenza. Chiunque, come l’uomo Cristo Gesù, mette a disposizione la propria esistenza come spazio vitale dell’incontro con la tenerezza di Dio, questi realizza il “tempio del corpo”. D’ora in poi si fa esperienza di Dio quando si offre il corpo. Quando cioè ci si mette a disposizione degli altri attraverso ciò che si compie; quando semplicemente si percorre la strada della liberazione dell’uomo. Questo si intende per “<i>offrire il corpo</i>”!</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La religione del tempio è una religione che codifica. Quella del corpo genera. Genera nuove situazioni di crescita, di amore, di compassione, di misericordia, di vita nuova ecc.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La nostra è una religione templare o corporea? Preghiamo affinché la Chiesa esca dal tempio per divenire corpo santo del Signore.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: small;"><b>Salmo 18</b></span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">La legge del Signore è perfetta,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">rinfranca l’anima;</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">la testimonianza del Signore è stabile,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">rende saggio il semplice.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">I precetti del Signore sono retti,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">fanno gioire il cuore;</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">il comando del Signore è limpido,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">illumina gli occhi.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Il timore del Signore è puro,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">rimane per sempre;</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">i giudizi del Signore sono fedeli,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">sono tutti giusti.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">Più preziosi dell’oro,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">di molto oro fino,</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">più dolci del miele</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri, sans-serif;">e di un favo stillante.</span></p><div><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><br /></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-16406051572108981082024-02-25T06:27:00.004+01:002024-02-25T06:27:27.650+01:00 Meditazione IIa domenica di quaresima B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE4nBIzt8KFJ-UKgwng6QTmz0mQCOEc7OBIND85EwdhS6_26hpffwz02p4sPB_kiMaowh2D8m0TVHXafEoj-rNhyNZS-aV3pfZltHiy3YDzvI6GCoY3xXboqaBijwUpHqvDw_rrx4iGPKXR63moWhSCTk6adbZoIRY2R_DfOnZjoEhrprUL2t5zJkmgiw/s1410/entrata%202024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1410" data-original-width="1001" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiE4nBIzt8KFJ-UKgwng6QTmz0mQCOEc7OBIND85EwdhS6_26hpffwz02p4sPB_kiMaowh2D8m0TVHXafEoj-rNhyNZS-aV3pfZltHiy3YDzvI6GCoY3xXboqaBijwUpHqvDw_rrx4iGPKXR63moWhSCTk6adbZoIRY2R_DfOnZjoEhrprUL2t5zJkmgiw/s320/entrata%202024.jpg" width="227" /></a></div><p></p><p><b><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></b></p><p><b><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ricordiamo davanti a te, o Signore</span></b></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> Migranti vittime non solo in mare. A decimare vite anche tragitti di terra. In Egitto, nelle scorse ore, sono stati 11 i morti in un camion proveniente dal Sudan. Il mezzo si è ribaltato e incendiato, non lasciando scampo ai passeggeri rimasti intrappolati. Altre 6 persone rimaste ferite sono state trasferite in ospedale. Dell’incidente, avvenuto sulla strada Al-Alaqi ad Assuan, i protagonisti sono stati migranti sudanesi.<br /> RD Congo, civili in fuga a causa degli intensi combattimenti tra l'esercito congolese e il gruppo armato M23; Sake è uno degli epicentri degli intensi combattimenti che hanno costretto la popolazione a spostarsi per trovare rifugio altrove, in particolare a Goma. Il numero di morti e feriti è in aumento e la situazione umanitaria si aggrava.<br /> Scontri" avvenuti nella mattinata nel centro della città, a pochi metri da piazza dei Cavalieri, hanno causato il ferimento di alcuni studenti, anche minorenni. A ritrovarsi in piazza sono stati per lo più giovani con l'intento di manifestare per la pace in Palestina; gli agenti di polizia in tenuta antisommossa sono intervenuti per bloccare il corteo. Il Presidente Mattarella: "l'autorevolezza delle Forze dell'ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni". "Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento".<br /> Continuano gli abusi sui popoli nativi per estendere le riserve naturali a scopo turistico, anche grazie ai finanziamenti della Banca Mondiale. Tanzania: il governo accanito contro i maasai. Nell'area di Ngorongoro il governo ha esteso gli sfratti a tutta l’area della riserva. Circa 100mila maasai dovranno lasciare le loro terre, 20mila entro la fine di marzo. All’ordine del giorno abusi e violenze per costringere le comunità ad andarsene.<br /> L'80% delle morti per parto prematuro avviene nei paesi a medio-basso reddito. Nel 2020, nel mondo, ogni 40 secondi un bambino è morto a causa delle complicazioni legate alla nascita prematura. Un dato di fatto allarmante, se si considera che l’80% dei parti prematuri avviene proprio in questi paesi, di cui il 60% in Africa. Malawi, Sudafrica, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo e Botswana.<br /></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...</b></span></p><p><b><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Aiutaci a custodire la speranza</span></b></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> La "Cattedra dell'Accoglienza". "Vulnerabilità e comunità. Tra accoglienza e inclusione”. Continua la sfida di educare all’accoglienza approfondendo i profili antropologici ed etici di una delle dimensioni fondamentali dell’essere umano. Incoraggiati da Papa Francesco gli enti promotori hanno programmato una quattro giorni di formazione a Sacrofano (RM)<br /> La violenza che da dieci mesi devasta il Sudan e che dilaga in Mozambico, e poi conflitti che insanguinano le altre parti del mondo, come la Palestina e l’Ucraina. Papa Francesco: "Non dimentichiamo: la guerra sempre è una sconfitta, sempre. Ovunque si combatte le popolazioni sono sfinite, sono stanche della guerra, che come sempre è inutile e inconcludente, e porterà solo morte, solo distruzione, e non porterà mai la soluzione del problema. Preghiamo invece senza stancarci, perché la preghiera è efficace, e chiediamo al Signore il dono di menti e di cuori che si dedichino concretamente alla pace".<br /> In Brasile sarà costruito il primo ospedale indigeno, per offrire servizi assistenziali specializzati, di alta e media complessità. La struttura, che sorgerà a Boa Vista, nello stato di frontiera del Roraima, nella regione amazzonica, è stato pensato anche per far fronte alle emergenze degli Yanomami e dei profughi provenienti dal Venezuela.</span></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeterno cantabo</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p><br /><br /></p><p><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i><b>Donaci la fede, o Padre! Quella fede che è certezza di cose non dimostrabili, adesione consapevole alla tua infinita compassione, quella fede che sola può dare la forza di continuare il cammino. Amen</b></i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Gen 22,1-2.9.10-13.15-18 Rm 8,31-34;</b></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><b>Mc. 9, 2-10</b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>3</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>4</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>5</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>6</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>7</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> 8</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>9</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>10</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il racconto presenta parecchi elementi che evocano le manifestazioni del divino (teofanie): la trasformazione luminosa di Gesù, l'apparizione di Elia con Mosè, la nube che adombra, la voce dall'alto...</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Per chi è abituato a frequentare il Primo Testamento, non trova in questa narrazione un'assoluta novità. Gli elementi descritti costituiscono, per così dire, l'espressione classica di quasi tutti i racconti delle manifestazioni divine. Pertanto, non dobbiamo ricercare l'esattezza cronologica dell’evento ma il messaggio che passa necessariamente attraverso una mediazione simbolica.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dobbiamo, prima di tutto, predisporci alla comprensione del testo attraverso uno sguardo semplice del contesto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ci troviamo oltre la metà del racconto di Marco, esattamente dopo il momento in cui la crisi nel gruppo dei discepoli si fa più esplicita perché Gesù ha dichiarato apertamente di voler essere fedele alla sua strada che lo porterà a pagare col prezzo della vita la fedeltà alla sua vocazione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Pietro, ma per certi versi anche i fratelli Giacomo e Giovanni, sono i portavoce del malcontento del gruppo: non sono d'accordo che Gesù paghi con la condanna, quindi col fallimento, il prezzo di fedeltà al cammino intrapreso. Di questo passo, temono, si troveranno sempre dalla parte dei perdenti, con il rischio che per loro le cose non cambieranno mai.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Questo è il punto: Gesù obbedendo alla parola di Dio, ovvero assimilando il senso profondo della testimonianza della Parola, ha orientato la sua esistenza a mettersi dalla parte dei perdenti divenendo lui stesso un perdente. La Parola di Dio gli ha rivelato nella sua coscienza che la sua strada vincente è di essere un perdente. Gesù vince perdendo. Perché l’amore per la gente non sta dalla parte di chi domina.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù non dirige il traffico ma si muove incrociando storie umane. È questa l’essenza della crisi del gruppo degli apostoli. Non sono d’accordo che egli sia un perdente. Si fidano di lui solo se diventa un leader.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Talvolta anche le chiese non accettano di stare come Gesù dalla parte dei perdenti e divenire loro stesse perdenti; non accettano di portare avanti le cose in questo modo. Amano vincere, pianificano concordati, siedono ai tavoli dei potenti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Questo era anche il pensiero di Pietro, Giacomo, Giovanni e di tutti gli altri.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Noi sappiamo bene che quando ci fissiamo su un’idea non vediamo il resto, soprattutto non vediamo oltre; siamo come presi dentro la nebbia di una nube. Si chiudono le prospettive.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Rimanere nella logica mondana della volontà di potenza, sia pure a fin di bene, toglie visione evangelica. Anche questo racconto, come altri che troviamo nei vangeli, è la storia di un cambiamento: dal non vedere alla visione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L'articolazione del testo è sostanzialmente in due parti: la salita sul monte e la discesa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il monte molto alto evoca certamente il Sinai. Laddove Israele ha ricevuto l'alleanza, la legge e quindi la forza di essere popolo secondo la parola. Il monte, luogo di vicinanza al divino, è uno spazio teologico: sul monte avvengono le rivelazioni. È sul monte che si apprende la volontà di Dio e il suo piano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù prende con sé i tre. Come a dire che li separa dalla logica del malcontento che in quel momento domina il loro cuore e quello del gruppo. Devono imparare a guardare oltre, devono imparare a vedere il senso delle cose secondo lo sguardo di Dio. È un po' per questo che la scena centrale è costituita da una visione: vedere la prospettiva di Dio su Gesù Cristo, prospettiva che nulla ha a che fare con le aspettative di potenza, tipiche della religione e dei suoi rappresentanti ufficiali.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Da questo punto di vista comprendiamo anche la precisazione cronologica dei 6 giorni:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">lo sviluppo narrativo che va dal complotto, all'arresto, poi alla passione fino alla risurrezione è organizzato sullo schema dei 6 giorni, dopo i quali abbiamo il settimo, la Pasqua. Insomma, Marco vuole conferire una prospettiva pasquale al nostro brano. Possiamo allora comprendere la simbologia delle vesti straordinariamente bianche come espressione della vita nella sua pienezza: vittoria della vita su ogni forma di morte, nonostante questa vita sia sotto l'incubo della morte.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ora, nella scena centrale troviamo Elia e Mosè che parlano con Gesù, meglio, sono rivolti a Gesù. Nel racconto di Esodo, Mosè entrava nella tenda del convegno e si rivolgeva a Dio per capire e riferire al popolo la volontà divina sul da farsi. Ora Sono Elia e Mosè, ossia i rappresentanti della Parola, la legge e i profeti, che si rivolgono a Gesù perché il suo cammino di dono fino alla morte è la chiave interpretativa di tutto il cammino della Parola di Dio fin dai tempi antichi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La cosa strana è che Pietro parla di tre tende 1+1+1. Il riferimento è alla festa delle capanne, festa che ricorda la peregrinazione del popolo nel deserto e la sua liberazione (la festa di Sukot). In altre parole, sembra che Pietro ponga le tre testimonianze: quella di Gesù, quella di Mosè e quella di Elia, tutte e tre sullo stesso piano. Non ha compreso che le due antiche trovano compimento e pienezza nel cammino di Gesù.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A questo punto vi è la discesa dal monte e la conseguente ingiunzione al silenzio, almeno fino a quando il Figlio dell'uomo non sarebbe risuscitato da morte, vale a dire: almeno fino a quando la sua vittoria non sarebbe sata manifesta.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dal punto di vista di Gesù, è bene che non parlino di lui se non lo hanno capito e se nemmeno dopo l'esperienza del monte non hanno avuto l'onestà di rettificare la loro visione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Avrebbero certamente trasmesso un'informazione sbagliata: un messaggio di messia potente. Fin che non comprendono GESU' SOLO, è bene che non parlino di lui.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Che poi non lo abbiano compreso è evidente dal fatto che, tra loro (si noti bene), discutono e si interrogano sul significato di risorgere dai morti, in questo caso riferito a Gesù. Sembra che l’incomprensione dei discepoli sottenda questo interrogativo: Che senso ha che risorga dai morti se, secondo il nostro modo di intendere, egli non deve affatto morire? Che senso ha che vinca facendosi perdente se, secondo noi egli deve soltanto vincere?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ancora una volta Gesù spiazza le posizioni, rompe con gli schemi scontati, manda all’aria il buonsenso di chi calcola di vincere e di ottenere potere. Il Vangelo ci dice che l’amore per l’umanità e per ogni essere è altra cosa! Possiamo chiedere di vedere oltre? Se ancora non abbiamo visione evangelica della vita, è bene non riempirsi la bocca di dottrina su Gesù. Prima di tutto c’è l’imperativo del Padre: “Ascoltatelo!”.</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 115</b></span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ho creduto anche quando dicevo:</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">«Sono troppo infelice».</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Agli occhi del Signore è preziosa</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">la morte dei suoi fedeli.</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">io sono tuo servo, figlio della tua schiava:</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">tu hai spezzato le mie catene.</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A te offrirò un sacrificio di ringraziamento</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e invocherò il nome del Signore.</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Adempirò i miei voti al Signore</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">davanti a tutto il suo popolo,</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">negli atri della casa del Signore,</span></p><p style="line-height: 0.48cm; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">in mezzo a te, Gerusalemme.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-58022401034636532652024-02-18T06:31:00.000+01:002024-02-18T06:31:02.767+01:00Meditazione 1a Domenica di Quaresima B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgNvGUFm1uBqSy6bc5JxZDzVV931NxcKLsVfD4dVcRHZzPkYo-375OpshNePWj1XgBX15dha09jctmDEUpLDwIDyvQCKSLo9X9TUf-QDnlqmRjBTb5qnecHTb9t0bAFoASTjjFoOGJf0OzwGAFGjaS6VjDZO1qKYCGRKUQIWotfFEL0M8f7nW-FyMEEG4/s2000/elena1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2000" data-original-width="1500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgNvGUFm1uBqSy6bc5JxZDzVV931NxcKLsVfD4dVcRHZzPkYo-375OpshNePWj1XgBX15dha09jctmDEUpLDwIDyvQCKSLo9X9TUf-QDnlqmRjBTb5qnecHTb9t0bAFoASTjjFoOGJf0OzwGAFGjaS6VjDZO1qKYCGRKUQIWotfFEL0M8f7nW-FyMEEG4/s320/elena1.jpg" width="240" /></a></div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Ricordiamo davanti a te, o Signore</span></b></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Il Brasile ha raggiunto 512.353 casi probabili di dengue, secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero della Salute. Solo quest'anno sono stati confermati 75 decessi dovuti alla malattia e altri 350 sono sotto inchiesta.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">La situazione nell'ospedale Nasser di Khan Yunis attaccato dalle forze israeliane è "catastrofica e molto pericolosa". Lo ha detto alla Bbc il direttore del nosocomio, Nahed Abu-Teima. Gli unici pazienti rimasti, spiega, sono "ammucchiati nei reparti" e "in estremo pericolo". questi pazienti non possono muoversi o non possono camminare", aggiunge, lanciando un appello all'Onu e alla Croce Rossa affinché "salvino questi pazienti malati" e gli operatori ospedalieri rimasti intrappolati.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">La polizia indiana ha usato i gas lacrimogeni per cercare di disperdere migliaia di agricoltori che stanno marciando su New Delhi in una protesta per chiedere un prezzo minimo per i prodotti agricoli dopo il fallimento dei colloqui con il governo federale.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Tragedia del lavoro in un cantiere di Firenze: tre morti, tre feriti e due persone non ancora ritrovate. È il terribile bilancio del crollo verificatosi ieri mattina alle alla periferia nord della città, dove è in corso la costruzione di un supermercato. Uno degli operai scampati con le lacrime agli occhi dice con la voce rotta: «Ho avuto tanta paura, Ho visto il crollo, non ho voglia di parlare, so solo che stasera almeno un padre di famiglia non tornerà a casa». Sotto accusa il sistema degli appalti. Da gennaio 2024 sono 145 le morti sul lavoro nel nostro Paese.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Costretti a lavorare undici ore al giorno, per tutta la settimana, picchiati con la cinghia se per la fatica si sedevano un attimo o lasciati senza cure dopo un malore. Così lavoravano “in avvilenti condizioni”, dieci braccianti immigrati, veri e propri schiavi della terra, senza diritti, scoperti dai carabinieri dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta. Indagati quattro imprenditori agricoli di Marano di Napoli.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...</span></b></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;"><span style="font-size: small;"><b>Aiutaci a custodire la speranza</b></span></span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Martedì 13 febbraio, al termine dell’incontro per celebrare i Patti Lateranensi, il cardinale Parolin su ciò che sta accadendo a Gaza ha ribadito la «condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo», ma al tempo stesso ha reiterato la «richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato e certamente con 30 mila morti non lo è». «Credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina, ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza».</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Sport e fratellanza, a un giovane della Tanzania la Zanzibar Cup, Il 16.enne Lukman Mohamm. Cinque le nazioni partecipanti - Tanzania, Italia, Francia, Repubblica Ceca e Lituania - che si sono sfidate in segno di fraternità.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Camerun, le suore della Carità in lotta contro povertà, prostituzione, malaria, tbc e portano avanti un centro di formazione femminile “la scuola apre gli occhi a queste ragazze, che cominciano a riflettere”, a quel punto a casa non riescono più a farle sposare prima del tempo, inoltre, una volta resesi indipendenti, è difficile farle cadere nella prostituzione.</span></p><p style="line-height: 16px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><b><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeterno cantabo.</span></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Sitka Banner, serif;">Figlio di Dio tentato come noi, donaci la forza di resistere come te alle nere aggressioni del male e salvaci dagli scoraggiamenti: ti chiediamo un cuore nuovo e una mente nuova per credere nel Vangelo: Il tempo si compia anche in noi e venga finalmente il Regno. Amen</span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gen. 9, 8-15; 1Pt. 3, 18-22</span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Mc. 1, 12 -15</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.<br />Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».</span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I racconti che precedono la narrazione biblica del diluvio (prima lettura) evidenziano una progressiva degenerazione dei rapporti dell’umanità con Dio. Il linguaggio e l’immagine del diluvio sottendono la convinzione che in certe situazioni non rimanga altra soluzione che azzerare tutto. Ecco il diluvio che “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>copre ed annienta ogni carne</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Di fronte ai problemi e alle sfide collettive e personali che ogni giorno si affacciano al nostro orizzonte, le scorciatoie delle soluzioni radicali ci sembrano le più adatte. La più evidente è sotto gli occhi di tutti: alla violenza si risponde con azioni di forza. L’altro che rappresenta un male per me va possibilmente eliminato. Così, nei rapporti interpersonali si rischia di cedere alla tentazione dei diktat, del qui ci vuole un capo che metta ordine punto e basta, piuttosto che percorrere la faticosa via del dialogo che sembra produrre solo inutili lungaggini.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Con il linguaggio del mito dalle tinte arditamente umane, la Scrittura ci presenta una situazione nella quale anche Dio sembra cedere alla tentazione di risolvere i problemi con il ricorso alla forza del potere. Perciò, di fronte ai mali dell’umanità, non trova di meglio che azzerare tutto o quasi tutto con l’intenzione di ricominciare una nuova storia. Solo alla fine, secondo modi di dire piuttosto poetici, egli si rende conto che “azzerare” non è la strada giusta.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La via giusta invece è quella dell’alleanza, del cercare e creare sempre nuovi legami. Come dire: di fronte ad umanità corrotta, persa nei sentieri della degenerazione, comprende che un’azione di forza non porta da nessuna parte. L’umanità invece, di forte al suo male, necessita di un sempre rinnovato supplemento di amore, di prossimità, di cura. Questo è lo stile di Dio... che alla fine esce dalla prima lettura. Perciò, la Parola giudica tale strategia talmente efficace da rendere bella e armoniosa anche la realtà che circonda l’uomo: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>la mia alleanza con voi e con ogni essere vivente che è con voi”</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quando Israele medita e fissa per iscritto queste parole, ha al suo attivo l’esperienza molto dolorosa di un esilio e di una faticosissima ricostruzione, paragonabili ad un vero e proprio diluvio. Si attraversano a volte delle prove che ti mettono sottosopra, che ti sconvolgono, ti disorientano: tutto sembra perduto: cose, valori, persone, rapporti, istituzioni…sono quei momenti in cui è facile buttare tutto all’aria, azzerare tutto.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ma proprio in quei momenti, la voce dei profeti, veri angeli messaggeri del Signore, ha ridato forza al popolo per vivere nuovi legami con Dio e con gli altri. Il ministero dei profeti maturerà nel cuore della gente l’attesa della Nuova alleanza, l’attesa di rapporti rinnovati dal di dentro, dal cuore.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dio quindi ha scelto la via della promozione umana, non la forza della costrizione, né la minaccia, ma la forza dell’amore che dal di dentro guarisse le durezze dell’umanità.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">E Gesù che sceglie?</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù viene “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>sospinto”</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> dallo Spirito nel deserto. È un’espressione che indica un’urgenza fortemente avvertita interiormente da lui.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La tentazione di Gesù non è identificabile con le inclinazioni verso le passioni quali espressioni dell’umana debolezza. Gesù viene sospinto nel deserto “per essere tentato” - il verbo ha anche il significato di “essere esaminato”. La tentazione, allora, consiste in una decisione da prendere: se stare dalla parte di Dio oppure dall’altra parte, quella di chi vuole dominare sugli altri, magari in nome di Dio a fin di bene.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù è in un deserto popolato da presenze. C’è Satana, l’avversario per eccellenza, la personificazione dell’opposizione al piano di Dio. Se il piano di Dio è compassione e vicinanza all’uomo, l’azione di Satana fa leva sulle proposte di potere e di dominio.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È a questa ideologia di potenza che s’aggiunge l’altro elemento simbolico delle “fiere”. Nel libro di Daniele, al capitolo 7°, si parla di bestie terribili, una più feroce dell’altra. Esse rappresentano le superpotenze mondiali dell’epoca che dominano, vincono, uccidono e stritolano pur di mantenere la loro posizione di predomino e di forza. Sono immagini che descrivono molto acutamente anche i dinamismi delle potenze odierne. Satana dunque per opporsi al piano di Dio ha degli emissari: i poteri forti che riscontriamo nella struttura sociale e religiosa del tempo di Gesù e di ogni epoca.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Se così, va da sé che il deserto, il deserto che esprime una costante tentazione nella vita di Gesù altro non è che il contesto nel quale si trova a lottare e portare avanti la sua vicenda. È il mondo con cui egli ha a che fare. È un deserto perché non c’è spazio per la vita. Proprio quel mondo, infatti, distribuisce morte e, con la morte, raggiungerà anche Gesù.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ma, accanto alle fiere, ci sono anche gli angeli che lo servono. È una delicata pennellata dell’evangelista per anticiparci la presenza di discepoli e discepole che fin dall’inizio e lungo i secoli sono al servizio dell’opera di Gesù.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Uomini e donne che si avvicinano alla gente non con spirito dominio, ma di servizio per far crescere in tutti la dignità, il rispetto, la giustizia, l’amore, in una parola, il Regno Dio.</span></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Se abbiamo occhi per vedere, sono questi i segni evidenti che il Signore ci ama, non ci lascia in balia di noi stessi; i segni che “il tempo s’è fatto pieno”, vale a dire opportuno per aderire al disegno e allo stile di Dio con una rinnovata passione.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Salmo 24</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Fammi conoscere, Signore, le tue vie,</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">insegnami i tuoi sentieri.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">perché sei tu il Dio della mia salvezza.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ricordati, Signore, della tua misericordia</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e del tuo amore, che è da sempre.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ricordati di me nella tua misericordia,</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">per la tua bontà, Signore.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Buono e retto è il Signore,</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">indica ai peccatori la via giusta;</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">guida i poveri secondo giustizia,</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">insegna ai poveri la sua via.</span></span></p><div><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-30915532082233396862024-02-11T06:38:00.001+01:002024-02-11T06:38:34.011+01:00Meditazione Domenica VI B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXJERSFUai3wu3uIqCO7HQHTrRy3IiYAo5vBd45LPKUQFEhbXBBFaFXhwO-WfS2tVLEHBbbVfSFxkkYgLUgkM6WSW5vpvKEHnE5oY48vkczBMhXfc5Ta7pscpd8lAoe_vE8lgZFlLNlXRdSn6CjBfmfvTe3WUwg3F6f84IDLloD8RAK7ccolQLZ8CBl4k/s1600/finestrasala.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXJERSFUai3wu3uIqCO7HQHTrRy3IiYAo5vBd45LPKUQFEhbXBBFaFXhwO-WfS2tVLEHBbbVfSFxkkYgLUgkM6WSW5vpvKEHnE5oY48vkczBMhXfc5Ta7pscpd8lAoe_vE8lgZFlLNlXRdSn6CjBfmfvTe3WUwg3F6f84IDLloD8RAK7ccolQLZ8CBl4k/s320/finestrasala.jpg" width="240" /></a></div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><br /></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b></b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Diversi Paesi donatori, tra cui anche l’Italia, hanno sospeso i finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi in Medio Oriente. Prendendo ipocritamente pretesto da accuse che hanno investito l'Agenzia stessa, Secondo le quali nell’agenzia ci sarebbero degli infiltrati di Hamas. In realtà si vuole screditare l’ONU che chiede di fermare la guerra a Gaza perché si sta consumando un genocidio. "Se i donatori non cambieranno la loro decisione, entro la fine di febbraio non saremo più in grado di fornire assistenza salvavita a oltre 2,2 milioni di persone".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il Servizio medico legale cileno a Valparaíso ha fornito l'ultimo aggiornamento delle persone morte negli incendi boschivi, sviluppatisi la settimana scorsa, portando il loro numero a 131.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nella Repubblica democratica del Congo le peggiori inondazioni degli ultimi 60 anni lasciano bisognose di assistenza umanitaria più di 2 milioni di persone, di cui quasi il 60 per cento sono bambini.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Unicef chiede urgentemente alle parti di astenersi da un'escalation militare nel Governatorato di Rafah a Gaza dove oltre 600.000 bambini e le loro famiglie sono sfollati, molti dei quali più di una volta. Un'escalation dei combattimenti a Rafah, che è già in difficoltà per il numero straordinario di persone sfollate da altre parti di Gaza, sarà un'altra fase devastante in una guerra che, secondo le notizie, ha ucciso oltre 27.000 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Tredici migranti sudanesi sono morti, mentre altri 27 risultano dispersi, in un naufragio avvenuto al largo delle coste tunisine.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il Ghana è tra le prime destinazioni del traffico illecito di rifiuti elettronici – parliamo di computer, stampanti, elettrodomestici. Container pieni di rifiuti pericolosi continuano ad arrivare anche dall’Italia. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Oltre 28mila persone allontanate ai confini d’Europa. Anche coloro che hanno diritto alla protezione di arrivarvi. Invece, a ogni passaggio di confine, vengono respinti con metodi disumani, diventando oggetto di abusi e violenze di ogni tipo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’Orchestra del mare, i cui strumenti musicali sono stati realizzati dai detenuti del carcere Opera di Milano con i legni delle navi dei migranti approdati a Lampedusa, suoneranno per la prima volta alla Scala. Si tratta di un nuovo punto d’arrivo per il “progetto Metamorfosi”, nato alla fine del 2021.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Lo Zimbabwe è a un passo dall’abolire la pena di morte per tutti i tipi di reati. E dal diventare quindi il 26esimo paese africano a rimuovere la pena capitale dal proprio ordinamento, l’undicesimo negli ultimi sette anni. Quasi metà dei paesi del continente ha quindi smesso di impiegare questa pratica.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’ospedale Bambino Gesù di Roma, in un'economia condizionata dalle spese militari ha fatto la scelta etica non facile di rinunciare a una donazione di un milione e mezzo di euro arrivata da Leonardo, la principale industria bellica italiana.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">«Io, volontario in carcere dopo il lutto». Il fratello di Emanuela, moglie del generale Dalla Chiesa uccisa dalla mafia nel 1982, si impegna nel recupero umano e sociale di chi vorrebbe uscire dalle gabbie della propria coscienza, prima ancora che dal carcere. "Così ha superato le logiche dell'odio contro gli autori di quella strage. Non è un’utopia, cambiare è possibile, per i mafiosi, come lo è stato per me".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><a name="Bookmark"></a><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>In un momento come questo, o Signore, in cui la strategia dell'esclusione sembra vincente, donaci di umanizzare le relazioni secondo il vangelo della fraternità; donaci di non rinunciare alla promessa del Regno. Amen</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Lv. 13, 1-2.45-46 1Cor. 10, 31-11,1</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mc. 1, 40-45</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>40</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>41</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>42</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>43</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>44</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>45</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>***</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Il lebbroso colpito da lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga.”</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> Queste sono le parole del libro del Levitico (I</span></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">a</span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> lettura)</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Per capire bene queste parole ed il senso dell’azione di Gesù, occorre sapere che la condizione di immondo e di impuro, non esprimeva uno stigma morale ma umano, sociale, cultuale. Vale a dire che il colpito dalle piaghe della lebbra o di qualsiasi altra malattia della pelle, proprio per lo spettacolo repellente e per la paura di contaminazione infettiva, era considerato come un essere da tenere lontano.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Lontano dagli altri, dal gruppo, dalla comunità e, nello stesso tempo, lontano dalla preghiera, dalla religione, in una parola, da Dio perché uno in quelle condizioni, secondo quel modo di vedere, non era degno di pregare Dio. Come si vede, la logica dell’esclusione e dello scarto raggiunge quasi tutti, per non dire tutti, gli ambiti della vita, compreso quello religioso. Gesù lo sa molto bene, per questo, nel suo modo di relazionarsi alle persone non prende giri larghi: desacralizza tutto ciò che in nome di Dio è contro l’umano.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il lebbroso di cui si parla nel testo di Marco poteva essere uno moralmente corretto ma il suo essere segnato nel corpo lo qualificava come meno uomo degli altri e, di conseguenza nemmeno adatto a stare in rapporto con Dio. Erano regole che, secondo la mentalità antica servivano per esprimere ed onorare la “santità di Dio”. Sarebbe interessante interrogarsi su quale immagine di Dio si reggeva dunque una simile concezione religiosa.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Ora, il mettersi in questa posizione rispetto a consuetudini sociali stigmatizzate dall’autorità religiosa, non è una passeggiata, c’è da tremare perché, dare ascolto alla voce della coscienza e trarne conseguenze è tutt’altro che conveniente. Lo sarebbe di più assecondare i costrutti dati per scontati, cioè assolutizzati attraverso la sacralità rituale.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Tuttavia, non dobbiamo sorprenderci più di tanto. Gli uomini di tutti i tempi, specialmente se religiosi, hanno qualificato i diversi da sé come qualcosa di negativo, in un certo senso come dei lontani da Dio. Una volta erano i protestanti, eretici destinati alla rovina eterna per il fatto che non appartenevano alla nostra gente, poi i comunisti bolscevichi, poi gli extracomunitari, gli slavi, gli albanesi, poi i musulmani, poi le ragazze madri, poi i divorziati, gli omosessuali…</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Quando l’altro lo identifichiamo con un’etichetta sociale, religiosa o di storia personale come detenuto, drogato, alcolista, psichiatrico, ecc., noi dimentichiamo che è una persona appartenente alla nostra stessa umanità e lo allontaniamo dalla nostra vita. Ecco su che cosa si reggevano le categorie del puro e dell’impuro. Categorie mentali che Gesù è venuto a fracassare.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">È interessante che nel testo originale sia lebbroso a prendere l’iniziativa di avvicinarsi a Gesù per esporgli il suo problema. Egli non dice “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>se vuoi puoi guarirmi”</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> ma: “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Se vuoi puoi purificarmi</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”. Cioè puoi farmi sentire ancora persona umana, parte dell’umanità.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">E Gesù, disobbedendo a precise norme religiose ufficiali secondo cui un lebbroso non solo doveva essere tenuto lontano ma nemmeno toccato, altrimenti diventava impuro anche chi lo tocca, entra in contatto fisico: lo tocca; compie coscientemente un’azione eretica. Riprende cioè i contatti con un’umanità ridotta a larva; la considera, la reintegra nella vita; gli si mostra solidale.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">È a tal punto preso dentro la passione per la dignità della persona che arriva persino a indignarsi perché lo stesso lebbroso, pur subendo le conseguenze dell’esclusione, in fin dei conti, accetta quelle sporche regole di una religiosità che crea emarginazione: “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Si indigna contro di…” </i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">È molto più forte di “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Ammonendolo severamente</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”. L’indignazione non va confusa con la rabbia. L’indignazione ha a che fare con la dignità; è l’irrompere di un fortissimo senso della dignità delle persone e della dignità di Dio. “…</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>e subito lo scacciò fuori…”</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> Fuori? Dove? Fuori dal mondo chiuso di una religiosità che esclude l’uomo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Le sue parole e i suoi gesti sono semplicemente sconvolgenti. Preludio di altre parole ed altri gesti destinati a mettere in crisi il comune senso religioso.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Gesù dunque ha un’altra immagine Dio e della sua santità: il Dio solidale con l’umanità sofferente ed esclusa. Per essere davvero vicini a questo Dio di Gesù Cristo occorre essere vicini all’uomo, non separati. Per essere degni di lui occorre avere il senso della dignità della gente, per essere puri occorre sporcarsi con le miserie umane; toccare, entrare in contatto come ha fatto lui col lebbroso. Gesù, anziché prendere le distanze, si commuove, ossia si muove insieme.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In effetti, da questo momento Gesù entrerà in serio conflitto con la religione ufficiale. Conflitto che fin dall’inizio lo collocherà in un destino di persecuzione e di morte. Chi vuole dare vita all’umanità deve prepararsi a perdere la sua: questo è il cammino di Gesù e questo è il cammino di chi lo segue.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”. Ora, colui che prima non poteva entrare nella città, vi può entrare, mentre Gesù rimane fuori, in luoghi deserti. In un certo senso, per ricollocare il lebbroso nel consesso degli umani, Gesù va a situarsi nei luoghi della marginalità. Mi sembra di intuire che, per comprendere davvero la sofferenza dell’escluso, occorre mettersi nella sua situazione. Entrare in contatto, mettersi al posto di, farsi carico …sono le condizioni per operare il cambiamento dell’accoglienza e dell’inclusione.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Intanto colui che fu toccato dal Cristo e restituito a se stesso, non si arresta a contemplare narcisisticamente la sua nuova situazione, ma si trasforma anche lui in un annunciatore. Anche lui si appassiona all’umanità e racconta a tutti che d’ora in poi è possibile rinascere.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 31</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Beato l’uomo a cui è tolta la colpa</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e coperto il peccato.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e nel cui spirito non è inganno.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ti ho fatto conoscere il mio peccato,</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">non ho coperto la mia colpa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!</span></p><div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-32264889830499697142024-02-04T06:37:00.003+01:002024-02-04T06:37:55.195+01:00Meditazione Domenica Va B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjthyFN1grBPWFmblJl4xkpNxbC141wpWy_stxIm7N6r2dfo70CGzUc8fITbggbzwdtf4-mhuk7VakfJxDcaB9uqMqvWV4H6eML-kvFacY1aLcyxeh1zqLVOQa23FRqtoZZL1M8J0drVo7hzQwwBMnalZkDMgxFU12AxW7kMlD_riPdLIPaITCSXHfu23c/s1561/nebbia%2024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1561" data-original-width="1168" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjthyFN1grBPWFmblJl4xkpNxbC141wpWy_stxIm7N6r2dfo70CGzUc8fITbggbzwdtf4-mhuk7VakfJxDcaB9uqMqvWV4H6eML-kvFacY1aLcyxeh1zqLVOQa23FRqtoZZL1M8J0drVo7hzQwwBMnalZkDMgxFU12AxW7kMlD_riPdLIPaITCSXHfu23c/s320/nebbia%2024.jpg" width="239" /></a></div><br /><b style="font-family: "Calibri Light", serif;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b></b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Haiti. almeno 170 mila bambini sfollati a causa delle violenze. Nel 2024, l’Unicef stima che 3 milioni di minori nell'isola avranno bisogno di aiuti umanitari a causa dell’escalation di violenza, malnutrizione, recrudescenza del colera e servizi di base sull’orlo del collasso.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><span lang="pt-BR">Rio de Janeiro travolta da un'epidemia di dengue. </span></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">A gennaio metà dei casi del 2023, annunciate misure emergenza. Il mese scorso sono state contagiate dal virus almeno 10.156 persone.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Continua l'emergenza nel Parco nazionale Los Alerces in Argentina, dove da sette giorni circa 314 persone sono impegnate nell'opera di spegnimento di un incendio che ha già distrutto almeno 2.830 ettari di boschi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Brasile: maltempo, tre morti in 24 ore nel sud e nordest. Le piogge nella regione hanno costretto 500 persone a lasciare le proprie case.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">I combattimenti in Sudan tra esercito e paramilitari hanno causato "quasi 8 milioni" di sfollati. Il conflitto ha causato più di<br />13.000 vittime.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Gaza: almeno 17.000 bambini soli o separati dalle famiglie. È "estremamente difficile" ritrovare le tracce dei bambini, perché spesso "non riescono neanche a dire il loro nome" quando arrivano negli ospedali "feriti o in stato di shock.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nelle capitali di Sierra Leone, Costa d’Avorio e Ghana la costante crescita della popolazione sta decimando i grandi parchi urbani, cruciali per l’approvvigionamento idrico e l’abbattimento dei livelli di CO².</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Kenya: femminicidi”. Dall’inizio dell’anno ne sono state uccise 16, più di una ogni due giorni. Ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. Una violenza frutto della cultura dominante che vede le donne come proprietà degli uomini.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> Mutilazioni genitali, morte tre ragazze in Sierra Leone. Sottoposte alla pratica, vietata ma comune in molte realtà, hanno subito infezioni letali durante le cerimonie di iniziazione nella provincia nordoccidentale.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">La “madre delle detenute” cilene, suor Nelly Leòn Correa, le organizzazioni indonesiane di solidarietà Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah, il cardiochirurgo egiziano di fama mondiale Sir Magdi Yacoub, sono i vincitori del Premio Zayed per la Fratellanza umana 2024. Suor Nelly Leòn Correa si occupa da più di 25 anni di assistere le donne detenute, offrendo loro sostegno e formazione durante il periodo di detenzione e aiutandole poi a reintegrarsi nella società. una volta uscite dal carcere. Le organizzazioni islamiche di solidarietà sono state premiate “per i loro incommensurabili sforzi umanitari e di costruzione della pace”. La prima promuove l'idea di un islam in dialogo con le sfide della società di oggi. La seconda promuove la creazione di istituzioni educative, ospedali e progetti di riduzione della povertà. Il cardiochirurgo è stato premiato per il suo impegno nel salvare le vite dei più poveri, comprese le popolazioni vulnerabili.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Alla scuola della Laudato si' nel Borgo voluto dal Papa per i più fragili. Nei 55 ettari della residenza di Castel Gandolfo, uno spazio dedicato a giovani, migranti, donne vittime di violenza, disabili ed ex detenuti ma anche universitari e imprenditori. Educazione all’ecologia integrale, economia circolare, sostenibilità ambientale: le tre direttrici dell’iniziativa.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Roma, nasce l'ambulatorio dedicato alle popolazioni mobili. Il progetto è dell'ospedale Spallanzani. Il nuovo ambulatorio, a partire dal 7 febbraio, sarà operativo ogni mercoledì dalle 8.30 alle 13 presso i locali dell'ex Hospice. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Gesù, pace dei nostri cuori, donaci di essere portatori del tuo Vangelo laddove la luce della fede è scossa e mantienici vicini a quelli che sono attraversati dai dubbi. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Gb 7, 1-4.6-7 1Cor 9, 16-19. 22-23;</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mc 1, 29-39</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>29</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>30</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>31</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>32</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>33</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Tutta la città era riunita davanti alla porta. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>34</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>35</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>36</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>37</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>38</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>39</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>***</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La prima lettura è parte della risposta che Giobbe rivolge a Elifaz, uno dei tre amici che s’erano recati da Giobbe per consolarlo nella sua sofferenza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Elifaz sostiene la tesi che, se uno è retto e si trova in difficoltà, Dio lo aiuta ad uscirne. Una simile asserzione, apparentemente saggia, Giobbe la sente come un giudizio bruciante: ‘</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Caro Giobbe, se la sofferenza che ti colpisce non si attenua, significa che tu non sei quell’uomo giusto che credi di essere, oppure, sei orgoglioso, non ti apri alle fiducia in un Dio che ti può sollevare’.</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Un simile modo di avvicinarsi a chi soffre è sostanzialmente banale ed ipocrita perché non parte dall’empatia, cioè dal di dentro delle situazioni, ma emette dichiarazioni distaccate, senza partecipazione. È una modalità che rivela durezza di cuore. Elifaz, più che dare consigli, è preoccupato di salvare sé stesso, ossia il suo perbenismo. Talvolta, di fronte a chi sta soffrendo perdiamo l’occasione di stare in silenzio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le parole, invece, che abbiamo sentito proferire da Giobbe ci aiutano a considerare le vicende della vita dal di dentro. E per arrivare a questo occorre il coraggio di pori domande scomode. Forse che non ci siamo mai chiesti:</span></p><ul><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Che senso ha quello che faccio?</i></span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Perché le cose per le quali mi impegno sono così esposte alla delusione?</i></span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Come sarà il domani per le giovani generazioni?</i></span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Il bene ha ancora diritto di cittadinanza?</i></span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>La bontà non è esposta alla derisione?</i></span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ha senso sperare nel cambiamento? Nel mio cambiamento?...</i></span></p></li></ul><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Giobbe diceva: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>I miei giorni scorrono più veloci d’una spola, svaniscono senza un filo di speranza.<br />Ricordati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sembrano affermazioni degne di un non credente, invece ci introducono alla comprensione di un Dio che ci dà appuntamento proprio in quei momenti per rivelarci un amore che non è fatto di onnipotenza spocchiosa. Comprendiamo bene che in simili momenti non abbiamo bisogno di indottrinamenti, né di moltiplicare riti e preghiere, ma di cura fatta con amore, rispetto e delicatezza abbiamo bisogno.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Guarigioni, purificazioni, presenza di demoni ecc. sono molto presenti nel primo capitolo del Vangelo di Marco. Al di là dei significati talvolta di non facile interpretazione, Il nostro brano riferisce in rapida successione tre momenti:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">- la guarigione nella casa di Pietro,</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">- la guarigione di molti malati e indemoniati all’esterno.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">- Gesù in preghiera e la conseguente determinazione per una predicazione itinerante.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tre focus all’interno dell’inclusione compresa tra l’uscita dalla sinagoga con primi quattro incontrati lungo il lago e, alla fine, l’uscita di Gesù da Cafarnao verso altri villaggi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il primo movimento quindi è dalla sinagoga verso la casa. È l’esodo che compie Gesù, con i suoi primi quattro amici, uscendo da un mondo chiuso per aderire ad un cammino di umanità e di tenerezza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La compassione (il </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>con-patire</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">) è l’anima delle relazioni di Gesù. Non è ripetitivo di una dottrina, di una ideologia religiosa... In lui cominciano a intuire che Dio è dalla parte dell’uomo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Con i suoi, Gesù si dirige verso la casa</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. Nei vangeli, specie in quello di Marco, la casa, come in dissolvenza, è il luogo dei discepoli e delle discepole di Gesù. Passare quindi dalla sinagoga alla casa significa attraversare uno spazio istituzionale che non considera le persone, per raggiungere invece il luogo della fraternità. È la comunità del Signore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Lì le persone prostrate, agitate, febbricitanti, schiacciate e inquiete possono trovare una mano che solleva, che rimette in piedi; possono incontrare una tenera fiducia messa a disposizione degli altri. Insomma, in quella casa c’è molta cura, molta umanità, molta diaconia.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Solo l’evangelista Marco afferma che Gesù prese per mano (letteralmente afferra per mano) e alzò la donna febbricitante. Il verbo alzare è il medesimo della risurrezione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Anche noi, nei momenti in cui ci sentiamo inqueti e schiacciati e non troviamo pace speriamo nella solidarietà di qualcuno che ci dia una mano per ritrovare la nostra integrità. La Casa-Chiesa di Pietro è il luogo dell’intima fraternità in cui ci si dà vicendevolmente una mano per recuperare umanità. - </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>la febbre la lasciò ed ella li serviva</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> –</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’ambientazione in cui i soggetti del racconto sono collocati lascia una percezione di agitazione scomposta, simbolizzata in modo particolare dallo stato febbrile della suocera di Pietro, ma non solo. All’esterno, davanti alla porta, vi è come un confluire di gente che sta male fisicamente e di persone possedute da demoni. È vero che nella mentalità dell’epoca la malattia fisica è considerata sintomo della presenza demoniaca, perciò scacciare il demonio equivale a un’azione terapeutica. Ciò nonostante, è difficile capire il senso di un simile racconto dal punto di vista della nostra sensibilità. Occorre interpretare ad un livello che non sia di mera curiosità cronachistica. Insomma, come vanno intesi questi demoni?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Io ritengo che sia necessario, da un lato, prendere congedo da un immaginario eccessivamente infantile e, dall’altro, ripartire dall’esperienza concreta di ciascuno di noi. Può infatti accadere che un sentimento, un sospetto, un’umiliazione subita e quant’altro occupa la nostra psiche ci dia la sensazione di essere totalmente presi…posseduti, appunto. Certamente questi sentimenti forti che proviamo non sono persone, tuttavia non è raro che occupino a tal punto il nostro io da divenire quasi delle presenze. Forse ossessive, ma pur sempre presenze. Ed è vero che sovente possono perfino provocare delle malattie, non solo della psiche ma anche del fisico. In altre parole, credo che i demoni di cui si parla nel Vangelo possono essere interpretati come forti condizionamenti che mortificano e ostacolano la possibilità di corrispondere al nostro esistere come esseri umani. La guarigione che Gesù opera nella gente è essenzialmente una restituzione di umanità a coloro che dell’umanità sono stati privati dai molti, anzi, troppi condizionamenti sociali, morali, culturali religiosi ecc.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 5cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;">34</span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A fronte di tanta agitazione e scompostezza, Gesù incede con una calma maestosa. Lui ridona umanità; cura; prende per la mano e solleva. Non c’è nulla di magico né di miracolistico in tutto ciò. C’è solo una tale amorevolezza per l’umano da vincere il disumano! Di un umano così aveva bisogno anche Giobbe!</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Da dove gli viene questa energia interiore?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La risposta la troviamo al v. </span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;">35</span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;">: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Egli si immerge nella tenerezza di Dio per l’umanità e per ogni essere. Da qui l’esigenza di dilatare i contatti al di là di ogni sistema a mondo chiuso:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 3.75cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">«</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">».</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Chi fa esperienza dell’umanissimo Dio di Gesù averte dentro di sé l’umanissima necessità di cura per tutta l’umanità. Quella preghiera nel luogo deserto, lungi dal rappresentare una separazione dal vivere insieme, è invece il presupposto di una mistica politica; un attingere alla sorgente della tenerezza per prendersi cura di tutti con tenerezza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 146</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È bello cantare inni al nostro Dio,<br />è dolce innalzare la lode.<br />Il Signore ricostruisce Gerusalemme,<br />raduna i dispersi d’Israele.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Risana i cuori affranti<br />e fascia le loro ferite.<br />Egli conta il numero delle stelle<br />e chiama ciascuna per nome.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Grande è il Signore nostro,<br />grande nella sua potenza;<br />la sua sapienza non si può calcolare.<br />Il Signore sostiene i poveri,<br />ma abbassa fino a terra i malvagi</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>.</b></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-41982493620326588302024-01-28T07:27:00.003+01:002024-01-28T07:27:27.288+01:00Meditazione Domenica IV B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLe1QkZPP7LahP7lVYHVHJ11t4g0m0LNxYab6MEV1Wr10h1GOPr_exVAghVPmOQWmOA_O5CsT-NfQWUg0v6xYxWvFigQsT4iR95VkJjoyhARqWf4-Br752NmtTsWUpqo2jVCeBZ-BGu5LOSZzMubT7CoIutI8d5gpzZ_5xHB3haoTnmPXzhvKdISZ-hHI/s1600/elena%201.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLe1QkZPP7LahP7lVYHVHJ11t4g0m0LNxYab6MEV1Wr10h1GOPr_exVAghVPmOQWmOA_O5CsT-NfQWUg0v6xYxWvFigQsT4iR95VkJjoyhARqWf4-Br752NmtTsWUpqo2jVCeBZ-BGu5LOSZzMubT7CoIutI8d5gpzZ_5xHB3haoTnmPXzhvKdISZ-hHI/s320/elena%201.jpg" width="240" /></a></div><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b></b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><span> </span><span> </span><span> </span>Secondo l’Unesco, due utenti su tre del web riscontrano atteggiamenti aggressivi. “Anche le guerre incidono sul diritto all’educazione”. È per questo che la giornata internazionale dell’educazione propone di lottare contro il linguaggio dell’odio che, non solo sul web, è sempre più pervasivo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In Europa e Asia centrale: 456 mila minori vivono ospiti di istituti di accoglienza. Lo rileva l’ultimo rapporto dell’Unicef, dal quale emerge che il tasso di minori che vivono in un istituto in queste regioni è doppio rispetto alla media mondiale.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Gli indigeni Yanomami hanno denunciato oggi che i 'garimpeiros', (minatori illegali dell'Amazzonia) continuano ad entrare in nuove aree alla ricerca di metalli e oro, minacciando la salute delle popolazioni originarie, mentre i militari non proteggono la foresta, nonostante il commissariamento federale decretato dal governo lo scorso anno.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Un gruppo di una ventina di bambini fra gli undici e i 15 anni e di entrambi i sessi, hanno giurato in una località della selva messicana per confermare il loro ingresso nei ranghi della polizia comunitaria di Ayahualtempa, nello Stato messicano di Guerrero, al fine di contribuire alla difesa della loro città dai costanti attacchi della criminalità organizzata. I bambini hanno cominciato un addestramento all'uso delle armi da fuoco.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Scatta l'emergenza incendi in Colombia, a causa delle alte temperature provocate da El Niño. I vigili del fuoco di Bogotà lottano contro il proliferare di roghi che divorano le colline nella parte est della capitale.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Circa 569 rifugiati Rohingya sono morti, o risultano dispersi, durante traversate mortali via mare nel 2023. La maggior parte di coloro che hanno tentato questi viaggi erano bambini e donne.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sono saliti a 11 i morti accertati dovuti alla massiccia frana che lunedì ha travolto in Cina il villaggio remoto di Liangshui. I soccorritori sono ancora impegnati nella ricerca delle decine di dispersi finiti sotto circa 300mila metri cubi di terreno e roccia.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Dopo le recenti denunce nei confronti dell’italiana Tozzi Green, ancora un caso di accaparramento di terre in Madagascar, l’associazione locale di difesa contadina, in un comunicato diffuso il 22 gennaio chiede allo Stato ad aprire un’inchiesta per far luce su un’operazione di land grabbing compiuta da alte autorità tramite prestanome nel sud-ovest dell’isola, dove circa 2mila famiglie di contadini non hanno più accesso ai loro appezzamenti agricoli.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Saranno curati in Italia oltre 100 bambini di Gaza. I minori gravemente feriti durante i bombardamenti saranno trasferiti in alcuni ospedali italiani.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Carceri, i detenuti di Viterbo al lavoro per Sata Rosa. In occasione dell’udienza concessa da Francesco ai Facchini della macchina di Santa Rosa di Viterbo, i ristretti della casa circondariale della città hanno regalato al Papa un modellino della macchina “Volo d’angeli” realizzata con il Centro studi Santa Rosa. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Brasile, un minibus gestito da suore e volontari offre dignità ai senza fissa dimora. Il progetto Micro da Caridade è nato dalla volontà di fornire pasti giornalieri ai senzatetto andandoli a cercare lungo le strade della città di Recife.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Giorno della memoria 27 gennaio. Il ricordo dei “Giusti tra le Nazioni”, consente di tenere aperto il cuore alla speranza, perché proprio i momenti più bui «regalano una costellazione di luci e di speranza che continua a rassicurare sul destino dell’umanità».</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Aiutaci, o Signore, a fermare le preghiere e i canti, le stanche formule, le ossessionanti e ripetitive liturgie che riempiono il tempo dedicato al rapporto con te. Purifica la mente e il cuore. Insegnaci ad attendere una parola, un incontro, un dono d'amore che rinnova la gioia e la forza di vivere. Insegnaci a pregarti in spirito e verità. Per Cristo nostro Signore. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Dt. 18, 15-20 1 Cor. 7, 32 -35</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mc. 1, 21-28</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.<br />Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.<br />Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».<br />La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nel pormi in ascolto di questa Parola avverto la necessità di far tacere il tumulto che spesso agita i miei pensieri, specialmente quei pensieri che si rivestono di molte parole, spesso vuote. Siamo circondati da un vociare che impedisce il vero ascolto. E quando, del resto, possiamo ritenere d’aver veramente ascoltato?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’autore del libro del Deuteronomio, da cui è stata tratta la prima lettura, pensa che sia assolutamente necessario per la vita del popolo un autentico ascolto. Non c’è possibilità di vita e di futuro per il popolo senza capacità di comprendere le parole che indicano la strada per la quale il Signore vuole condurre la sua gente. L’autore allora pone sulla bocca di Mosè queste parole di istruzione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Si tratta di saper ascoltare le cose giuste perché di parole vuote ve ne sono a iosa. Il nostro brano infatti è preceduto da un avvertimento: “Nella terra in cui stai per entrare troverai tanti incantatori che non producono altro che congetture…”. Mosè oggi ci raccomanderebbe di guardarci dai leccapiedi opinionisti e politicanti e uomini di cultura e docenti universitari ed economisti e teologi di corte che spacciano i propri giudizi per verità assolute quando in realtà nascondo solo l’interesse loro e dei potenti di turno cui hanno venduto la dignità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il Signore susciterà in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta…io metterò nella sua bocca la mia Parola” … Come dire: La Parola che ascolterai sarà molto vicina a te perché avrà a che fare con la tua vita; la potrai verificare nella concretezza degli eventi che ti riguardano; entrerà nelle tue scelte, nei tuoi rapporti con gli altri, nel tuo modo di realizzare la giustizia, nel rispetto dei più poveri e nell’accoglienza dei forestieri…</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nessuno si permetterà di parlare a vanvera (letteralmente sarebbe di gorgogliare come un pentolone) e soprattutto di farlo a nome mio rivestendosi di un’autorevolezza che non gli appartiene.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il brano poi continua: “Tu dirai: Come faccio a distinguere tra la Parola vera e il pentolone di fagioli? Semplice: la Parola vera non è autoreferenziale”. Come dire: l’efficacia di una Parola che ha la forza di orientare la vita e ne manifesta l’autenticità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Anche il discepolo di Gesù, pone come fondamento della sua esperienza di fede una certa qualità di ascolto. Per prima cosa quindi, anche lui deve saper distinguere messaggio e messaggio, Parola e parole. Nel bene e nel male noi siamo ciò che ascoltiamo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Possiamo sentire parole di incantatori: messaggi rivestiti di religiosità che ci rinchiudono in un’aurea di misticismo. Gesù invece “ENTRA IN CAFARNAO, NELLA SINAGOGA IN GIORNO DI SABATO”. La Parola del Vangelo abita uno spazio ed un tempo, una storia e una geografia. L’annuncio del Vangelo non si lascia distrarre da astrazioni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Possiamo sentire parole di dottrina. Predicatori di verità ammuffite ed opprimenti con la prerogativa di possedere giudizi eterni, non negoziabili, sulla morale, sui costumi e sulla legge naturale.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">C’è invece chi insegna con autorità, come Gesù, ossia con una forza che scaturisce dalla propria sostanza (</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>exousia</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">). È colui che ti si pone di fronte con una tale serietà da farsi carico di ciò che porti nel cuore. È serio perché ti prende sul serio. “INSEGNAVA LORO COME UNO CHE HA AUTORITA’ E NON COME GLI SCRIBI”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ha autorità – autorevolezza perché la parola che ti consegna crea legami. Su di essa puoi intraprendere un cammino. Egli interpella la tua coscienza. È da te che attende una decisione. Gli scribi, i funzionari della religione s’accontentano di ripetere una dottrina per inculcarne i dettami. La tua storia, i tuoi sentimenti, le gioie e i dolori che ti attraversano, per questa religiosità, non devono entrare in merito; tu non sei che un’entità numerica di appartenenza: appartieni al mondo cattolico, a questa o quella confessione, al mondo occidentale o a quel movimento di pensiero. Per questi funzionari del sacro, tu sei un possibile consenso.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">C’è chi grida come lo spirito immondo. Una chiesa che porta la Parola senza essere attraversata dalla Parola, anche se afferma le cose più sacrosante sul Cristo, come del resto fece lo spirito impuro – TU SEI IL SANTO DI DIO – è comunque abitata dal demone impuro. Impuro nel senso biblico, cioè incapace di mettere in contatto con Dio; incapace di creare legami di fraternità evangelica tra le persone. È una Chiesa demoniaca perché grida, è fracassona, è sguaiata: non suscita affatto esperienza d’incontro con Dio. Non è un luogo di salvezza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Meglio il silenzio a-teo su Dio!</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Taci! Non parlare di me se non hai condiviso nulla di me! Non riempirti la bocca con il mio nome se poi le tue scelte di vita obbediscono a ben altri criteri. Forse è arrivato il momento in cui, prima di sbandierare a destra e a manca di essere credenti, è bene che ci preoccupiamo di diventare credibili.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 94</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Venite, cantiamo al Signore,<br />acclamiamo la roccia della nostra salvezza.<br />Accostiamoci a lui per rendergli grazie,<br />a lui acclamiamo con canti di gioia.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Entrate: prostrati, adoriamo,<br />in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.<br />È lui il nostro Dio<br />e noi il popolo del suo pascolo,<br />il gregge che egli conduce.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Se ascoltaste oggi la sua voce!<br />«Non indurite il cuore come a Merìba,<br />come nel giorno di Massa nel deserto,<br />dove mi tentarono i vostri padri:<br />mi misero alla prova<br />pur avendo visto le mie opere».</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-58690609038669631732024-01-21T07:02:00.003+01:002024-01-21T07:02:45.142+01:00Meditazione Domenica III B<p> <b style="font-family: "Calibri Light", serif;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5sz5cBscgzMqQIxHMUa7MHjWSNOzppX1s5F0t-sYGJ3eD5ednuiwNxQLKhC3S5zi4-oNr5_s0e0I0Vy1lsglJE0nCd2_5zm9Ruc4ida-LtmRa39JhY0LXrEY79c2A_tCTRC20Gv5-GE32XOAIq14hlUIJKpLINtZ01yosHCvfnnlFAhxpSKHMzWhyphenhyphen6r8/s3932/prime%20margherite%2024.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3468" data-original-width="3932" height="176" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5sz5cBscgzMqQIxHMUa7MHjWSNOzppX1s5F0t-sYGJ3eD5ednuiwNxQLKhC3S5zi4-oNr5_s0e0I0Vy1lsglJE0nCd2_5zm9Ruc4ida-LtmRa39JhY0LXrEY79c2A_tCTRC20Gv5-GE32XOAIq14hlUIJKpLINtZ01yosHCvfnnlFAhxpSKHMzWhyphenhyphen6r8/w200-h176/prime%20margherite%2024.jpg" width="200" /></a></div><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In Italia cresce il gioco d'azzardo. Almeno 140 milioni di giornate lavorative buttate via nei giochi patologici. Una spesa enorme, che dietro nasconde tanti drammi, tanti casi di vera dipendenza.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il 2023 si chiude come il secondo anno peggiore di sempre negli istituti di pena italiani, con ben 68 persone che si sono tolte la vita, ma il 2024, iniziato da pochi giorni, ha già cominciato a contare le sue vittime: quattro fino ad oggi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">La guerra tra Israele e Hamas continua con il suo carico di violenza, senza mostrare il minimo cedimento. A Gaza la popolazione civile è ridotta allo stremo, uccisa da armi, malattie e fame, e una intera generazione di bambini è traumatizzata, come denunciato dalle organizzazioni internazionali. A Tel Aviv, prosegue la mobilitazione dei familiari degli ostaggi, che chiedono la liberazione dei propri cari e anche la fine del conflitto.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’Africa si conferma tra i mercati più appetibili per le multinazionali dell’agrochimico. Un trend spinto dall’Europa, che esporta qui i prodotti fitofarmaci che ha bandito in casa.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Armi in cambio di bauxite, l’accordo tra Emirati e Guinea. Per acquistare centinaia di veicoli blindati da Abu Dhabi la giunta militare di Conakry offre come contropartita agevolazioni per lo sfruttamento dei suoi giacimenti minerari.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Ha fatto tremare più di 20 edifici e causato almeno tre morti e 77 feriti l'enorme esplosione che ha travolto un intero quartiere della città di Ibadan terza città più popolosa della Nigeria. Le autorità sospettano che possa essere stata innescata da esplosivi che si trovavano in un'abitazione per essere probabilmente utilizzati in operazioni minerarie illegali.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’agguato a un 18enne è costato il ferimento a un'anziana: ora si teme una nuova faida tra i clan. Si ripetono anche gli assalti ai pronto soccorso. E la Digos ferma tre militanti di Casa Pound. Nel quartiere in cui è avvenuta l’ennesima sparatoria e nell’intera città, intanto, sale la paura dopo la raffica di colpi sparati in pieno centro, ben 80.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">"Semi di risurrezione” a Longarone, il paese sul Piave travolto dall’ondata assassina del 9 ottobre 1963, e nei borghi vicini, che piansero 1.917 vittime, sono anche i cento giovani di tutta Italia, invitati dal sindaco e presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, che ad aprile visiteranno i luoghi della memoria e “prepareranno un ‘Manifesto della montagna’, che parlerà di rispetto del nostro ambiente unico”. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Treviso, una dozzina di senzatetto accolti nel Seminario diocesano. La Chiesa trevigiana va in soccorso dei poveri costretti a vivere in strada al gelo: dal vescovo Michele Tomasi il via libera per una dozzina di posti letto allestiti in uno stanzone del complesso di formazione per sacerdoti, con ingresso autonomo: “Un segno concreto di aiuto a persone in estrema difficoltà”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Dal 18 al 25 </span></span><a href="http://gennaio.si/"><span style="color: #00000a;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">gennaio si</span></span></span></a><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> svolge la Settimana per l'unità dei cristiani. L’Amore verso Dio e verso gli altri sono al centro della Settimana. “Ama il Signore Dio tuo… e ama il tuo prossimo come te stesso” (Lc 10, 27). Papa Francesco invita a fare " in modo che questo appuntamento ecumenico non si riduca a un adempimento e che non diventi autoreferenziale". </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in Tunisia ha dichiarato di aver facilitato, negli ultimi tre giorni, il ritorno volontario sicuro e dignitoso di 392 migranti bloccati in Tunisia verso paesi di origine, in particolare: Burkina Faso (163 persone), Gambia (165), Guinea (7), Liberia (1), Mali (33) e Senegal (23).</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Vinci la nostra indifferenza, Signore, donaci slancio per realizzare il tuo sogno che dalla creazione attraversa tutte le storie. Che almeno un piccolo resto ti segua ancora. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><b>Gio 3, 1-5 1Cor 7, 29-31;</b></span></p><p align="CENTER" style="line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><b>Mc 1, 14-20</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>14</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>15</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>16</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>17</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>18</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E subito lasciarono le reti e lo seguirono. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>19</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>20</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I testi delle letture sono accumunati dalla provocazione della sorpresa, della novità. Educano a superare ogni stereotipo abitudinario.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il racconto biblico di Giona (prima lettura) si presta ad essere drammatizzato. Insomma, nel cuore umano possono accadere cose inaspettate, come la conversione dei Niniviti. Giona, fa molta fatica ad accettare che essi attuino un cambiamento. È più facile per lui inchiodarli ad un giudizio negativo che accompagnali verso la novità. Loro invece abbracciano una vita nuova. Il testo vuole abituare Giona ed anche noi a non fissarci negli stereotipi, ma ad abbracciare la sorpresa. Lo fa con una frase ad effetto: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In altre parole ci viene annunciato un Dio che si ravvede lui stesso. Il suo cuore, ossia il suo sentire è in movimento; sa andare oltre. Dio quindi non è un blocco monolitico di onnipotenza divina, ma si manifesta vicino all’evolversi delle situazioni. Egli accompagna sempre ogni cambiamento dell’umanità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Anche i pochi versetti della 1Cor, seconda lettura, fanno intuire che l’esperienza della fede è un vivere in movimento. Le differenti situazioni della vita sono quello che sono, ma diventano importanti se vissute nella consapevolezza di un ‘oltre’ (</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>come se</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">…) che sa di superamento del grigiore quotidiano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il testo evangelico è si trova all’inizio del Vangelo di Marco, ma già fin d’ora, anticipa il cuore della predicazione di Gesù, cioè IL REGNO DI Dio, potremmo parlare del Regno di Dio come il raggio d’azione della sua tenerezza di Dio. Il testo poi si sofferma sulla ‘chiamata- coinvolgimento’ dei primi discepoli.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dopo un riferimento di carattere storico, ovvero la cattura di Giovanni Battista e il conseguente allontanarsi di Gesù verso il nord, la Galilea, in quella regione, più esattamente nella zona del lago, egli incontra due coppie di fratelli e li chiama a prendere parte nella realtà che sta annunciando, il Regno di Dio, appunto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L'incontro con i primi due si conclude con una dichiarazione mentre, nei secondi, non viene precisato il contenuto. Si sa solo che li chiamò. Gli uni e gli altri, lasciata la loro attività si sono messi al seguito di Gesù.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il racconto è preceduto dalla narrazione del battesimo e delle tentazioni. È poi seguito dall'esposizione di una giornata tipo di Gesù, potremmo dire il giorno in cui le cose cominciano a cambiare a favore di quella parte di umanità che fino a quel momento è stata tenuta ai margini. In quella giornata tipo Gesù rivela che il Regno di Dio inizia a manifestarsi nella vita della gente così: la gente che si trova ai margini, Gesù la mette al centro.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Questo porre l'umanità, la più fragile, la più esclusa, la più lontana al centro è in fondo la caratteristica specifica del regno: laddove Dio esercita la sua tenerezza accade tutto questo. Perciò è una bella notizia che fa cambiare il modo di pensare e di vedere le cose.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Perfino gli aspetti della nostra esperienza che noi vorremmo allontanare dalla nostra vita perché rivelano le nostre immaturità, colpe e fragilità, Gesù le pone al centro della tenerezza di Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù afferma che è arrivato il tempo opportuno, il momento giusto, l’occasione buona. È giunto il momento in cui nella vita si può godere di un Dio che è dalla nostra parte e per questo, il cambiamento, sia personale che collettivo, è possibile. Prima di tutto si tratta di crederci veramente: “Cambiate mentalità, andate oltre il solito modo di pensare e credeteci perché questa realtà nuova è sempre più vicina. E i più idonei a renderla sempre più vicina sono coloro che vengono considerati “lontani”, le persone non titolate, quelle della ferialità della vita”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dalla breve notizia circa l'arresto di Giovanni, comprendiamo che la sua voce, quella di Giovanni, era di disturbo per i custodi dell'ordine costituito. Ora la voce è ancora più forte, più incisiva nella persona di Gesù. Egli è ben consapevole della portata e della forza d'urto, pertanto, si dà alla clandestinità e, al tempo stesso inizia un percorso di progressiva distanza da chi detiene il potere sia civile che religioso. E allontanandosi sempre di più da questi poteri, Gesù diventa sempre più prossimo alla gente e quindi a Dio. Nella sua persona, lo stesso regno di Dio è sempre più prossimo all’umanità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Un'altra scelta decisiva contraddistingue il cammino di Gesù: da questo momento in poi, pur dandosi alla clandestinità, egli non sarà mai senza gli altri. Nel bene e nel male, anche quando gli altri non lo capiranno, egli avrà sempre a che fare con un gruppo di persone. In questo modo ci testimonia che il regno di Dio non è campato per aria, ma sempre entra nella realtà più concreta della vita, delle relazioni e chi ad esso vi si dedica, non potrà mai farlo senza sentirsi proiettato verso gli altri. Non esiste regno di Dio, cioè azione di Dio nella nostra vita, a sostegno dell'individualismo, di un bene privato, sia pure un bene spirituale.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù incontra coppie di fratelli. La fraternità è la visibilità e l'avvicinamento del Regno. Infatti il suo attraversare la ferialità delle persone e il suo incontrarle proprio nel lavoro più semplice e quotidiano fa sì che quell’incontro diventi quasi un simbolo o un sacramento dell’essere coinvolti nel regno di Dio, come segno e testimonianza della presenza e dell'azione di Dio, per gli altri.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I primi gettano la rete (il giacchio – rete grande, circondata da piombi, che giunta al fondo si chiude stringendo una cordicella) e la loro azione è seguita dalla dichiarazione di Gesù: “Vi farò diventare pescatori di uomini”. Si tratta di una frase che costituisce una piccola parabola. La loro attività fa sì che nella rete i pesci si raccolgano. Così stare dalla parte del messaggio di Gesù significa, prima di tutto, raccogliere, convocare radunare la gente perché realizzi il cambiamento del vivere insieme per e con gli altri, mai contro gli altri.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nella seconda coppia di fratelli, Giacomo e Giovanni, non è detto che i due esercitino attività di pesca vera e propria, loro riparano le reti. Assieme agli altri due dunque non si dovranno limitare a riunire e raccogliere, ma anche a rinnovare (riparavano le reti), a guarire, a riparare le situazioni ferite o sbagliate.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Con questi semplici sette versetti, l’evangelista Marco apre davanti a noi il vasto orizzonte del regno di Dio il quale, anche per noi, è qui e continua ad avvicinarsi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 24</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Fammi conoscere, Signore, le tue vie,<br />insegnami i tuoi sentieri.<br />Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,<br />perché sei tu il Dio della mia salvezza.<br /><br />Ricordati, Signore, della tua misericordia<br />e del tuo amore, che è da sempre.<br />Ricordati di me nella tua misericordia,<br />per la tua bontà, Signore.<br /><br />Buono e retto è il Signore,<br />indica ai peccatori la via giusta;<br />guida i poveri secondo giustizia,<br />insegna ai poveri la sua via</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>.</b></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-39595694226947286392024-01-14T07:19:00.001+01:002024-01-14T07:19:40.714+01:00Meditazione Domenica II B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLHCC8lqA2PWW0TFBijBso87xT3CUmkadUDG9s3bFC5gBIu2RDwoT9iheyaQ1HeUUQOuoZo12QfxuWwFNMukh2Y9ZdNqjXyXyQsaP7OfwU7gkAWlJ01luGr8SS9Bo_kc9xwPKi4reeiLVss6wZ_30R2VqRLDTU3uzkpXXBZm24ds1Rb-J_zRLqRVK2dlg/s2827/fiorellini%20gialli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2331" data-original-width="2827" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLHCC8lqA2PWW0TFBijBso87xT3CUmkadUDG9s3bFC5gBIu2RDwoT9iheyaQ1HeUUQOuoZo12QfxuWwFNMukh2Y9ZdNqjXyXyQsaP7OfwU7gkAWlJ01luGr8SS9Bo_kc9xwPKi4reeiLVss6wZ_30R2VqRLDTU3uzkpXXBZm24ds1Rb-J_zRLqRVK2dlg/s320/fiorellini%20gialli.jpg" width="320" /></a></div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Israele ha commesso, sta commettendo e rischia di continuare a commettere atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza". Questa l’accusa con cui il Sudafrica porta Israele sul banco degli imputati del tribunale dell’Aia, la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’Equador è sull’orlo della guerra civile. L’allarme è dello stesso presidente Noboa che ha decretato lo stato di “conflitto interno”. Violenze e saccheggi si registrano in tutto il territorio con almeno dieci vittime.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Un incendio devasta un campo rifugiati Rohingya: 3.500 bambini senza casa, senza scuola, già sfuggiti da violenza e traumi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Si prevede che il 2024 sarà un anno difficile per milioni di abitanti delle zone rurali dello Zimbabwe. Oltre 2,7 milioni di persone rischiano la fame nel Paese. "Durante il periodo di picco della fame (da gennaio a marzo 2024), si prevede che il 26% della popolazione rurale sarà insicura dal punto di vista alimentare. Recessione economica e siccità per El Nino affliggono il Paese.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nella rotta del Mediterraneo centrale nel 2023 sono morti 974 migranti mentre 1.372 sono stati dichiarati dispersi. in Libia si registra un notevole aumento di morti e dispersi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il numero delle persone disperse in seguito al potente terremoto di Capodanno nel Giappone centrale è stato rivisto bruscamente al rialzo: sono 323 le persone che non sono ancora stata trovate.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Le inondazioni hanno scatenato il caos a Kinshasa, capitale della Repubblica democratica del Congo con quasi 18 milioni di abitanti: l'acqua è entrata nelle abitazioni e i residenti sono stati costretti a ricorrere alle canoe per percorrere le strade sommerse.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Kabul, quattro attentati in pochi giorni: 23 feriti all’ospedale di Emergency. L'organizzazione esprime preoccupazione: "“Il bersaglio di questi attacchi è la popolazione civile: i minibus che trasportano i lavoratori, i mercati.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">A Massa Marittima studenti e detenuti insieme a servizio dell’arte. Entra nel vivo il progetto delle superiori della scuola pontificia Pio IX di Roma che vedrà nel mese di gennaio alcuni studenti dell’ultimo anno accanto ai detenuti della casa circondariale di Massa Marittima, Grosseto, per realizzare murales all’interno dell’area ricreativa del carcere.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sant’Egidio, al via la raccolta straordinaria di indumenti e coperte per i poveri. In tutte le città dove è presente la Comunità è possibile in questi giorni donare sacchi a pelo, abbigliamento e accessori di lana per i senzatetto: questo l’appello a cittadini e istituzioni per affrontare il freddo incombente.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Io ex fabbricante di armi dico: la guerra è una follia. A colloquio con Vito Alfieri Fontana, diventato sminatore dopo aver prodotto mine antiuomo con la sua azienda. L’ingegnere barese: il Papa ha ragione quando afferma che la gente vuole pane, non armi. “Papà, ma allora tu sei un assassino?”. Quella domanda rivoltagli dal figlio all’età di 8 anni rimarrà sempre come una lama nel mio cuore".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Aperta anche a Napoli la “Lavanderia di Papa Francesco”. Il servizio, analogo a quello avviato in altre città italiane, è stato inaugurato presso la Casa dell’Amicizia, nel centro della città. La struttura a disposizione dei più poveri, che potranno utilizzarla per lavare i loro indumenti e fare una doccia. L’inaugurazione alla presenza del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa: "Un’ulteriore possibilità di farsi prossimi all’umanità ferita"</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><a name="Bookmark"></a><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dio di misericordia, sii porto e rifugio per l’afflitto, sostenitore e difensore per la vittima dell’oppressione dimora per il forestiero, balsamo per il sofferente. Te lo chiediamo per Gesù, tuo figlio e nostro unico Signore. Amen</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>1Sam 3, 3-10.19 1Cor 6, 13-15. 17-20;</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Gv 1, 35-42</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» - che significa Pietro.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I pochi versetti del brano sono collocati all’interno del “passaggio del testimone” da Giovanni il Battista a Gesù, cui è dedicata gran parte del primo capitolo. Nel prologo era già stato messo a tema che la differenza tra Giovanni e Gesù è la stessa che intercorre tra la fonte luminosa e l’oggetto illuminato: “Non era lui la luce, ma per rendere testimonianza alla luce”. Subito dopo, Giovanni ne dà conferma affermando: “…colui che viene dopo di me ebbe la precedenza davanti a me, perché era prima di me”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quello che viene qui presentato è la visualizzazione in movimento di questa precedenza: Giovanni è fermo nel punto dove si trovava il giorno prima, Gesù cammina, ossia passa avanti (colui che era dopo di me, passa avanti a me…).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La narrazione infatti è introdotta dalle parole di Giovanni che invita i suoi a continuare il cammino ponendosi dietro Gesù. La Parola dunque passa da Giovanni il Battista a Gesù; da colui che è Voce a colui che è la Parola. Il rischio di confondere le due cose si ripropone ogni qualvolta si perde il senso del primato della Parola. Attribuire, ad esempio, lo stesso valore alla parola del Magistero e alla Parola di Dio, significa snaturare l’una e svuotare l’altra.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tornando al nostro testo, alle parole e ai movimenti subentrano gli sguardi. È uno scrutare per capire il senso delle cose e per comprendere sé stessi: Giovanni coglie il mistero di colui che sta passando, Gesù avverte le attese dei due che lo stanno seguendo e li invita ad aprire gli occhi per assimilare di persona l’esperienza alla quale si stanno aprendo, infine, fissando Pietro, Gesù intravede l’avventura del cammino che segnerà il destino di quest’uomo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Cosa intuisce-vede dunque Giovanni in quel camminante davanti a lui fino a non contenere il grido “Ecco l’agnello di Dio”?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ecco, l’agnello di Dio” - dichiara. Parole misteriose. I suoi però comprendono che Giovanni sta pensando ai fatti dell’Esodo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il dieci di questo mese ognuno prenda per sé un agnello per famiglia…sarà un agnello intero, maschio, di un anno, e lo prenderete dalle pecore e non dalle capre…Tutta l’assemblea della comunità lo sgozzerà tra le due sere…Lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore.” (Es. 12, 3b-11).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In altre parole, attraverso l’allusione all’agnello, comprendono che in quest’uomo si realizza un processo di liberazione. Anche perché, il tema dell’agnello, nella tradizione profetica, non rimase legato solo ai fatti dell’Esodo, ma fu ripreso nel famoso canto del Servo di Is. 53, 7:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Maltrattato, egli si è umiliato e non aprì bocca; come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aprì bocca”. I padri dell’esodo nel rito dell’agnello si stavano preparando a un cambiamento straordinario, stavano lasciandosi alle spalle il sistema di schiavitù dell’Egitto e si avviano alla libertà. I discepoli di Giovanni cercano anche loro un cambiamento di vita.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il camminante verso cui Giovanni invita a dirigere l’attenzione è dunque colui che offrirà un cammino di liberazione e di novità perché lui stesso entrerà nei meccanismi del male fino subirne gli esiti estremi. In pratica, vincerà l'ingiustizia, subendone le conseguenze. Al seguito di Gesù entreranno in rapporto di amore per l’umanità e in una relazione di amore per Dio. Questa relazione è il luogo esistenziale dove abita Gesù. È lì che l’amore di Dio e per Dio diventa amorevolezza per l’umano e l’amore per l’umano diventa esperienza di Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nelle parole di Giovanni intuiscono dunque un messaggio liberatorio; avvertono di non rimanere ancorati alle cose scontate, fossero anche le definizioni più raffinate della sapienza della Legge. E il loro educatore, il Battista che li ha accompagnati fino a quel momento, li incoraggia ad incamminarsi su questa nuova strada. Questo sarebbe il ruolo del servizio magisteriale nella chiesa: non sostituirsi al maestro, ma captare la ricerca di verità, di giustizia, di amore e liberazione delle persone e orientarle al Gesù Cristo. Non finiremmo mai di essere grati a quei educatori, capaci di ascolto profondo delle istanze di crescita e di maturazione, come Eli (vedi 1° lettura) e come Giovanni, hanno saputo orientare il nostro sguardo interiore verso il fascino di Gesù, Parola vivente di Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La domanda di Gesù - che cercate – lascia intuire che sono sempre possibili i motivi più diversi per mettersi alla sequela del maestro. Si può cercare una sicurezza ideologica, un consenso sociale, un vantaggio, un leader che si sostituisca alle nostre responsabilità. L’autore intende educare i suoi lettori ad entrare in esame critico sulla qualità del discepolato. La domanda di Gesù, quindi, invita a mettersi in ulteriore ascolto sincero di ciò che si muove nel nostro cuore. Dei due, soltanto di uno ne conosciamo il nome: Andrea. L’altro può portare il nome di ciascuno di noi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quel giorno, rimangono con lui, ossia vivono in forte unità di intenti con Gesù. Tutto il resto, compreso ciò che proponeva l’apparato religioso, non è che oscurità e morte. Ma, appunto quello che l’evangelista vuole farci comprendere è che con il Cristo s’imparano le cose dal di dentro, cioè dalla condivisione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La prima parte si chiude con un’annotazione di tipo cronologico: era circa l’ora decima (le quattro del pomeriggio). Occorre cogliere in questa precisazione un valore teologico. La decima ora è l’ora del giorno che sta per finire. Ma, siccome il giorno comincia dalla sera (primi vespri), la decima ora è anche il momento in cui si intravede il nuovo giorno: passare dal Battista a Gesù, e come passare dal giorno che sta per finire al nuovo che, tra breve, sorgerà.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dopo ciò, avviene qualcosa di veramente strano. All'annuncio dei due, Pietro rimane totalmente passivo fino al punto da farsi condurre da Gesù e, trovandosi poi davanti a lui, Pietro rimane muto, non rivela alcun entusiasmo. Nonostante ciò, Gesù fissa lo sguardo su di lui, dentro lui, come per indovinargli il futuro. Infatti, da semplice figlio di Giovanni (Bar Jona) diventerà Pietro – Kephas, roccia. Benché uomo fragile, passerà dalla fragilità alla stabilità, proprio in forza della stessa fragilità. Solo alla fine infatti, dopo un percorso segnato da defezioni e rinnegamenti Pietro maturerà la chiamata al discepolato e al servizio (Capitolo 21).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La Parola raggiunge ogni persona in modi e tempi differenti e ogni persona, nel cammino della sua vita, trova modi e tempi differenti per rispondere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 39</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ho sperato, ho sperato nel Signore,<br />ed egli su di me si è chinato,<br />ha dato ascolto al mio grido.<br />Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,<br />una lode al nostro Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sacrificio e offerta non gradisci,<br />gli orecchi mi hai aperto,<br />non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.<br />Allora ho detto: «Ecco, io vengo».</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">«Nel rotolo del libro su di me è scritto<br />di fare la tua volontà:<br />mio Dio, questo io desidero;<br />la tua legge è nel mio intimo».</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ho annunciato la tua giustizia<br />nella grande assemblea;<br />vedi: non tengo chiuse le labbra,<br />Signore, tu lo sai.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-32983062331081214442024-01-07T07:42:00.003+01:002024-01-07T07:42:56.243+01:00Meditazione Battesimo del Signore B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifvR04H9P3nmFV67o9KXNhAu3sRLs7OpxutugdcMpnNZ1yly-lrLAhCX5uh-G-RBQ33L43RxjWxwfduSc1jycX6OpugL70ZBdGeFRjYomHS3DxeNM3E7esWS3muwGw2P133XMQYvxLrQQcesPI-RFi4ZfBCDiTF1vghqxysSseLcIWl13vWqPzWZQlWLo/s2194/luna23.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2194" data-original-width="2160" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifvR04H9P3nmFV67o9KXNhAu3sRLs7OpxutugdcMpnNZ1yly-lrLAhCX5uh-G-RBQ33L43RxjWxwfduSc1jycX6OpugL70ZBdGeFRjYomHS3DxeNM3E7esWS3muwGw2P133XMQYvxLrQQcesPI-RFi4ZfBCDiTF1vghqxysSseLcIWl13vWqPzWZQlWLo/w197-h200/luna23.jpeg" width="197" /></a></div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Iran. Due deflagrazioni, nel giro di una decina di minuti, hanno provocato una strage di 100 morti nel giorno del quarto anniversario della morte del generale iraniano ucciso il 3 gennaio del 2020 nei pressi dell'aeroporto di Baghdad.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Si è ripetuta in questi giorni la manifestazione, davanti all'ufficio Onu di Colombo, per il timore che le Nazioni Unite chiudano il presidio locale che aiuta i rifugiati di religione musulmana che fuggono dal Myanmar e la cui sorte sembra essere sospesa costantemente in un limbo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il Giappone ha rivissuto la tragedia del terremoto e dello tsunami. Una serie di violente scosse con magnitudo 7.6 della scala Richter ha colpito la costa occidentale del Paese. Il bilancio provvisorio delle vittime parla di almeno 30 morti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È arrivato a quasi 22 mila morti il bilancio delle vittime a Gaza. È il ministero della sanità della Striscia, governato da Hamas, a diramare la cifra di 21.882 persone uccise - la maggior parte delle quali donne, bambini e adolescenti - e di 56.451 rimaste ferite.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nove milioni di persone, circa un quarto della popolazione, sono a rischio in Perù per il rafforzamento del fenomeno meteorologico di El Niño, che da vari giorni ha già fatto sentire i suoi effetti su molte regioni del Paese.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In El Salvador, è stato demolito il Monumento alla Riconciliazione, ricordo degli accordi di pace tra guerriglia e governo del 1992. "Quel monumento sintetizza lo spirito degli Accordi di pace attorno alla necessità di riconciliazione del popolo salvadoregno". </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">520.085 migranti che hanno attraversato la pericolosa giungla tra Colombia e Panama nel 2023, circa 120.000 erano minorenni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Almeno 300 persone sono morte nelle inondazioni causate dalle forti piogge che hanno colpito dalla scorsa settimana la Repubblica democratica del Congo, almeno 43.750 case sono crollate e aumentano i rischi epidemici legati alla mancanza di servizi igienico-sanitari e di acqua pulita.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Zambia. Un’epidemia di colera che ha già fatto registrare oltre 4.000 casi e 150 decessi. Al momento la malattia è diffusa fra la popolazione di almeno 11 paesi africani.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Secondo calcoli astronomici, il Ramadan, mese sacro del digiuno per l'Islam, comincia quest'anno il 12 marzo. Il Ramadan si apre con la luna nuova e si chiude un mese dopo, circa, all'inizio del ciclo lunare successivo e quindi per il 2024 l'11 marzo. La festa del Sacrificio o Aid El Adha sarà di conseguenza il 18 giugno.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Musica. L’inno dei giovani orchestrali afghani: «Suonare ci rende liberi»<br />Sandro Cappelletto sabato 6 gennaio 2024. L’Orchestra Giovanile Afghana, esule in Portogallo, con i suoi 25 elementi, assieme all’Orchestra Olimpia, è attesa per un concerto speciale il 9 gennaio a Pesaro. «Abbiamo lasciato l’Afghanistan con tutti gli studenti, gli insegnanti e lo staff dell’Istituto a causa del ritorno dei talebani al potere. Il nostro Istituto è stato chiuso anche a causa degli obiettivi che perseguiva: la promozione dei valori democratici, i diritti umani, la parità di genere, il rispetto per le diverse culture musicali».</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Dopo l’incontro di Lubiana, sulla via del ritorno a Taizé, i fratelli della comunità, insieme alle suore di Sant’Andrea e ai volontari che vivono più a lungo a Taizé, hanno fatto una sosta a Milano per pregare con i cristiani di questa città. </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>"Ci chiediamo: "Cosa sta dicendo lo Spirito alle Chiese oggi?". L’incontro a Lubiana ci ha permesso di fermarci, di pregare e soprattutto di ringraziare Dio per l’opportunità di incontrare e scoprire la vita dei cristiani in Slovenia. L’accoglienza nelle famiglie è stata proprio calorosa, un segno che viene dritto del Vangelo. Oggi, non è scontato aprire le nostre porte agli stranieri. Fin dai tempi più antichi, i cristiani si recavano in visita ad altre comunità per incoraggiarsi e confermarsi a vicenda. Oggi scopriamo sempre di più l’importanza di camminare insieme. "Camminare insieme"...</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Signore Dio, manda sempre il tuo Spirito che continui a fare nuova la vita, fino a quando di ognuno potrai dichiarare: “Tu sei mio figlio, tu sei mia figlia, di te sono pienamente soddisfatto”. Sii benedetto ora e nei secoli. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Is 55,1-11 1Gv 5,1-9 </b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"> <span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mc 1,7-11</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>7</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>8</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>9</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>10</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>E subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>11</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Osserviamo che il racconto è costituito in due parti: </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>nella prima</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, Giovanni Battista parla e mette a confronto la sua figura con quella di colui che viene dopo, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>nella seconda</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, l'attenzione è concentrata su ciò che avviene intono a Gesù.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Giovanni afferma di Gesù: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>è</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>più forte di me</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. Il senso di queste parole equivale a “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>lui ha più diritto di me</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. La questione della cinghia dei sandali rimanda alla legge del levirato...abbiamo già visto il senso di quelle parole. In pratica è come se Giovanni annunciasse che Gesù è colui che </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>rende fecondo il cambiamento nel popolo</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. Il motivo è che Gesù </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>immerge (battezza) nello Spirito.</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> Lo Spirito è l’energia amorosa di Dio. Giovanni sostiene che Gesù ha la capacità di immergerci in un’esperienza forte di amore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La seconda parte è raccontata in una cornice di semplicità - “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>venne da Nazareth di Galilea</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. Cioè da una regione lontana in tutti i sensi dal centro religioso di Gerusalemme.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il tutto è preceduto da “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ecco, in quei giorni</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. L'evangelista Marco è molto lacunoso circa la precisazione cronologica. Ma la cosa è intenzionale: egli non vuole fare della cronaca, ma parlarci di </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>una novità che comincia a manifestarsi.</u></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Una novità che prende piede con la partecipazione da parte di Gesù al movimento di popolo che </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>va al Giordano. </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il Giordano, è dove sono sempre iniziate storie nuove: la comunità del popolo d'Israele l'attraversò per entrare, appunto, nella </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>novità della terra della promessa</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. Dal deserto e dal fiume avvengono gli avanzamenti verso il nuovo, verso il cambiamento, verso una più piena qualità di vita umana.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>Versetto 10s</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>E subito, uscendo dall’acqua, vide squarcia</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u><b>rsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: “Tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento</b></u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>” è il punto focale del brano. Il linguaggio e le immagini evocano le manifestazioni di Dio raccontate nel primo testamento.</u></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><u>Qui si parla di un'esperienza interiore di Gesù, esperienza che ha la forza del cielo che si squarcia, di una voce solenne che risuona; d</u></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">i uno </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Spirito</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> che </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>scende</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> così come si librava sull'abisso all'origine della creazione. In altre parole Gesù fa l'esperienza dell'inedito di Dio e della sua presenza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Che cosa gli comunica quest'esperienza?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Tu sei mio Figlio, l'amato. Di te sono pienamente soddisfatto”. </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nel mondo ebraico, essere figlio significa agire e vivere come il padre; uno esprime chi è suo padre attraverso quello che si fa e che vive. Dunque, Gesù, per il fatto di essere pienamente immerso nell'umanità del popolo, è il massimamente rivelativo del Padre. “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Tu sei mio figlio”, tanto a dire che il più umano dell'umano è divino.</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b></b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù cammina, agisce, si relazione, incontra, gioisce e soffre, e così rivela il volto umanissimo di suo Padre. Non è vero che per incontrare Dio occorre respingere l'umano. Piuttosto è vero il contrario.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dio si rivela e salva l’umanità e ogni essere in colui che s'abbassa, discende e s'immerge...in colui che non disdegna di contaminarsi con la storia della gente.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo – da Isaia 12</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ecco, Dio è la mia salvezza;<br />io avrò fiducia, non avrò timore,<br />perché mia forza e mio canto è il Signore;<br />egli è stato la mia salvezza.<br /><br />Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,<br />proclamate fra i popoli le sue opere,<br />fate ricordare che il suo nome è sublime.<br /><br />Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,<br />le conosca tutta la terra.<br />Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,<br />perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-24205710699590788412024-01-02T05:48:00.003+01:002024-01-02T05:48:50.798+01:00Meditazione domenica della Santa Famiglia B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOc0DhQq6L9C0O6qmwZMcrvUghWA4TtK4VjZaXBxkTNtXH8HcPGa251zEXbvx5FcAUcShcaaTYpm8BYS2wA-TSTuSDcZETg0ezi9yGz7zeeHFJlgQLea54Yj54A2vSYFTuxhpOaw0gT8jMmNmKC7mGkENIq9eO3Q4PGgai4EpV_yd_zonK27OMk90lMJo/s1300/natale%20a%20gaza.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1300" data-original-width="1079" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOc0DhQq6L9C0O6qmwZMcrvUghWA4TtK4VjZaXBxkTNtXH8HcPGa251zEXbvx5FcAUcShcaaTYpm8BYS2wA-TSTuSDcZETg0ezi9yGz7zeeHFJlgQLea54Yj54A2vSYFTuxhpOaw0gT8jMmNmKC7mGkENIq9eO3Q4PGgai4EpV_yd_zonK27OMk90lMJo/s320/natale%20a%20gaza.jpg" width="266" /></a></div><br /><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In Italia la tratta di esseri umani rappresenta la terza fonte di guadagno per la criminalità organizzata, dopo il traffico di armi e di droga. Nel primo semestre del 2023, le persone assistite dal sistema anti-tratta, gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità, sono state 1.477, di cui il 64,2% donne e il 2,4% minori.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Attacchi armati in 20 località della Nigeria, uccise 160 persone.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">È un Natale di sangue quello che ha vissuto la Terra Santa. Secondo fonti palestinesi, sono centinaia le vittime dei bombardamenti israeliani, comprese le 106 della notte tra il 24 e il 25 dicembre. Il Programma Alimentare Mondiale, la più grande organizzazione umanitaria al mondo, denuncia che nella Striscia i civili stanno morendo di fame.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Indonesia, 13 morti nell'esplosione in una fabbrica di nichel per la produzione di batteria per automobili elettriche, l'incidente è avvenuto durante la manutenzione della fornace. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In Nicaragua altri tre sacerdoti in arresto. Sono cinque i preti fermati nelle ultime 48 ore dalle autorità di Managua.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Dossier Fides: 20 i missionari uccisi nel corso dell'anno, in Africa il tributo più alto. Nel continente africano si registra il maggior numero di sacerdoti, religiosi, catechisti, anche laiche e laici, assassinati nel 2023, in molti casi vittime di sequestri o atti di terrorismo, coinvolti in sparatorie o violenze di vario tipo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nuovo disastro ambientale nel Mar dei Caraibi: una massiccia fuoriuscita di greggio si è registrata nei giorni scorsi dagli impianti della raffineria di El Palito, una delle più importanti del Venezuela. La chiazza di greggio sarebbe estesa per 11 chilometri quadrati.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Si avvicini il giorno della pace definitiva tra Armenia e Azerbaigian. La favoriscano la prosecuzione delle iniziative umanitarie, il ritorno degli sfollati nelle loro case in legalità e sicurezza, e il mutuo rispetto delle tradizioni religiose e dei luoghi di culto di ogni comunità”. Il messaggio di pace del Papa per i due Paesi del Caucaso è risuonato lo scorso 25 dicembre</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il Natale dei poveri a Kimbau. Grazie agli aiuti dell'elemosiniere del Papa, il cardinale Krajewski, Chiara Castellani, medico missionario nella Repubblica Democratica del Congo, è riuscita a far costruire la Cappella di San Giuda Apostolo per i malati dell'ospedale in cui lavora. Finora le Messe si svolgevano all'aperto, spesso sotto la pioggia. La celebrazione del Natale a Kimbau è diventata così una doppia festa.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’Osservatore di Strada” incontra Papa Francesco. Il Pontefice ha ricevuto in udienza privata in Vaticano tutta la redazione del mensile dove gli ultimi diventano protagonisti. Insieme a loro anche alcuni scrittori ed artisti che collaborano con la rivista. “Abbiamo detto al Papa che preghiamo sempre per lui”, spiega Piero Di Domenicantonio, coordinatore della rivista. Un incontro commovente ed emozionante, di quelli che diventano balsamo sulle ferite della vita e che non si dimenticano.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Invasa da migliaia di ragazzi europei, Lubiana accoglie i "pellegrini" di Taizé. «Cari amici, viviamo in un mondo pieno di rumore dove i valori del silenzio e dell’ascolto sono soffocati. In questo contesto vi invito a riscoprire la dimensione profonda dell’ascolto. Ascoltare è un atto d’amore». È l’invito che papa Francesco rivolge ai giovani di tutta Europa che da ieri hanno intrapreso la nuova tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, promosso dalla Comunità di Taizé. Infatti questo cammino approda per la prima volta in Slovenia, nella capitale Lubiana, che raccoglie l’eredità della tedesca Rostock città ospitante dello scorso anno.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dona ai tuoi discepoli e alle tue discepole, o Signore, di sentirci parte di un'unica famiglia, la famiglia umana, così che la stessa volontà di servirti sia l'origine di migliorare il mondo in cui viviamo. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Gen 15,1-6; 21,1-3 Eb 11,8.11-12.17-19 </b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Lc. 2,22-40</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>vada in pace, secondo la tua parola,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>preparata da te davanti a tutti i popoli:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>luce per rivelarti alle genti</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>e gloria del tuo popolo, Israele».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il tempio è il luogo dell'incontro di Dio col suo popolo, ora la pienezza dell'incontro avviene in questo bimbo, figlio di poveri. Talmente poveri da offrire quanto è possibile ai nullatenenti: Una coppia di tortore e due giovani colombi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Luca guarda al tempio con positività: qui, nel bimbo che giunge al tempio portato dai suoi genitori le parole profetiche diventano piene di realtà. Il passato si compie nel presente e annuncia il futuro.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il quadretto di Simeone ed Anna, nella sua semplicità rappresenta due personaggi che escono dall’ombra per rendere “testimonianza pubblica” a Gesù. Dal punto di vista dell'evangelista, prefigurano il ministero della profezia nella comunità dei discepoli e delle discepole di Gesù, ministero che, appunto, rende pubblica testimonianza a Gesù. Forse Luca vuole dire che, nella comunità cristiana, la profezia è maschile e femminile. In filigrana, dietro la testimonianza di Simeone ed Anna, possiamo intravedere la testimonianza della Chiesa primitiva. Comunità di discepoli e discepole che non appartengono a qualche gruppo sociale ben identificato, ma come Simeone ed Anna, vivono nei sotterranei della storia. Eppure sono chiamati a rendere testimonianza a Gesù.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tutto il Vangelo dell’infanzia di Luca è formato da personaggi che escono dall’ombra. Si tratta di persone che non appartengono alla categoria dei protagonisti, ma alla gente umile, socialmente irrilevante; situazioni di periferia (Zaccaria – Elisabetta, Maria, i pastori…), mentre altri invece appaiono in primissimo piano sulla scena della storia dei grandi (Erode, Cesare Augusto attivi nei fatti della grande politica).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Luca ci vuole dire che, a differenza dei poteri mondani, Dio fa storia con i piccoli ed i poveri. Il suo agire non dipende dalla forza, dalla ricchezza, dal potere d’influenza o dal prestigio, ma unicamente dall’azione dello Spirito, ovvero la forza del suo amore per l’umanità e per ogni essere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span></p><ul><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Al centro della scena vediamo l’abbraccio: il vecchio Simeone prende tra le braccia il Bambino. Sullo sfondo vi è la presenza di Maria, la Madre, che raccoglie gli eventi per custodirli nella meditazione.</span></p></li></ul><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’incontro avviene mentre i due stanno andando verso il tempio. Il tempio, il vecchio ed il bambino: L’antico (</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>testamento) </i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e il nuovo (</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>testamento</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">) si incontrano nella gioia, non si scontrano! “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza…</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. Quel bambino è la novità che il tempio, con tutto ciò che questa parola rappresenta di grande e di meschino, ha preparato.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ora, sulle labbra di Simeone affiora un carme le cui parole sono probabilmente raccolte da un cantico di preghiera della Chiesa primitiva, composto da citazioni profetiche del primo testamento:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“…<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà; perché la bocca del Signore ha parlato.” Is. 40,5</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“…<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>perciò ti farò luce delle nazioni, perché la mia salvezza raggiunga l’estremità della terra.” Is. 49, 6</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Allora le nazioni vedranno la tua giustizia e tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore pronuncerà”. Is. 62,2</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La differenza però tra queste citazioni ed il cantico di Simeone è che il cantico non usa i verbi al futuro come nei testi profetici, ma al passato: il compimento è avvenuto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Cosa può dire a noi questa scena molto particolare?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A mio modo di vedere, troviamo qui una traccia della preghiera cristiana:</span></p><ul><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">tutto avviene sotto l’azione dello Spirito (i personaggi parlano e agiscono mossi dallo Spirito santo)</span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">l’azione di Dio viene colta nel presente: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ora lascia perché i miei occhi…</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. La preghiera consente al credente di discernere l’azione di Dio nel concreto della vita.</span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">C’è molta tenerezza ed accoglienza del vecchio nei confronti del bambino. La preghiera è il luogo dove il rapporto con Cristo si carica di ammirazione ed affetto. Il tutto non si limita a considerazioni intellettuali o teologiche sul compimento delle scritture, ma “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>lo prese tra le braccia</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. Lo spirito che suscita la preghiera ci porta ad amare Gesù. Il vangelo non va solo compreso ma anche amato, riscaldato, pregato e celebrato.</span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quella di Simeone è preghiera contemplativa del cristiano adulto “anziano” perché vede nella realtà piccola di un bambino ciò che normalmente non si riesce a vedere con le logiche del cosiddetto buon senso umano: La salvezza per tutti in un bambino.</span></p></li></ul><ul><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sullo sfondo Maria, ovvero la Chiesa, che medita, custodisce e patisce nel cuore. Nelle profondità della fede-fiducia la Chiesa, comunità di discepoli e discepole del Signore, attinge alla riserva del vangelo che porta dentro di lei per annunciare e testimoniare un Dio che, in Gesù, salva, libera, guarisce, perdona e ama l’umanità con la forza dell’onnidebolezza del bambino.</span></p></li></ul><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 104</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,<br />proclamate fra i popoli le sue opere.<br />A lui cantate, a lui inneggiate,<br />meditate tutte le sue meraviglie.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gloriatevi del suo santo nome:<br />gioisca il cuore di chi cerca il Signore.<br />Cercate il Signore e la sua potenza,<br />ricercate sempre il suo volto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ricordate le meraviglie che ha compiuto,<br />i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,<br />voi, stirpe di Abramo, suo servo,<br />figli di Giacobbe, suo eletto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Si è sempre ricordato della sua alleanza,<br />parola data per mille generazioni,<br />dell’alleanza stabilita con Abramo<br />e del suo giuramento a Isacco.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-66608227660800647822023-12-24T07:35:00.000+01:002023-12-24T07:35:05.455+01:00Meditazione Domenica IV di Avvento B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVgSAPlFoFk28JXy-C93epFH8hRjjfitJIc80YVqZ4yXGz1h5gCGJ45KXizoVH1wqI_4VRQp-ud-Iwr_FfZtj-EUvEawC1orkhKTXapT0SsjfkbBnO-KtvVlP5aEn2fqb6bwwzZO0IcCNqgfTrLO50xFC1dF3UmFk09Dh8GDqrJvoYTy5DZWhhnuzrXnI/s4606/tramonto%2023.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3468" data-original-width="4606" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVgSAPlFoFk28JXy-C93epFH8hRjjfitJIc80YVqZ4yXGz1h5gCGJ45KXizoVH1wqI_4VRQp-ud-Iwr_FfZtj-EUvEawC1orkhKTXapT0SsjfkbBnO-KtvVlP5aEn2fqb6bwwzZO0IcCNqgfTrLO50xFC1dF3UmFk09Dh8GDqrJvoYTy5DZWhhnuzrXnI/s320/tramonto%2023.jpg" width="320" /></a></b></div><b style="font-family: "Calibri Light", serif;"><br />Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In Iran impiccata Samira Sabzian, sposa bambina all’età di 15 anni. La donna, obbligata ad un matrimonio forzato dalla famiglia, era in carcere da dieci anni con l’accusa di avere ucciso il marito, dopo anni di violenza domestica. L'esecuzione, prevista per il 13 dicembre, era stata rinviata di una settimana anche sull’onda delle proteste da parte della società civile.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il Nicaragua si allontana «sempre di più» dallo stato di diritto e in particolare «dalle libertà fondamentali, aggravando la sofferenza delle persone, alimentando l’esodo dei giovani e minando il futuro delle istituzioni democratiche».</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Terremoti in Cina, decine di vittime: si cercano sopravvissuti. Diverse persone sono rimaste uccise a causa del sisma che il 18 dicembre, ha colpito il nord ovest della Cina. Centinaia i feriti. I soccorritori stanno scavando tra le macerie in condizioni difficilissime a causa del gelo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Naufragio al largo della Libia, 61 morti e 25 salvati. Donne e bambini tra le vittime del tragico affondamento di un gommone con 86 persone a bordo.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Colombia, 5 persone uccise nella comunità indigena del Cauca. Dall'inizio dell'anno compiuti 93 massacri dai gruppi armati. Si tratta del 93mo massacro occorso nel 2023 in Colombia a causa della guerra in corso tra gruppi armati irregolari per un totale di 303 persone uccise.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nei prossimi tre mesi in Sudan circa 29.250 bambini nasceranno senza assistenza medica, con il rischio concreto di esporli, insieme alle loro madri, a complicazioni che potrebbero avere gravi conseguenze permanenti e persino fatali". </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Più di mezzo milione di persone a Gaza - un quarto della popolazione - rischiano di morire di fame. La difficoltà a procurarsi da mangiare tra la popolazione ha superato quanto è avvenuto in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L'ultima volta che ho potuto comprare il latte per la mia bambina è stato due mesi fa. Sohaila è una dei 10 milioni di persone che nell'ultimo anno hanno smesso di ricevere assistenza alimentare d'emergenza dal Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. È un duro colpo, soprattutto per i due milioni di famiglie nelle mani di donne sole in Afghanistan.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Terra Santa, i patriarchi e i capi delle Chiese: è Natale, finiscano le violenze<br />La Natività di Cristo è un "messaggio divino di speranza e di pace anche in mezzo alla sofferenza" scrivono in un messaggio i vertici delle comunità cristiane di Gerusalemme, in cui denunciano le violenze in corso e le enormi sofferenze provocate dalla guerra, insieme a un invito alla speranza e all'impegno per una pace "giusta e duratura".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Natale in carcere, il lavoro è il miglior regalo per i detenuti. L'arcivescovo di Modena poco prima delle Feste ha visitato i reclusi della casa circondariale di Sant’Anna che partecipano al progetto di lavoro come contoterzisti gestito da Coopattiva e finanziato in parte dalla diocesi di Modena-Nonantola. I detenuti sono probabilmente i campioni del mondo dell’attesa. In carcere si attende tutto: i colloqui, le udienze, fino al giorno del fine pena. “L’importante è che queste attese vengano sempre riempite di significato. Il lavoro è un ottimo modo per riempire questi tempi di attesa, dono di dignità e speranza.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Natale 2023. Il Papa lancia il suo appello “Per gli abitanti di Terra Santa si preannuncia un Natale di dolore, di lutto. Non vogliamo lasciarli soli. Siamo loro vicini con la preghiera, con l’aiuto concreto. La sofferenza di Betlemme è una ferita aperta per il Medio Oriente e per il mondo intero”</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Maranatha, Maranatha, Vieni, Vieni, Signore Gesù</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Noi ti preghiamo di nascere sempre: che tu fiorisca nel nostro deserto, che prenda carne in questa tua chiesa: come la vergine ancora ti generi. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>2 Sam. 7, 1-5. 8b-12.14.16; Rm. 16, 25-27</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Lc. 1, 26 38</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».<br />A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».<br />Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».<br />Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.</i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>***</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">La prima lettura riflette il vissuto di un particolare momento della vicenda storica d’Israele: il passaggio da una sorta di federalismo tribale all’unificazione nella struttura statuale della monarchia, realizzata con il re Davide e poi seguita dal figlio Salomone.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">l’epoca della federazione delle tribù vedeva nel Sinai ed in Mosè i suoi riferimenti spirituali; in quello monarchico, la spiritualità e la speranza del popolo sono venute a concentrarsi intorno al centro geografico di Gerusalemme e alla figura di Davide, come figura simbolica destinataria delle promesse.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il passaggio non è avvenuto in modo indolore. Non erano pochi, soprattutto i profeti, ad avere delle perplessità di fronte al nuovo apparato rappresentato dell’istituzione monarchica, anche perché il rischio che in qualche modo il monarca si sostituisse al primato di Jhwh era abbastanza evidente.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">I profeti dunque non hanno accettato acriticamente questo cambiamento.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Ad ogni modo, pur con tutte le riserve del caso, non è nemmeno mancato il discernimento per interpretare il corso dei nuovi eventi come segno della fedeltà di Jhwh alla sua alleanza e alle sue promesse.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Davide è decisamente un abile politico. Egli sa che per raggiungere con successo gli obiettivi non c’è di meglio che usare lo strumento della religione. I politicanti di casa nostra non sono originali, sono piuttosto antiquati quando cercano di mostrarsi devoti alla chiesa pur di consolidare il loro potere!</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Per tornare a Davide, egli tenta di consolidare il suo piano di unificazione nazionale attorno alla propria persona ideando una grande realizzazione di carattere religioso: costruire il tempio. Il tempio significa visibilità, apparto liturgico, spazio celebrativo che può risultare funzionale alla legittimazione del potere.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il re abita il palazzo e Dio il tempio. Questo significa che l’immagine di Dio non è che una proiezione di quella monarchica. E così, come effetto di ritorno, il re possiede qualcosa di divino. Il gioco è fatto: Dio è tra i grandi e con loro può intendersi come tra pari.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Con la sua strategia, Davide, comune a tutti i grandi della terra, non ha fatto altro che aggiornare la politica e modernizzare la religione. Sembrano perciò fatte l’una per l’altra.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il piano, studiato nei minimi particolari, poteva consentire a Davide di prendere serenamente sonno quella notte! Del resto, ne aveva parlato anche col profeta Natan ottenendo pure la sua approvazione: “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Tutto quello che hai in cuore, va e fallo, perché il Signore è con te”</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> – gli aveva confermato il profeta.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Ma proprio quella notte, né al profeta, né a Davide fu consentito di prendere sonno. Dio non s’è prestato al gioco.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Tu vuoi costruirmi una casa, un palazzo, un tempio? Ma credi che se l’avessi voluto non lo avrei richiesto già da molto tempo? Quando mai ho domandato qualcosa al popolo quando usciva dal paese d’Egitto? Mi sono trovato da Dio sotto la tenda, nella nube, nel deserto, nel fuoco, …insomma, </i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i><b>nella mischia degli avvenimenti</b></i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>. E tu vuoi chiudermi in un tempio, in una Chiesa?!... Sappi giovanotto che tu eri un capraio quando ti ho scelto come guida per la mia gente. Poiché eri così, un giovane pecoraio, io ti ho scelto! Ho fatto di un capraio un re perché a me piace agire in modo paradossale. E tu vuoi trasformarmi in uno dei tanti signori che agiscono solo in base alla “ragion di stato? Vuoi fare di me l’immagine più confacente alla tua visione perché io legittimi le tue ricchezze, che sono furti, le tue guerre, le tue finanze, le tue libertà individuali, la tua proprietà, quella che chiami civiltà… No, caro mio, scordatelo! Io sono totalmente altro da questi tuoi prodotti</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Giocando sulle parole, a Davide che intende costruire una casa, Dio promette un casato e la casa dell’incontro che per lui va bene è un’oscura casupola di Nazareth e lì incontra una giovane di nome Maria. In questa periferia del mondo si concentra tutta la tenerezza di Dio, tutto il suo prendersi cura dell’umanità. </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Piena di grazia</b></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">. Tutta l’amicizia per gli uomini e le donne di cui solo Dio è capace: </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>il Signore è con te</b></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">È talmente paradossale questo modo d’agire di Dio, che sconvolge anche la giovane Maria: come è possibile?... ma alla fine s’abbandona.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">I piccoli e i poveri, i veri discepoli e vere discepole del Signore si mettono a disposizione: </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>eccomi</b></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">. È la parola che dà senso ad ogni vita; talvolta impieghiamo una vita intera per maturarla dentro di noi come atteggiamento di autentica disponibilità.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Quella che abbiamo ascoltato è una Parola che fa chiarezza dentro di noi. Ci sintonizza con Dio ogni qualvolta che siamo tentati di identificarlo con la nostra sapienza e lo utilizzarlo a servizio della nostra vanagloria.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Non abbiamo null’altro da maturare nella nostra esistenza se non questa disponibilità dei piccoli e dei poveri, la disponibilità di quell’</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>eccomi.</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 88</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Canterò in eterno l’amore del Signore,<br />di generazione in generazione<br />farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,<br />perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;<br />nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».<br /><br />«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,<br />ho giurato a Davide, mio servo.<br />Stabilirò per sempre la tua discendenza,<br />di generazione in generazione edificherò il tuo trono».<br /><br />«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,<br />mio Dio e roccia della mia salvezza”.<br />Gli conserverò sempre il mio amore,<br />la mia alleanza gli sarà fedele».</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-52822346003176412512023-12-17T07:37:00.001+01:002023-12-17T07:37:11.880+01:00Meditazione Domenica III Avvento B<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKEIY6Wa_lV8TQnUyopFz4hckEWmUkNRid4lxfOMxdkjOTrEY2umvqmiqAH6NCcSp8x4Y6_-LVhacIc2KGEx4qZs1Pb0Mv6GMCgmdyRw5kRQyzN96WgLmxk-NmeOkPYFtLNFMOemAEuQZ7tAaX8MXGQcA-Kt7WpU4C7zuXMRqzJmVua8PwLuKwBVmObDk/s3468/RINGHIERA%2023.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br class="Apple-interchange-newline" /><img border="0" data-original-height="2826" data-original-width="3468" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKEIY6Wa_lV8TQnUyopFz4hckEWmUkNRid4lxfOMxdkjOTrEY2umvqmiqAH6NCcSp8x4Y6_-LVhacIc2KGEx4qZs1Pb0Mv6GMCgmdyRw5kRQyzN96WgLmxk-NmeOkPYFtLNFMOemAEuQZ7tAaX8MXGQcA-Kt7WpU4C7zuXMRqzJmVua8PwLuKwBVmObDk/w200-h163/RINGHIERA%2023.jpg" width="200" /></a></div><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nel 2022 un minore su sei viveva in zone di conflitto, pari a 468 milioni. Le violazioni gravi contro di loro nelle guerre sono aumentate del 13%, raggiungendo una media di 76 al giorno. Le cifre sono destinate ad aumentare nel 2023 a causa della crisi di Gaza e in Sudan.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Nessuna visita medica, nessuna cura, nessun supporto psichiatrico. Camerate luride, bagni in condizioni inumane, cibo maleodorante e scaduto. C’è tutto questo dietro la decisione della procura di Milano di emettere un sequestro preventivo d’urgenza nei confronti della società Martinina srl, responsabile della gestione del Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di via Corelli a Milano.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il 13 dicembre il parlamento europeo ha infatti approvato una risoluzione che condanna la campagna di sfratti portata avanti da tre decenni dal governo tanzano contro la popolazione Masai. I diritti delle popolazioni indigene sono una parte non negoziabile di qualsiasi iniziativa di conservazione.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sono emerse preoccupazioni comuni a tutte le culture. 434 bambine e bambini rifugiati provenienti da 11 Paesi di Africa, America Latina, Europa orientale e Medio Oriente, hanno indicato gli abusi o l'esclusione dall'istruzione come il loro principale motivo di stress. I bambini hanno anche riferito di sentirsi insicuri nei campi profughi e di temere violenze sessuali e fisiche nei confronti delle ragazze.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Ad Haiti, Medici Senza Frontiere è costretta a sospendere per tempo indefinito tutte le attività nel centro di emergenza di Turgeau, nella capitale Port-au-Prince, dopo che un paziente è stato prelevato da un’ambulanza dell’organizzazione da un gruppo di uomini armati ed è stato ucciso. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">La polizia di Stato contro il fenomeno delle baby gang. Una vasta operazione condotta da 500 agenti coordinati dal Servizio centrale operativo è stata eseguita in 14 province, tra cui anche Verona. Una quarantina di persone, di cui circa il 25% minorenni, sono state arrestate e ne sono state denunciate circa 70.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Mafie. All’interno dei porti italiani registrati 140 casi di criminalità, circa un episodio ogni 3 giorni. Complessivamente sono 17 i casi localizzati nei porti della Campani. Tra il 2006 e il 2022 almeno 54 i porti italiani oggetto di proiezioni criminali, con la partecipazione di 66 clan.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"> <span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Palermo. Sessanta giovani a rischio dispersione scolastica producono vasi, pizzi, abiti e tessuti. Con arte, cultura e tradizione, in chiave di eco-sostenibilità 60 giovani (a rischio dispersione scolastica, con fragilità educative o esclusi da percorsi scolastici e lavorativi) hanno partecipato al progetto ConNEETtori della Fondazione di Comunità di Messina. I giovani, hanno ideato e realizzato un tessuto di arredo e un abito arricchito con decorazioni che rivisitano l'antica tradizione di lavorazione del pizzo a tombolo di Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Don Pino Puglisi: il suo sangue, un seme che ha portato frutto. “La voce del sangue” è il titolo del convegno per ricordare i trent’anni dal martirio del beato sacerdote, ucciso dalla mafia a Palermo, che si è svolto a Roma.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Gaza, “L’Italia dica basta!”. la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace e la coalizione AssisiPaceGiusta chiedono al Parlamento e al Governo di “trovare il coraggio di dire basta alla carneficina in corso a Gaza da 69 giorni e riconoscere lo Stato di Palestina”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’accordo della Cop28 sancisce per la prima volta l’uscita dalle fonti fossili in modo da raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050, con un’accelerazione dagli anni di qui al 2030, triplicando le rinnovabili e raddoppiando l’efficienza energetica. La scelta di prevedere una transizione graduale per la fuoriuscita da gas, petrolio e carbone rappresenta un timido passo avanti su cui, però, ora i Paesi devono dimostrare azioni decise.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Maranatha, Maranatha, Vieni, Vieni, Signore Gesù</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><a name="Bookmark"></a><a name="_Hlk153640206"></a><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Sapessimo anche noi rispondere cosa siamo, quale il compito di ciascuno, quale la sua missione! E non confonderci con te, non comprometterci con le nostre presunzioni: essere e dirci appena voce, solo voce che grida nei deserti, e ritenerci tutti, tutti indegni di scioglierti i legacci dei tuoi calzari: Così tutti crederanno in te e non in noi, o Signore. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Is 61, 1-2.10-11 1Ts 5, 16-24</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Gv 1,6-8.19-29</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Venne un uomo mandato da Dio:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>il suo nome era Giovanni.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Egli venne come testimone</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>per dare testimonianza alla luce,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>perché tutti credessero per mezzo di lui.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Non era lui la luce,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>ma doveva dare testimonianza alla luce.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>La Parola di questa IIIa domenica di avvento si concentra su figure che preparano una nuova realtà, un cambiamento; persone sbilanciate verso il futuro.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La gente di Gerusalemme e di Giudea, tornata nella loro terra dopo decenni di esilio in Babilonia, non riusciva a contenere l’entusiasmo e soprattutto i sogni. Dopo tante umiliazioni, privazioni e povertà, coltivavano progetti di ricostruzione. Ricostruire case, vie, piazze. Sognavano bambini correre, giocare, rincorrersi per i vicoli della città. Immaginavano le piazze con ragazzi e ragazze in festa, i vecchi seduti ai bordi a discutere. Aspiravano a rivedere i cugini rimasti e quei pochi rimasti, i figli dei loro figli… Non avevano grandi pretese ma quella di avere un tetto, un piccolo terreno per dar da mangiare ai figli e di vivere in pace, si, queste pretese dopo settant’anni di esilio, sentivano di averne il diritto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Invece, al ritorno, non trovarono che cumuli di sassi coperti da rovi, sterpaglie e fichi d’india. I pochi rimasti non erano disponibili a condividere le loro cose con i nuovi arrivati. Possiamo immaginare il senso di delusione e di sconforto; l’amarezza di fronte al rifiuto, la durezza di cuore che arriva a non considerare quanto abbiano sofferto gli esiliati per decidersi ad intraprendere il viaggio del ritorno…soprattutto dopo quello che avevano sentito dire dai profeti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In simili situazioni, il pensiero che si fa strada è che ognuno pensi a sé stesso e lasciar perdere tutto ciò che s’era sognato e sperato. Il desiderio di darsi da fare per ricostruire lascia spazio all’amarezza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sono questi i “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>cuori spezzati</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b> </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">di cui parla la</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b> </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">prima lettura. E quando i cuori, cioè le coscienze, si spengono, una forza oscura ci attira sempre più in giù; un buco nero, tutto è nero, persino Dio. Quella gente era convinta che la sorte dell’esilio gli fosse toccata come punizione per aver abbandonato l’alleanza, ora crede che a Dio non gli sia ancora passata. Non sanno cosa fare per vincere la sua permalosità!</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ma il profeta annuncia un Dio diverso. Egli lo invia con il preciso incarico di “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>fasciare le piaghe dei cuori spezzati”. </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È il Dio della cura.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Così, anche a noi manda a dire, che non è lui a scarnificare le coscienze, anzi, attraverso la parola profetica, ci annuncia che continua a prendersi cura con amorevolezza e rispetto dei pesi che gravano sui nostri cuori. Entriamo pure in relazione e in contatto con le nostre delusioni, sogni infranti, rifiuti e amarezze che la vita ci riserva e possiamo capire che nessuno ci condanna all’infelicità, ma a partire da quanto abbiamo tra le mani Dio sempre ci ricostruisce. Lui è il padre e la madre che intimamente gioiscono della pace dei figli.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Allora Paolo, nella sua prima lettera ai Tessalonicesi (probabilmente lo scritto più antico del Nuovo Testamento) dice: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Siate lieti, rendete grazie</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”. Dio è la nostra felicità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le letture poi ci consegnano un altro annuncio: Dio si serve di persone, e quindi anche di noi, per prendersi cura dell’umanità:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Lo Spirito del Signore è su di me…mi ha consacrato, mi ha mandato a portare…a fasciare…a proclamare…a promulgare</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">” – dice il profeta.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il profeta e Giovanni il Battista sono uomini che creano contatto. Con la loro stessa vita consentono alla gente di accogliere questa relazione con Dio che si prende cura e recupera in noi la speranza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Talvolta può accadere invece che professionisti della religione, ritenendo di essere autorizzati ad occupare il posto di Dio, diventano ingombranti, impediscano la relazione e il contatto, come abbiamo letto nel testo del Vangelo. La religione che gestiscono, invece di farsi voce della cura, diventa per la gente causa di tristezza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Non credo sia un caso se dal centro templare e religioso di Gerusalemme viene inviata una commissione inquirente da Giovanni, composta da professionisti del culto – </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>sacerdoti e leviti</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">-. Il ministero di Giovanni mette in agitazione i custodi dell’integrità religiosa. Il testo sembra insinuare che, un certo tipo di religiosità gioca spesso a favore della conservazione non del cambiamento.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sotto indagine vi è la questione della testimonianza e del testimone.</span><span style="font-family: Calibri, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Per l’evangelista, occorre non sovrapporre il testimone e l’oggetto della testimonianza:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>7</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>8</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Una comunità, una chiesa e i singoli credenti, per rendere “testimonianza”, dovranno cercare di essere motivo di contatto con il vangelo. Il Battista sposta l’attenzione da sé a Gesù Cristo. Se, invece, le chiese concentrano l’attenzione su di sé, non realizzano contatto ma costituiscono ingombro.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quali sono le scelte, gli stili, gli atteggiamenti da assumere affinché oggi sia la luce di Gesù e del vangelo a illuminare l’esistenza della gente e non l’ingombro della logica del potere a oscurarne l’efficacia?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gli inviati dal potere vogliono sapere con chiarezza se egli viene nella veste del messia oppure no, perché in caso affermativo, dovrebbero mettere a punto una precisa strategia nella gestione della religione. In ogni caso, la venuta di un messia, se non viene a dare forza all’assetto istituzionale religioso, è senz’altro di disturbo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le risposte del Battista, molto asciutte, circa il suo possibile ruolo messianico-profetico, sono formidabili soprattutto per quello che non dicono e non vogliono dire: </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Non lo sono - Io voce – No.</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Giovanni Battista è talmente preoccupato di non usare questo linguaggio da definirsi semplicemente voce, non la parola, nemmeno porta parola! Inoltre, non pensa nemmeno lontanamente LA VOCE ma semplicemente “IO VOCE”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In sintesi, EGLI NON SI ATTRIBUISCE ALCUNA FUNZIONE CHE POSSA INCENTRARE L’ATTENZIONE SULLA SUA PERSONA.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La seconda serie di domande che la commissione rivolge al Battista riguarda la sua azione: Perché Battezzi?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Battesimo significa immersione. Un rito dai molti significati ma che in buona sostanza voleva indicare la volontà di immergere seppellire il passato per aprirsi ad una nuova realtà; perciò è annuncio e segno del cambiamento. Allora il senso della domanda è: “Se tu non sei quello che pensavamo, perché compi gesti e azioni di cambiamento?” La risposta è in vista di un cambiamento.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Io immergo in acqua; in mezzo a voi è stato chi voi non conoscete: il dietro di me veniente, del quale non sono io degno di sciogliere di lui il legaccio del sandalo”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Come dire: Io esprimo il cambiamento ma lui ne è la forza che lo realizza instaurando un nuovo ordine di relazioni con Dio, non più attraverso la forza di un sistema religioso di controllo, ma in virtù dell’amore, come uno sposo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Completiamo la meditazione con la preghiera suggerita da P. Turoldo e con la quale abbiamo iniziato ad ascoltare la Parola: </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Sapessimo anche noi rispondere cosa siamo, quale il compito di ciascuno, quale la sua missione! E non confonderci con te, non comprometterci con le nostre presunzioni: essere e dirci appena voce, solo voce che grida nei deserti, e ritenerci tutti, tutti indegni di scioglierti i legacci dei tuoi calzari: Così tutti crederanno in te e non in noi, o Signore. Amen</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Magnificat Lc 1</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’anima mia magnifica il Signore<br />e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,<br />perché ha guardato l’umiltà della sua serva.<br />D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente<br />e Santo è il suo nome;<br />di generazione in generazione la sua misericordia<br />per quelli che lo temono.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ha ricolmato di beni gli affamati,<br />ha rimandato i ricchi a mani vuote.<br />Ha soccorso Israele, suo servo,<br />ricordandosi della sua misericordia.</span></p><div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-85678065922119816172023-12-10T07:49:00.004+01:002023-12-10T15:31:05.017+01:00Meditazione Domenica II Avvento B<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqrEPVIMkxZ05coL757XyHihbfl4TxtRZyYQ44sMUNA68TgmNLYU6SCdaB9g_7OXYswQJKzNCkfzg8Y-BO91k-bA3851F0EurXDQY3kAOZnb3OL8NXqy85oHxOX1U4qXXtyq2a3oZG0yd4N7YBTv5CakDIeBgYcUv3tX7r1vY87cyDgy7mnT8xoRP7cVY/s709/ABBRACCIO%20ANIMA.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="709" data-original-width="502" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqrEPVIMkxZ05coL757XyHihbfl4TxtRZyYQ44sMUNA68TgmNLYU6SCdaB9g_7OXYswQJKzNCkfzg8Y-BO91k-bA3851F0EurXDQY3kAOZnb3OL8NXqy85oHxOX1U4qXXtyq2a3oZG0yd4N7YBTv5CakDIeBgYcUv3tX7r1vY87cyDgy7mnT8xoRP7cVY/s320/ABBRACCIO%20ANIMA.jpg" width="227" /></a></b></span></div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">Immagine:</p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">l'abbraccio dell'anima</p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">(Taizé)</p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">A Gaza sanità è al collasso. A due mesi esatti dall’inizio del conflitto e mentre prosegue l’avanzata israeliana verso sud, il sistema sanitario nella Striscia è “in ginocchio e vicino al collasso”. Gli scontri stanno impedendo l’arrivo di aiuti nell’area dove si concentra la maggior parte degli sfollati provenienti dal nord nonostante l’ordine di evacuazione. Secondo le stime delle Nazioni Unite, circa l’80% della popolazione di 2.3 milioni di persone è dovuta fuggire dalle proprie case a causa della guerra.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">Giornata Mondiale del Suolo: una risorsa troppo spesso aggredita. In occasione dell'evento, è stato presentato a Roma il primo Rapporto “Il suolo italiano ai tempi della crisi climatica”. Ogni 100 metri quadri di suolo, 47 presentano qualche forma di degrado. Non si tratta solo di cementificazione, ma anche di erosione, desertificazione, compattazione, contaminazione da metalli pesanti.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">Circa 400 persone Rohingya che si ritiene siano a bordo di due imbarcazioni senza provviste e alla deriva nel Mare delle Andamane, nell'Oceano Indiano. Donne e bambini che si teme possano morire in assenza di soccorsi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: "Calibri Light", serif; font-size: small; text-indent: 1.25cm;">Uomini armati si sono introdotti nella sede della società mineraria La Poderosa, nel nord-ovest del Perù, e hanno barbaramente assassinato dieci lavoratori. Gli aggressori sono sospettati di essere legati al fenomeno dell'attività mineraria illegale.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">La povertà in Argentina per il 3° trimestre è salita al 62,9% nella fascia dei bambini e degli adolescenti. Da segnalare inoltre che la qualità dell'occupazione è scesa ai livelli più bassi dal 2004.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">Le foreste africane nel mirino del mercato dei crediti di carbonio<br />Sei paesi hanno concesso il controllo di territori forestali per un’estensione totale superiore a quella del Regno Unito alla Blue Carbon, che vende crediti di carbonio ai paesi del Golfo, permettendogli così di continuare a estrarre, utilizzare e commerciare combustibili fossili. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">Nonostante il pressoché unanime accordo sull’urgenza di trovare soluzioni efficaci contro la diffusione di materie plastiche che contaminano acqua, terra e aria, entrando nelle catene alimentari, a dominare sono stati infatti gli interessi degli esportatori di combustibili fossili e delle industrie petrolchimiche, sponsorizzati da paesi come Iran, Stati Uniti, Arabia Saudita, Russia, Cina e India.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: x-small;">Aver ostacolato le operazioni di soccorso della cosiddetta Guardia costiera libica. Sono le motivazioni per le quali la “Humanity 1” dovrà restare per venti giorni nel porto di Crotone dove è approdata con più di 200 persone soccorse e salvate in vari interventi. E pagare anche 3.300 euro di multa.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"> <span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Anche in questo periodo il Papa non fa mancare la propria vicinanza ai cristiani della Striscia di Gaza. Padre Romanelli conferma che “Francesco telefona ogni giorno in parrocchia. Lo ha fatto anche quando, qualche giorno fa, stava poco bene. La sua voce quasi non si sentiva eppure ci ha tenuto a chiamare. Questo gesto d’amore è un grande sostegno per noi che non ci sentiamo abbandonati dalla Chiesa". </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Cop28. Il Papa propone: “Con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e realizzare attività che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi più poveri, contrastando il cambiamento climatico”.<br /></span><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Celebrata la 38esima Giornata internazionale del volontariato, ricorrenza festeggiata il 5 dicembre di ogni anno in tutto il. Quest’anno lo slogan scelto dall’Onu è “se tutti lo facessero”: se tutti si impegnassero, sarebbe più semplice risolvere i problemi sociali, economici e ambientali della contemporaneità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Oggi 10 dicembre si celebra il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Anche a Verona la manifestazione promossa dal Coordinamento veronese 10 dicembre è dedicata alla pace: "La pace è un diritto di tutta l'umanità".</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Maranatha, Maranatha, Vieni, Vieni, Signore Gesù</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Tu sei un Dio d’amore, Signore: da te sappiamo che la stessa giustizia è ingiusta se non è ispirata all’amore; perciò ti chiediamo di dare a noi la coscienza del nostro peccato, a te, di non dimenticarti mai della tua pietà. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Is 40,1-5.9-11 2Pt 3,8-14</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mc 1, 1-8</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>1</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>2</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Come è scritto nel profeta Isaia:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada.</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> 3</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>4</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>5</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> 6</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>7</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> e predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>8</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La prima lettura annuncia agli esiliati, non solo il ritorno, ma anche la </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>consolazione</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm;"><a name="Bookmark"></a><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>“Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –.<br />Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,<br />la sua colpa è scontata…”</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il popolo interpretava l’esperienza dell’esilio come un castigo dovuto a un insieme di scelte sbagliate che consistevano nell’abbandono dell’alleanza per aderire a idoli di varia natura: l’idolo del potere, della ricchezza, quello della sfiducia in Dio e nella sua parola, l’idolo della politica che ammicca ai potenti e cerca in loro nuove vie di sicurezza e salvezza. Pensare quindi all’esilio per la comunità del popolo della Bibbia significava risvegliare rimorso e senso di colpa; un dolore che lacera il cuore, cioè la coscienza. Ecco perché la parola del profeta non si limita solo ad annunciare il ritorno dall’esilio ma annuncia la </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>consolazione: “</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i><b>Consolate, consolate il mio popolo e parlate al cuore</b></i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>”; </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">tanto a dire: rendete felici e sereni i cuori.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il profeta dà questa lettura positiva di un evento quale è stato l’esilio perché sa che Dio vuole guarire la gente dalla tristezza. L’immagine poetica che sintetizza il tema della consolazione è presente nell’ultimo versetto della lettura:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio egli lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nella seconda lettura, la 2</span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;">a </span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;">lettera di Pietro, l’immagine della fornace fondiaria esprime adeguatamente il senso del tempo e degli eventi che in esso si verificano. Il tempo della che ci è dato di vivere è per diventare migliori. Come il metallo che dal crogiuolo ne esce purificato. Per noi, partecipare a questo processo di purificazione è come entrare in una nuova creazione. A noi che viviamo nel tempo, è dato di aderire e custodire la promessa:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una nuova terra nei quali abita la giustizia”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In questo testo, la promessa di “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>consolazione</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">” compie un ulteriore passo in avanti: la contentezza dei cuori si trova in armonia con il tutto, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>i nuovi cieli e la nuova terra</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il breve brano evangelico di Marco concentra l’attenzione su Gesù. La sua vicenda è </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>buona notizia </i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">(evangelo), che consola la storia e ogni realtà dei cieli e della terra.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’incipit è, appunto, un “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>inizio</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”, una parola che promette un cammino. Per arrivare dove? Per incontrare e fare esperienza di Gesù.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Qui, in una sintesi estrema, l’evangelista traccia tutto il programma del percorso:</span></p><ul><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Gesù: </i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">la sua vicenda storica di uomo</span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Cristo: </i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">la missione di quest’uomo</span></p></li><li><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Figlio di Dio: </i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">la manifestazione di Dio e del suo amore attraverso quest’uomo.</span></p></li></ul><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù è l’uomo che, con la sua vita, è talmente umano da essere divino.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ma le prime tappe del percorso di Gesù di Nazareth sono accompagnate dalla figura profetica di Giovanni il Battista.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nella gente, non s’era spento il desiderio di </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>consolazione</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> e, con esso, quello del cambiamento, la fame e la sete di giustizia, la voglia di bontà e diventare buoni, l’anelito alla pace, aspirazioni a cui il popolo è teso ma che, sentendole lontane dalla vita di tutti i giorni, avverte di essere inadeguato, quasi un perpetuarsi del senso di colpa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Allora la gente si muove in massa verso la valle del Giordano, laddove i padri conclusero la peregrinazione dell’esodo per entrare nella terra della promessa, in una nuova dimensione dell’esistenza. Chissà che in quel luogo non sia possibile una nuova storia di cambiamento…di </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>consolazione</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">!</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Vanno da Giovanni per sentire una parola nuova, non come le vuote parole che riecheggiano nei rituali del tempio. Sanno bene che i suoi gesti e i discorsi e quel pellegrinaggio di popolo sono invisi agli uomini dell’apparato religioso.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ma Giovanni è anche consapevole che, per quante esortazioni o minacce faccia a quella massa di persone, mai riuscirà a “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>consolare i cuori</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>”</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, a infondere nuovo vigore nelle persone.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È a questo proposito che acquistano significato le parole, per certi versi oscure, che troviamo alla conclusione:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi battezzo con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In queste parole è contenuto il pensiero di Giovanni su Gesù quale sposo dell’umanità. Manifestazione di un Dio che ama l’umano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La legge del levirato prevedeva il diritto di prendere in moglie la vedova del fratello defunto; una sorta di “diritto di prelazione”, a meno che l’avente diritto non rinunciasse. In questo caso, il pretendente che subentrava doveva compiere il gesto di chinarsi e sciogliere i legacci dei calzari, quasi a rendere visibile la scelta dell’avente diritto a non compiere quel passo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Giovanni non scioglie i calzari a Gesù perché solo lui </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>è lo sposo. </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Solo lui ama la gente con amore di sposo, cioè con totalità e tenerezza. Giovanni, immergendo nell’acqua accoglieva il desiderio di cambiamento; Gesù, immergendo nello Spirito Santo, cioè nell’amore, rende possibile il cambiamento.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’amore è il fuoco che purifica e che davvero cambia le cose. Dal di dentro, cioè dal cuore, dalle coscienze suscita e rende possibili la pace e la giustizia. Sono doni che possiamo ricevere e attuare perché c’è chi ci vuole veramente bene e, nel bene, gode della nostra felicità, come lo sposo e la sposa. Questa è “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Buona Notizia – Evangelo”</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> che tutti devono conoscere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 84</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:<br />egli annuncia la pace<br />per il suo popolo, per i suoi fedeli.<br />Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,<br />perché la sua gloria abiti la nostra terra.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Amore e verità s’incontreranno,<br />giustizia e pace si baceranno.<br />Verità germoglierà dalla terra<br />e giustizia si affaccerà dal cielo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Certo, il Signore donerà il suo bene<br />e la nostra terra darà il suo frutto;<br />giustizia camminerà davanti a lui:<br />i suoi passi tracceranno il cammino.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-33738888858913946822023-12-02T14:52:00.002+01:002023-12-02T14:52:25.297+01:00Meditazione Domenica 1° Avvento B<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7oz82K4MUe0fwWrXU_bytaSonbTmawKRMk6HyFcvBMhTqp7S0rd0t8gd8zat-nsrJArMnRjtNsjJ6jJV_3B9_OB6VO6lYNPWxxNaWXjuDYAoLud0ORU6ZGHwOeIxRjVv7q4ZOTxrCCyF4ZeIOcnWC8mQ_Q3GGvbqG4AkPdvVPajfBuMAx5GSzkYNujho/s4624/BACCHE%20ROSSE%2023.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br class="Apple-interchange-newline" /><img border="0" data-original-height="4624" data-original-width="3444" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7oz82K4MUe0fwWrXU_bytaSonbTmawKRMk6HyFcvBMhTqp7S0rd0t8gd8zat-nsrJArMnRjtNsjJ6jJV_3B9_OB6VO6lYNPWxxNaWXjuDYAoLud0ORU6ZGHwOeIxRjVv7q4ZOTxrCCyF4ZeIOcnWC8mQ_Q3GGvbqG4AkPdvVPajfBuMAx5GSzkYNujho/s320/BACCHE%20ROSSE%2023.jpg" width="238" /></a></div><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A Gaza, dove sono ripresi i combattimenti, morte oltre cento persone dalla fine della tregua, mentre i minori uccisi dall'inizio della guerra sono ottomila.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Brasile. Nella regione amazzonica, nel 2022 sono state registrate 33,8 morti ogni 100mila abitanti. In quest'area operano almeno 22 fazioni criminali nazionali e straniere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Alla vigilia della Giornata mondiale contro l’AIDS, il 1° dicembre, dati allarmanti arrivano dall’Uganda, alle prese con un’impennata incessante delle infezioni da HIV. La Commissione AIDS ugandese (UAC) segnala oltre 1.000 nuovi casi ogni settimana, con una media di 158 casi al giorno. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">12.616 i casi di violenze sulle donne registrate dalla polizia nel biennio 2021-22. L’80% per mano di uomini della famiglia. Femminicidi in aumento anche in Algeria. Un collettivo femminista traccia e monitora i casi di uccisioni di donne da parte di uomini, raccogliendo dati preziosi sul fenomeno nel Paese. Lo scopo è duplice: dare nomi e volti alle vittime affinché non restino solo numeri, e sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica su un problema largamente ignorato e sottostimato.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Salute, in Uganda tumori orali devastanti uccidono i bambini che si cibano di topi. Dietro la comparsa, proprio in Africa e nei Paesi poveri di tutto il mondo, di tumori orali devastanti tra i bambini, che rendono deformi i loro volti e che li portano ad atroci sofferenze fino a causare la morte, si nasconderebbe un temibile virus, il Lassa virus, 'cugino' dell'Ebola, contratto dopo che i piccoli si sono cibati di topi e pipistrelli, spesso crudi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Somalia, oltre un milione di sfollati per piogge e inondazioni. Altre 101 persone invece hanno perso la vita. È il fenomeno meteorologico noto come El Nino, che è associato all'aumento delle temperature e può provocare siccità o forti piogge a seconda della zona in cui si verifica. Oltre alla Somalia, le alluvioni stanno colpendo anche Kenya ed Etiopia, causando anche lì vittime e sfollati</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ieri, 2 dicembre l'incontro conclusivo del ciclo organizzato dalla Fondazione Fratelli Tutti. Si è discusso di pene alternative e di perdono come fondamento di un paradigma capace di affrontare le situazioni di conflitto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le autorità messicane hanno liberato tre giornalisti dello stato i Guerrero, nel sud del Paese. Dei 67 giornalisti uccisi nel 2022 in tutto il mondo, 13 vivevano nel Paese latinoamericano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"> <span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tutti salvi i 41 operai intrappolati nel tunnel in India. Dopo 17 giorni. Per liberarli è stata necessaria dopo una maratona di operazioni ingegneristiche durata 17 giorni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L'appello di Adessou Kossivi, attivista senegalese che fa parte di una rete globale di organizzazioni della società civile alla COP28. "Dal Togo al Niger fino al Burkina Faso, le comunità locali delle regioni più colpite dalla crisi climatica ci hanno dimostrato di saper organizzare e pianificare la risposta agli eventi estremi che li colpiscono, pur avendo poche risorse a disposizione. Ecco perché è fondamentale coinvolgerli in tutto il processo di gestione dei disastri provocati dal cambiamento climatico, fornendogli i fondi e il sostegno che gli serve: sono in prima linea e stanno facendo molto per salvare tutto il pianeta».</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Cambio alla guida della fraternità di Taizé. Come annunciato lo scorso luglio, frère Alois Löser, primo successore del fondatore Roger Schutz sta per lasciare l’incarico a frère Mathew (Andrew) Thorpe, inglese, 58 anni, anglicano. Il passaggio di consegne è avvenuto durante la preghiera serale di ieri 2 dicembre, alla presenza, come informa una nota della comunità, del vescovo di Autun-Chalon-Mâcon, monsignor Benoît Rivière, del metropolita Maximos, del Patriarcato ecumenico di Ginevra, dei vescovi anglicani Olivia Graham di Reading e Smitha Prasadam di Huddersfield, del pastore Laurent Schlumberger, ex presidente della Chiesa protestante unita di Francia. La loro presenza manifesterà il carattere ecumenico che è al cuore della vocazione di Taizé.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Maranatha, Maranatha, Vieni, Vieni, Signore Gesù</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Torna, Dio, fra noi e non lasciarci soli. Lasciati prendere dal fremito della tua pietà e tenerezza, e ritorna, e non permettere che i cuori si facciano ancora di Pietra. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Is 63, 16-17.19;64, 2-7 1Cor 1, 3-9;</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mc 13, 33-37</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>33</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>34</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>35</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>36</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>37</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nei vangeli, l'assopimento corrisponde stato d'animo di chi, nei momenti difficili, si lascia andare. Ad esso subentra la sfiducia, alla sfiducia il disimpegno, la scarsa motivazione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sonnolenza e distrazione sono sinonimi di rassegnazione, fatalismo, impotenza, indifferenza, attivismo sterile e tristezza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Comprendiamo quindi molto bene perché troviamo l'inclusione compresa tra “fate attenzione” e “vigilate”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il corpo del racconto è costituito da una breve narrazione un po' parabolica ed un po' allegorica: un tale parte, dà le consegne ai servi compresa la casa, … non si sa molto di lui, dove vada, per quanto tempo, a fare cosa ecc. si sa solo che ritornerà.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Si può ritenere che per l’evangelista, parlando della casa, intenda alludere discretamente alla comunità. In essa tutti sono servi. Non sono però servi di Gesù ma servi gli uni degli altri. Ed anche il portinaio, che sembra ricevere un incarico specifico in ordine alla vigilanza, anche lui appartiene alla categoria dei servi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Risulta allora di particolare interesse il contesto di questi pochi versetti 13, 33-37, ovvero ciò che precede e quanto segue. Sono preceduti dalla breve parabola del fico. Essa spiega la capacità di discernere la speranza nei momenti catastrofici in cui il mondo sembra caderti addosso. Quando infatti la storia e gli elementi cosmici sono in totale disfacimento, Gesù insegna a guardare le gemme del fico che non sono in caduta ma spuntano e inesorabilmente s’innalzano verso la luce.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In questo modo viene offerta una chiave di lettura a ciò che accadrà da lì a poco, ossia la tragica vicenda della passione e morte. Anch’essa va interpretata con la speranza delle foglioline: benché tragica, la vicenda di Gesù contiene il germe del vero cambiamento, il germe della risurrezione. Cogliere il movimento della speranza e risurrezione comporta attenzione, discernimento, sapienza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tornando allora ai nostri versetti, che sono collocati tra la piccola parabola del fico e il grande racconto della passione, comprendiamo il significato del grappolo di parole “Guardare, stare attenti, aspettare e vigilare”. La suggestione, insomma, è di andare oltre la soglia della superficialità degli avvenimenti e delle situazioni perché c’è un piano di amore, che può costare sofferenza fino ad apparire come un fallimento, ma che invece è una via di amore senza limiti. Proprio perché nessuno sa il come, il dove ed il quando si manifesta, è necessario non abbassare la guardia della vigilanza, ossia dell’amore, del perdono e della cura per l’umanità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Immaginiamo l’effetto che poteva avere questo messaggio sulle prime generazioni cristiane provate in molte maniere e forse tentate di cedere alla sfiducia e alla mediocrità (esattamente come lo siamo noi del resto).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Un’espressione molto efficace e sconcertante è: “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dopo aver lasciato la casa</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> e dato potere ai servi… (exousia: piena fiducia e potestà)”. È un’espressione che sta ad indicare che nonostante egli sappia che i discepoli, cioè noi, siamo provati da mille fatiche interne ed esterne, insomma da una montagna di limiti e immaturità, lui s’è consegnato totalmente nelle nostre mani, ha dato tutti i suoi beni, ha dato sé stesso.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sé stesso? I suoi beni? La sua casa? Di che si sta parlando?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ci ha affidato tutto il suo amore per la gente, per l’umanità. (sono i beni dati in consegna!)</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dice di vegliare, di stare attenti, di fare la funzione del portinaio affinché il suo amore, la sua passione e compassione per l’umanità non partano da noi cosicché, al loro posto, non subentrino la pigrizia, l’egoismo, la sonnolenza, il disinteresse, l’indifferenza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>37</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Questo è detto a tutti quelli che ritengono di appartenergli come discepoli e discepole.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 79</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tu, pastore d’Israele, ascolta,<br />seduto sui cherubini, risplendi.<br />Risveglia la tua potenza<br />e vieni a salvarci.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dio degli eserciti, ritorna!<br />Guarda dal cielo e vedi<br />e visita questa vigna,<br />proteggi quello che la tua destra ha piantato,<br />il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,<br />sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.<br />Da te mai più ci allontaneremo,<br />facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>.</b></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-79738044537666372902023-11-25T19:58:00.000+01:002024-02-07T13:43:46.096+01:00Meditazione Domenica XXXIV A<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTqrh7QlmpnxQFMQTuqJRV1chmK3d8RIAN973mVQ4nDo7Qk4wplJjaVkcSDN5chMhWA3IPnRAZdfQvsidGgBpz5EZ1OUrVILgcdw7tny3wDMTUEbgCRwd3A-ZndWO6wIIK3u7AdY-72klN88np0Dze2-tmBRnJYZEDWJOKSyip98Vinm0cUu_sbH15bzM/s4600/luccichio.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4600" data-original-width="2649" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTqrh7QlmpnxQFMQTuqJRV1chmK3d8RIAN973mVQ4nDo7Qk4wplJjaVkcSDN5chMhWA3IPnRAZdfQvsidGgBpz5EZ1OUrVILgcdw7tny3wDMTUEbgCRwd3A-ZndWO6wIIK3u7AdY-72klN88np0Dze2-tmBRnJYZEDWJOKSyip98Vinm0cUu_sbH15bzM/s320/luccichio.jpg" width="184" /></a></div><br /><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nel Sudan devastato dalla guerra si segnalano massacri nella regione del Darfur, regione dove è particolarmente cruento lo scontro tra l’esercito regolare e le milizie ribelli del Rapid Support Forces (Rsf). Le violenze finora hanno provocato oltre 10mila morti, più di cinque milioni di sfollati interni e circa 1,3 milioni di persone fuggite negli Stati limitrofi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Intorno alla mezzanotte di mercoledì 22 novembre, un nuovo naufragio è avvenuto a largo dell’isola di Lampedusa. Il secondo in ventiquattro ore. Quello di domenica scorsa, era costato la vita ad una bambina di 2 anni. Quello di mercoledì una donna originaria della Costa d’Avorio, è morta durante le operazioni di salvataggio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In America Latina i miliardari si arricchiscono. La regione si conferma la più diseguale al mondo. Nel 2022 si è registrata anche una leggera diminuzione della povertà. Quasi un terzo della popolazione della regione non ha un reddito sufficiente a coprire le spese primarie.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Suriname. Almeno 15 i morti per il crollo miniera in un sito dove persone stavano cercando oro in una sorta di tunnel improvvisato di notevole profondità".</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Bolivia: caldo record provoca 13 morti per colpi di calore, con i termometri oltre i 40 gradi in alcune zone. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La più grande 'favela' del Brasile, Rocinha, situata nella zona sud di Rio de Janeiro, è da 8 giorni senza energia elettrica. Il tutto proprio mentre la città carioca affronta un'ondata di caldo anomalo, con temperature superiori ai 40 gradi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Repubblica Dominicana: almeno 24 morti per le inondazioni. Il maltempo ha colpito più di 3.500 abitazioni, costringendo allo sfollamento di oltre 17.800 persone.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Migranti: 660 persone riportate in Libia in una settimana.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: "Calibri Light", serif; text-indent: 1.25cm;">Impiccato in Iran un attivista legato alle proteste. È ottava esecuzione. L'attivista Milad Zohrevand aveva 20 anni</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Record femminicidi nel mondo nel 2022, quasi 89.000 donne uccise. Il 55% dei crimini commessi tra le mura domestiche.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Liberati i primi 13 ostaggi israeliani, la tregua tiene. Quattro giorni di cessate il fuoco per procedere allo scambio degli ostaggi e permettere l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia. Secondo l'ONU sono entrati 137 camion con aiuti umanitari. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, annuncia che 39 donne e minori palestinesi imprigionati da Israele sono stati rilasciati in linea con gli impegni sulla tregua.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">in occasione del decimo anniversario della Evangelii Gaudium, Francesco ribadisce che la missione evangelizzatrice e la vita cristiana non possono trascurare i poveri perché sono loro a segnare il cammino della redenzione. Ascoltiamo il loro grido e quello della terra per porre fine alle urgenti problematiche dell’umanità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La Giornata. L'Italia per le donne (e per Giulia): mai più violenza. «Voi siete il futuro, e ognuno di voi sta cercando di capire cosa è mancato a tutti i livelli, dai docenti agli studenti, ai genitori, perché anche io mi faccio delle domande». «Magari confrontandoci, cerchiamo di capire cosa si può fare, trovare un protocollo, un modo per poter sradicare la violenza, in particolare la violenza sulle donne» ha spiegato Gino Cecchettin nel cortile dell'Università di Padova.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il vescovo Domenico ha annunciato che il 18 maggio papa Francesco sarà a Verona per partecipare all’Arena di Pace, in seguito visiterà il carcere di Montorio e pranzerà con i detenuti. Concluderà la visita con la celebrazione dell’eucaristia nello stadio Bentegodi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Signore Dio, Il tuo Soffio ci inondi di tenerezza e di misericordia. Fa che lottiamo perché l'umano vinca sul disumano. Aiutaci a prenderci cura delle donne e degli uomini che incontriamo sulla nostra strada perché rinasca ogni giorno un'umanità nuova. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ez 34, 11-12. 15-17 1 Cor 15, 20-26.28</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mt. 25, 31-46</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>31</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>si siederà sul trono della sua gloria.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>32</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>33</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>34</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>35</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Perché</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>ho avuto sete e mi avete dato da bere;</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>ero forestiero e mi avete ospitato,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>36</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>carcerato e siete venuti a trovarmi.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>37</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>38</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>39</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>40</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>41</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Poi dirà a quelli alla sua sinistra:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>42</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare;</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>ho avuto sete e non mi avete dato da bere;</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>43</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> ero forestiero e non mi avete ospitato,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>nudo e non mi avete vestito,</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>malato e in carcere e non mi avete visitato.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>44</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Anch’essi allora risponderanno:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>45</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ma egli risponderà:</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>46</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Questo discorso di Gesù è una parabola, vale a dire di una drammatizzazione. Attraverso questo scenario, Gesù vuole mettere in evidenza la verità fondamentale dell’essere discepoli suoi. Quindi, per giungere al cuore della verità, egli “mette in scena” un’istruttoria che ha come suo proprio scopo quello di appurare la verità delle cose, come del resto accade in tutti i dibattimenti processuali.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ecco, la drammatizzazione parabolica trova qui, nell’ambito forense, il suo ambiente più adatto. Questo modo di dire, legato all’immagine di un processo con relativa sentenza di assoluzione o di condanna, è tipico della tradizione profetica a cui Gesù attinge. Quasi tutti i profeti, nel loro ministero, danno messaggi di esortazione, di minaccia o di salvezza attraverso lo schema narrativo del processo o della lite chiamato </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>rîb</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il processo ha quindi inizio secondo i canoni classici di ogni celebrazione giudiziaria: convocazione dei testimoni (tutte le genti) e proclamazione dello scopo del processo, vale a dire separare la verità dalla non verità (resa qui nell’espressione di “porre le pecore alla destra e i capri alla sinistra”). Dopo i preliminari, è la volta di coloro che sono parte in causa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Da notare che nello scopo della celebrazione di questo processo, ovvero lo stabilire la verità delle cose, cioè il senso e le conseguenze dell’essere discepoli/e del Signore, si fa cenno all’atto del separare in termini non esclusivamente giudiziari ma pastorali, come, appunto, fa il pastore quando separa le pecore dai capri. Il riferimento è ad Ez. 34, 15-17. (prima lettura)</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Sarò io a condurre al pascolo le mie pecore e a radunarle, oracolo di Dio, mio Signore. Quella che s’è perduta andrò a cercare, quella che s’è allontanata la farò tornare, quella che s’è fratturata la fascerò, quella ammalata la farò ristabilire; veglierò sulla grassa e sulla robusta! Le pascolerò come si deve. Quanto a voi mie pecore, così dice Dio, mio Signore: Badate! Giudicherò pecora e pecora, tra montoni e capre</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La separazione che compie il pastore corrisponde ad un prendersi cura; quasi a sottrarre le pecore dalla cupidigia degli avidi pastori. Il giudizio quindi che sta per essere celebrato è un momento in cui ai poveri, agli oppressi viene resa giustizia. Da sempre, secondo la migliore tradizione profetica, Dio è direttamente coinvolto nella causa dei miseri.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tutti gli elementi del racconto vanno a comporre una precisa composizione scenografica. Nella prima parte, cioè nell’esposizione dell’istruttoria, il discorso è solenne; è strutturato secondo lo stile del parallelismo antitetico, rappresentato dalle categorie di quelli che stanno alla destra e da quelli che stanno alla sinistra.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Tutto converge verso una duplice conclusione: lo avete fatto a me o non lo avete fatto a me.</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> Da ciò ne deriva una </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>duplice sentenza espressa nel chiasmo “E se ne andranno, questi, al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La drammatizzazione ha quindi fatto emergere il punto verso cui si scarica la tensione del racconto: lo avete fatto a me. Il resto, cioè la sentenza del “supplizio eterno o della vita eterna”, fa parte degli elementi drammaturgici la cui funzione è conferire pathos al racconto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’avete fatto a me o non l’avete fatto a me”. A me chi? Uno solo dei più piccoli. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>L’uno solo dei più piccoli è quindi il luogotenente del re ora seduto in veste di giudice.</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Alla luce di ciò, il racconto che segue, ossia il racconto della passione e morte, contiene un’ironia sconcertante. In un baleno, il trono del re si trasforma in una mangiatoia e in una croce. L’una contiene l’altra perché entrambe sono dimora dei piccoli, degli schiacciati.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I piccoli sono lui! Il giudizio sulla verità delle cose è, secondo il Regno di Dio, prerogativa dei piccoli e degli impoveriti della terra, non le segreterie dei partiti o le riunioni dei G8 o G20 che dir si voglia.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Per vedere veramente come stanno le cose occorre entrare in contatto con coloro che qui sono rappresentati in sei categorie di persone ripetuti due volte (6+6=12) sono la totalità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La totalità dei suoi in cui si identifica perché ha scelto di condividerne le sorti, sono lui! Lui è i piccoli, fino all’ultimo, fino ad uno solo dei più piccoli, degli schiacciati.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Evocando il testo che precede questo brano, la parabola dei talenti, possiamo dire che lui è anche il talento consegnatoci. Gesù Cristo, che nella lapidaria conclusione di questa parabola, “ogni volta che …lo avete fatto a me”, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>ci spiega con molto realismo cosa significhi trafficare il “talento”: farsi carico, come lui, e schierarsi dalla parte dei piccoli</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Infine, per non soffermarci erroneamente alla dimensione del giudizio lapidario che separa in modo netto i soggetti di due modi di agire differenti, occorre riconoscere che, se così fosse, il Giudice si troverebbe nei guai, perché nessuno di noi è completamente tra quelli che si trovano sulla sinistra del giudice o completamente tra quelli che si trovano alla destra. Tutti ci troviamo un po’ pecore e un po’ capri perché nel concreto dei nostri rapporti siamo sia ospitali, sia escludenti al tempo stesso. Perciò abbiamo bisogno di purificazione grazie all’azione di quel grande Pastore buono che si prende cura di ognuno. E dentro di noi fa emergere la bontà separandola dalla tendenza alla chiusura e all’egoismo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tutti siamo anche piccoli e poveri, bisognosi gli uni degli altri. Far fruttificare il talento significa aprirci alla condivisione dei nostri doni e delle nostre ferite come ha fatto il Signore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 22</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il Signore è il mio pastore:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">non manco di nulla.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Su pascoli erbosi mi fa riposare.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ad acque tranquille mi conduce.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Rinfranca l’anima mia,</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">mi guida per il giusto cammino</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">a causa del suo nome.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Davanti a me tu prepari una mensa</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">sotto gli occhi dei miei nemici.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ungi di olio il mio capo;</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">il mio calice trabocca.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">tutti i giorni della mia vita,</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">abiterò ancora nella casa del Signore</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">per lunghi giorni.</span></p><div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-79309192976592189582023-11-18T20:36:00.000+01:002023-11-18T20:36:08.921+01:00Meditazione Domenica XXXIII A<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8VKMzODjx1nZSqNFz_KEDvwXe1f-cHYkV0YkTOu6pIcLi14xbFJIR8G0f21UPRVOBnZmOB5xhfb3OdQXObpHIysYf9-0L1AoLbrquI7ZIobKg3IQ5yyoPksvpyVoyCuKYrq_ZonQ0fTF9tcpVXOVgTMGcTpsSx0DlTuwsGBTg0v24U2hVWkTh1-CZQL0/s1600/vasca23.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8VKMzODjx1nZSqNFz_KEDvwXe1f-cHYkV0YkTOu6pIcLi14xbFJIR8G0f21UPRVOBnZmOB5xhfb3OdQXObpHIysYf9-0L1AoLbrquI7ZIobKg3IQ5yyoPksvpyVoyCuKYrq_ZonQ0fTF9tcpVXOVgTMGcTpsSx0DlTuwsGBTg0v24U2hVWkTh1-CZQL0/s320/vasca23.jpg" width="240" /></a></b></span></div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /></b></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sono numeri in aumento quelli che riguardano le vittime delle mine antiuomo secondo il report, presentato a Ginevra, dalla “Campagna Internazionale per il Bando delle Mine Antiuomo”. Le vittime sono state 4710 persone lo scorso anno, l’50% dei quali bambini. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A Gaza le vite di un milione di bambini "appese a un filo. Più di 1,5 milioni di sfollati, tra cui 700 mila bambini, stanno lottando per accedere all'acqua potabile e vivono in condizioni igieniche terribili. I servizi sanitari per l'infanzia quasi al collasso.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Aumenta la povertà in Italia. 5 milioni 673 mila poveri assoluti nel Paese, il 30% stranieri. Si contano 2 milioni 187 mila famiglie in povertà̀ assoluta, a fronte dei 2 milioni 22 mila famiglie del 2021 (+165mila nuclei), concentrati soprattutto nel Mezzogiorno. Il lavoro non è più causa sufficiente di benessere. "Una persona su quattro che si rivolge alla Caritas ha un lavoro".</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il governo dello Stato brasiliano di Mato Grosso ha dichiarato l'emergenza ambientale per 60 giorni a causa delle alte temperature. L'obiettivo è cercare il sostegno del governo federale per rafforzare le azioni di lotta agli incendi boschivi che si sono verificati nel bioma del Pantanal, la più grande zona umida del mondo. I roghi sono stati oltre duemila in appena 13 giorni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sdegno e rabbia in Zimbabwe, dove il maggior partito di opposizione ha accusato il governo del presidente del rapimento e dell’uccisione di un suo attivista, il pastore Tapfumanei Masaya. Ad annunciare il ritrovamento del cadavere dell’uomo è stato il vice portavoce della Coalizione dei cittadini per il cambiamento.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dal 1° gennaio 2022 al 30 settembre 2023 sono stati 18 gli Enti locali sciolti per mafia in tutto il territorio nazionale, ovvero una media di uno scioglimento al mese. Un dato inquietante che emerge dal dossier “La Linea della palma” preparato da Avviso Pubblico.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Attraverso il metodo della nonviolenza sa costruire percorsi di dialogo, di tutela della dignità umana in vista del bene comune, agendo con tempestività e imparzialità”: per questo motivo, ieri, sabato 18 novembre, a Cuneo, Operazione Colomba – Corpo Nonviolento di Pace riceve il Premio internazionale Antonio Vassallo che intende “evidenziare la fecondità dell’operare per il bene comune come valore da anteporre alle differenze di vedute o generazionali”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I market solidali di Progetto Arca: fare la spesa, con dignità. Con l’inaugurazione, appena avvenuta, di quello di Rozzano, nell’hinterland milanese, sono ormai otto i centri in Italia dove le persone che vivono ai margini potranno scegliere da protagonisti i prodotti e gli alimenti necessari al loro sostentamento.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Regno Unito. La Corte Suprema boccia il “piano Rwanda”. Il programma di trasferimento dei migranti in Africa, voluto dal governo di Londra, è stato dichiarato illegale. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’arcivescovo di Bologna, Card. Matteo Zuppi, ha introdotto in Campidoglio a Roma l’incontro “Non c’è pace senza perdono” per l’anniversario dell’enciclica di San Giovanni XXIII </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Pacem in Terris</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. “Abbiamo dimenticato questo testo e continuiamo a usare la guerra come metodo di risoluzione dei conflitti”, afferma il porporato, che chiede il cessate il fuoco a Gaza e assicura tutto l’impegno possibile per i bambini in Ucraina.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Cais do Valongo' (Molo di Valongo), a Rio de Janeiro, da dove si calcoli siano passati circa un milione di schiavi provenienti dall'Africa, sarà riaperto il prossimo 20 novembre, in occasione della Giornata della coscienza nera, celebrata ogni anno in Brasile.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sud Sudan: l’ultimo addio a mons. Paride Taban. Si era prodigato per la pace tra i sudsudanesi, ed era stato mediatore tra le autorità governative dell’SPLA e David Yau Yau, leader dell’insurrezione dei murle conclusasi con un accordo di pace nel 2017. Ricordandolo, l’arcivescovo emerito di Khartoum Gabriel Zubeir ha invitato la nuova generazione di vescovi a seguire il cammino di pace e riconciliazione da lui tracciato</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ti ringraziamo, o Signore, per la fiducia che accordi a ciascuno nel consegnare te stesso e il tuo vangelo a noi, esseri umani segnati da non poche fragilità. Dona anche a noi di fidarci gli uni degli altri. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Pr 31,10-13.19-20.30-31 1Ts 5,1-6 </b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"> <span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mt 25,14-30</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>«Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”».</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il brano è collocato a Gerusalemme, alla fine dell’attività pubblica di Gesù. Dopo questi discorsi, entrerà nel cammino di passione e morte. Possiamo quindi pensare che i messaggi assumano un significato di “testamento spirituale”: verso la fine, si comunicano le cose che più contano, ossia ciò che può rimanere come tesoro da custodire anche per il dopo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Osservando poi alcune sottolineature del testo; l’evangelista ama rimarcare il tempo di un’attesa durante la quale la comunità dei discepoli e discepole non deve abbandonarsi all'affievolimento. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Il padrone infatti partì e dopo molto tempo fece ritorno</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. In questa fase i temi che riguardano la fine vengono, poco alla volta, ad assumere il valore delle cose importanti. Ogni momento è in questa fase tra il già consegnato e il non ancora. per ognuno c’è la consegna di una promessa che, se accolta e vissuta, realizza in ogni momento il ritorno del Signore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Entrando poi in un contatto più immediato col testo, occorre renderci conto che Gesù si esprime col linguaggio della parabola. È una drammatizzazione tale che, oltre ad attirare l’attenzione, tende a rendere partecipe chi ascolta di una decisione che deve assumere in sé stesso. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>La parabola</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> dunque, man mano che sviluppa il racconto, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>convergere verso un centro</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, verso un unico messaggio. Una volta colto il cuore del messaggio, tutti gli altri elementi che compongono il racconto passano in secondo piano quasi a scomparire perché, dal punto di vista dell’esito narrativo, sono divenuti ormai ininfluenti. Dobbiamo quindi, per prima cosa, non identificare immediatamente il ritorno di quel signore di cui si parla nella parabola con il Signore del giudizio finale nell’atto di premiare o castigare in base alle buone o cattive azioni compiute. Ciò fa parte più della nostra immaginazione che del messaggio biblico.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Questa premessa sul linguaggio parabolico ha lo scopo di metterci in guardia di fronte ad una lettura fuorviante di sapore meritocratico che generalmente si concentra sul verbo trafficare per lodare l’iniziativa imprenditoriale. Una simile lettura capitalistica e moralistica viene continuamente, ed erroneamente, applicata in molti settori della vita: nell’ambito lavorativo – professionale, in quello educativo scolastico ed anche nella vita spirituale.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Stando al testo, viene subito precisato che i talenti non si confondono con le capacità. Tant’è che essi vengono distribuiti dal padrone in base alle capacità. Quindi i talenti distribuiti sono altra cosa dalle cosiddette capacità. Nel nostro linguaggio invece confondiamo le due cose fino a definire una persona “di talento” se questa possiede delle capacità particolari nel campo artistico o in quello scientifico.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’altra cosa che va dunque precisata è che comunque anche il solo talento corrisponde ad una somma elevatissima, ventisei chilogrammi d’oro. In ogni caso, nell’affidare i suoi beni, il padrone è sostenuto da una fiducia estrema nei confronti dei destinatari.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il cuore poi della narrazione, incentrato sul tema del ritorno, mette in sequenza la resa dei conti, uno dopo l’altro a cominciare da colui che ha ricevuto il maggior numero di talenti fino a quello che ne ha ricevuti di meno. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Il punto di convergenza quindi è l’ultimo servo</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ecco il punto focale</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>: PER PAURA HO NASCOSTO IL TUO TALENTO</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> (si noti che il comportamento del servo che nasconde il bene del padrone per custodirlo meglio è raccomandato dalle migliori scuole rabbiniche).</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il talento è Gesù stesso, e Gesù è l’amore, il suo messaggio, la vita nuova che è venuto a portare nella comunità e nel mondo, come si può essere ancora dominati dalla paura?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Gesù ci chiede di scegliere tra fiducia e paura</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. Ci sono tanti modi di nascondere il talento Gesù. Possiamo chiuderlo dentro i forzieri di una dottrina controllata dai dogmi, possiamo annacquare la paradossalità del vangelo con l’equilibrismo clericale; Gesù viene nascosto dalle formule liturgiche; il talento Gesù è nascosto e sotterrato quando le chiese sostengono di averne il monopolio esclusivo; viene nascosto quando la religione fa rima con potere e non con com-passione…</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sappiamo bene che la religiosità della paura può avere delle evoluzioni molto raffinate, persistenti, solidamente istituzionalizzate.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Alla fin fine, la drammatizzazione vuole condannare nell’atteggiamento dominato dalla paura l’impostazione di un rapporto sbagliato che non ha fatto sua la nuova condizione dei figli. I discepoli che non vivono più nella paura si sentono di casa e perciò gli interessi del padrone sono i loro stessi interessi; agiscono con libertà e creatività perché sanno che il Signore ha loro accordato una fiducia immensa e pertanto. Ha consegnato loro sé stesso. Non vi è alcuna ragione da temere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le parole poi del servo, invece, “</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>so che sei uomo duro…che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso</i></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">” richiamano un testo importante di Es. 5, 6-11</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>6</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> In quel giorno il faraone diede questi ordini ai sorveglianti del popolo e ai suoi scribi: “</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>7</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Non darete più la paglia al popolo per fabbricare i mattoni come facevate prima. Si procureranno da sé la paglia. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>8</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Però voi dovete esigere il numero di mattoni che facevano prima, senza ridurlo. Perché sono fannulloni; per questo protestano: Vogliamo partire, dobbiamo sacrificare al nostro Dio! </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>9</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Pesi dunque il lavoro su questi uomini e vi si trovino impegnati; non diano retta a parole false!”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 2.5cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>10</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> I sorveglianti del popolo e gli scribi uscirono e parlarono al popolo: “Ha ordinato il faraone: Io non vi dò più paglia. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>11</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Voi stessi andate a procurarvela dove ne troverete, ma non diminuisca il vostro lavoro”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il problema di fondo quindi che ogni credente deve chiarire, non è quello di essere più bravo, più impegnato, laborioso ecc., ma di chiarire in se stesso se il suo rapporto con il Signore è un rapporto da schiavo, come con un Faraone, oppure da figlio amico, cioè di amore fiducioso e di condivisione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 127</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Beato chi teme il Signore</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">e cammina nelle sue vie.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Della fatica delle tue mani ti nutrirai,</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">sarai felice e avrai ogni bene.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La tua sposa come vite feconda</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">nell’intimità della tua casa;</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">i tuoi figli come virgulti d’ulivo</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">intorno alla tua mensa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ecco com’è benedetto</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">l’uomo che teme il Signore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ti benedica il Signore da Sion.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Possa tu vedere il bene di Gerusalemme</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">tutti i giorni della tua vita!</span></p><div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-3815647257553683902023-11-12T07:52:00.001+01:002023-11-12T07:52:32.423+01:00Meditazione Domenica XXXIIa A<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAV27Rd_ZqY3-pep5oib1j5PqcJB7HVT02v_I8zJvr4F9cjbxP3CK3i_V9LB_Ol2uqfLpqC1u6MP1FvE3TxunWp6-SH-aMLMsfjbmwNqg0uQL-EtQisXGdoro5O2hzlTBMQ0HtUM4K3_7_p0o-gBRpNWMMD8ee0HNVUEEFcJglaHLJc2JEzrnf9_D5oKw/s4548/fiorellino%20giallo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br class="Apple-interchange-newline" /><img border="0" data-original-height="4548" data-original-width="3411" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAV27Rd_ZqY3-pep5oib1j5PqcJB7HVT02v_I8zJvr4F9cjbxP3CK3i_V9LB_Ol2uqfLpqC1u6MP1FvE3TxunWp6-SH-aMLMsfjbmwNqg0uQL-EtQisXGdoro5O2hzlTBMQ0HtUM4K3_7_p0o-gBRpNWMMD8ee0HNVUEEFcJglaHLJc2JEzrnf9_D5oKw/s320/fiorellino%20giallo.jpg" width="240" /></a></div><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’uragano Otis ha messo in ginocchio la costa sud dello Stato messicano di Guerrero: 48 vittime accertate e 580 mila persone colpite. In molte zone continuano a mancare luce, acqua potabile, cibo, carburante. Si aggiungono una quantità incalcolabile di spazzatura e i saccheggi.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Medici Senza Frontiere: a Gaza gli ospedali sono al collasso. Nella Striscia mancano personale sanitario e rifornimenti medici. “È necessario un cessate il fuoco immediato, solo così potremo fare entrare aiuti e personale”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Camerun, ucciso in strada un religioso infermiere direttore di una struttura sanitaria dedita alla cura di madri e bambini.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Libano. Il timore di un’estensione del conflitto in corso a Gaza al Paese dei cedri, sta spingendo migliaia di persone ad abbandonare le zone di confine con Israele. Il Libano, sofferente per la grave crisi economica, non reggerebbe il contraccolpo di una nuova guerra.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Panama, 60 arresti in proteste contro una concessione mineraria. I manifestanti chiedono la revoca del contratto con cui il governo ha prorogato la concessione per 20 anni (rinnovabili) di una miniera di rame a cielo aperto. La miniera, secondo i dimostranti, si troverebbe in una zona considerata un santuario ambientale.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tre lavoratori del settore abbigliamento in Bangladesh, che fornisce molti dei marchi più diffusi in Occidente, sono stati uccisi in violenti scontri seguiti alla decisione del governo di non riconoscere gli aumenti di salario richiesti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È morto il detenuto che si è impiccato nel carcere di Montorio. L'uomo è spirato in ospedale nel primo pomeriggio di giovedì. Non è bastato dunque a salvargli la vita il tempestivo intervento degli agenti di polizia penitenziaria e del personale medico.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Centri in Albania: “L’accordo compromette il diritto d’asilo sancito all'articolo 10 della nostra Costituzione. Preoccupazione e sconcerto per il protocollo tra Italia e Albania in tema di “rafforzamento della collaborazione in materia migratoria”, per il trasferimento coatto delle persone giunte in Italia dalla rotta del Mediterraneo centrale. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I lavoratori portuali di Genova, Barcellona e Sidney si rifiutano di caricare le navi con le armi per Israele.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Abu Dhabi, i leader religiosi chiedono un'azione urgente sul cambiamento climatico. Negli Emirati Arabi rappresentanti delle diverse fedi, tra cui il cardinale Parolin, firmano un appello che sollecita i leader politici che saranno presenti alla COP28 di Dubai a intraprendere azioni significative per rispondere alla crisi del clima.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Due interventi in una notte, Emergency salva 118 naufraghi. Sono partiti dalla Libia, sbarcheranno a Brindisi. «Tutte e due le imbarcazioni soccorse avrebbero potuto capovolgersi da un momento all’altro e nessuno aveva giubbotti di salvataggio. Con questa 14esima missione in un anno sono 1.198 le vite salvate in mare da Emergency.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La scuola per le ragazze emarginate: è Sister Zeph la prof migliore del mondo. Il Global Teacher Prize alla insegnante pachistana che da adolescente ha aperto una classe per le giovani povere del suo villaggio, e ora ha una fondazione per l'educazione femminile.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Al via gli sportelli per i diritti dei detenuti nelle carceri del Lazio. "Obiettivo di questi sportelli è garantire alle persone detenute di poter accedere nei tempi più rapidi possibili al Garante regionale, per chiedere informazioni, esprimere doglianze o presentare reclami”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La rete "Verona per la Palestina" ha organizzato ieri 11 novembre un corteo a supporto del popolo palestinese e della sua resistenza chiedendo al governo Italiano e all’Unione Europea di schierarsi apertamente dalla parte del cessate il fuoco, come invocato anche da Amnesty International e dall’ONU e che come comunità internazionale si cooperi in modo più incisivo per la tutela della popolazione civile all’interno della Striscia di Gaza e dei territori palestinesi attualmente occupati illegalmente dall’esercito sionista.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dona il tuo Spirito, Signore, perché le lampade dell'amore non si spengano. Donaci di sapere e sperare che tu ritorni oltre ogni notte. Fa che in ogni credente l'olio della fede abbondi per essere di aiuto gli uni agli altri. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Sap 6, 12-16 1Ts 4, 13-18</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mt 25, 1-13</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>1 </i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>2</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> 3</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; 4 le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>5</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> 6</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!</i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> 7</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>8</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>9</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>10</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>11</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>12</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. </i></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>13</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Occorre cogliere nella parabola la tensione che essa contiene senza cercare di decifrare i singoli elementi in chiave allegorica.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È un discorso che parla del ritorno finale del Signore, in realtà, più che sulla fine, bisognerebbe intuire la tensione che ci parla del fine, ovvero del senso ultimo di ciò che si vive e si porta avanti nell’esperienza concreta.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gesù parla in modo da educare a prendere le distanze da una particolare situazione, non per evadere in un modo di sogni, ma per metterla maggiormente a fuoco in ciò che è decisivo, come vedere un panorama dall’alto in modo da collocare quel momento, quella particolare circostanza, quell’ambiente nelle loro giuste dimensioni ed obiettivi. Il panorama è questo: Dio nella vita dell’umanità. Presenza capace di orientare la storia personale e dell’umanità verso un compimento, una pienezza di verità, di giustizia, di riconciliazione e di amore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Se questo è il fine, qual è il rapporto tra ciò che dobbiamo affrontare tutti i giorni e ciò che attendiamo come esito conclusivo? Esistono delle priorità che non dobbiamo assolutamente perdere di vista?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Forse nella Chiesa delle origini dopo i primi momenti di adesione entusiasta al Vangelo, c’era chi s’attendeva qualcosa di eccezionale, un ritorno imminente e trionfale del Signore. Visto poi che il tempo scorreva senza che accadesse nulla, in più di qualcuno si faceva strada un certo appiattimento della fede, una mancanza di slancio interiore, uno stato di assopimento. Altri capivano le cose nel modo più corretto, ossia senza fanatismi e comprendevano molto bene che il Vangelo non è un giochino. Per costoro la fedeltà significava perseverare anche a fronte di assenza di eventi eclatanti. Per costoro era importante vivere nella fiducia che il Signore non li avrebbe abbandonati anche se dovevano attraversare delle prove più o meno dure.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Quando le cose stanno in questi termini, occorre recuperare la “riserva” dell’olio, vale a dire delle motivazioni che hanno portato ad aderire. Senza motivazioni non possono andare avanti. Non possono vedere senza olio che alimenta la lampada.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È un testo che scuote e mette in piedi anche noi se casomai il nostro stoppino stesse per spegnersi!</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La scena si svolge nella notte perché nella prassi del tempo lo sposo andava a prendere la sposa di sera per portarla a case dei suoi e quindi fare la festa il giorno successivo, ma in questo modo il discorso viene anche a sottolineare il sopraggiungere dell’oscurità nella fede.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le cinque ragazze cosiddette sagge, saranno sì sagge, ma certamente non generose. Questo non voler condividere l’olio che hanno con le altre le rende piuttosto antipatiche. Perché Gesù nella parabola le presenta in termini positivi? L’aria di sufficienza che rivelano non contrasta con altri punti del Vangelo? Soprattutto se consideriamo che trovare un punto vendita aperto di notte è pressoché impossibile.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Infine, lo sposo che non vuole aprire nemmeno quando giungono seppure in ritardo, non rivela una durezza eccessiva?</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sono questi gli elementi che volutamente vengono esposti da Gesù per caricare tutto il racconto di particolare tensione.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La scena si apre con un parallelismo simmetrico: cinque e cinque.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il cuore della drammatizzazione inizia quando, dopo averlo atteso, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>lo sposo tardava a venire</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. Come non vedere un richiamo alla tensione della Chiesa di cui abbiamo già fatto cenno. Ad un certo punto il ritardo genera frustrazione, stanchezza, dubbio, affievolimento della volontà, perdita di entusiasmo, stizza…</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L’assopirsi ed il dormire sono due verbi che nella successione stanno ad indicare una progressiva perdita di consapevolezza e di coscienza. La perdita di consapevolezza poi significa nel concreto la perdita di motivazioni interiori per cui si sta lottando, credendo e dedicando le energie.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Assopimento e sonno non sono l’abbandono della strada intrapresa ma il rimanere in essa senza slancio, senza fuoco, senza passione, senza olio. Senza carburante. È il rimanere fissi nelle pratiche senza entrare in contatto con la forza e l’amore che il Signore ci vuole comunicare. È la negligenza del pensare. È come pretendere di andare lontano quando ormai la lampada spia segna che siamo in riserva già da un bel po’. Per dare risalto a questa decisività che Mt. non esita ad usare il paradosso della porta chiusa della sala del banchetto. In realtà non avveniva mai che le porte dei banchetti di nozze venissero chiuse. Qui invece sì, perché nella relazione con Dio non si può non scegliere.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Se il cuore di tutto consiste nel non abbassare la guardia nel portare avanti la propria relazione con Dio, comprendiamo allora perché le ragazze cosiddette sagge non condividono l’olio con le amiche. Nessuno può sostituirsi ad un altro nello scommettere sul Vangelo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È interessante che, a proposito delle “ragazze sagge” il testo originale non usi questo aggettivo ma parla di “vergini prudenti”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La prudenza evangelica non ha nulla a che vedere con il continuismo ripetitivo di chi non vuole rischiare. Ha a che fare invece con il discernimento di chi vede in profondità e vede lontano; con lo spirito profetico di chi appunto non perde di vista ciò che nella vita è decisivo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Gli antichi raffiguravano la virtù della prudenza con tre occhi. La saggezza della prudenza consiste nel guardare la realtà delle cose in un certo modo:</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Sguardo di memoria - sguardo circoscritto sulla concreta situazione del presente – sguardo lungimirante che riesce ad intravedere dove vanno a parare le cose al di là delle contraffazioni o manipolazioni del momento. Il richiamo allora alla vigilanza – vegliate – è in continuità con le ragazze che hanno con sé la riserva d’olio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Vigilanza è il contrario</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dell’appiattimento di chi pone tutto sullo stesso piano senza ordine di priorità</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Della negligenza di chi abbandona lo spirito di ricerca</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Del lasciarsi ubriacare dalle apparenze</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Del consegnare il cuore alle cose e agli idoli del momento solo perché promettono un po’ di successo e sicurezza</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Dell’assopimento di senso etico</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Del l’agire e vivere senza perché</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Con questa parola che ci scuote il Signore ci vuole vivi; vivi dentro. È talmente forte il suo amore per noi e alta la considerazione per la nostra dignità che non ci vuole degli “esseri spenti” …</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">A margine però di queste considerazioni possiamo pensare che forse l’errore principale delle “giovani stolte” non è stato la mancanza di approvvigionamento, ma il loro non andare ugualmente incontro allo sposo. Con poco o con tanto olio, con una fede viva o con molte perplessità, se comunque cerchiamo di mantenerci in movimento, la porta non viene chiusa in faccia a nessuno.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 62</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">O Dio, tu sei il mio Dio,<br />dall’aurora io ti cerco,<br />ha sete di te l’anima mia,<br />desidera te la mia carne<br />in terra arida, assetata, senz’acqua.<br /><br />Così nel santuario ti ho contemplato,<br />guardando la tua potenza e la tua gloria.<br />Poiché il tuo amore vale più della vita,<br />le mie labbra canteranno la tua lode.<br /><br />Così ti benedirò per tutta la vita:<br />nel tuo nome alzerò le mie mani.<br />Come saziato dai cibi migliori,<br />con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.<br /><br /><br /></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-62723431571133501352023-10-29T07:54:00.002+01:002023-10-29T07:54:44.613+01:00Meditazione domenica XXXa A e preghiera per la pace di Papa Francesco<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Tm4LDs5wRLv0T_LSzOweGpiU1SppVEQ_c6oIQAcM3dngyPn5Bx1fX0wORDZsuFS0OZRtnzeqYWZsTaWmx8kztpAc0tSVByZbbjtPLETuSHpnnLKzRycL3B2zB7-uc0GS0k9MBv9iYAxmH5-t52BS2FZD-oM9IfhUrQQZfHutBGHkPFaH3LQrohlE6pU/s4612/autunno1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4612" data-original-width="3362" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Tm4LDs5wRLv0T_LSzOweGpiU1SppVEQ_c6oIQAcM3dngyPn5Bx1fX0wORDZsuFS0OZRtnzeqYWZsTaWmx8kztpAc0tSVByZbbjtPLETuSHpnnLKzRycL3B2zB7-uc0GS0k9MBv9iYAxmH5-t52BS2FZD-oM9IfhUrQQZfHutBGHkPFaH3LQrohlE6pU/s320/autunno1.jpg" width="233" /></a></b></span></div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b><br /><br /></b></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La guerra fra Israele e Hamas è giunta al 21esimo giorno. Al momento la conta dei morti palestinesi è di 7.770, con più di 19 mila feriti. I numeri israeliani: 1.400 morti e oltre 220 persone in ostaggio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Notte di battaglia e di fuoco sulla Striscia di Gaza, con un massiccio attacco aereo e via terra dell’esercito israeliano contro Hamas. Una delle notti peggiori da inizio conflitto, hanno sottolineato gli abitanti di Gaza City, mentre Hamas ha sottolineato di non voler più sedersi al tavolo dei negoziati per la pace dopo l’ultimo raid.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Intanto l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria. L‘</span><span style="color: #00000a;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><a href="https://notizie.virgilio.it/guerra-israele-hamas-italia-si-astiene-sulla-risoluzione-all-onu-manca-condanna-ad-hamas-noi-con-israele-1591312">Italia </a><a href="https://notizie.virgilio.it/guerra-israele-hamas-italia-si-astiene-sulla-risoluzione-all-onu-manca-condanna-ad-hamas-noi-con-israele-1591312">si è </a><a href="https://notizie.virgilio.it/guerra-israele-hamas-italia-si-astiene-sulla-risoluzione-all-onu-manca-condanna-ad-hamas-noi-con-israele-1591312">astenuta</a></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> perché mancava la condanna ad Hamas.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Israele resta a Gaza con tank e soldati e sta "estendendo ulteriormente le operazioni" di terra: a 24 ore dall'ingresso nella Striscia, le truppe sono attestate nel nord dell'enclave palestinese. Il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito i due obiettivi dell'operazione: "Demolire Hamas e riportare indietro gli ostaggi". Il capo della fazione palestinese a Gaza Yahyia Sinwar, ha annunciato di essere "pronto ad un accordo immediato per uno scambio dei prigionieri": tutti gli ostaggi israeliani per i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Nei bombardamenti sono stati uccisi due leader di Hamas.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In un video ragazzini e ragazzi della Parrocchia della Sacra Famiglia recitano il Padre Nostro e l’Ave Maria perché finisca la guerra. Si metta fine alla guerra: è l’invocazione che si alza da Gaza, dalla Parrocchia della Sacra Famiglia, dove si continua a pregare per la pace nonostante i bombardamenti pesantissimi, e dove si accolgono decine e decine di persone. “Grazie a Dio stanno tutti bene”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nella giornata che Francesco invita a dedicare all'invocazione della riconciliazione in Medio Oriente, ricordiamo le circostanze in cui il Successore di Pietro ha mobilitato spiritualmente cattolici e non per chiedere il dono della fraternità. Dalla Siria al Sud Sudan e Congo, dal Libano all'Afghanistan, il richiamo del Pontefice è a dire no alla violenza, "sconfitta per l'umanità"</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Incoraggiato da quello che sembrava essere un crescente consenso sulla necessità di almeno una pausa umanitaria in Medio Oriente, sono rimasto invece sorpreso da un'escalation di bombardamenti senza precedenti, che minano gli obiettivi umanitari". E' il tweet del segretario generale Onu Antonio Guterres. "Ribadisco il mio appello per un immediato cessate il fuoco umanitario, insieme al rilascio incondizionato degli ostaggi e alla consegna di aiuti di livello corrispondente ai drammatici bisogni della popolazione di Gaza, dove una catastrofe umanitaria si sta consumando davanti ai nostri occhi", aggiunge Guterres.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dio, Padre di misericordia, donaci lo Spirito dell'amore, lo Spirito del tuo Figlio. Rendici perfetti nella fede e nell'amore. Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli e delle sorelle. Infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. La tua chiesa sia testimonianza viva di verità e libertà, di giustizia e di pace, perché tutti si aprano alla speranza di un mondo nuovo. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><a name="Bookmark"></a><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Dio, Padre di misericordia, donaci lo Spirito dell'amore, lo Spirito del tuo Figlio. Rendici perfetti nella fede e nell'amore. Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli e delle sorelle. Infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. La tua chiesa sia testimonianza viva di verità e libertà, di giustizia e di pace, perché tutti si aprano alla speranza di un mondo nuovo. Amen</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>1Ts 1, 5-10 Es. 22. 20 -26</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mt. 22, 34-40</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».<br />Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il contesto della lettura tratta dal libro dell’Esodo è di tipo legislativo. Si tratta di normative che regolano i rapporti tra persone in materia di custodia o noleggi di animali o cose e prestiti di denaro o di cose.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Nel primo caso, quello relativo alla custodia o noleggio, la normativa cerca di stabilire la responsabilità che scatta nel momento in cui uno accetta cose o animali di altri all'interno della sua proprietà. Forse la Bibbia in questi casi non si discosta molto dal diritto dell'epoca presente nelle culture del Medio e Vicino Oriente. Tuttavia, la filosofia di questi ordinamenti consiste nel fatto che il povero deve essere aiutato e che nel momento della sua difficoltà nessuno può approfittarne come un'occasione da sfruttare a proprio vantaggio. Per la Bibbia, al di là di linguaggi da codice penale che potrebbe suonare alle nostre orecchie come truculento, il diritto è considerato come uno strumento posto al servizio dei più deboli.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I versetti della nostra lettura entrano dentro questo criterio normativo di proprietà consegnata perché sia custodita. Tale criterio viene applicato a ciò che appartiene esclusivamente a Jhwh: lo straniero, la vedova, l'orfano e il povero. Si tratta delle categorie che, in assoluto, sono meno tutelate. Allora, Dio, che li considera sua proprietà li consegna al suo popolo perché se ne assuma la responsabilità di prendersene cura. Se qualcuno li sfrutta, li offende e li disprezza è come se mettesse le mani sulle cose più care che appartengono a Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Le narrazioni di questi capitoli del Vangelo di Mt. avvengono all'interno di forme di dibattito, a domanda risposta, che alla fine pone Gesù, la sua azione e il suo pensiero su un versante differente da quello dei suoi interlocutori, capi e rappresentanti della società e della religione ufficiale. Sistematicamente, prima di porre domande tranello a Gesù, si riuniscono per concertare una sempre nuova insidia. Per lo più il dibattito ha come argomenti questioni inerenti la legge o atteggiamenti etico-religiosi. Sembra quasi di assistere ad una controversia tra scuole diverse, solamente, che dalla parte di Gesù non c'è un gruppo ma è solo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Da parte degli avversari di Gesù, le domande hanno uno scopo preciso: trarlo in inganno, vedere se si espone con qualche punto di debolezza così da farlo soccombere. Di questo loro atteggiamento Gesù ne è consapevole.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Egli potrebbe ripagare pertanto con la stessa moneta i suoi infingardi interlocutori. Potrebbe opporre il silenzio alle loro domande. Potrebbe svergognarli o trattarli in malo modo, con durezza. In fondo non meritano rispetto dal momento che la loro intima intenzione è tutt'altro che rispettosa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Eppure Gesù mantiene un livello di risposta alto</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">. Accetta la sfida della polemica per </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>offrire anche ai suoi avversari la possibilità di aderire ad una parola di liberazione.</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> In fin dei conti, mentre essi stanno tramando contro di lui, egli li onora con rispetto. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Li sta amando! </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">In rapporto al contenuto della risposta alla loro domanda sul precetto più grande, credo importante tenere conto del </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>contesto </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">che ci offre Matteo. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>In precedenza</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">, Gesù era stato interrogato sulla questione delle </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>tasse.</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> Sulla moneta, l'immagine di Cesare offrì a Gesù l'occasione della risposta: "Date a Cesare quello che è di Cesaree a Dio quello che è di Dio". Ora ciò che è di Cesare era più che chiaro, ma a Dio cosa va dato? Qual'è l'immgine di dio da restituirgli? L'essere umano è la sua immagine, il valore cui egli tiene di più. Le parole di Gesù circa l'amore per gli altri sono l'esemplificazione concreta di ciò che va dato a Dio. </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per Gesù l'esperienza di Dio non è un'astrazione, una dottrina, ma è questione di amore! </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Riflettere su Dio e sulla fede partendo dall'esperienza di coinvolgimento nell'amore è tutt'altra cosa che partire dalle astrazioni.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il resto, ovvero la sua risposta, non è che sia del tutto originale. Da tempo si contrastavano tra i rabbini due scuole di pensiero: una rigorista, quella di </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>El Shammai</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> che prevedeva sempre una regola dettagliata e precisa per ogni circostanza della vita e quella più liberale di </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Hillel</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> il quale, come Gesù, andava diritto all'essenziale: amore di Dio e amore del prossimo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Occorre inoltre chiarire la qualità dell'amore di cui Gesù parla. Non è qualcosa che abbia a che vedere con un atteggiamento sentimentale emotivo. Quasi un movimento simpatia con un ritorno gratificante. L'amore di cui parla è invece una realtà totalmente coinvolgente la persona nella pienezza delle sue facoltà: </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>cuore ( </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">capacità ci compiere delle scelte secondo coscienza</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>) – anima( </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">la vita in sé</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>) – mente( </b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;">le convinzioni che uno ha acquisito nel corso dell’esperienza)</span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>.</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> Per certi versi Gesù ci ritiene capaci di diventare pienamente umani, cioè amare oltre noi stessi. Gesù ha una fiducia sconfinata in noi: </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>tutta</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> l'anima, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>tutte</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> le forze, </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>tutta</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> la mente. naturale che ognuna di queste parti, che comunque appartengono al tutto, è segnata da limiti e contraddizioni. Eppure si può amare. Si può voler bene all'altro. È nella persona, in me ed in te che avviene la sintesi della verità Dio amato ed il prossimo amato.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Coinvolgendo tutte le facoltà nelle relazioni concrete con gli altri, colui che ama oltre se stesso nutre le relazioni di nuova qualità. Allo stesso modo colui che non ama comprometendosi con le sue facoltà, ma preferisce tutelare se stesso, ponendosi così al centro di tutto, intossica le relazioni. Chi vuole bene dona e chi dona riceve ciò che dona. Chi non ama non dona, non dona perché vuole possedere ma alla fine è posseduto da ciò che non dona. In lui Dio è veramente assente.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Tuttavia, in un primo momento Gesù sembra suggerire una riserva di egoismo: “amerai il prossimo tuo come te stesso”. Più che una forma di egoismo, questo amore per se stesso mi sembra riflettere una profonda esperienza di Dio. Chi ha incontrato Dio attraverso il Vangelo, attraverso Gesù, ha sicuramente fatto l’esperienza di sentirsi accolto per quello che è. Nel Dio di Gesù può finalmente riconoscersi il diritto di essere esattamente quello che è e questa è la base per vedere Dio e gli altri in modo positivo libero e liberante. Se questo avviene nel profondo di noi, la compassione diventa contagiosa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Levinas traduce la cosiddetta regola d’oro nella seguente forma: </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Ama il prossimo tuo: è te stesso.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Salmo 17</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ti amo, Signore, mia forza,<br />Signore, mia roccia,<br />mia fortezza, mio liberatore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;<br />mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.<br />Invoco il Signore, degno di lode,<br />e sarò salvato dai miei nemici.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Viva il Signore e benedetta la mia roccia,<br />sia esaltato il Dio della mia salvezza.<br />Egli concede al suo re grandi vittorie,<br />si mostra fedele al suo consacrato.</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te. Tu sei Madre, conosci le nostre fatiche e le nostre ferite. Tu, Regina della pace, soffri con noi e per noi, vedendo tanti tuoi figli provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È un’ora buia. Questa è un’ora buia, Madre. E in questa ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore, sensibile ai nostri problemi. Esso non è stato esente da inquietudini e paure: quanta apprensione quando non c’era posto per Gesù nell’alloggio, quanto timore quando di corsa siete fuggiti in Egitto perché Erode voleva ucciderlo, quant’angoscia quando l’avete smarrito nel tempio! Ma, Madre, tu nelle prove sei stata coraggiosa, sei stata audace: hai confidato in Dio e hai risposto all’apprensione con la cura, al timore con l’amore, all’angoscia con l’offerta. Madre, non ti sei tirata indietro, ma nei momenti decisivi hai preso l’iniziativa: in fretta sei andata da Elisabetta, alle nozze di Cana hai ottenuto da Gesù il primo miracolo, nel Cenacolo hai tenuto i discepoli uniti. E quando sul Calvario una spada ti ha trapassato l’anima, tu, Madre, donna umile, donna forte, hai tessuto di speranza pasquale la notte del dolore.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ora, Madre, prendi ancora una volta l’iniziativa; prendila per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Maria, tante volte tu sei venuta incontro, chiedendo preghiera e penitenza. Noi, però, presi dai nostri bisogni e distratti da tanti interessi mondani, siamo stati sordi ai tuoi inviti. Ma tu, che ci ami, non ti stanchi di noi, Madre. Prendici per mano. Prendici per mano e guidaci alla conversione, fa’ che rimettiamo Dio al primo posto. Aiutaci a custodire l’unità nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo. Richiamaci all’importanza del nostro ruolo, facci sentire responsabili per la pace, chiamati a pregare e ad adorare, a intercedere e a riparare per l’intero genere umano.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Madre, da soli non ce la facciamo, senza il tuo Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesù, che è la nostra pace. Perciò, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini – in quest’ora piangono tanto! –, assisti chi è solo e anziano, sostieni i feriti e gli ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Ti affidiamo e consacriamo le nostre vite, ogni fibra del nostro essere, quello che abbiamo e siamo, per sempre. Ti consacriamo la Chiesa perché, testimoniando al mondo l’amore di Gesù, sia segno di concordia, sia strumento di pace. Ti consacriamo il nostro mondo, specialmente ti consacriamo i Paesi e le regioni in guerra.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il popolo fedele ti chiama aurora della salvezza: Madre, apri spiragli di luce nella notte dei conflitti. Tu, dimora dello Spirito Santo, ispira vie di pace ai responsabili delle nazioni. Tu, Signora di tutti i popoli, riconcilia i tuoi figli, sedotti dal male, accecati dal potere e dall’odio. Tu, che a ciascuno sei vicina, accorcia le nostre distanze. Tu, che di tutti hai compassione, insegnaci a prenderci cura degli altri. Tu, che riveli la tenerezza del Signore, rendici testimoni della sua consolazione. Madre, Tu, Regina della pace, riversa nei cuori l’armonia di Dio. Amen.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Preghiera di Papa Francesco, in San Pietro a Roma, durante la veglia di venerdì 27 ottobre per la pace</i></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-14817199149555530612023-10-21T17:59:00.000+02:002023-10-21T17:59:00.872+02:00Meditazione Domenica XXIXa A<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-vlPJXCeb1stXZ9h74JLau3znwCBxFfWtzXa_Pi0LESuHy1knLIkSHI5SMpM4xB37OG5sqyb9Ldos_vfavMZURy6RwEJz2CtwkP8nwbqYeXoztnFOy35UzCBIeEM7JnIkbnOzwdqdv4nbzhrZEAe-UiXUb-6lbWWSDfyi05NBppegZPVB_tGkXRkpyzI/s4000/sezano%20ottobre%2023.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4000" data-original-width="2878" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-vlPJXCeb1stXZ9h74JLau3znwCBxFfWtzXa_Pi0LESuHy1knLIkSHI5SMpM4xB37OG5sqyb9Ldos_vfavMZURy6RwEJz2CtwkP8nwbqYeXoztnFOy35UzCBIeEM7JnIkbnOzwdqdv4nbzhrZEAe-UiXUb-6lbWWSDfyi05NBppegZPVB_tGkXRkpyzI/s320/sezano%20ottobre%2023.jpg" width="230" /></a></div><p></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">L'Al-Ahli Arabi Baptist Hospital, al centro di Gaza City, dove si erano rifugiate molte famiglie, è stato centrato da un razzo che ha causato il ferimento soprattutto di donne e bambini. Anche una scuola usata come rifugio è stata bombardata, sei i morti in questo attacco.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Attacco a Bruxelles: un tunisino radicalizzato ha ucciso due persone e ferito una terza a colpi di Kalashnikov. La polizia belga uccide in uno scontro a fuoco il sospetto autore dell'attentato, Abdesalem Lassoued.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">È salito a 59 il numero delle città in emergenza a causa della peggiore siccità degli ultimi 50 anni che ha colpito la regione, dove il livello del Rio Negro, a Manaus, continua a scendere, pregiudicando il trasporto di persone, medicinali e materie prime.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Anche in Messico il problema della siccità si sta aggravando: il fenomeno riguarda ormai oltre la metà del territorio del Paese e colpisce soprattutto i prodotti agricoli alla base della dieta nazionale, il mais e i fagioli, col rischio di una crisi alimentare.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Campanello d'allarme per l'inquinamento a Mumbai. La principale causa della situazione è identificata nella scarsità dei venti e nel rallentamento dei loro cicli abituali oltre al cemento usato nelle decine di migliaia di cantieri, la polvere delle strade, la combustione a cielo aperto dei rifiuti solidi e della spazzatura.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Etiopia: abusi e sfruttamento nel lavoro domestico. Sono per lo più giovani donne con un basso livello di istruzione o minorenni. Lavorano in condizione di semi-schiavitù, anche per 18 ore al giorno, 7 giorni su 7, con paghe da fame. Uno sfruttamento che comporta anche abusi e violenze di ogni tipo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">All’una della notte del 17 ottobre, un commando ha assalito il monastero benedettino nella Nigeria centro settentrionale. I banditi hanno prelevato un novizio e due postulanti.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il land grabbing delle multinazionali per coltivazioni o estrazioni in 20 anni ha sottratto oltre un milione di km quadri a contadini e indigeni, inquinando e deforestando. Solo lo scorso anno sono stati oltre 260 mila i chilometri quadrati di territorio acquistati nei paesi del Sud del mondo da multinazionali. Praticamente una superficie grande quasi come quella dell’Italia</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"> </span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Si moltiplicano in questi giorni le iniziative in Italia e nel mondo di preghiera per la pace in Medio Oriente.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Papa Francesco ha invitato per venerdì 27 ottobre i credenti di ogni religione a un giorno di digiuno e penitenza. Le ragioni sono il timore per quanto sta avvenendo in Terra Santa e negli altri focolai di guerra nel mondo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Come se fosse un Venerdì Santo. Padre Gabriele Romanelli, parroco dell’unica parrocchia latina della città più popolosa della Palestina, dove i cattolici sono poco più di un centinaio, racconta ai media vaticani che “l’orazione chiesta dal nostro vescovo, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, rappresenta un segno profetico”. Il sacerdote, con voce emozionata, rivela che la sua gioia è immensa nel sapere che “numerose diocesi del pianeta si sono unite nel chiedere a Dio la cessazione di tutte le violenze e di tutte le guerre”.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Francesco, i bambini e la pace: saranno i bambini e le bambine dai 7 ai 12 anni, previsti in oltre 6 mila da diverse parti del mondo, i protagonisti dell'evento "Impariamo dai bambini e dalle bambine" che si terrà il 6 novembre prossimo in Aula Paolo VI con la presenza di Papa Francesco che risponderà alle loro domande. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>Signore, fa che non spegniamo lo Spirito, che non disprezziamo le profezie, che sperimentiamo tutto e che tratteniamo solo il bene. Rendici ancora figli e figlie del giorno, Signore, ancora gente che crede solamente nella forza del Vangelo. Il tuo Cristo non ha mai avuto alcuna tenerezza per i politici e i cesari della terra, poiché “i capi di queste nazioni signoreggiano e spadroneggiano e poi si fanno chiamare perfino benefattori”. Sia libera anche la tua chiesa d’ogni cupidigia di possessi e di potere: altrimenti non sarà mai una chiesa di fratelli. Amen</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Isaia 45, 1.4-6 1Ts 1, 1-5</b></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Mt 22, 15-22</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>15</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>16</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: “Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>17</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>18</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: “Ipocriti, perché mi tentate?</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>19</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Mostratemi la moneta del tributo”. Ed essi gli presentarono un denaro.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>20</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Egli domandò loro: “Di chi è questa immagine e l’iscrizione?”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>21</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> Gli risposero: “Di Cesare”. Allora disse loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i>22</i></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><i> A queste parole rimasero sorpresi e, lasciatolo, se ne andarono.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">***</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Il contenuto dell’attrito crescente tra Gesù e gli uomini dei poteri forti della politica e della religione è individuabile nelle azioni e nelle parole di Gesù. Egli rivela un Dio diverso da quello raccontato dal potere. Per quest’ultimo, tutto ciò che riguarda Dio fa parte del “sistema” ed è in funzione della legittimazione del potere stesso. La testimonianza di Gesù, invece, annuncia un Dio Padre che ama l’umanità. Gesù non annuncia un regno politicamente, economicamente, militarmente e gerarchicamente strutturato, dove il solito piccolo dio della religione di stato funge da garante dei poteri forti. Egli annuncia un Regno dove Dio è dalla parte dell’uomo che si trova in difficoltà di fronte alla vita; ne è suo alleato… “Beati i poveri, i miti, gli operatori di pace” … Quello di Gesù è il Dio delle prostitute, dei pubblicani e dei peccatori, che, prima del sabato, mette le esigenze dell’amore… Il Dio che sceglie i lontani perché il suo stile è quello di scegliere la pietra scartata per farne una testata d’angolo. Le due teologie perciò, quella del potere e quella di Gesù, sono irriducibili, e Gesù è la pietra d’inciampo per ogni espressione di potere che si alimenta di ingiustizia e sfruttamento dell’uomo. È questo il motivo per cui le due categorie di potere, i farisei sotto il profilo religioso e i gli erodiani, sotto quello politico, pur in perenne concorrenza tra loro, riguardo a Gesù fanno fronte comune nel tendergli l’insidia.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">I farisei, anche per ragioni di ordine teologico, non sono d’accordo di pagare il tributo a Cesare, gli erodiani invece, essendo legati da interessi politici al potere romano, si.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La struttura del brano è abbastanza semplice: ha come centro il quesito e la risposta intorno al tema delle tasse da versare nelle casse dell’impero. Tale nucleo centrale è preceduto da una riunione che invia i discepoli di una scuola farisaica in compagnia degli erodiani ed è seguito da un allontanamento da Gesù che sta ad indicare un’ulteriore presa di distanza. Sia nel loro ritirarsi, dunque, come nell’allontanarsi, l’evangelista pone in risalto come la mentalità di chi domina sugli altri sia distante dal vangelo.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La commissione degli inviati, usa parole di adulazione - Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno -, in realtà la loro è una parola falsa. Comunque Gesù non rifiuta loro la parola, ma la sua è, come sempre, una parola che mette in luce le intenzioni nascoste: “Perché mi tentate ipocriti?”. In ogni caso, offre loro la possibilità di cambiare il loro rapporto con Dio e quindi con se stessi. Alla fine però se ne vanno. In questo loro andarsene, ancora una volta, sta il dramma del rifiuto.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La questione posta a Gesù contiene una duplice insidia, di tipo teologico e di carattere politico. Le tasse devono essere pagate al re che comanda su un territorio. Ora, il territorio di Israele è terra di Jhwh, come può dunque esserci un altro padrone? Il tranello è chiaro: se dice di non pagare, riconosce la signoria di Jhwh ma non quella di Cesare; se dice il contrario, sconfessa l’appartenenza teologica della terra promessa.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">La risposta di Gesù non è sfuggente e nemmeno costituisce il principio di un trattato di diritto pubblico ecclesiastico utile alla chiesa per stipulare concordati.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;">Per Gesù è finalmente giunto il tempo di distinguere tra Dio e il potere. Cesare non è Dio e, soprattutto, Dio non è come Cesare. Il vangelo non accetta di sovrapporre, nemmeno lontanamente, l’idea di Dio all’immagine dell’imperatore e di ciò che lo riguarda. Il “vecchio dio”, quello dei privilegiati potenti invece, si confondeva invece con l’imperatore. I due erano in simbiosi fino al punto che persino il nostro immaginario continua a rappresentarselo come un “Signore onnipotente”. Perciò, i potenti, sostengono che Dio va trattato come un imperatore. Ma la risposta di Gesù, a ben guardare, non è una sentenza di principio, solleva invece un interrogativo più profondo, ed è questo: “Vi sembra che Dio vada considerato come un imperatore?”. L’imperatore esige tasse, sottrae per sè risorse alla povera gente. Il Dio di Gesù, è dalla parte della povera gente. Ciò che pertanto a lui va reso – rendete a Dio ciò che è di Dio – è l’amore e la cura per l’umanità.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;">Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell’amore vicendevole; perché chi ama l’altro ha adempito la Legge” (Rm 13, 8) - Così Paolo traduceva il rendete a Dio ciò che è di Dio.</span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Dal Salmo 95</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Cantate al Signore un canto nuovo,</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br />cantate al Signore, uomini di tutta la terra.<br />In mezzo alle genti narrate la sua gloria,<br />a tutti i popoli dite le sue meraviglie.<br /></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Grande è il Signore e degno di ogni lode,</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br />terribile sopra tutti gli dèi.<br />Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla,<br />il Signore invece ha fatto i cieli.<br /></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Date al Signore, o famiglie dei popoli,</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br />date al Signore gloria e potenza,<br />date al Signore la gloria del suo nome.<br />Portate offerte ed entrate nei suoi atri.<br /></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><b>Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.</b></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br />Tremi davanti a lui tutta la terra.<br />Dite tra le genti: «Il Signore regna!».<br />Egli giudica i popoli con rettitudine.</span></p><div><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><br /></span></div>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-81508986634031525102023-10-15T07:27:00.001+02:002023-10-15T07:27:15.161+02:00Meditazione domenica XXIIIa A<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQCnzuXphJ_C2Yt9wXLMzaEuXju1-sOI-PCLPR7TT04BWKbYVFw5z1OmSIGEOx1obSrPQLflLFNwgFn3n0e6uo3o71GomU_DmP1kXI8JyZ7dIDHeSwymxOVLOy8GtPbwaoPp0xkbze6hGkVrPbrxwVUtiGvlO-47RMFWL_Esvk6BDsCFpYt7EQvGlnl_Q/s1600/vasca.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQCnzuXphJ_C2Yt9wXLMzaEuXju1-sOI-PCLPR7TT04BWKbYVFw5z1OmSIGEOx1obSrPQLflLFNwgFn3n0e6uo3o71GomU_DmP1kXI8JyZ7dIDHeSwymxOVLOy8GtPbwaoPp0xkbze6hGkVrPbrxwVUtiGvlO-47RMFWL_Esvk6BDsCFpYt7EQvGlnl_Q/s320/vasca.jpg" width="240" /></a></div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; font-size: 11pt; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">A Gaza si va verso la catastrofe umanitaria. Le organizzazioni umanitarie denunciano la drammatica situazione in cui si trovano i civili della Striscia, bombardata da Israele. Il numero dei morti sarebbe salito a oltre 1300, 260 mila gli sfollati. Mancano carburante, acqua ed elettricità. “I civili non potranno resistere a lungo”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">10 ottobre. Giornata contro la pena di morte, il Papa: non può essere usata come giustizia di Stato. "Il diritto alla vita è minacciato" laddove si pratica la pena capitale, che "non è un deterrente", non offre giustizia e alimenta la vendetta. Nel 2022 le condanne a morte eseguite sono state 883 in 20 Stati del mondo, il dato più alto degli ultimi 5 anni. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Brasile: forti piogge a Santa Catarina, scatta l'allerta. Le previsioni dei meteorologi sono di precipitazioni fino a 100 mm, scariche elettriche e forti venti. Si prevede che il maltempo colpirà anche lo Stato confinante di Rio Grande do Sul. I temporali iniziati la scorsa settimana hanno colpito 198 città, mentre sono 98 i comuni in stato di "emergenza" con persone sfollate dalle loro case.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Un attacco dell'esercito ha provocato la morte di 29 persone in un campo per sfollati interni nel nord della Birmania "Abbiamo trovato 29 corpi, compresi quelli di bambini e anziani, e altre 56 persone sono rimaste ferite.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Francia.</span></span><span style="color: #0f1419;"><span style="font-family: Source Sans Pro, serif;"><span style="font-size: 15pt;"> </span></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Un uomo armato di coltello, al grido di "Allahu Akbar", ha pugnalato a morte un insegnante all'interno dell'edificio scolastico. Almeno altre due persone sono rimaste ferite. Si tratta di un altro professore, insegnante di letteratura e di un agente della sicurezza, accoltellato più volte, che è in pericolo di vita. Nessuno studente risulta ferito.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Como. Una ragazza di 21 anni è stata accoltellata alla gola in un appartamento di via Nino Bixio, a Como, nella serata di giovedì. Ora si trova ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Sant'Anna. Fermato con l'accusa di tentato omicidio il fidanzato, un 25enne della provincia di Varese.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">La Presidenza della Cei ha deciso di promuovere una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. La data scelta è martedì 17 ottobre, in comunione con i cristiani di Terra Santa secondo le indicazioni del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che a nome di tutti gli Ordinari, ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Si è celebrata il 10 ottobre, la Giornata Mondiale della Salute Mentale. “La salute mentale è un diritto umano universale” è il tema su cui la Campagna globale intende sensibilizzare governi, istituzioni, cittadini. In alcune regioni del mondo, colpite da guerre ormai croniche, le patologie riconducibili a questo ambito sanitario sono più evidenti e in aumento.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sinodo, "la Chiesa bella è quella delle porte aperte che ha un posto per tutti. Speriamo che il Sinodo ci aiuti ad aprirle ancora di più”. Così William Tobin arcivescovo di Newark, ha declinato il tema del secondo modulo dell’Instrumentum laboris “Una comunione che si irradia. Come essere più pienamente segno e strumento di unione con Dio e di unità del genere umano?” </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">"Negli spazi della Chiesa continuiamo a ricevere e accogliere centinaia di persone; per tutte cerchiamo di reperire acqua e cibo, pregando ogni giorno per la pace o almeno una tregua": a parlare con l'agenzia Dire è padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra famiglia nella Striscia di Gaza. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Medio Oriente, Francesco: il dialogo costruisce la pace, non la guerra e il terrorismo. All'udienza generale, il Papa prega per le vittime della guerra fra Israele e Palestina e chiede che gli ostaggi vengano subito rilasciati: "È diritto di chi è attaccato difendersi, ma sono molto preoccupato per l’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza, dove pure ci sono state molte vittime innocenti".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">11 ottobre San Giovanni XXIII. Sessant'anni fa il primo atto del Concilio, porta della Chiesa spalancata sul mondo. Fortemente voluto da san Giovanni XXIII e portato a compimento da san Paolo VI, il Vaticano II iniziava i lavori l'11 ottobre 1962, evento la cui forza propulsiva non si è esaurita come ha costantemente riaffermato il magistero di tutti i pontificati successivi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">«Per me e per tutti noi che siamo stati vicini a Domenico Lucano questa sentenza è un grande momento di gioia. Sono stati anni si sofferenza per lui e per tutta Riace e finalmente si è fatto un minimo di giustizia, dopo che a lungo si è voluto criminalizzare la solidarietà e colpire un esempio straordinario di accoglienza. Una sentenza importante anche per noi missionari comboniani che ogni anno, anche negli anni più difficili, abbiamo tenuto campi di lavoro a Riace in solidarietà Lucano e la sua opera». È il commento di padre Alex Zanotelli alla sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria, che ha smontato le accuse e stabilito che il “modello Riace” non ha nulla a che fare con il crimine.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif;">Donaci, o Signore, di essere sempre rivestiti di umanità, l'umanità del vangelo. È questa,</span></p><p style="line-height: 18.4px; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif;">o Padre, la veste nuziale più bella che desideri vedere indossata da tutti i tuoi figli e figlie. Amen</span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0.53cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="color: black;"><sup><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><b>Is 25, 6-10 Fil 4, 12-14. 19-20</b></span></sup></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0.53cm; margin-right: 0.53cm;"><sup><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Mt. 22, 1-14</b></span></span></sup></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>1</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>2</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> “Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>3</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>4</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>5</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>6</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i></i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>7</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>8</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>9</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>10</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>11</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l’abito nuziale, </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>12</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senza abito nuziale? Ed egli ammutolì. </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>13</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. </i></span><sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>14</i></span></sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti”.</i></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: -1.25cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">***</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Rispetto al capitolo precedente, ora il discorso parabolico attinge le immagini non più al mondo dell'agricoltura (la vigna) ma piuttosto a quello della politica.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Una politica piuttosto originale perché il re invita gente a corte per le nozze di suo figlio, il quale, peraltro, non appare nella scena del racconto. Non convoca i dignitari ma la gente comune, persone alle prese con le preoccupazioni della vita e degli affari di tutti i giorni.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Il contesto è sempre di un rapporto polemico con i leader religiosi e il tema di fondo rimane quello del rifiuto. Colui che parla, Gesù, è il rifiutato, ma dietro il suo rifiuto sta anche tutto il suo messaggio che è offerta di una religiosità di dignità, bellezza, gioia, festa per tutti. In lui si realizza quel passaggio di cui aveva già accennato in precedenza:</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>“Finché lo sposo è con loro non possono digiunare”.</i></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Tanto a dire che deve finire una religiosità da incubo e paura per esprimere invece un rapporto con Dio che sia liberatorio, gioioso, dignitoso ecc. quello appunto delle nozze.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Perciò il rifiuto sarebbe comprensibile se avvenisse richiesto un obbligo oneroso (non a caso il racconto che segue parlerà del pagare o non pagare le tasse a Cesare), ma è proprio questa qualità di relazione religiosa che viene rifiutata. Una relazione di festa dove tutti possono godere di esserci, perché l'amore e l'affetto sono al primo posto e lo sono per tutti, nessuno escluso.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;"></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Fin dalle prime battute, comprendiamo che il rifiuto realizzarsi almeno in due modi:</span></p><ul><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">con la non noncuranza (ci sono cose più importanti da badare)</span></p></li><li><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">con l’ostilità (aggressività e violenza verso i servi – profeti)</span></p></li></ul><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Noncuranza, indifferenza ed ostilità è tipico di chi vuole rimanere ingessato nell'immobilismo morale, sociale e spirituale, divenendo sordo e aggressivo agli appelli che mettono in discussione le proprie certezze, benché pesanti e fatte di obblighi e verità monolitici.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Non dimentichiamo che si tratta di una parabola, perciò il re che s'indigna e</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">“<sub><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>7</i></span></sub><sup><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> ...</i></span></sup><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città”, </i></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;">non va identificato con un Dio padre arrabbiato e violento. È alla drammaticità della scena che occorre portare l'attenzione.</span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i> </i></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;">La tragicità dei toni, l'esagerazione (distruzione, rovina e fiamme nella città), intende far emergere un pensiero di fondo, cioè che </span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><b>ogni chiusura è catastrofica</b></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><b>. </b></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Ogni rifiuto è distruttivo, è privazione di bene.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Ogni volta che le porte si chiudono, e non ci sembra opportuno sederci alla mensa della vita con gli altri che non hanno i nostri stessi riferimenti ideali o religiosi, per noi non aumenta la sicurezza, ma un pezzo di cornicione o di trave ci cade addosso.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Le diverse categorie di invitati vengono dalla strada; nessun titolo di appartenenza etnico o etico o sociale o religioso quindi.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Proprio così erano le comunità delle primitive generazioni cristiane cui l'evangelista Matteo si rivolge; non legate ad una sola cultura, ad un tempio, ad una geografia, ma semplicemente uomini e donne che avevano accolto la chiamata a diventare discepoli, fratelli e sorelle. Nella comunità del vangelo si deve poter respirare aria fresca, non di chiuso.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><br /></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Nella seconda parte del racconto parabolico le cose si complicano: </span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>Il re entra nella stanza e vede un tale senza abito nuziale.</i></span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Da notare che l’abito nuziale, quello della festa veniva distribuito a tutti all’ingresso della sala. Se non lo indossava, è perché non lo aveva voluto. Ancora una volta ritorna il tema del </span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><b>rifiuto. </b></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Ma questa volta all’interno della Comunità cristiana (nella stanza appunto). In essa, pur avendo come segno distintivo un’apertura universalista, è pur sempre possibile la chiusura ed il rifiuto. Non indossare l’abito significa non aver permesso alla buona notizia, al Vangelo, di compenetrare la nostra vita come </span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>abitus</i></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;">. È possibile essere cristiani dell'appartenenza formale, ma non secondo i criteri del vangelo.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Le tinte molto fosche della finale (pianto e stridore di denti) ripropongono la drammaticità del rifiuto anche in chiave cristiana. Rimarcano cioè la dimensione assolutamente fallimentare del rifiuto come chiusura spirituale.</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><b></b></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Non dobbiamo porre resistenza all'invito di entrare nella festa dell'umanità e di prendere parte ad una relazione con Dio liberante, feconda, tenera e misericordiosa (appunto le nozze!).</span></p><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm; margin-right: 0.53cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;"></span><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><i>Donaci, o Signore, di essere sempre rivestiti di umanità, l'umanità del vangelo. È questa, o Padre, la veste nuziale più bella che desideri vedere indossata da tutti i tuoi figli e figlie. Amen</i></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: -1.25cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: -1.25cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;"><b>Dal salmo 22</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm;"><span style="font-family: Sitka Display, serif;">Il Signore è il mio pastore:<br />non manco di nulla.<br />Su pascoli erbosi mi fa riposare,<br />ad acque tranquille mi conduce.<br />Rinfranca l'anima mia. <br />Mi guida per il giusto cammino<br />a motivo del suo nome.<br />Anche se vado per una valle oscura,<br />non temo alcun male, perché tu sei con me.<br />Il tuo bastone e il tuo vincastro<br />mi danno sicurezza.<br />Davanti a me tu prepari una mensa<br />sotto gli occhi dei miei nemici.<br />Ungi di olio il mio capo;<br />il mio calice trabocca.<br />Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne<br />tutti i giorni della mia vita,<br />abiterò ancora nella casa del Signore<br />per lunghi giorni.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-41607208411476193762023-10-08T07:41:00.002+02:002024-03-02T21:19:57.132+01:00link ricordando + Taizé<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"></div><p></p><p><a href="https://stimmatinisezano.blogspot.com/2014/03/ricordando-settimana-dal-26-febbraio-al.html">settimana dal 26 febbraio al 3 marzo 2024</a></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1647832152151775999.post-52805460219950105342023-10-08T07:37:00.000+02:002023-10-08T07:37:09.540+02:00Meditazione Domenica XXVIIa A<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcHv3yNFGzZH8ozD3hw9_7lKUl_qrrhtQ8f6t0IbU0EZI1bJ9NINJNnH4GLg6NG-wWwmQbkCJZykklI0Izbc1JKvp1dP0xIYy9xBPNzIA9Yr-4uAwLPMRfEU_mTNn804ff10aXvnsDFgLuYBD5IZM39ahSQX75JYx9R4PeCqr8GakCa_VhKQM2b0gzPFQ/s4624/imbrunire3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="4624" data-original-width="2664" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcHv3yNFGzZH8ozD3hw9_7lKUl_qrrhtQ8f6t0IbU0EZI1bJ9NINJNnH4GLg6NG-wWwmQbkCJZykklI0Izbc1JKvp1dP0xIYy9xBPNzIA9Yr-4uAwLPMRfEU_mTNn804ff10aXvnsDFgLuYBD5IZM39ahSQX75JYx9R4PeCqr8GakCa_VhKQM2b0gzPFQ/s320/imbrunire3.jpg" width="184" /></a></div><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><b style="font-family: "Calibri Light", serif; font-size: 11pt; text-align: left;">Ricordiamo, o Signore, davanti a te</b></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sudan, 10 morti nei raid su Khartoum. A sud 300mila profughi senza cibo. Nel Paese africano prosegue la guerra civile.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Striscia di Gaza. Oltre al lancio di razzi si registra anche l’ingresso di militanti palestinesi in alcune città nel sud, che hanno preso in ostaggio alcune persone. L’esercito israeliano ha dichiarato lo stato di guerra, reagendo con un pesante bombardamento sulla Striscia di Gaza. Oltre 200 le vittime palestinesi, 40 quelle di Israele.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Emergenza idrica in Amazzonia. I principali fiumi dell'Amazzonia, come il Negro e il Solimões, sono a livelli critici, compromettendo il trasporto della popolazione e l'approvvigionamento di città e villaggi.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Secondo la ong 'Hengaw' le forze di sicurezza iraniane hanno arrestato Shahin Ahmadi, la madre di Armita Geravand, la sedicenne iraniana ricoverata da domenica in coma all'ospedale Fajr di Teheran per un trauma cranico subito, secondo la ong, durante un diverbio per il velo con la polizia morale in una stazione della metropolitana della capitale iraniana.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Decine di studentesse iraniane di un liceo femminile nella cittadina di Qods, a sud di Teheran, sono rimaste intossicate dopo aver inalato del gas". Incidenti simili si sono registrati in Iran già dalla fine di novembre del 2022, ma il governo ha sempre sminuito la portata di quanto accadeva. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sette civili, di cui 4 minori, sono stati uccisi nel nord-ovest della Siria in raid compiuti da aerei governativi. Da due giorni l'aviazione siriana e quella russa hanno intensificato gli attacchi aerei contro le aree del nord-ovest controllate da forze locali cooptate dalla Turchia.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> Il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito l'Afghanistan occidentale è salito a "circa 120". I feriti sono oltre 1.000. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il Nobel per la Pace all'attivista iraniana Narges Mohammadi. Vice-presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani, imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016, la donna è stata insignita del prestigioso riconoscimento "per la sua battaglia contro l'oppressione delle donne in Iran e per promuovere diritti umani e libertà per tutti".</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Kenya, la denutrizione infantile si combatte con i pasti scolastici. Con l’obiettivo di garantire a ogni bambino che frequenta la scuola primaria pubblica di mangiare almeno una volta al giorno un pasto nutriente, è stato lanciato nel Paese, il programma alimentare scolastico più ambizioso del continente. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Premio Castelli 2023: in carcere vince la speranza. Si è conclusa con la premiazione dei tre elaborati vincitori, nella casa circondariale di Lorusso e Cotugno a Torino, la XVI edizione del Premio letterario dedicato agli scritti dei detenuti di tutta Italia promosso dalla Società San Vincenzo De Paoli.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Laudate Deum, la voce di scienziati e attivisti si unisce al grido del Papa. Esperti, rappresentanti del mondo della cultura e dell'associazionismo cattolico e non, impegnato sulle questioni ambientali a livello internazionale, mobilitati per la tutela della Casa comune a sostegno dell'Esortazione apostolica di Francesco. Il Nobel Parisi: è necessario un trasferimento massiccio di risorse dai Paesi più avanzati a quelli meno ricchi per creare condizioni di sostenibilità ambientale. Finché ci sono le guerre, la solidarietà tra gli Stati su questi temi è molto difficile.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Primo indigeno eletto nell'Accademia brasiliana di lettere. L'ambientalista, leader indigeno e scrittore Ailton Krenak è il primo rappresentante dei popoli nativi del Brasile ad essere eletto come membro "immortale" dell'Accademia brasiliana di lettere, con sede a Rio de Janeiro.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Salute. «Pfas, la Chiesa italiana in ascolto di chi è ferito dall’inquinamento». Alla Lateranense la Cei con Università di Padova e Mamme No Pfas si mette dalla parte di chi soffre in Italia le conseguenze dell'ambiente degradato.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><br /></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Dio, vignaiolo generoso ed esigente, paziente, non fare alla tua vigna quanto l'amore ferito</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>vorrebbe. Intervieni con la soave violenza dell'amore, fai di noi la casa della tua pace. Rendici degni, Signore di essere tuoi testimoni davanti a tutti i poveri del mondo, davanti a quanti ti cercano. Tu sei la vera vite e noi i tralci, con te porteremo buon frutto, e della vigna faremo un giardino dove ognuno si senta di casa. Amen</i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Is. 5, 1-7 Fil 4, 6-9</b></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Mt. 21, 33-43</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>33</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Ascoltate un’altra parabola: C’era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l’affidò a dei vignaioli e se ne andò.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>34</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. </i></span></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>35</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l’altro lo uccisero, l’altro lo lapidarono. </i></span></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>36</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>37</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! </i></span></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>38</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>39</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>40</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ”.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>41</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Gli rispondono: “Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo”.</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>42</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> E Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture:</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>La pietra che i costruttori hanno scartata</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>è diventata testata d’angolo;</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>dal Signore è stato fatto questo</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>ed è mirabile agli occhi nostri?</i></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i></i></span></span><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>43</i></span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i> Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.</i></span></span></p><p align="CENTER" style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">***</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Ascoltate un’altra parabola</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”. Il brano riporta quindi un discorso di Gesù. Non è un racconto di azione né di un miracolo; è un interagire attraverso la parola per provocare una presa di posizione. Ciò è tipico di quel modo di parlare che è appunto il “genere parabolico”. Esso consiste in una narrazione drammatica in cui viene gradualmente coinvolto il pubblico che ascolta fino al punto in cui giungerà da solo ad una conclusione, anche se, come in questo caso, si tratta di una conclusione a proprio svantaggio, di autocondanna, di auto disapprovazione.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">41</span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> Gli rispondono: “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’immagine della vigna, come ci testimonia la prima lettura, è molto frequente nella letteratura profetica. In buona sostanza essa esprime l’atteggiamento di cura che Dio ha verso il suo popolo e, al tempo stesso, ancora una volta, di fiducia perché egli cura la sua gente affinché diventi capace di generare positività, rettitudine, giustizia, bontà. In ultima analisi, il frutto che si attende il padrone della vigna è che dia uva, non fichi o prugne. Il frutto che si attende Dio dalla gente è che diventi capace di corrispondere a sé stessa, che diventi ciò che è, ovvero pienamente umana, appunto, capace di positività, rettitudine, giustizia, bontà.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">È per questo motivo che “</span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>la vigna</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">” descritta dai saggi d’Israele è simbolo del Regno che verrà.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Altri profeti fondono in dissolvenza l’immagine della vigna con quella della sposa da cui lo sposo s’attende una relazione di fedeltà. Purtroppo le cose non sempre vanno in questa direzione. Isaia ne lamenta un esito deludente:</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Mi aspettavo uva ed ecco uva selvatica… frutti di giustizia ed ecco spargimento di sangue</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">.” Dio non si attende onori, sacrifici, mortificazione, celebrazioni solenni...</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il frutto della vite è il vino per la gioia e la festa del cuore umano. Ora la vite, che è la comunità credente, produce spargimento di sangue.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">I credenti dovrebbero dare vita (vita-sangue secondo il significato biblico) invece sparge il sangue, tanto a dire: danno morte come i vignaioli della parabola.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Sono coloro che dovrebbero dare vita, prolungare cioè la cura del padrone della vigna, loro che sono i custodi della religione, della Parola, del culto, dell'alleanza e, in definitiva, dell’incontro e della relazione dell’uomo con Dio. Ma invece di mantenersi al servizio delle attese di Dio, vogliono subentrargli come padroni monopolisti:</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;">“<span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l’eredità”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Tutte le volte che qualcuno cerca di avere il possesso della vigna, invece di far scaturire vita fa scaturire morte. Perché una religiosità che ambisce al potere è sempre violenta:</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;">“<sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">39</span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">SE RELIGIOSITA’ FA DA PADRONA, È UN LUOGO DI MORTE. QUANDO QUALCUNO, IN NOME DI DIO CERCA DI DOMINARE SUGLI ALTRI, ESERCITA VIOLENZA. LA SUA DIVENTA UN’AZIONE DI ANTI-REGNO.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Questo dramma esplode innanzitutto nell’esistenza stessa di Gesù. Egli è il figlio cacciato fuori e ucciso.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Il suo destino è quello dello scartato. La violenza si concentra su di lui. Nella sua persona possiamo vedere fino a che punto arriva una religione monopolista.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">L’evangelista Matteo non riporta solamente i fatti della vicenda terrena di Gesù. Egli si rivolge anche ai discepoli e discepole della comunità cristiana perché anche nella Comunità dei discepoli del Signore qualcuno può avanzare la pretesa di fare da padrone del cammino degli altri. Ecco allora che laddove si manifesta questo spirito di domino, l’evangelo scivola via, viene sottratto per essere destinato a chi produce gioia, vita, giustizia libertà:</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;">“<sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">43</span></span></sup><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"> </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">”.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Così nel caso di Gesù, l’azione di Dio si compie in ciò che l’uomo, soprattutto l’uomo di religione, scarta. Gesù è </span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><i>pietra scartata</i></span></span><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">, che è a fondamento di un modo nuovo e pieno di stare con Dio e con gli altri.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">In noi stessi ci sono gli scarti con cui il Signore costruisce storia di salvezza – Regno di Dio.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;"><b>Salmo 79</b></span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Hai sradicato una vite dall’Egitto,<br />hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.<br />Ha esteso i suoi tralci fino al mare,<br />arrivavano al fiume i suoi germogli.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-top: 0.18cm; text-indent: 1.25cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Perché hai aperto brecce nella sua cinta<br />e ne fa vendemmia ogni passante?<br />La devasta il cinghiale del bosco<br />e vi pascolano le bestie della campagna.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 1.25cm; margin-top: 0.18cm;"><span style="font-family: Calibri Light, serif;"><span style="font-size: 11pt;">Dio degli eserciti, ritorna!<br />Guarda dal cielo e vedi<br />e visita questa vigna,<br />proteggi quello che la tua destra ha piantato,<br />il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.<br />Da te mai più ci allontaneremo,<br />facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.<br />Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,<br />fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com