Ricordiamo davanti a te, o Signore
Oxfam, meno acqua e più fame. Nella Giornata mondiale dell'acqua, il portavoce dell'organizzazione umanitaria ricorda che in Africa Orientale e meridionale oltre 116 milioni di persone sono senz’acqua. Secondo il rapporto Oxfam, negli ultimi cinque anni il numero di persone colpite da malnutrizione acuta è cresciuto dell’80%.
Sono 970 le vittime dei raid israeliani delle ultime ore, mentre i feriti sarebbero oltre 560. Gli attacchi, effettuati anche con elicotteri da combattimento, sono stati condotti vicino Khan Younis, ad al-Bureij e nell'area di al-Tuffah, a est di Gaza City.
Il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti revocherà le protezioni legali per centinaia di migliaia di cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelani, esponendoli "a una potenziale deportazione tra circa un mese". L'ordine si applica a circa 532.000 persone provenienti dai quattro Paesi giunti negli Stati Uniti dall'ottobre 2022.
Tanzania: un altro potenziale attacco ai maasa. Nel nord del paese i maasai, che subiscono da decenni sfratti e accaparramenti di terra nel nome della conservazione della natura, ora rischiano ulteriori espropri a causa di nuovi progetti per la generazione di crediti di carbonio che hanno preso di mira le loro terre.
Senza l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza, circa 1 milione di bambini vive senza i beni di prima necessità di cui ha bisogno per sopravvivere. Quasi tutti i 2,4 milioni di bambini che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza sono colpiti in qualche modo. Lo afferma il direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente.
E'salito a 49 morti il bilancio delle inondazioni e frane provocate dall'eccezionale ondata di maltempo che colpisce diverse regioni della Bolivia fin dal mese di novembre. Le autorità hanno censito 324.699 famiglie rimaste senza casa.
Il Perù protesta per l'ondata di criminalità. Attraverso i social network, vari gruppi di cittadini stanno invitando a partecipare ad una marcia nazionale nella capitale, contro la scia di omicidi e l'insicurezza delle ultime settimane. Sono oltre 400 gli omicidi registrati da inizio anno nel Paese.
La mancanza d'acqua e l'impossibilità di pescare nei fiumi hanno colpito mezzo milione di persone nella provincia di Esmeraldas, nel nordovest dell'Ecuador, a causa della fuoriuscita di petrolio nei fiumi che sfociano nell'Oceano Pacifico dopo la rottura dell'oleodotto transecuadoriano Sote.
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison
Aiutaci a custodire la speranza
La buona notizia attesa da quaranta giorni, che tutti aspettavamo, è che il Papa “torna a casa”. Torna a Santa Marta dove lo attende una lunga convalescenza. Oggi si affaccerà dal Gemelli per un saluto e la benedizione. Bentornato Francesco!
Il Papa: in Quaresima uscire dalla autoreferenzialità, essere “tessitori di unità”. Percorrere la vita “senza calpestare o sopraffare l’altro”, non lasciando che nessuno “rimanga indietro o si senta escluso”: è uno degli appelli contenuti nel messaggio di Francesco nel tempo di preparazione alla Pasqua, dal titolo “Camminiamo insieme nella speranza”.
Ghana, le suore che portano sollievo alle donne malate e in gravidanza. Nella zona rurale di Amankwakrom i parti avvengono spesso a casa per paura degli elevati costi medici. Ai loro bisogni rispondono le Suore Missionarie di Nostra Signora del Santo Rosario (MSHR) attraverso assistenza e sostegno
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeternum cantabo
Tutto ebbe inizio dal deserto, da un rogo che ardeva senza consumarsi: Dio, gli oppressi del mondo ora sono un oceano: che il roveto continui ad ardere e tu continui a parlarci dalle fiamme e a dire che di nuovo hai ascoltato il grido dei tuoi poveri e sei sceso a liberarli. Amen
Es 3,1-8.13-15 1Cor 10,1-6.10-12
Lc 13,1-9
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
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Il brano si introduce con una coordinata temporale che ricollega la situazione ad un momento precedente: “In quello stesso tempo”. Il termine usato dall'evangelista esprime un concetto di tempo che non corrisponde ad una sequenza cronologica ma ad un momento di valore: qualcosa che fa pensare ad un momento significativo, il tempo opportuno ecc.
Anche il momento precedente, a cui il nostro testo si riferisce, rimarca la stessa prospettiva. Infatti, dopo che Gesù ha dichiarato di essere causa di dissenso anche all'interno di uno stesso nucleo familiare – se in una famiglia vi saranno cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre...- Invita i suoi uditori a saper passare dalla lettura dei tempi delle stagioni alla lettura del significato di questo tempo (ton kairon): che significato può avere questo tempo se, accogliendo l'annuncio e il messaggio di Gesù, ti trovi ad essere motivo di dissenso perfino all'interno delle tue relazioni affettive? Questa è la premessa che ci aiuta a comprendere il testo di Lc. 13, 1-9.
Il brano si sviluppa intorno ai due riferimenti tragici: la strage perpetrata da Pilato contro un gruppo di Galilei e il crollo di una torre su un gruppo di gente. Ciò offre a Gesù l'occasione di sollevare degli interrogativi e di formulare una dichiarazione sorprendente: “Ma se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo”.
La seconda parte è costituita da una parabola che, in buona sostanza, concentra l'attenzione sempre sull'opportunità del tempo come possibilità di orientare la propria esperienza in termini di cambiamento fruttuoso.
Quanto segue, il racconto di guarigione di una donna curva, in giorno di sabato, esplicita come debba intendersi una conversione significativa e fruttuosa.
I due episodi di cronaca riportati, si concludono con la morte tragica. Nel primo, ciò accade per volontà di un potente, Pilato. Nel secondo, si tratta di un cedimento strutturale di un edificio, anch'esso causa di morte tragica. A detta di Gesù, non ci sono dietrologie morali da tirare in campo. Quello che emerge è che ciascuna delle due vicende si conclude con una catastrofe che lascia in tutti un senso di sgomento.
È del tutto inutile arrampicarsi sugli specchi per individuare colpe personali delle vittime. Anzi, questa è una pessima abitudine perché, attribuendo, alla colpa degli uni o al demerito degli altri la causa delle loro sventure, impedisce di aprire gli occhi sulla propria situazione di vita spenta, tutta appiattita sui soliti stereotipi ed è refrattaria al cambiamento – conversione.
La parabola del fico è molto eloquente a tale proposito. Forse si tratta di un albero di shiqmah, albero che cresce nella bassa Galilea. Il suo frutto fa parte dell'alimentazione della povera gente. L'albero può raggiungere anche i dodici metri di altezza e il suo legno, dicono, che venisse utilizzato presso gli egiziani per custodire le mummie.
Non dare frutto, cioè non alimentare la gente, non servire a nessuno, non esprimere liberazione verso gli altri è una tragedia, è catastrofico. È diventare legno secco utile solo alle mummie. Non entrare nel tempo opportuno del cambiamento equivale a perire.
In effetti, come s’è detto, il testo che segue ci parla della guarigione nel giorno di sabato di una donna curva da diciotto anni. Il capo della sinagoga reagisce perché questa guarigione doveva avvenire in un altro giorno, non di sabato! È una regola religiosa sacrosanta quella del rispetto del sabato. Se poi il terapeuta, non lo sappiamo esattamente, è ricorso anche alla massoterapia, ai massaggi, ha esercitato un vero lavoro, cosa assolutamente proibita da Dio e dalla sua legge!
Insomma, per Gesù consiste in questo il non dare frutto, non cogliere che il cambiamento conversione significa ridare vita e dignità alle persone, rimetterle in piedi. Impedire il bene degli altri magari in nome di una regola o di una visione religiosa è perire miseramente!
Se non optiamo per il cambiamento radicale di mentalità secondo il vangelo, siamo già morti. Quel capo di sinagoga che impedisce ad una persona di rimettersi in piedi in nome di regole ammuffite, seppure religiose, è già sepolto proprio come quei diciotto che sono stati travolti dal crollo della torre.
Quindi, la dichiarazione di Gesù, - se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo – è ben lungi dal minacciare la rovina se non ci si decide a mettere la testa a posto. Nelle sue parole e nella sua azione dobbiamo intendere ben altro: Se non uscite di testa, se non prendete congedo da questo perbenismo religioso che toglie la vita alla gente, siete delle mummie.
Salmo 102
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.