Meditazione Domenica III Quaresima C

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Oxfam, meno acqua e più fame. Nella Giornata mondiale dell'acqua, il portavoce dell'organizzazione umanitaria ricorda che in Africa Orientale e meridionale oltre 116 milioni di persone sono senz’acqua. Secondo il rapporto Oxfam, negli ultimi cinque anni il numero di persone colpite da malnutrizione acuta è cresciuto dell’80%.

Sono 970 le vittime dei raid israeliani delle ultime ore, mentre i feriti sarebbero oltre 560. Gli attacchi, effettuati anche con elicotteri da combattimento, sono stati condotti vicino Khan Younis, ad al-Bureij e nell'area di al-Tuffah, a est di Gaza City.

Il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti revocherà le protezioni legali per centinaia di migliaia di cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelani, esponendoli "a una potenziale deportazione tra circa un mese". L'ordine si applica a circa 532.000 persone provenienti dai quattro Paesi giunti negli Stati Uniti dall'ottobre 2022.

Tanzania: un altro potenziale attacco ai maasa. Nel nord del paese i maasai, che subiscono da decenni sfratti e accaparramenti di terra nel nome della conservazione della natura, ora rischiano ulteriori espropri a causa di nuovi progetti per la generazione di crediti di carbonio che hanno preso di mira le loro terre.

Senza l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza, circa 1 milione di bambini vive senza i beni di prima necessità di cui ha bisogno per sopravvivere. Quasi tutti i 2,4 milioni di bambini che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza sono colpiti in qualche modo. Lo afferma il direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente.

E'salito a 49 morti il bilancio delle inondazioni e frane provocate dall'eccezionale ondata di maltempo che colpisce diverse regioni della Bolivia fin dal mese di novembre. Le autorità hanno censito 324.699 famiglie rimaste senza casa.

Il Perù protesta per l'ondata di criminalità. Attraverso i social network, vari gruppi di cittadini stanno invitando a partecipare ad una marcia nazionale nella capitale, contro la scia di omicidi e l'insicurezza delle ultime settimane. Sono oltre 400 gli omicidi registrati da inizio anno nel Paese.

La mancanza d'acqua e l'impossibilità di pescare nei fiumi hanno colpito mezzo milione di persone nella provincia di Esmeraldas, nel nordovest dell'Ecuador, a causa della fuoriuscita di petrolio nei fiumi che sfociano nell'Oceano Pacifico dopo la rottura dell'oleodotto transecuadoriano Sote.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire la speranza

La buona notizia attesa da quaranta giorni, che tutti aspettavamo, è che il Papa “torna a casa”. Torna a Santa Marta dove lo attende una lunga convalescenza. Oggi si affaccerà dal Gemelli per un saluto e la benedizione. Bentornato Francesco!

Il Papa: in Quaresima uscire dalla autoreferenzialità, essere “tessitori di unità”. Percorrere la vita “senza calpestare o sopraffare l’altro”, non lasciando che nessuno “rimanga indietro o si senta escluso”: è uno degli appelli contenuti nel messaggio di Francesco nel tempo di preparazione alla Pasqua, dal titolo “Camminiamo insieme nella speranza”.

Ghana, le suore che portano sollievo alle donne malate e in gravidanza. Nella zona rurale di Amankwakrom i parti avvengono spesso a casa per paura degli elevati costi medici. Ai loro bisogni rispondono le Suore Missionarie di Nostra Signora del Santo Rosario (MSHR) attraverso assistenza e sostegno

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeternum cantabo

Tutto ebbe inizio dal deserto, da un rogo che ardeva senza consumarsi: Dio, gli oppressi del mondo ora sono un oceano: che il roveto continui ad ardere e tu continui a parlarci dalle fiamme e a dire che di nuovo hai ascoltato il grido dei tuoi poveri e sei sceso a liberarli. Amen


Es 3,1-8.13-15      1Cor 10,1-6.10-12


Lc 13,1-9

In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici.

Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».

Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

***


Il brano si introduce con una coordinata temporale che ricollega la situazione ad un momento precedente: “In quello stesso tempo”. Il termine usato dall'evangelista esprime un concetto di tempo che non corrisponde ad una sequenza cronologica ma ad un momento di valore: qualcosa che fa pensare ad un momento significativo, il tempo opportuno ecc.

Anche il momento precedente, a cui il nostro testo si riferisce, rimarca la stessa prospettiva. Infatti, dopo che Gesù ha dichiarato di essere causa di dissenso anche all'interno di uno stesso nucleo familiare – se in una famiglia vi saranno cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre...- Invita i suoi uditori a saper passare dalla lettura dei tempi delle stagioni alla lettura del significato di questo tempo (ton kairon): che significato può avere questo tempo se, accogliendo l'annuncio e il messaggio di Gesù, ti trovi ad essere motivo di dissenso perfino all'interno delle tue relazioni affettive? Questa è la premessa che ci aiuta a comprendere il testo di Lc. 13, 1-9.

Il brano si sviluppa intorno ai due riferimenti tragici: la strage perpetrata da Pilato contro un gruppo di Galilei e il crollo di una torre su un gruppo di gente. Ciò offre a Gesù l'occasione di sollevare degli interrogativi e di formulare una dichiarazione sorprendente: “Ma se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo”.

La seconda parte è costituita da una parabola che, in buona sostanza, concentra l'attenzione sempre sull'opportunità del tempo come possibilità di orientare la propria esperienza in termini di cambiamento fruttuoso.

Quanto segue, il racconto di guarigione di una donna curva, in giorno di sabato, esplicita come debba intendersi una conversione significativa e fruttuosa.

I due episodi di cronaca riportati, si concludono con la morte tragica. Nel primo, ciò accade per volontà di un potente, Pilato. Nel secondo, si tratta di un cedimento strutturale di un edificio, anch'esso causa di morte tragica. A detta di Gesù, non ci sono dietrologie morali da tirare in campo. Quello che emerge è che ciascuna delle due vicende si conclude con una catastrofe che lascia in tutti un senso di sgomento.

È del tutto inutile arrampicarsi sugli specchi per individuare colpe personali delle vittime. Anzi, questa è una pessima abitudine perché, attribuendo, alla colpa degli uni o al demerito degli altri la causa delle loro sventure, impedisce di aprire gli occhi sulla propria situazione di vita spenta, tutta appiattita sui soliti stereotipi ed è refrattaria al cambiamento – conversione.

La parabola del fico è molto eloquente a tale proposito. Forse si tratta di un albero di shiqmah, albero che cresce nella bassa Galilea. Il suo frutto fa parte dell'alimentazione della povera gente. L'albero può raggiungere anche i dodici metri di altezza e il suo legno, dicono, che venisse utilizzato presso gli egiziani per custodire le mummie.

Non dare frutto, cioè non alimentare la gente, non servire a nessuno, non esprimere liberazione verso gli altri è una tragedia, è catastrofico. È diventare legno secco utile solo alle mummie. Non entrare nel tempo opportuno del cambiamento equivale a perire.

In effetti, come s’è detto, il testo che segue ci parla della guarigione nel giorno di sabato di una donna curva da diciotto anni. Il capo della sinagoga reagisce perché questa guarigione doveva avvenire in un altro giorno, non di sabato! È una regola religiosa sacrosanta quella del rispetto del sabato. Se poi il terapeuta, non lo sappiamo esattamente, è ricorso anche alla massoterapia, ai massaggi, ha esercitato un vero lavoro, cosa assolutamente proibita da Dio e dalla sua legge!

Insomma, per Gesù consiste in questo il non dare frutto, non cogliere che il cambiamento conversione significa ridare vita e dignità alle persone, rimetterle in piedi. Impedire il bene degli altri magari in nome di una regola o di una visione religiosa è perire miseramente!

Se non optiamo per il cambiamento radicale di mentalità secondo il vangelo, siamo già morti. Quel capo di sinagoga che impedisce ad una persona di rimettersi in piedi in nome di regole ammuffite, seppure religiose, è già sepolto proprio come quei diciotto che sono stati travolti dal crollo della torre.

Quindi, la dichiarazione di Gesù, - se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo – è ben lungi dal minacciare la rovina se non ci si decide a mettere la testa a posto. Nelle sue parole e nella sua azione dobbiamo intendere ben altro: Se non uscite di testa, se non prendete congedo da questo perbenismo religioso che toglie la vita alla gente, siete delle mummie.


Salmo 102

Benedici il Signore, anima mia,

quanto è in me benedica il suo santo nome.

Benedici il Signore, anima mia,

non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,

guarisce tutte le tue infermità,

salva dalla fossa la tua vita,

ti circonda di bontà e misericordia.

Il Signore compie cose giuste,

difende i diritti di tutti gli oppressi.

Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,

le sue opere ai figli d’Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,

lento all’ira e grande nell’amore.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,

così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.



Meditazione Domenica II Quaresima C

  


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Export di armi: l’Italia è sesta al mondo. L’area principale di destinazione delle esportazioni è stata il Medioriente. L'Ucraina diventa il maggior importatore mondiale. Gli USA mantengono il primato dell’export (43%).

Tre morti in una sparatoria in un ristorante in Sudafrica. È l'ultimo di una serie di sparatorie che rafforzano il triste status del Paese come capitale degli omicidi. L'incidente di ieri sera è scoppiato quando il titolare del ristorante ha detto a un uomo d'affari che non consentiva armi nei suoi locali.

Nicaragua. La dittatura di Daniel Ortega ha ordinato il blocco di 100% Noticias sul dominio '.ni', in un nuovo tentativo di censura contro la stampa indipendente”.

Haiti, le gang attaccano la sede di Radio Televisión del Caribe. Foto e video che circolano sui social media mostrano uno degli edifici di Rctv in. Qualche giorno fa, la coalizione 'Vivre Ensemble' ha ripreso le sue azioni nella zona di Carrefour-feuilles, costringendo centinaia di persone ad abbandonare le loro case. 

Il cooperante italiano Alberto Trentini è detenuto nel carcere El Rodeo I, ubicato nello Stato di Miranda, alla periferia di Caracas, a circa 30 chilometri della capitale, in una località chiamata Guatire. Trentini, arrivato in Venezuela il 17 ottobre scorso per coordinare i lavori sul campo della ong Humanity & Inclusion, è stato arrestato il 15 novembre. Oltre a Trentini, ci sono anche altri otto italo-venezuelani, tra cui ex deputati e dirigenti politici, nella lista dei detenuti.

Campo di sterminio in Messico. La Procura Nazionale del Messico ha assunto la direzione delle indagini sui possibili crimini commessi nel crematorio clandestino scoperto nello Stato di Jalisco. Le autorità hanno diffuso alcune delle foto scattate dall'equipe forense che sta effettuando i primi rilevamenti e le immagini non lasciano spazio a molti dubbi. Jalisco è lo Stato del Messico con il più alto numero di persone scomparse, con oltre 15.000 casi da dicembre del 2018 a settembre del 2024 secondo dati del Registro statale delle persone scomparse.

Chiusi per il 14/o giorno i valichi israeliani di Gaza. Bloccati migliaia di camion di aiuti umanitari, generi alimentari, soccorsi e carburante.

Bangladesh. La morte di una bambina di 8 anni a seguito di un feroce stupro per il quale sono indagati alcuni parenti ha suscitato rabbia e sgomento in Bangladesh, con proteste di piazza in cui decine di migliaia di persone hanno chiesto una revisione delle norme sulla violenza sessuale.

La Protezione Civile di Empoli sta avvisando casa per casa la popolazione di Empoli nelle aree più a rischio allagamenti. Chiusi tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado per la giornata di ieri, i musei, tutti i cimiteri, gli impianti sportivi, i parchi e i giardini. Allerta rossa anche a Firenze, Prato, Pistoia e Pisa. Attività e scuole chiuse, la Protezione civile invita a evitare spostamenti.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison

Aiutaci a custodire la speranza

Si è accesa l'8 marzo a Torino la fiamma della speranza nella Cerimonia d'apertura dei Giochi Special Olympics per atleti con disabilità intellettiva. Special olympics è oggi un movimento globale, 200 nazioni nel mondo, che, attraverso lo sport unificato (tramite il quale atleti con e senza disabilità intellettive hanno l’opportunità di giocare insieme nella stessa squadra), lavora per creare un mondo di inclusione, integrazione e rispetto, in cui ogni singola persona venga accettata e accolta, indipendentemente dalla sua capacità o condizione di disabilità.

“HO DETTO R1PUD1A!” è l’ottava edizione dell’evento live streaming per ragazze e ragazzi delle scuole superiori, organizzato da EMERGENCY in collaborazione con Unisona.

Ripudiamo insieme la guerra! Perché i paesi di tutto il mondo continuano a investire in armamenti?  Perché non si riescono a intravedere alternative alla guerra come rimedio alle controversie? Con l’edizione di quest’anno rivolta alle scuole superiori – HO DETTO R1PUD1A! ragazze e ragazzi sono invitati a trovare insieme delle azioni concrete per fare la differenza e impegnarsi a ripudiare il cinismo e l’indifferenza di chi dipinge la guerra come qualcosa di inevitabile.

 "Sono Marta e non sono la mia disabilità". Ieri, sabato 15 marzo in una scuola di Napoli si è tenuto l’evento finale del Progetto “Scuola attenta alla Disabilità e all’Inclusione” con la consegna degli attestati. La curatrice è Marta, nominata cavaliere della Repubblica il 1° febbraio. "Un riconoscimento importante e una grande emozione". Da 5 anni realizzo progetti di sensibilizzazione con le scuole di tutta Italia convinta che proprio dai giovani possa partire il cambiamento

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeternum cantabo


Donaci, o Padre, il tuo Santo Spirito, affinché i discepoli del tuo Figlio non separino mai le due montagne, il Tabor e il Calvario.  Nell'oscurità della notte ci sia sempre almeno un lume acceso: così non ci esalteremo in stolti orgogli come non ci lasceremo abbattere in inutili disperazioni. Amen.


Gen 15,5-12.17-18    Fil 3,17- 4,1

Lc. 9, 28-36


28 Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!". 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo.

***

Sullo sfondo della Parola che oggi la liturgia ci consegna abbiamo un riferimento particolare alla vicenda di Abramo. Riferirsi ad Abramo significa fare riferimento al marchio DOC dell’esperienza di fede.

La dicitura di questo marchio la troviamo, per così dire stigmatizzata nelle parole: “Egli credette al Signore che glielo accreditò a giustizia”, tanto a dire: ‘Impostò il suo cammino a partire dalla fiducia nel Signore che gli fece trovare la strada giusta’. La strada giusta è la fiducia.

Nel resto del racconto l’autore sacro fa comprendere che tale fiducia è ben riposta perché, di fatto, il Signore Dio s’era già messo totalmente in gioco.

Ecco la scena molto suggestiva in cui viene celebrata una particolare alleanza. Vengono presi degli animali e divisi in due. Normalmente i due contraenti un patto vi passano in mezzo per assumersi le rispettive responsabilità e per rendersi conto della fine che farà colui che viene meno al patto (per questo si usa l’espressione tagliare l’alleanza…). Infine consumano insieme il pasto di comunione

Nel racconto della prima lettura le cose non si svolgono secondo il protocollo. Abramo non prende l’iniziativa del patto. Egli è superato dal mistero, tant’è che piomba nel torpore e, in mezzo agli animali tagliati, passa solo la fiaccola fumigante della presenza di Dio. Egli solo se ne fa carico fino alle estreme conseguenze. Questo breve racconto che fonda la fiducia in Jhwh è preceduto da un racconto di grande effetto simbolico: Il Signore, che ha chiamato Abramo a percorrere come pellegrino le vie della terra, nel cuore della notte, lo invita a guardare le stelle! La fiducia si alimenta di una visione che sa spostarsi da uno sguardo rasoterra per con-siderare le cose secondo altre logiche.

Possiamo allora comprendere meglio il significato della “trasfigurazione”.

Questo racconto, che possiede tutti gli elementi di una manifestazione del divino (il monte come luogo dell’autorivelazione – il sonno dei discepoli come reazione di contrasto – la nube col relativo senso di paura ecc.), è sostanzialmente compreso tra due annunci di passione.

Il cammino di Gesù è decisamente orientato al compimento della croce. La fedeltà alla sua scelta di essere “Servo” esige da lui la totale messa a disposizione fino a consumare se stesso.

Il gruppo dei discepoli si mostra refrattario a tale prospettiva perché non riesce a concepire come si possano ottenere risultati attraverso il fallimento.

Come può Dio, l’Altissimo, il terribile e potente, il tre volte qadosh ecc. identificare la sua rivelazione, potremmo dire il suo stile di amore che salva, nella via della debolezza? Non si rischia così di portare confusione e disorientamento circa la stessa idea di Dio?

Comprendiamo allora, all’interno di questo contesto il valore del racconto che fa emergere in primo piano l’aspetto della teofania, del divino che irrompe. Si tratta, per così dire, di una convalida da parte di Dio sul percorso intrapreso da Gesù; una sorta di anticipazione dell’esito finale della risurrezione per segnalare che, a dispetto delle apparenze, la morte che attende Gesù di Nazareth è in realtà un percorso di vita. È il suo essere fedele al Dio misericordioso verso i poveri, gli ultimi, i peccatori, le donne, gli esclusi che porterà Gesù nel sepolcro. Ma, appunto le sue scelte, non sono state scelte di chiusura e di morte, ma scelte di amore, di apertura e di vita. ecco quindi in anteprima, attraverso il racconto della trasfigurazione, la prospettiva che lascia intravedere il senso che poi verrà giustamente ripreso nel racconto delle donne al sepolcro il mattino di pasqua: “Perché cercate il vivente tra i morti?”.

Da questo punto di vista risulta di estremo interesse la precisazione di carattere cronologico circa “gli otto giorni dopo”. Con molta delicatezza l’evangelista lascia intuire che ci sarà un ottavo giorno, il giorno nuovo.

Ma ancor di più, è l’aspetto della preghiera, a rimarcare che quello che si compirà nel cammino di Gesù appartiene al disegno del volere divino. Più ancora, il fatto-evento della cosiddetta “trasfigurazione” trova nella preghiera di Gesù il suo incipit. È infatti nell’entrare in contatto con Dio che, in qualche modo, anche noi possiamo vedere le cose in altro modo, vale a dire con altri parametri. La preghiera quindi rivela un mondo e un modo altri da come li vediamo. Il volto anche come espressione di vicenda storica e terrena di Gesù, è trasfigurato ed immediatamente, oltre al volto, anche la veste.

Il volto, richiama il dialogo di Mosè secondo es. 34, 29s (Quando Mosè scese dal monte Sinai - le due tavole della Testimonianza si trovavano nelle mani di Mosè mentre egli scendeva dal monte - non sapeva che la pelle del suo viso era diventata raggiante, poiché aveva conversato con lui) e poi la veste evoca Gerusalemme, la città sposa, rivestita di salvezza e di giustizia secondo Is. 61,10 (Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, mi ha avvolto con il manto della giustizia, come uno sposo che si cinge il diadema e come una sposa che si adorna di gioielli).

Sono immagini che nel loro significato profondo manifestano Gesù ed il suo cammino prossimo alla passione come eventi escatologici, ossia eventi che vanno oltre le previsioni umane perché appartengono al mondo di Dio, alle cose di Dio, ai progetti di Dio.

A confermare la robustezza di questa convinzione di fede, ecco che il contenuto iconografico si arricchisce di due nuovi soggetti: Mosè ed Elia (La legge – Torah e la Profezia). Ebbene, con queste presenze evocative è come se l’evangelista volesse affermare: “Anche la tradizione, anche la scrittura, anche i profeti attestano che quel cammino intrapreso da Gesù è la strada giusta…tutti costoro nel loro vivere, operare, legiferare e profetare ecc. erano orientati a quanto egli nella sua esistenza sta compiendo”.

A questa testimonianza giunge finalmente anche la conferma ultima e definitiva della voce dal cielo: “Questi è mio figlio (vale a dire l’interprete autentico), l’eletto (su cui cade la scelta strategica) e quindi l’imperativo -: ascoltatelo!”.

Pietro, come altre volte, in qualità di portavoce per gli altri, lascia intravedere il desiderio di tutti di raggiungere subito la pienezza della pasqua senza però passare dalla croce. Il tutto però si chiude quasi bruscamente. D’improvviso, il piccolo gruppo rimane con “Gesù solo” e l’evento viene, per così dire, depositato nel silenzio. Complessivamente possiamo percepire la drammatizzazione del racconto come un gioco di luce chiaro – scuro, o meglio: scuro – chiaro – scuro. L’ultima fase però, quella in cui i tre discepoli si trovano soli con Gesù e se ne stanno zitti, è un’oscurità non più cieca: porta in grembo lo scenario di un “oltre” garantito dalla Parola e dallo Spirito.

Cosa possiamo cogliere in questo emblematico quadretto se non tutta la fatica della Comunità cristiana che sta attraversando una situazione di croce? Eppure, di fronte a tutte le sfide che le si affacciano davanti essa sa di dover mantenere lo sguardo oltre l’immediato.

la Parola della trasfigurazione annuncia che il cammino evangelico non s’arresta con l’insorgere delle contraddizioni nonostante la minaccia del male con i suoi esiti di morte. Gesù non propone di evitare tutto ciò come, invece, sembrerebbe suggerire l’idea avanzata da Pietro. Gesù vuole entrare dentro le situazioni del male e della morte ma con un tale amore per l’uomo ferito, ammalato e peccatore da trasformarle e trasfigurarle dal di dentro.

Come la materia, abitata dall’amore, si trasforma – trasfigura – in un’opera d’arte, così la morte ed il male abitato dall’amore trasforma e trasfigura tutto in occasione di bene e di vita.



Salmo 26


Il Signore è mia luce e mia salvezza

di chi avrò paura?

il Signore è la forza della mia vita

di chi avrò timore?

Signore, ascolta la mia voce, io grido

pietà di me, rispondi,

il mio cuore mi ridice il tuo invito:

«Cercate il mio volto!»

il tuo volto, Signore, io cerco

non nascondermi il tuo volto!

Sono certo di contemplare la bellezza del Signore

sulla terra dei viventi

spera nel Signore, sii forte, rinsalda il cuore

spera nel Signore.


Meditazione Domenica di Quaresima 1 C

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

  Nella Striscia di Gaza situazione umanitaria è al collasso, rischio epidemie. È entrato appena il 30% degli aiuti che era pattuito. Ad oggi, il 90% della popolazione a Gaza è sfollata.

Afghanistan, arrestato l'attivista che insegna ai bambini. Wazir Khan è stato prelevato da alcuni agenti e trasferito in un luogo sconosciuto. Il giovane, fondatore dell'associazione Today Child, è impegnato nell'istruzione itinerante dei bambini e delle bambine con una scuola itinerante all’aperto che finora ha toccato i villaggi e le province più remote ed isolate.

Oltre 300 civili alawiti sono stati uccisi da giovedì in Siria dalle forze di sicurezza e dai gruppi affiliati. Con queste vittime, il numero totale dei morti negli scontri avvenuti da giovedì sale a 524.

Kinshasa – “Non passa notte a Bukavu che non si ritrovino tre-quattro cadaveri in strada. Dei corpi affiorano dal lago”. Bukavu è il capoluogo del Sud Kivu (nell’est della Repubblica Democratica del Congo) caduta nelle mani dei guerriglieri dell’M23 a metà febbraio. L’insicurezza ha di fatto bloccato la vita sociale.

L'ondata di calore non dà tregua a Buenos Aires e oggi si è intensificata con una temperatura percepita che nel pomeriggio ha raggiunto i 47 gradi nella capitale del paese sudamericano. La città ha attivato operazioni di assistenza nelle zone più torride.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

Quel “no” alle armi lungo un intero pontificato. Dalla Evangelii Gaudium al discorso al G7, passando per la bolla giubilare “Spes non confundit” e i discorsi nei viaggi internazionali, Francesco ha sempre stigmatizzato la corsa al riarmo e il commercio delle armi che fiorisce mentre distrugge i popoli. Dal Pontefice la proposta di un Fondo per debellare la fame coi fondi militari e la denuncia della “grande ipocrisia” dei Paesi che organizzano convegni di pace e poi investono in armi. Un magistero attuale alla luce del "Rearm Europe"

Il 6 marzo, è stata la Giornata europea dei Giusti dell’umanità per commemorare coloro che nel XX° secolo hanno rischiato la vita per opporsi ai regimi totalitari. «Esattamente 2345 suore di varie congregazioni sono state coinvolte durante la seconda guerra mondiale nell’aiuto alla popolazione ebraica in Polonia».  "Hanno salvato i bambini cambiando i loro nomi, facendo nuovi documenti e persino vestendoli con abiti religiosi".  “Non abbiamo fatto nulla di così straordinario. Non potevamo fare a meno di salvare questi bambini, vedendo la crudeltà della Seconda Guerra mondiale”»

Nelle piazze di tutta Italia ieri 8 marzo c’è stata anche la voce delle attiviste palestinesi, parte del progetto di aiuto mutualistico Women with Gaza, nato per tutelare la salute femminile nella Striscia. Dopo l’acquisto in loco, i kit sanitari sono stati distribuiti in tende ubicate in diverse parti della Striscia di Gaza, con la presenza di professioniste dedicate all’ascolto psicologico. Si tratta di veri e propri punti di aiuto itineranti.  

Unicef e i suoi partner nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc) stanno fornendo acqua potabile salvavita a 700.000 persone al giorno - di cui circa 364.000 bambini - nella principale città orientale di Goma, dopo le interruzioni della fornitura idrica durante i combattimenti.


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Misericordias Domini in aeternum cantabo


E noi, Signore, come faremo a resistere: a scegliere tra libertà e pane, a salvarci dalla vertigine della nostra grandezza, a rinunciare alla seduzione del potere?

Dio che stai nel cuore della vita, fa che abbia a fiorire il germe della fiducia racchiuso nell'intimo di ogni donna e di ogni uomo, e ogni nostra parola sia una eco della tua. Amen



Dt 26,4-10    Rm 10,8-13


Lc 4,1-13


1 Pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». 4Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».
5Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». 8Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Dio, Dio tuo, adoreraia lui solo renderai culto».
9Lo condusse a Dio, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; 10sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
affinché essi ti custodiscano;
11e anche:

Essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
12Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Dio tuo».
13Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.


***

Il sacerdote prenderà il cesto dalla tua mano e lo deporrà davanti all’altare del Signore tuo Dio; allora tu pronuncerai queste parole…”. Si tratta di un normale rito di ringraziamento. Il contadino offre e ringrazia il Signore per i frutti della terra. È un modo per esprimere la consapevolezza che se oggi possiamo godere della vita con tutto ciò che significa, la causa di tutto ciò è da attribuirsi al Signore.

Ma l’uomo biblico non si limita a questo. Per lui il Signore, non gli ha dato solo il pane per riempire lo stomaco. Dio è stato anche suo liberatore. Egli è mantenuto in vita dal pane della dignità, della libertà, della saggezza e dell’amore. Ecco allora che nel momento particolare di un rito legato alla vita agricola, egli fa memoria di una storia di una storia di liberazione e di alleanza: “Mio padre era un arameo errante …scese in Egitto…il Signore ascoltò il grido…scese ecc…”.

Ecco quindi che il suo rendimento di grazie per il dono della terra e dei suoi frutti comporta la responsabilità di un’esistenza che dia frutti di libertà, amore, saggezza e dignità per gli altri. Insomma, i frutti della terra sono fatti per essere condivisi non per crepare d’ingordigia. La terra della libertà è veramente tale se produce frutti di libertà.

Esistono persone, dominate dalla paura di perdere, pongono se stesse al centro del mondo. Queste persone sono abitate dalla parola “Voglio”. Sono caratterizzate da un atteggiamento di possesso e di dominio verso le cose e verso gli altri.

Ci sono invece persone, davvero abitate dalla libertà, che ricevendo tutto come dono, sanno dire “grazie”; rendono grazie; celebrano. La loro vita è improntata all’apertura e alla condivisione. Per loro conta usare i doni per far crescere il bene e la comunione. Occorre davvero l’intelligenza dello Spirito per vedere la vita in questo modo, vita abitata dalla pasqua di Gesù.

Dominare sugli altri, magari a fin di bene o servire dal di dentro il loro cammino è l’alternativa che si pone anche a Gesù attraverso il dramma delle tentazioni.

Già al Giordano era stato rivelato che il suo cammino doveva essere quello del messia, di colui, cioè, che porta aventi le cose secondo il modo ed il volere di Dio. Ma in che modo, appunto, dominando o servendo? Questa è la questione che lega le tre tentazioni.

È una sfida che tenta di dividere in profondità la coscienza stessa di Cristo. Il termine “diavolo” significa appunto “il divisore”.

Il diavolo lo vorrebbe dividere dal volere e dallo stile di Dio così come si è manifestato nel corso della storia di salvezza. Gli propone allora di dedicarsi si al bene delle persone, ma sfruttando il loro bisogno, il bisogno del pane. La necessità degli altri può diventare un ottimo serbatoio di successo…di voti. Io posso dominare su di te se ti mantengo nella dipendenza che al momento giusto può tornare utile.

La tentazione dei regni è più esplicita. “Lascia perdere il primato di Dio e comincia a onorare le potenze che danno ricchezza, prestigio, successo. Se ti vendi, se smetti di agire con coscienza, subito, all’istante otterrai dei risultati. Devi semplicemente prostrati, calpestare quella stupida cosa che alcuni si ostinano a considerare irrinunciabile: la dignità”.

Infine, perché non utilizzi come si deve anche l’elemento religioso? Perché non produci una teologia, una religione, su misura e a garanzia per dare stabilità a questo sistema? Davvero la cosa risulterebbe interessante, un dio così ti toglierebbe ogni ostacolo. È anche scritto: “…i suoi angeli ti sosterranno perché il tuo piede non urti nel sasso”. Formidabile!

Ecco la tentazione delle tentazioni: Dominare o servire?

Gesù, che con la sua vita diventa vero ed unico interprete della Parola, sa da che parte stare. I discepoli e le discepole lo sanno. Anche oggi lo sappiamo nonostante i potenti abbiano la sfrontatezza di legittimare la loro arroganza cinica come “missione ricevuta da Dio”.

Per Gesù è una tentazione che lo accompagnerà in ogni momento ed in ogni momento dovrà rinnovare la sua adesione al Padre. Non meravigliamoci dunque se la stessa cosa accade anche per noi.

Esaurita ogni tentazione, il diavolo si allontanò per ritornare al momento fissato”. Quel momento è esattamente il momento della croce, quando gli uomini del tempio, guarda caso, gli rivolgono l’ultima sfida: “Salva te stesso e ti crederemo”.

Salva te stesso, pensa ai fatti tuoi, ama e perdona ma fino ad un certo punto, altrimenti passi per stupido idealista…” ripetiamo ai nostri figli, affermiamo nel lavoro, in politica ecc…

Gesù invece ha sempre affermato: Perdi te stesso, metti in gioco te stesso, offri te stesso…

Scegliere non è semplice. Ma se ci barcameniamo per debolezza, il Signore, che ci conosce bene, comprende anche la nostra fatica a mantenere un giudizio lucido su noi stessi e sulla realtà. La peggiore tentazione però non è nemmeno cedere alla nostra debolezza, ma scegliere la cosiddetta “via di mezzo”. È una strada di inganno perché si presenta come via di sapienza ed equilibrio, in realtà è il percorso di chi, a parole fa credito al cammino di Gesù, ma nella vita sceglie ben altro.


Salmo 90

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».


Meditazione Domenica 8a C

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Allarme Unicef per grave povertà alimentare tra bimbi in Libano. "A Baalbek-Hermel, più della metà (51%) dei bambini sotto i due anni soffre di grave povertà alimentare", ha affermato l'Unicef in una dichiarazione. "La guerra ha avuto un impatto scioccante sui bambini, influenzando quasi ogni aspetto della loro vita".


Oim, 500 mila afghani sfollati per i disastri climatici nel 2024 "Quasi 9 milioni di persone sono state colpite dai rischi climatici negli ultimi 12 mesi, con oltre 500.000 sfollati a causa di inondazioni, siccità e altri disastri", si legge nel rapporto sul Paese. Secondo le autorità locali, nel sud-ovest del Paese le inondazioni hanno causato la morte di 39 persone in soli due giorni.


Onu. Ortega porta fuori il Nicaragua dal Consiglio per i diritti umani. Al regime non è piaciuto l'ennesimo rapporto delle Nazioni Unite che esortava la comunità internazionale ad affrontare le violazioni compiute dal governo del dittatore Ortega.


Stati Uniti. Usaid (Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale) ghigliottinata, i tagli saranno del 92 per cento. Il budget dei programmi di aiuto e sviluppo all'estero sarà tagliato di oltre il 90%. Lo ha fatto sapere un portavoce del Dipartimento di Stato. Saranno sacrificati 5.800 stanziamenti per un valore di 54 miliardi di dollari.


Otto ex Presidenti africani lanciano un’iniziativa per affrontare la crisi del debito che strozza le economie dei Paesi più poveri. “La crisi del debito è stata aggravata dall'aumento dei tassi di interesse e da un dollaro più forte"


SUDAN - Continua la guerra in Sudan dove la dimensione aerea, droni compresi, acquista sempre più importanza. Sono 46 le vittime causate dalla caduta di un aereo da trasporto militare a Omdurman, la città “sorella” della capitale sudanese Khartoum.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

Giornata mondiale delle malattie rare che si celebra in un giorno raro, proprio come alcune patologie: il 29 febbraio, ma in anni non bisestili come questo ricorre il 28. Per chi è affetto da una patologia non comune la vita è spesso una sfida. Il loro vissuto si può rispecchiare nelle parole di Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale del malato del 2022: "Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia".


Cutro, appello dei vescovi: non dimenticare quei poveri morti annegati. A due anni dal naufragio che ha provocato la morte di 94 persone, tra le quali 35 bambini, la Conferenza episcopale calabrese chiede che su questa e le altre tragedie del Mediterraneo non cada l'oblio. A Cutro, in provincia di Crotone, nella giornata del ricordo del naufragio sono state molte le iniziative per tenere viva la memoria di una ferita che ancora rimane aperta e sanguinante.


Il Ramadan, tempo di preghiera e riconciliazione per il bene del Creato. E' iniziato ieri, primo marzo, il mese sacro per l’Islam, che prevede digiuno, preghiere e atti caritatevoli. Mustafa Cenap Aydin, sociologo delle religioni, direttore dell’Istituto Tevere - Centro pro Dialogo sottolinea “la coincidenza quest’anno con la Quaresima, che inizia il 5 marzo, è un abbraccio tra figli di Abramo che camminano insieme”.


    Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Dio, illumina inostri occhi perché possiamo cogliere nella nostra vita e nella storia il mistero della tua azione incessante. Sii benedetto nei secoli. Amen


Lc 6 39-45


39Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? 40Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
41Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? 42Come puoi dire al tuo fratello: «Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio», mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.

L’albero e i suoi frutti

 43Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. 44Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. 45L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.

***


Il presente brano si colloca in continuità con il discorso relativo all’amore del nemico e al perdono. Con quel messaggio, Gesù svuotava dall’interno l’aggressività nelle relazioni e, soprattutto, segnava il superamento dell’antico schema amico-nemico.

Le sue parole, quindi non sono delle buone esortazioni ma esprimono il cambiamento radicale e profondo provocato dell’irrompere del Regno di Dio.

La questione “Regno di Dio”, lo sappiamo bene, costituisce il cuore della predicazione e dell’azione di Gesù di Nazareth. Volendo declinarla in termini di esperienza storica, potremmo dire che il suo contenuto altro non è che il mondo secondo Dio.

Ma il Dio di Gesù non è un’astrazione; è una presenza che agisce, non in modo magico-sacrale, egli è presente e agisce nei cuori, tanto a dire: nelle profondità delle coscienze.

Le parole di Gesù sull’amore e sul perdono inducono a farsi carico del cammino di guarigione dello stesso nemico (amate, pregate, benedite i vostri nemici) sono parole che, dal di dentro, arrivano a smuovere pietre sepolcrali, assimilarle significa addirittura fare esperienza di Dio: “Sarete figli dell’Altissimo, perché egli è buono verso gli ingrati e verso i cattivi. Diventate compassionevoli, come anche il Padre vostro è compassionevole” (Lc 6, 35b-36). Ecco perché non si tratta semplicemente di buone esortazioni.

Questo discorso che rappresenta il programma evangelico di Gesù secondo il racconto di Luca, potrebbe essere considerato come una sorta di fenomenologia dell’ascolto. Infatti, l’intero discorso al versetto 27 inizia così: “Ma a voi che ascoltate dico” e l’inclusione si chiude con ciò che segue ai versetti 47-48 “Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica è come chi costruisce la sua casa ponendo le fondamenta sulla roccia”. Si tratta della Parola efficace. Quando è ascoltata e accolta nel cuore (nella Bibbia l’organo del cuore è la sede della coscienza) ossia laddove vengono presi gli orientamenti e le scelte fondamentali, accade sempre un cambiamento, perché l’ascolto è la condizione per maturare le motivazioni, cioè i motivi che spingono ad agire.

Sarebbe però sbagliato considerare l’ascolto un’esperienza passiva. Il brano di questa domenica ci lascia intuire che esso richiede un importante lavoro su sé stessi. È, appunto, come costruire una casa. Senza questo appassionante lavoro si rimane nella cecità della presunzione di chi si ritiene maestro degli altri perché pensa di non aver nulla da imparare da nessuno. Eppure, la via per liberarsi da una simile presunzione è proprio quella di stare in relazione con gli altri per crescere insieme - “Non c’è discepolo più grande del maestro. Ma se ben formato (purificato) sarà come il maestro (Lc 6, 40). Tutti abbiamo da imparare tutto da tutti.

A questo punto vorrei rilevare che Gesù, attraverso il linguaggio parabolico, il linguaggio della quotidianità, attua il Regno di Dio, cioè il sogno di Dio nelle coscienze. Non troviamo nelle sue labbra discorsi dottrinali o teologici. Egli rivela Dio alla gente attraverso le cose della gente perché ha amore per la gente. L’amore assimila il mondo dell’altro, soprattutto il linguaggio. Personalmente ritengo essere questi i tratti della sua persona che continuano ad esercitare fascino. Vorrei inoltre rimarcare come, secondo Gesù, la relazione con il divino si manifesta efficace nello stare con “il tuo fratello”, perché il lavoro dentro se stessi si realizza con “il fratello di fronte a sé”.

La corrispondenza dell’essere speculari l’uno all’altro rimanda necessariamente ai recessi più autentici e profondi di sé: “Perché stai a guardare il fuscello nell’occhio di tuo fratello, ma la trave che è nel tuo non la noti?” (Lc 6, 41ss).

I versetti che seguono (Lc 6, 43-45) sono di tono sapienziale, ma di grande impatto perché da essi emerge la differenza tra la religione intesa come sistema di regole, valori ed espressioni cultuali e l’annuncio del Regno così come appare nelle parole e nella prassi di Gesù di Nazareth. Il sistema religioso chiede l’ossequio della pratica; nella logica del Regno è invece centrale la coscienza: “L’uomo buono, dal tesoro del suo cuore, produce il bene”. Per questa ragione, il valore etico del bene non è il risultato di volontarismo. Sarebbe moralismo! È invece la lineare corrispondenza esterna di quanto è stato ascoltato e accolto interiormente. La qualità buona del frutto prodotto dalla pianta ben coltivata ne è l’immagine più significativa.


Salmo 91

2 È bello rendere grazie al Signore

cantare il tuo Nome, o Altissimo,

3 annunciare al mattino il tuo amore

durante le notti la tua fedeltà

4 sulla lira a dieci corde e sull’arpa

con melodie e arie di cetra.

5 Tu mi rallegri, Signore, nel tuo agire

esulto per l’azione delle tue mani:

6 come sono grandi le tue opere, Signore

e quanto sono profondi i tuoi pensieri!

7 l’uomo ottuso non può conoscerli

l’insensato è incapace di penetrarli.

8 Se i malvagi germogliano come l’erba

se fioriscono gli operatori di ingiustizia

è solo per essere falciati per sempre

9 ma tu l’Altissimo sei per sempre, Signore!

10 I tuoi nemici: eccoli, Signore

i tuoi nemici: ecco periranno!

Saranno dispersi gli operatori di ingiustizia.

11 Tu esalti come a un bufalo il mio vigore

mi cospargi di olio profumato

12 i miei occhi scoprono chi mi spia

i miei orecchi riconoscono chi mi assale.

13 Il giusto fiorirà come palma

si innalzerà come cedro del Libano

14 trapiantato nella dimora del Signore

fiorirà alla presenza del nostro Dio.


Meditazione Domenica VII C

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  Sono almeno 17 i paesi africani che stanno affrontando una delle peggiori crisi sanitarie degli ultimi anni. Epidemie di colera, vaiolo, febbri emorragiche e virali stanno mettendo a dura prova i sistemi sanitari. L'agenzia dell'Onu per l'infanzia parla di milioni di bambini e bambine in pericolo e lancia un appello urgente alla comunità internazionale 

    Repubblica Democratica del Congo. Le Nazioni Unite lanciano l’allarme per il rischio concreto di un allargamento a livello regionale della guerra nel Kivu. La ferocia della condotta della guerra è alla base di una crisi umanitaria che si aggrava costantemente. Centinaia di migliaia di profughi in fuga dai combattimenti. Almeno 30 mila persone hanno cercato rifugio attraversando il confine con il Ruanda.

    La Cisgiordania sta attraversando uno dei suoi “momenti più bui”. Gli insediamenti e i blocchi stradali israeliani stanno rapidamente rendendo la zona “inabitabile”, isolando le aree edificate tra loro e dai villaggi circostanti e trasformando di fatto la Cisgiordania in “una serie di prigioni a cielo aperto”.

Rio de Janeiro. Fino a venerdì temperature tra i 40 e i 44 gradi. Le autorità della città di sei milioni di abitanti hanno raccomandato alla popolazione di seguire le linee guida per la salute e la sicurezza rilasciate dai canali statali ufficiali.

Almeno 975 persone sono state giustiziate in Iran nel 2024 per una "spaventosa escalation" nell'uso della pena di morte come mezzo di "repressione politica" da parte della Repubblica islamica.

Carcere. In cella nulla è cambiato: 14 suicidi da inizio anno. Sovraffollamento, carenza di strutture e risorse adeguate, burocrazia. L’allarme arriva ancora dai Garanti territoriali delle persone private della libertà personale che in un documento congiunto parlano di “silenzio assordante della politica e della società civile” e hanno indetto per il 3 marzo prossimo una giornata di protesta nazionale.

Voleva uccidere un disabile»: il 15enne arrestato a Bolzano per terrorismo faceva parte di un gruppo satanista e neonazista. Da circa un anno era in contatto su Telegram. L’omicidio doveva essere filmato e finire nel dark web. Uno dei leader del gruppo, il 19enne inglese Cameron Finnigan, già condannato a sei anni.

   Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison


Aiutaci a custodire la speranza

La preghiera vera è familiarità e confidenza con Dio”, è “vicinanza e non parole vuote”. Rileggere quanto detto da Papa Francesco, all'udienza generale del 28 settembre 2022, fa ben capire la forza della preghiera stessa, “il respiro dell'anima” aveva affermato più volte in passato. Pregano in tanti per la sua salute.

Premio Niwano a Musawah, rete per l’uguaglianza di genere nel mondo islamico. Il movimento globale fondato in Malesia ha ricevuto il riconoscimento per l’impegno nel dare potere alla leadership delle donne nell’attivismo sociale, legale e spirituale, promuovendo l’impegno civico, i diritti umani e la pace. Musawah coltiva e valorizza le relazioni basate sulla fiducia, il rispetto, la cura, l’equità e la reciprocità.

Padre Hani, il prete maronita che con moglie e figli cucina in strada per i poveri. Quando la speranza passa per un piatto cucinato sotto un capannone e offerto a chi ne ha bisogno. Il sacerdote e la consorte Dounia hanno avviato, dopo l'esplosione del porto di Beirut, il progetto "Cuisine de Mariam", un padiglione dove quanti a causa di guerra e povertà non hanno risorse ma solo fame, possono trovare un pasto caldo appena cucinato. 

La Chiesa Evangelica Valdese ha ricordato il 17 febbraio 1848, giorno in cui il re Carlo Alberto di Savoia riconobbe i diritti civili alla minoranza valdese ponendo fine a secoli di discriminazione.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo



Con tutta l’intensità del cuore, ti preghiamo, Signore Dio, di spezzare la spirale dell’anticreazione quali sono la vendetta e la guerra. Donaci di prestare ascolto alla tua parola che sola può salvare l’integrità di ogni essere. Amen




1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 1Cor 15,45-49 


  Lc 6,27-38


27 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, 28 benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. 29 A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. 30 Dá a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. 31 Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. 32 Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 35 Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.

36Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. 37 Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; 38 date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.

***

Il nostro cuore vorrebbe minimizzarla vorrebbe minimizzare questa pagina del Vangelo di Luca, aggiustarla, ridurne un po’ il peso per adattarla alle situazioni. Eppure questa parola sta tutta davanti a noi e ci chiede di prendere posizione, ossia di decidere nel nostro cuore se vogliamo essere e rimanere discepoli del Signore oppure no. Vale a dire, se restare ad ascoltarlo o volgere la nostra attenzione altrove. Infatti, Gesù si rivolge esplicitamente a quelli che lo ascoltano: “A voi che mi ascoltate dico…”. Proviamo dunque a prendere sul serio le sue parole!

La prima lettura, dal primo libro di Samuele, apre il solco della comprensione per accogliere le esigenze evangeliche.

Davide da qualche tempo s’è dato alla macchia come capo banda perché Saul, a causa della gelosia che prova nei suoi confronti, lo sta perseguitando. Abbiamo sentito che a Davide, una notte, nel deserto, gli viene offerta l’opportunità di liberarsi definitivamente del suo nemico ma, considerando che a suo tempo Saul era stato scelto dal Signore per essere re, non procede alla sua eliminazione. Cosa possiamo raccogliere da questo testo che appartiene al ciclo dei racconti che riguardano le vicende del re Davide? Possiamo senz’altro affermare che chi cammina con il senso di Dio formula nella sua coscienza pensieri diversi da quelli della logica umana; diventa capace di pensieri superiori, di lealtà e di pace.

Per pensare e vivere anche le nostre relazioni in modo più grande, abbiamo bisogno di viverle alla luce di Dio.

Del resto il banco di prova dei nostri rapporti con Dio, ce lo dice esplicitamente Gesù, sta proprio nelle nostre relazioni con gli altri.

Ci chiede cioè di assumere gli stessi atteggiamenti di Dio per svuotare dall’interno gli atteggiamenti umani dell’aggressività e della violenza.

Il “Per-dono”, cioè il “dono per il dono”, è il dono che prescinde da ciò che l’altro merita. Esattamente come il Padre che è benevolo verso i grati e verso gli ingrati. Altrimenti, quale grazia c’è? Come dire: dove sta la gratuità? - come intravedere l’azione di Dio?

Noi tutti sappiamo che “ascoltare”, cioè prendere sul serio il Signore in quello che dice, non è cosa facile. A volte basta una semplice parola che ci attraversa la psiche per entrare nell’angoscia del risentimento; anche se non arriviamo a propositi di vendetta, sentiamo comunque forte nel nostro intimo il desiderio di una rivincita. Di fronte poi a fatti più gravi, a grandi offese, perdite, ingiustizie… sentiamo che per guarire, certe ferite hanno bisogno di sanguinare. Gesù sa che tutto questo ci è difficile tant’è che ci consegna una preghiera per renderci capaci di perdono: “Perdona i nostri debiti come anche noi perdoniamo ai nostri debitoriÈ nel contesto della preghiera infatti che maturano dentro di noi le cose grandi come perdono, l’amore, la misericordia. Non sono realtà che si risolvono con una decisione momentanea, occorre entrare in un processo, di amore e misericordia; compiere passo dopo passo, un po’ alla volta e certamente anche i piccoli passi sono apprezzabili davanti a Dio.

Del resto, se il Signore ci chiede queste cose significa che egli ha stima di noi; ci ritiene capaci di arrivarci.

Paolo, nella seconda lettura, scrivendo ai cristiani di Corinto che si interrogavano sul significato nel concreto della loro vita del mistero di Cristo morto e risorto, diceva loro che come abbiamo portato l’immagine dell’uomo della terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste. In noi ci sono le istanze della terra, un ragionare secondo la logica di questo mondo. È Vero, ma grazie al dono di Cristo, c’è anche l’uomo celeste, ovvero la capacita di vedere le cose e di agire secondo i desideri di Dio.

Il Signore, con la sua parola, mostra di avere più fiducia in noi di quanto noi non ne abbiamo in noi stessi.

Chiediamo pertanto di risvegliare in noi le energie dell’uomo celeste, del credente, del discepolo che ascolta per vedere, giudicare ed agire secondo il cuore di Dio.


Salmo 102

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.