RiCorDando settimana dal 16 al 22 dicembre 2024

 Ricordiamo davanti a te, o Signore

In Mauritania, il 33 per cento della popolazione non ha accesso del tutto a servizi idrici. Gli abitanti dipendono da mezzi di emergenza per procurarsi l’acqua, come i carri trainati da animali.

Guerre e disastri naturali. “Nel 2024 oltre duecentomila morti". Nell'anno che si sta per concludere, presentato il drammatico bilancio della fondazione Cooperazione e Sviluppo: in tutto il mondo aumentano i conflitti armati e gli eventi estremi. Tra le vittime anche centinaia di operatori umanitari. Ucraina e Gaza i luoghi più pericolosi al mondo.

Nonostante la Procura del Venezuela abbia annunciato questa settimana la scarcerazione di 533 persone arrestate in seguito alle proteste seguite alle elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, al 16 dicembre risultavano ancora in cella 1.877 prigionieri politici.

Distrutto dalle gang l'unico ospedale di neurochirurgia di Haiti con 87 posti letto Dato alle fiamme il centro Bernard Mevs di Port-au-Prince. Le minacce contro l'ospedale erano iniziate due settimane fa quando il personale era stato costretto a trasferire i pazienti presenti nella struttura.

" I ripetuti attacchi militari di Israele contro i civili palestinesi negli ultimi 14 mesi, lo smantellamento del sistema sanitario e di altre infrastrutture essenziali, il soffocante assedio e la negazione sistematica dell'assistenza umanitaria, stanno distruggendo la vita a Gaza. È quanto emerge dal nuovo rapporto internazionale di Medici Senza Frontiere che chiede a tutte le parti "un cessate il fuoco immediato per salvare vite umane e agevolare il flusso degli aiuti umanitari".

Sale a 5 il bilancio delle vittime dell’attacco a Magdeburgo, nel land della Sassonia Anhalt, est della Germania. Il 50enne di origine saudita, medico psichiatra che lavorava da anni in una clinica di Bernburg a circa quaranta chilometri da Magdeburgo, dopo aver affittato una Bmw, alle 19 di venerdì 20 dicembre è piombato con la sua auto contro centinaia di persone che si dirigevano verso il mercatino di Natale allestito nella piazza centrale di Magdeburgo.

Il verdetto nel processo Open Arms stabilisce che il ministro non ha commesso sequestro di persona: il fatto non sussiste. Tuttavia i fatti esistono e raccontano che ci fu affronto all'umanità. Ci sono vicende in cui la verità processuale e quella fattuale confliggono. «Il fatto non sussiste». Ma i fatti, ciò nonostante, esistono.

Tunisia, strage di migranti al largo di Sfax: i morti sono 20. Erano tutti di origine subsahariana. 5 i sopravvissuti salvati dalla guardia costiera tunisina. Nel 2024 sarebbero 1452 i migranti morti o scomparsi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

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Carceri, quando una cooperativa sociale vuol dire riscatto e dignità. La cooperativa sociale Giotto attiva nel carcere Due Palazzi di Padova da 40 anni favorisce il reinserimento lavorativo per molti svantaggiati, compresi i reclusi.

Ghana, più alberi grazie a un progetto scolastico delle missionarie del Santo Rosario. Le religiose hanno coinvolto i bambini delle loro scuole per piantare arbusti, erba e fiori nei terreni delle loro strutture, un modo per contribuire alla cura dell'ambiente e per garantire un futuro più verde. L'abbattimento di alberi per la combustione del carbone è comune in Ghana.

L’Arena di pace riprende il cammino. La prima assemblea post-Arena ha messo a fuoco urgenze, obiettivi e strumenti per concretizzare l’impegno per la pace assunto con l’evento del 18 maggio a Verona. Il tempo trascorso è servito a prendere atto della necessità di dare un respiro laico e di carattere nazionale e pur sempre trasversale perché la pace oggi non può più declinarsi senza attenzione a ciò che accade anche nel mondo dell’economia e del lavoro, della democrazia e dei diritti, dell’ambiente e delle migrazioni. Il cammino prosegue con un nuovo appuntamento all’inizio del prossimo anno, indicativamente a Brescia.

Grazie alla sua denuncia e al suo coraggio, «la vergogna ha cambiato lato». La vittima è diventata protagonista e accusatrice. Il volto di una donna, resa incosciente dalle droghe, sottoposta a violenza, stupro e dileggio, il volto di Gisèle, è diventato quello del coraggio e della ribellione. La sentenza del tribunale, la punizione inflitta a chi ha abusato di lei, per quanto importanti, importantissime, sono secondarie rispetto alla lezione di coraggio che ha saputo dare agli uomini e alle donne.