Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Gaza, sempre più drammatica la situazione di giovani e sfollati, almeno 67 vittime tra i bambini dall'entrata in vigore della tregua. Quasi 6.900 su cui è stato fatto uno screening soffrono di malnutrizione acuta. Intanto un milione di persone continua a vivere sfollata nelle tende. Sempre tesa la situazione in Libano, con nuovi raid dell'Idf nel sud. Almeno 33 palestinesi, di cui 12 bambini e 8 donne, sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore a Gaza in attacchi dell'esercito israeliano (Idf). Altre 88 persone sono rimaste ferite Alcune vittime degli attacchi si troverebbero ancora sotto macerie, per cui il bilancio riportato potrebbe cambiare.
Sono 315 le persone, tra studenti ed insegnanti, sequestrati il 21 novembre nella una scuola cattolica della comunità di Papiri, nello Sato del Niger. Un gruppo di circa 60 miliziani armati, a bordo di auto e motociclette ha fatto irruzione nell’edificio scolastico assaltando i dormitori.
Sarebbero circa 20 le vittime del brutale attacco terroristico da parte delle ADF nel villaggio di Byambwe nella Repubblica Democratica del Congo. I miliziani hanno preso di mira un ospedale.
Panama, indigeni denunciano militarizzazione dei loro territori. In un'udienza alla Commissione interamericana dei diritti umani. accusano le autorità del Paese centroamericano di portare avanti una "chiusura severa e progressiva dello spazio civico" nelle comunità. Gli abitanti, hanno spiegato, sono stati circondati con l'impiego di armi, attacchi alle abitazioni e restrizioni di ogni genere.
Colombia, almeno 15 minori uccisi in operazioni anti-narcos. Le organizzazioni per i diritti umani e l'ufficio del difensore pubblico hanno espresso forte preoccupazione per il numero crescente di minori coinvolti e chiesto verifiche sul rispetto del diritto internazionale umanitario.
Mentre alla COP30 si discute delle terre indigene, il 16 novembre, alcuni aggressori si sono scagliati contro una comunità indigena nel sud del Brasile aprendo il fuoco e uccidendo un leader Guarani Kaiowá e ferendone altri quattro. "Gli assalitori hanno anche bruciato le case e gli effetti personali della comunità".
Iran ha chiesto urgentemente aiuti esteri per spegnere un vasto incendio che da diversi giorni divampa nel nord del Paese, distruggendo foreste dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Queste foreste, che si estendono per circa 1.000 chilometri lungo il Mar Caspio in Iran e nel vicino Azerbaigian, costituiscono un complesso forestale "unico" per la sua età, stimata tra i 25 e i 50 milioni di anni, e per la sua biodiversità, con oltre 3.200 specie vegetali.
Alluvione record in Vietnam, oltre 50 tra morti e dispersi. Le abitazioni sommerse sono circa 68.000 e sono già state evacuate oltre 70.000 persone. L'agricoltura ha subito gravi perdite, con 15.000 ettari di riso e altri raccolti distrutti, e migliaia di animali da allevamento morti o dispersi.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Guatemala, il progetto "Sulla Strada" per proteggere i piccoli dal lavoro minorile fin dai cinque anni, i bambini sono costretti ad assemblare e confezionare petardi e fuochi d'artificio. Un lavoro pericoloso che svolgono per alimentare l'economia di sopravvivenza della famiglia. "Abbandonati, li accogliamo in classe e garantiamo loro il cibo. Non li lasceremo mai".
Opposizioni e società civile in piazza a Tunisi. Marcia di 'unità nazionale contro l'ingiustizia. Centinaia di partecipanti hanno sfilato nel centro della capitale, senza alcuna bandiera di partito, vestiti di nero, in segno di lutto per lo stato della giustizia e dei diritti in Tunisia.
A margine della Conferenza Onu in corso in Brasile, il vescovo di Kaloocan porta la voce di tutti i filippini che vivono le drammatiche conseguenze del cambiamento climatico. “È quasi come la Pentecoste. Veniamo da vari Paesi di tutto il mondo, parliamo lingue diverse eppure ci capiamo. Se ascoltiamo davvero il grido della Terra c'è ancora speranza”.
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Nella tua tenerezza, ascolta la nostra preghiera e dà pace a tutti coloro che ti affidano la loro miseria. Quando la nostra coscienza ci accusa, la tua misericordia, più grande della nostra coscienza, ci assicuri il tuo perdono in Gesù Cristo, nostro Signore vivente ora e nei secoli dei secoli. Amen
2Sam 5,1-3 Col 1,12-20
Lc 23,35-43
35 Il popolo stava a vedere,
i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”.
36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: 37 “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”.
38 C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”.
40 Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”.
42 E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
43 Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.
***
È un quadretto all’interno del racconto di passione che si presenta davanti a noi per essere contemplato nella sua drammaticità. L’inizio infatti si apre collocando il punto di osservazione a partire dal popolo che sta a guardare.
Il verbo usato dall’evangelista suggerisce un contemplare, un guardare tipico come di chi assiste ad una sacra rappresentazione. Tu osservi ciò che viene messo in scena e, quasi senza accorgertene ti trovi partecipe. Quello che sta avvenendo ti raggiunge dentro. Senti che ti riguarda sempre di più.
È precisamente questo l'effetto scenico che vuole ottenere l’evangelista. Egli desidera che ognuno prenda parte, o meglio, guardando con occhio da spettatore i singoli attori, si riconosca in quelli che lo esprimono meglio.
Se stai con i capi è forse perché ritieni fallimentare il percorso di Gesù?
Se ti riconosci nei discepoli, in quale momento: quando erano con lui o quando si sono lasciati vincere dalla paura come è accaduto a Pietro?
Se nei soldati, in quale momento: della crocifissione o sotto la croce come il centurione ecc.
Se con gli esclusi, con chi pur condannato attende una rivincita o con l'escluso che nel momento estremo diventa il prototipo del discepolo?
Lo sfondo della scena è dominato dal tema della regalità (Sopra di lui c'era la scritta: Costui è il re dei Giudei) o, se si preferisce, dal rovesciamento dei criteri. Gesù entrò nella sua passione destrutturando il codice del potere, criterio che poi doveva accompagnare il cammino dei discepoli:
Lc. 22,25-27
25 Egli disse: “I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 26 Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. 27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
Gesù, Dunque, entra nella passione con un criterio regale che non è quello del potere mondano.
Ora questo criterio lo vediamo messo in pratica nella resistenza alla “Tentazione” che accompagnò Gesù durante tutto il suo percorso: per tre volte, come nelle tre tentazioni (Lc. 4, 13: Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato – allora, Gesù aveva rifiutato la tentazione della forza del potere, ora è di nuovo tentato di abbandonare la forza della non violenza, la forza del servizio e dell'amore), chi interviene gli fa la medesima proposta di allora: SALVA TE STESSO! SALVA TE STESSO! SALVA TE STESSO!
Evidentemente questo è il criterio che soggiace ad ogni forma di potere mondano!
Il regno di Dio, obbedisce invece ad un altro parametro:
OFFRI TE STESSO – DONA TE STESSO
È per questo che, come sempre, si trova a condividere la sorte degli esclusi.
Uno di loro comprende la via di Gesù: “Gesù, ricordati di me quando andrai verso il tuo regno”. Così il condannato riconosce a Gesù la sua signoria: Comprende la logica del regno: l’amore capace di farsi compagnia con gli ultimi, con i condannati e gli esclusi.
La risposta di Gesù corrisponde ad un’accoglienza immediata: Oggi.
Anche a Nazareth espresse con vigore che il Regno si compie oggi e in ogni momento (Lc. 4,21): Allora cominciò a dire loro: Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato – Così pure in casa di Zaccheo (Lc. 19,9): “Gesù gli rispose: Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo”). Fin da adesso è possibile la novità e dà una risposta che qualifica il ladrone come discepolo.
A questa categoria di discepoli Gesù aveva detto in precedenza: Voi siete quelli che avete perseverato con me.
Salmo 121
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Al ladrone ora dice: Oggi tu sarai con me!
