Eucarestia di
Domenica 03 marzo 2019
KYRIE
1. VENEZIA
01 MARZO Albo delle «lucciole»,
primo sì in Veneto È polemica. La
Quinta Commissione del Consiglio Veneto, presieduta da Fabrizio
Boron, ha approvato a maggioranza il progetto di legge sulla
regolamentazione della prostituzione che prevede la creazione di
un albo professionale e della partita Iva. Salvini: «Ero e continuo
a essere favorevole alla riapertura delle case chiuse». Il
segretario confederale della Cisl, Giorgio Graziani e la responsabile
del Coordinamento Donne della Cisl, Liliana Ocmin sono andati
all'attacco: "Riaprire le case
chiuse, poi, oltre a togliere dignità alle donne, non garantisce
affatto che il sistema non diventi un affare "legale" per
le mafie. La prostituzione per noi non potrà mai assurgere al rango
di lavoro». È intervenuta anche Pia Covre, fondatrice dell'onlus
«Comitato per i diritti civili delle prostitute»: «Le case chiuse
di Salvini penso siano un sistema di distrazione di massa».
2.
Gioia Tauro (Calabria). Al via lo sgombero della baraccopoli di San
Ferdinando in cui vivono mille braccianti stranieri. Chi ha diritto
(ma non sono molti secondo il decreto sicurezza), potrà accettare di
spostarsi nei Cas e negli Sprar. Un'offerta già respinta nei giorni
scorsi perché vorrebbe dire allontanarsi dai luoghi di possibile
lavoro, pur se in nero. Ricordiamo che dopo la rivolta del 7 gennaio
2010 dei giovani africani che protestavano contro le violenze e lo
sfruttamento della ’ndrangheta, dei caporali e degli imprenditori
agricoli, venne realizzata nel 2011 una prima tendopoli. Doveva
ospitare tra 500 e 700 persone ma poi è degradata, diventando una
gigantesca baraccopoli, di legno, plastica e lamiere che arriva a
contenere più di 2mila immigrati nella stagione della raccolta degli
agrumi e delle olive tra ottobre e febbraio.
1. Perché i vescovi di Venezia, Vicenza e Padova aderiscono al manifesto promosso da "Avviso Pubblico" e Corriere del Veneto. L’appello è una prima risposta, all’indomani del recente maxi-blitz delle forze dell’ordine, che ha portato all’arresto di oltre cinquanta persone, tra cui il sindaco del Comune di Eraclea, Mirco Mestre. L'appello invita a una reazione “straordinaria” da parte di tutti: “Non basta dichiararsi sorpresi e indignati. Serve un impegno straordinario, a partire dalla politica.
2. Per iniziativa a Trento dei biglietti del bus solidali per richiedenti asilo e rifugiati
“È solo un biglietto, ma porta lontano”, dice lo slogan della raccolta fondi lanciata venerdì scorso dal Centro Astalli di Trento. L'idea è quella di non distribuire a pioggia tessere dell'autobus, ma di fare da tramite per convogliare le donazioni fatte dai cittadini a favore di chi ha bisogno di usare i mezzi per raggiungere a pieno il proprio percorso di inclusione.
3 .
Siria: a Rukban i bambini
continuano a morire. Secondo
l’Unicef nonostante i ripetuti appelli, le morti di bambini a
Rukban, al confine sudoccidentale della Siria con la Giordania,
continuano ad aumentare con un tasso allarmante. Dall’inizio
dell’anno, ogni 5 giorni è morto un bambino. Rukban, per le
disperate condizioni in cui si trova, è un luogo in cui nessun
bambino dovrebbe nascere o crescere”.
4.
Algeria: scontri di piazza per la
ricandidatura ad un quinto mandato dell’attuale Presidente 82enne
Abdelaziz Bouteflika. Dopo due
mesi e mezzo di manifestazioni pacifiche venerdì ci sono state dure
proteste. Decine i feriti tra le fila dei poliziotti e dei
manifestanti; una quarantina gli arresti. In piazza con i
manifestanti c’erano anche alcuni politici e altri candidati alla
presidenza del Paese. “L’Algeria è stato “il primo Paese che
ha dovuto fare i conti con il fondamentalismo islamico a partire
dagli anni ‘90”, ma “è stato messo in ginocchio proprio dal
governo del Fronte di Lib.
Nazionale guidato da
Bouteflika”. In quegli anni “vinse le elezioni, dichiarate poi
non valide: quindi si crearono i presupposti per una guerra civile
che insanguinò il Paese”.
3. Perché anche Bologna c’è lo per lo «Sciopero per il clima»: prende piede anche a Bologna la singolare protesta avviata dalla 15enne Greta Thunberg in Svezia aspettando il 15 marzo, che sarà la giornata di sciopero mondiale per il clima.
4. Perché così a Catanzaro, il volontariato risponde all’emergenza senzatetto:
L’ondata di gelo che nelle ultime settimane ha investito Catanzaro ha dato vita a una “cordata” spontanea di solidarietà senza precedenti per dare riparo alle persone che vivono in strada.
5. Yemen,
Oxfam: bambine date in sposa per poter acquistare del cibo. In
Yemen, di fronte una vera e propria catastrofe umanitaria, con quasi
10 milioni di persone sull'orlo della carestia, le prime a farne le
spese sono le bambine. A quasi quattro anni dall'inizio della guerra
in Yemen, l'aumento esponenziale dei prezzi dei beni alimentari,
unito alla mancanza di fonti di reddito, sta costringendo la
popolazione a misure disperate per poter sopravvivere. Nel
governatorato di Amran nel nord del Paese, tante famiglie stremate,
rimaste senza cibo e senza una casa, arrivano al punto di dare in
matrimonio figlie anche piccolissime, in un caso anche di tre anni,
per poter comprare cibo e salvare il resto della famiglia. Hanan è
una bambina di nove anni, da quando è sposata, ha dovuto smettere di
andare a scuola: "Mia suocera continua a picchiarmi, e quando
scappo via per tornare a casa dai miei genitori, mio padre mi picchia
perché sono scappata- racconta- Non voglio essere sposata, vorrei
solo tornare a scuola.
6. Facciamo
memoria degli eventi ricordati nel corso di questa settimana:
- il 26
febbraio 1991: si scioglie il patto di Varsavia
il 28
febbraio 2013: Benedetto XVI si dimette e diventa "papa emerito"
- il 02
marzo: Il Marrocco dichiara indipendenza dalla Francia
- come oggi
il 03 marzo 1918: Germania, Austria Russia firmano trattato di
Brest-Litovsk
5.
Perché i
capi di Stato di Nigeria, del Burkina Faso, della Guinea, del Congo
e del Ciad, Sudan e Mali, hanno adottato venerdì un piano ambizioso
e determinato, di investimenti per contrastare i devastanti effetti
del cambiamento climatico nella vasta regione semi-desertica che
attraversa l’Africa da est a ovest.
6.
Perché
in Iraq a Mosul si è celebrata la
prima Messa per la pace dopo il conflitto. Nella chiesa siro
cattolica di san Tommaso ancora ingombra di macerie, presieduta
dall’arcivescovo Boutros Moshi . Alla
celebrazione anche gruppi di musulmani, yazidi, shabak, curdi e
turkmeni. L’evento è un segno di
incoraggiamento per il ritorno delle famiglie cristiane a Mosul