Gennaio 2025

 Preghiera di Taizé – martedì 14 gennaio 2025

IL CUORE CHE UNISCE I FRAMMENTI

LETTERA ENCICLICA “DILEXIT NOS” DEL SANTO PADRE FRANCESCO

24 ottobre 2024

  1. ... il cuore rende possibile qualsiasi legame autentico, perché una relazione che non è costruita con il cuore è incapace di superare la frammentazione dell’individualismo. L’anti-cuore è una società sempre più dominata dal narcisismo e dall’autoreferenzialità. Alla fine si arriva alla “perdita del desiderio”, perché l’altro scompare dall’orizzonte e ci si chiude nel proprio io, senza capacità di relazioni sane.[14]

    Di conseguenza, diventiamo incapaci di accogliere Dio. Come direbbe Heidegger, per ricevere il divino dobbiamo costruire una “casa degli ospiti”.
    18. Vediamo così come nel cuore di ogni persona si produca questa paradossale connessione tra la valorizzazione di sé e l’apertura agli altri, tra l’incontro personalissimo con sé stessi e il dono di sé agli altri. Si diventa sé stessi solo quando si acquista la capacità di riconoscere l’altro, e si incontra con l’altro chi è in grado di riconoscere e accettare la propria identità.
    19. Il cuore è anche capace di unificare e armonizzare la propria storia personale, che sembra frammentata in mille pezzi, ma dove tutto può avere un senso. Questo è ciò che il Vangelo esprime nello sguardo di Maria, che guardava con il cuore. Ella sapeva dialogare con le esperienze custodite meditandole nel suo cuore, dando loro tempo: rappresentandole e conservandole dentro per ricordare. Nel Vangelo, la migliore espressione di ciò che pensa un cuore sono i due passi di San Luca che ci dicono che Maria «custodiva (syneterei) tutte queste cose, meditandole (symballousa) nel suo cuore» (Lc 2,19; cfr 2,51). Il verbo symballein (da cui “simbolo”) significa ponderare, riunire due cose nella mente ed esaminare sé stessi, riflettere, dialogare con sé stessi. In Lc 2,51 dieterei significa “conservava con cura”, e ciò che lei custodiva non era solo “la scena” che vedeva, ma anche ciò che non capiva ancora e tuttavia rimaneva presente e vivo nell’attesa di mettere tutto insieme nel cuore. 20. Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore. Ciò che nessun algoritmo potrà mai albergare sarà, ad esempio, quel momento dell’infanzia che si ricorda con tenerezza …
    21. Il nucleo di ogni essere umano, il suo centro più intimo, non è il nucleo dell’anima ma dell’intera persona nella sua identità unica, che è di anima e corpo. Tutto è unificato nel cuore, che può essere la sede dell’amore con tutte le sue componenti spirituali, psichiche e anche fisiche. In definitiva, se in esso regna l’amore, la persona raggiunge la propria identità in modo pieno e luminoso.
    22. Per questo motivo, vedendo come si susseguono nuove guerre, con la complicità, la tolleranza o l’indifferenza di altri Paesi, … viene da pensare che la società mondiale stia perdendo il cuore.
    23. Quando ognuno riflette, cerca, medita sul proprio essere e sulla propria identità, o analizza le questioni più alte; quando pensa al senso della propria vita e pure se cerca Dio, quand’anche provasse il gusto di aver intravisto qualcosa della verità, tutto ciò esige di trovare il suo culmine nell’amore. Amando, una persona sente di sapere perché e a che scopo vive. Così tutto confluisce in uno stato di connessione e di armonia. Pertanto, di fronte al proprio mistero personale, forse la domanda più decisiva che ognuno si può porre è questa: ho un cuore?


Canti: Spiritus Jesu Christe

Dio è Amore

Ubi caritas




dal Salmo 126

Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion,

ci sembrava di sognare.

Allora la nostra bocca si aprì al sorriso,

la nostra lingua si sciolse in canti di gioia.

Allora si diceva tra i popoli:

«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».

Grandi cose ha fatto il Signore per noi,

ci ha colmati di gioia.

Riconduci, Signore, i nostri prigionieri,

come i torrenti del Negheb.

Chi semina nelle lacrime

mieterà con giubilo.

Nell’andare, se ne va e piange,

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con giubilo,

portando i suoi covoni.


Canto Lampada ai miei passi

Lettura l Corinzi 13,1-9.13

Paolo scrisse: Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6 non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. (...) Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!


Canto Resta qui e veglia con me


Silenzio

Intercessioni

Per chi è lontano da casa, emigrato, esiliato, vittima dell’oppressione, Signore, noi ti preghiamo.

Per chi è nella prova, per chi ha bisogno di aiuto e misericordia, noi ti preghiamo.

Per noi qui riuniti, perché prestiamo attenzione a chi ci è stato affidato, noi ti preghiamo.

Perché siamo liberati da ogni angoscia, Signore, noi ti preghiamo.

Perché impariamo a condividere meglio i beni della terra fra tutti, noi ti preghiamo.

Perché in noi si rinnovi lo stupore davanti alla tua creazione, Signore, noi ti preghiamo.

Perché troviamo luce e coraggio nel mistero di comunione che è la Chiesa, noi ti preghiamo.

Gesù Cristo, ai poveri sarà proclamata la Buona Novella e la liberazione ai prigionieri.


Padre Nostro

Preghiera

Gesù nostra pace, tu non ci abbandoni mai. E sempre lo Spirito Santo ci apre una via, quella di potersi gettare in Dio come dentro un abisso. E sopraggiunge lo stupore: questo abisso non è un vortice di tenebre, è Dio, abisso di compassione e di innocenza.


Canti: Questa notte non è più notte

Raccogli i miei pensieri

Jubilate Deo