Meditazione Domenica XXXa



Dio, Padre di misericordia, donaci lo Spirito dell'amore, lo Spirito del tuo Figlio. Rendici perfetti nella fede e nell'amore. Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli e delle sorelle. Infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi: fa' che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti. La tua chiesa sia testimonianza viva di verità e libertà, di giustizia e di pace, perché tutti si aprano alla speranza di un mondo nuovo. Amen

1Ts 1, 5-10

Es. 22. 20 -26

Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».

Il contesto di questi versetti è di tipo legislativo. Si tratta di normative che regolano i rapporti tra persone in materia di custodia o noleggi di animali o cose o prestiti di denaro.

Nel primo caso, quello relativo alla custodia o al noleggio, la normativa cerca di stabilire la responsabilità che scatta nel momento in cui uno accetta cose o animali di altri all'interno della sua proprietà. Forse la Bibbia in questi casi non si discosta molto dal diritto dell'epoca presente nelle culture del Medio e Vicino Oriente. Tuttavia, la sensibilità biblica di questi ordinamenti consiste nel fatto che il povero deve essere aiutato e che, nel momento della sua difficoltà, nessuno può approfittarne come un'occasione da sfruttare a proprio vantaggio. Per la Bibbia, al di là di linguaggi da codice penale che potrebbero suonare truculenti per le nostre orecchie, il diritto è considerato comunque uno strumento posto al servizio dei più deboli.

I versetti della nostra lettura entrano dentro questo criterio normativo di proprietà consegnata perché sia custodita. Tale criterio viene applicato a ciò che appartiene esclusivamente a Jhwh: lo straniero, la vedova, l'orfano e il povero. Si tratta delle categorie che, in assoluto, sono meno tutelate. Allora, Dio, che li considera sua proprietà li consegna al suo popolo perché assuma la responsabilità di prendersene cura. Se qualcuno li sfrutta, li offende e li disprezza, è come se mettesse le mani sulle cose più care che appartengono a Dio.

Mt. 22, 34-40

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

Le narrazioni di questi capitoli del Vangelo di Mt. avvengono all'interno di forme di dibattito, a domanda risposta, che alla fine pone Gesù, la sua azione e il suo pensiero su un versante differente da quello dei suoi interlocutori, siano essi capi politici o della religione ufficiale. Sistematicamente, prima di porre domande tranello a Gesù, si riuniscono per concertare una sempre nuova insidia. Per lo più, il dibattito ha come argomenti questioni inerenti la Legge o atteggiamenti etico-religiosi. Sembra quasi di assistere ad una controversia tra scuole rabbiniche differenti, solamente, che dalla parte di Gesù non c'è un gruppo ma è solo.

Da parte degli avversari di Gesù, le domande hanno uno scopo preciso: trarlo in inganno; vedere se si espone con qualche punto di debolezza così da farlo soccombere. Di questo loro atteggiamento Gesù ne è consapevole.

Egli potrebbe ripagare pertanto con la stessa moneta i suoi interlocutori oppure opporsi alle loro domande con il silenzio. Potrebbe svergognarli o trattarli in malo modo, con durezza. In fondo non meritano rispetto dal momento che la loro intima intenzione è tutt'altro che rispettosa.

Eppure Gesù mantiene un livello alto di risposta. Accetta la sfida della polemica per offrire anche ai suoi avversari la possibilità di aderire ad una parola di liberazione. In fin dei conti, mentre essi stanno tramando contro di lui, egli li onora con rispetto. Li sta amando!

In rapporto al contenuto della risposta alla loro domanda sul precetto più grande, credo importante tenere conto del contesto che ci offre Matteo. In precedenza, Gesù era stato interrogato sulla questione delle tasse. L'immagine di Cesare sulla moneta offrì a Gesù l'occasione della risposta: "Date a Cesare quello che è di Cesaree a Dio quello che è di Dio". Ora, ciò che è di Cesare è più che chiaro:il denaro delle tasse! Ma a Dio cosa va dato? Qual è l'immgine da restituirgli? È l'essere umano! Quella è la sua immagine, il valore cui egli tiene di più. Le parole di Gesù circa l'amore per gli altri sono l'esemplificazione concreta di ciò che va dato a Dio.

Per Gesù l'esperienza di Dio non è un'astrazione, una dottrina, ma è questione di amore! Riflettere su Dio e sulla fede partendo dall'esperienza di coinvolgimento nell'amore è tutt'altra cosa che partire dalle astrazioni.

Del resto, ovvero la sua risposta, non è che sia del tutto originale. Da tempo si contrastavano i rabbini di due scuole di pensiero: una rigorista, quella di El Shammai che prevedeva sempre una regola dettagliata e precisa per ogni circostanza della vita e quella più liberale di Hillel il quale, come Gesù, andava diritto all'essenziale: amore di Dio e amore del prossimo.

Occorre però chiarire la qualità dell'amore di cui Gesù parla. Non è qualcosa che abbia a che vedere con un atteggiamento sentimentale emotivo. Quasi un movimento simpatia con ritorno gratificante. L'amore di cui parla è invece una realtà totalmente coinvolgente la persona nella pienezza delle sue facoltà: “… con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente

Il cuore ( capacità di compiere delle scelte secondo coscienza) – l’anima( la vita in sé) – la mente (le convinzioni che uno ha acquisito nel corso dell’esperienza). Per certi versi Gesù ci ritiene capaci di diventare pienamente umani, cioè capaci di amare oltre noi stessi. Gesù ha una fiducia sconfinata in noi: tutta l'anima, tutte le forze, tutta la mente. Ovviamente ognuna di queste componenti dell’essere umano, che comunque appartengono al tutto, è segnata da limiti e contraddizioni. Eppure si può amare. Si può voler bene all'altro. È nella persona, in me ed in te che avviene la sintesi della verità Dio amato nel prossimo.

Coinvolgendo tutte le facoltà nelle relazioni concrete con gli altri, colui che ama oltre se stesso nutre le relazioni di nuova qualità. Allo stesso modo colui che non ama comprometendosi con le sue facoltà, ma preferisce tutelare se stesso, ponendosi così al centro di tutto, intossica le relazioni. Chi vuole bene dona e chi dona riceve ciò che dona. Chi non ama non dona, non dona perché vuole possedere, ma alla fine è posseduto da ciò che non dona. In lui Dio è veramente assente.

Tuttavia, in un primo momento, Gesù sembra suggerire una riserva di sano egoismo: “amerai il prossimo tuo come te stesso”. Più che una forma di egoismo, questo amore per se stesso mi sembra riflettere una profonda esperienza di Dio. Chi ha incontrato Dio attraverso il Vangelo, attraverso Gesù, ha sicuramente fatto l’esperienza di sentirsi accolto per quello che è. Amare gli altri come se stessi è vedere negli altri lo stesso amore di misericordia e di tenerezza che Dio ha operato con noi. La migliore traduzione che ho trovato di questa dichiarazione evangelica è di Lévinas: “AMA IL PROSSIMO TUO: E’ TE STESSO”.



Salmo 17

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato


Ricordiamo davanti a te, o Signore

  • Si continua a combattere in Afghanistan dove da oltre dieci giorni è in corso un’offensiva tra forze governative e talebani. 35 mila gli sfollati, 12 bambini morti e altri 14 feriti.

  • I poveri sono dimenticati e rischiano di morire senza un'assistenza sanitaria adeguata. L'allarme viene dalla Chiesa delle Filippine di fronte ai bilanci e alla destinazione dei fondi governativi 2021

  • Le autorità egiziane hanno giustiziato 49 persone tra il 3 e il 13 ottobre 2020.

  • Italia: aumentate di 1,5 miliardi le spese militari per il triennio 2020-2022.

  • Un gruppo di donne e bambini, nello Zambia, ha intentato un’azione legale collettiva contro la filiale sudafricana della compagnia mineraria britannica per presunto avvelenamento di massa da piombo.

  • Cresce il numero di lavoratori sfruttati nel settore agro-alimentare. Un fenomeno gestito da un'imprenditoria “padronale” che viola i diritti umani in favore di un arricchimento estremo. Un fenomeno.

  • Colombia: migliaia di indigeni in piazza contro Duque. Il presidente non ha accettato l'invito a un confronto.

  • Allagamenti e smottamenti provocati da piogge torrenziali hanno causato almeno 132 morti e colpito 5 milioni di persone nelle regioni centrali del Vietnam, sommergendo almeno 250mila abitazioni.


Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

  • Dai acqua al futuro dei bambini del Kenya”. È il titolo della campagna sms solidale, lanciata da ActionAid, per sostenere le famiglie più povere del Paese che soffrono a causa dei cambiamenti climatici.

  • Egitto: 278 parlamentari europei e americani chiedono la scarcerazione dei detenuti di coscienza.

  • È tornato in libertà dopo 2 anni e mezzo di detenzione Shadi Abu Zeid, blogger egiziano di 27 anni, arrestato nel maggio del 2018.

  • Per le parole di papa Francesco:
    “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per
     questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente.”


Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo