Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La violenza di genere non accenna a diminuire. Secondo l’OMS, nel mondo il 35% delle donne ha subìto almeno una volta nella vita una violenza fisica o sessuale. In Italia viene uccisa in media una donna ogni tre giorni. Ogni giorno nel mondo si verificano in media 137 femminicidi.
A due giorni dal sisma di magnitudo 5.6 gradi della scala Richter che ha causato la morte di 268 persone nell'isola indonesiana di Giava, le squadre di soccorso scavano ancora tra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. Sono oltre un migliaio le persone rimaste ferite, 2300 gli edifici e le abitazioni danneggiati.
Iran. Le proteste si allargano al mondo dello sport. Aumentano gli sportivi iraniani che solidarizzano con quanti manifestano nel Paese dopo la morte di Mahsa Amini. Nella prima partita dei Mondiali di calcio in Qatar, la squadra dell'Iran non ha cantato l'inno nazionale. Arrestate anche due popolari attrici. I giudici emettono la sesta condanna a morte contro chi protesta. Le autorità iraniane hanno arrestato il celebre calciatore Voria Ghafouri con l'accusa di aver "insultato e infangato la reputazione della squadra nazionale (Team Melli) e di aver fatto propaganda" contro lo Stato.
Morto un clochard che aveva trovato riparo sotto il colonnato. Si tratta di un uomo nato in Germania nel 1961. Nella sua preghiera, ha reso noto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni, Francesco lo ricorda insieme a tutti coloro che sono costretti a vivere senza una casa. Aveva poche cose, ma i libri non mancavano mai accanto a coperte e cartoni.
Sedici persone sono morte a causa delle frane causate da piogge torrenziali che si sono abbattute a Kamituga, una città nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Le vittime sono uomini, donne e bambini. La maggior parte delle case crollate o sommerse erano fatte di assi e costruite in siti non autorizzati ad ospitare abitazioni.
Violenti attacchi attribuiti ai jihadisti contro una base militare e una città nel nord-est della Nigeria, vicino al confine con il Niger, hanno provocato almeno 11 morti, tra cui nove soldati.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Il Centro di ascolto “Uomini Maltrattanti” (CAM) è un’associazione che nasce a Firenze con sedi anche a Ferrara, Cremona e nel Nord della Sardegna. Si occupa della rieducazione di uomini colpevoli di maltrattamento su donne e bambini. Il vicepresidente del Centro di ascolto fiorentino afferma: "pensiamo che sia un fenomeno di cui gli uomini si devono assumere la responsabilità. La violenza è una scelta quindi interromperla è una scelta”.
Giunto a Roma un nuovo gruppo di 158 profughi perseguitati dall'Afghanistan grazie ai percorsi organizzati dalla Cei, Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Arci, IOM, INMP e UNHCR d'intesa con i ministeri dell'Interno e degli Esteri. Donne e uomini di etnie perseguitate saranno subito inseriti in ambiti di integrazione.
Al Festival della Dottrina Sociale che si è aperto a Verona il 24 novembre, il vescovo Pompili interviene: "Non scaricare sui poveri il peso della crisi. L'Italia e l'Europa rischiano la recessione e con essa potrebbe arrivare anche un aumento dei poveri. I poveri sono sempre le vittime predestinate delle crisi. Il rischio che i poveri vengano in qualche modo a pagare in percentuale molto di più che non i ricchi è assai probabile. Per questo è importante che ci sia, da parte di tutti, l'avvertenza a non scaricare su di essi che già pagano un prezzo alto, eventuali pesi che dovrebbero essere sostenuti in proporzione anche alle proprie possibilità. Già questo sarebbe un modo per rendere giustizia facendo in modo appunto che i pesi siano proporzionati alle spalle".
Molte migliaia di persone - cittadini comuni, leader politici, sociali, sindacali e della cultura, e militanti delle associazioni di difesa dei diritti umani - hanno reso a Buenos Aires omaggio a Hebe Bonafini, la più nota delle Madri di Plaza de Mayo, deceduta domenica nell'Ospedale Italiano di La Plata all'età di 93 anni. Nella storica Plaza de Mayo, gremita di bandiere, striscioni e foto della donna che fra le prime si oppose con coraggio ai militari della dittatura argentina reclamando la verità sulla sorte delle migliaia di desaparecidos.