RiCorDando dal 14 al 20 settembre 2015

Eucarestia di domenica 20 settembre 2015

Nuovi scontri si sono verificati a Gerusalemme Est, dopo che le autorità di Israele hanno posto dei limiti d'accesso alla Spianata delle moschee per i musulmani. Gli scontri sono avvenuti nei pressi della porta di Damasco, uno degli ingressi alla città vecchia di Gerusalemme. Gli animi sono molto caldi nell'area dopo l'annuncio delle restrizioni e dopo che il gruppo palestinese Hamas ha proclamato una 'giornata della rabbia' visti i disordini degli ultimi giorni nella Spianata. Nei pressi della porta di Damasco, numerosi manifestanti palestinesi hanno lanciato pietre contro i poliziotti israeliani, il cui numero nella zona è stato incrementato dopo gli ultimi giorni di scontri. La polizia ha fatto sapere di avere arrestato una persona. Le limitazioni di accesso alla Spianata delle moschee prevedono che solo gli uomini sopra i 40 anni di età possano avervi accesso.

2 La rabbia e l'esasperazione di migranti e profughi al confine serbo-ungherese è sfociata in durissimi scontri con la polizia magiara. Alcuni migranti hanno cercato di forzare e abbattere la barriera metallica e filo spinato in corrispondenza del vecchio passaggio di frontiera dei tempi della Jugoslavia. La reazione della polizia ungherese non si è fatta attendere ed è stata dura e violenta. Per almeno tre ore, al fitto lancio di sassi e bottiglie gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto con lacrimogeni e cannoni ad acqua. Sul posto sono giunte alcune ambulanze per soccorrere decine di migranti rimasti intossicati, e alcuni feriti travolti nel susseguirsi dei fuggi fuggi dal muro. Il governo di Zagabria - che se ne aspetta almeno 4mila nei prossimi giorni - ha detto infatti che non innalzerà barriere difensive e che non porrà ostacoli al prosieguo del viaggio dei migranti verso la Germania e gli altri Paesi del nord Europa. Ma a gettare altra benzina sul fuoco, sono state le parole di Orban, che ha promesso di "ampliare il muro anche alla frontiera croata" dopo aver annunciato ieri di voler fare lo stesso al confine con la Romania.

3 In Cile torna l'incubo del terremoto seguito da uno tsunami. Una scossa di magnitudo 8.3 ha fatto tremare la capitale Santiago e un'ampia zona del Paese. Tanta paura, da nord a sud, undici morti, un milione di evacuati preventivamente in poche ore. L'epicentro 200 km a Nord di Santiago è stato localizzato a 11 chilometri di profondità nella zona di Illapel, circa 200 km a nord di Santiago, dove molti edifici hanno tremato con violenza. E lo stesso è successo a molti chilometri di distanza, ben al di là della Cordigliera delle Ande: il terremoto è infatti stato avvertito chiaramente in diverse regioni del nord e del centro dell'Argentina, tra l'altro anche in città lontane dal Cile, quali Buenos Aires e Rosario.

4 Napoli e la camorra. Infuocano le polemiche sulle parole della presidente della Commissione antimafia, Rosy Bindi, che ha definito «la camorra un dato costitutivo della città». Un’affermazione che ha acceso un aspro dibattito, nel quale è intervenuto anche padre Alex Zanotelli, che ha la sua missione nel quartiere Sanità di Napoli: «Il presidente Bindi – ha dichiarato p. Alex - non ha mai parlato di “dna”. Ma ha veramente ragione; non si può capire la storia di Napoli senza fare la storia della camorra. La sua frase potrà essere percepita come un pugno nello stomaco, lo è. Ma mi auguro che questa affermazione aiuti tutti noi a reagire». Anche le parole del comboniano – pronunciate in occasione del funerale di Genny Cesarano, il 17 enne ucciso a colpi di arma da fuoco la notte del 5 settembre – avevano sollevato polveroni polemici. «La gravità di questo momento – aveva dichiarato dall’altare - è il sangue versato sulle nostre strade. In una città dove c'è violenza, discordia, frode e oppressione, il risultato è la morte. Le nostre mani grondano sangue e tutti noi, Chiesa compresa, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità».

5 I persistenti attacchi in Africa centrale e orientale ad opera di Boko Haram, il gruppo estremista islamico nato in Nigeria, stanno facendo soffrire la fame alle popolazioni rurali che sono costrette a interrompere le proprie attività agricole. Le nazioni più colpite sono Nigeria, Niger, Ciad e Camerun dove sono coinvolte almeno 5 milioni e mezzo di persone, di cui una metà, fuggita lontano dalle proprie case, è ora ad alto rischio. L’impatto degli attacchi di Boko Haram è stato devastante. Queste persone hanno perso tutti i mezzi di sostentamento. E non possono tornare ai propri villaggi per il raccolto. Secondo le agenzie umanitarie che operano nelle zone colpite, l’intera rete di infrastrutture è stata distrutta dalle milizie, rendendo impossibile qualsiasi sviluppo significativo.

6 Facciamo memoria degli eventi ricordati nel corso di questa settimana:
Il 15 settembre del 1993 viene ucciso don Pino Puglisi per mano di un sicario della mafia.
  • Sempre il 15 settembre, ma del 1970, scompare il giornalista Mauro De Mauro.
  • Il 16 settembre del 1982, in Libano, avviene il massacro di Sabra e Shatila.
  • Il 17 settembre del 1978 vengono firmati gli accordi di pace di Camp David tra Israele ed Egitto.
  • Il 19 settembre del 1943 avviene la strage nazista di Boves, in provincia di Cuneo.
  • Il 20 settembre del 1970 abbiamo la Breccia di Porta Pia.