1 Nuovi
scontri si sono verificati a Gerusalemme Est, dopo che le autorità
di Israele hanno posto dei limiti d'accesso alla Spianata delle
moschee per i musulmani. Gli scontri sono avvenuti nei pressi della
porta di Damasco, uno degli ingressi alla città vecchia di
Gerusalemme. Gli animi sono molto caldi nell'area dopo l'annuncio
delle restrizioni e dopo che il gruppo palestinese Hamas ha
proclamato una 'giornata della rabbia' visti i disordini degli ultimi
giorni nella Spianata. Nei pressi della porta di Damasco, numerosi
manifestanti palestinesi hanno lanciato pietre contro i poliziotti
israeliani, il cui numero nella zona è stato incrementato dopo gli
ultimi giorni di scontri. La polizia ha fatto sapere di avere
arrestato una persona. Le limitazioni di accesso alla Spianata delle
moschee prevedono che solo gli uomini sopra i 40 anni di età possano
avervi accesso.
2
La
rabbia e l'esasperazione di migranti e profughi al confine
serbo-ungherese è sfociata in durissimi scontri con la polizia
magiara. Alcuni migranti hanno cercato di forzare e abbattere la
barriera metallica e filo spinato in corrispondenza del vecchio
passaggio di frontiera dei tempi della Jugoslavia. La reazione della
polizia ungherese non si è fatta attendere ed è stata dura e
violenta. Per almeno tre ore, al fitto lancio di sassi e bottiglie
gli agenti in assetto antisommossa hanno risposto con lacrimogeni e
cannoni ad acqua. Sul posto sono giunte alcune ambulanze per
soccorrere decine di migranti rimasti intossicati, e alcuni feriti
travolti nel susseguirsi dei fuggi fuggi dal muro. Il governo di
Zagabria - che se ne aspetta almeno 4mila nei prossimi giorni - ha
detto infatti che non innalzerà barriere difensive e che non porrà
ostacoli al prosieguo del viaggio dei migranti verso la Germania e
gli altri Paesi del nord Europa. Ma a gettare altra benzina sul
fuoco, sono state le parole di Orban, che ha promesso di "ampliare
il muro anche alla frontiera croata" dopo aver annunciato ieri
di voler fare lo stesso al confine con la Romania.
3
In
Cile torna l'incubo del terremoto seguito da uno tsunami. Una scossa
di magnitudo 8.3 ha fatto tremare la capitale Santiago e un'ampia
zona del Paese. Tanta paura, da nord a sud, undici morti, un milione
di evacuati preventivamente in poche ore. L'epicentro 200 km a Nord
di Santiago è stato localizzato a 11 chilometri di profondità
nella zona di Illapel, circa 200 km a nord di Santiago, dove molti
edifici hanno tremato con violenza. E lo stesso è successo a molti
chilometri di distanza, ben al di là della Cordigliera delle Ande:
il terremoto è infatti stato avvertito chiaramente in diverse
regioni del nord e del centro dell'Argentina, tra l'altro anche in
città lontane dal Cile, quali Buenos Aires e Rosario.
4 Napoli
e la camorra. Infuocano le polemiche sulle parole della presidente
della Commissione antimafia, Rosy Bindi, che ha definito «la camorra
un dato costitutivo della città». Un’affermazione che ha acceso
un aspro dibattito, nel quale è intervenuto anche padre Alex
Zanotelli, che ha la sua missione nel quartiere Sanità di Napoli:
«Il presidente Bindi – ha dichiarato p. Alex - non ha mai parlato
di “dna”. Ma ha veramente ragione; non si può capire la storia
di Napoli senza fare la storia della camorra. La sua frase potrà
essere percepita come un pugno nello stomaco, lo è. Ma mi auguro che
questa affermazione aiuti tutti noi a reagire». Anche le parole del
comboniano – pronunciate in occasione del funerale di Genny
Cesarano, il 17 enne ucciso a colpi di arma da fuoco la notte del 5
settembre – avevano sollevato polveroni polemici. «La gravità di
questo momento – aveva dichiarato dall’altare - è il sangue
versato sulle nostre strade. In una città dove c'è violenza,
discordia, frode e oppressione, il risultato è la morte. Le nostre
mani grondano sangue e tutti noi, Chiesa compresa, dobbiamo assumerci
le nostre responsabilità».
5
I
persistenti attacchi in Africa centrale e orientale ad opera di Boko
Haram, il gruppo estremista islamico nato in Nigeria, stanno facendo
soffrire la fame alle popolazioni rurali che sono costrette a
interrompere le proprie attività agricole. Le nazioni più colpite
sono Nigeria, Niger, Ciad e Camerun dove sono coinvolte almeno 5
milioni e mezzo di persone, di cui una metà, fuggita lontano dalle
proprie
case, è ora ad alto rischio. L’impatto degli attacchi di Boko
Haram è stato devastante. Queste persone hanno perso tutti i mezzi
di sostentamento. E non possono tornare ai propri villaggi per il
raccolto. Secondo le agenzie umanitarie che operano nelle zone
colpite, l’intera rete di infrastrutture è stata distrutta dalle
milizie, rendendo impossibile qualsiasi sviluppo significativo.
6
Facciamo
memoria degli eventi ricordati nel corso di questa settimana:
Il
15 settembre del 1993 viene ucciso don Pino Puglisi per mano di un
sicario della mafia.- Sempre il 15 settembre, ma del 1970, scompare il giornalista Mauro De Mauro.
- Il 16 settembre del 1982, in Libano, avviene il massacro di Sabra e Shatila.
- Il 17 settembre del 1978 vengono firmati gli accordi di pace di Camp David tra Israele ed Egitto.
- Il 19 settembre del 1943 avviene la strage nazista di Boves, in provincia di Cuneo.
- Il 20 settembre del 1970 abbiamo la Breccia di Porta Pia.