RiCorDando dal 22 al 28 dicembre 2014

Eucarestia di domenica 28 dicembre 2014

1. Nati ai bordi di periferia
Descritti ne L’atlante dell’infanzia (a rischio): “Gli orizzonti del possibile”, il dossier di Save the Children che fa un viaggio attraverso le città, le strade, i quartieri, le stanze e altri luoghi di vita dell’infanzia, partendo dal presupposto che le città, a seconda della loro conformazione, possono rappresentare o una minaccia per la loro salute oppure una straordinaria occasione di sviluppo.
Deficitarie di parchi e giardini, piste ciclabili e aree pedonali, più presenti al Nord che al Centro-sud, le città offrono la strada come unico spazio possibile, sebbene, da un lato favorisca, appunto, la mobilità del bambino, dall’altro ne configura il suo filo spinato con effetti preoccupanti sulla salute. Il divieto di giocare in strada, infatti, ne limita l’autonomia, la possibilità di trovare nuovi amici, di sperimentare l’avventura e di attivare processi di crescita.
Crescere in contesti di marginalità urbana e disuguaglianza spaziale vuol dire partire da una oggettiva condizione di svantaggio: riduce gli spazi dei bambini di incontro con il mondo, le possibilità di apprendimento, le occasioni di nutrimento culturale e sociale. E in seguito al graduale processo di allontanamento dagli spazi pubblici e dalla strada, le case sono diventate, per la prima volta nella storia, il più importante habitat dell’infanzia, oltreché un potente indicatore di salute.


2. Pranzi a Natale per chi è in difficoltà. "Ma i poveri ci sono tutto l'anno"
Famiglie, senza dimora, immigrati ma anche "nuovi poveri" come commercialisti, avvocati, padri separati che vivono in macchina. La crisi acuisce la povertà ma fa crescere anche la solidarietà: dal sud al nord Italia le associazioni sono pronte ad accogliere chi vive in strada, chi si trova in una momentanea difficoltà economica e chi è solo. Nella consapevolezza di quanto sia difficile il momento da un punto di vista economico e nella speranza che iniziative di solidarietà come queste possano servire anche a far capire che la povertà dura tutto l'anno.
La crisi ha sicuramente accresciuto il numero di persone bisognose ma, secondo i rappresentanti delle realtà da sempre impegnate sul territorio non occorre scoraggiarsi, ma sforzarsi anche di trovare strade e strumenti nuovi di sostegno e di aiuto concreto.


3. Continua l’odissea degli immigrati
E' continuato senza sosta, nei giorni di Natale, il soccorso ai migranti nel Canale di Sicilia, umanità disperata in fuga da guerre e fame, in balia di trafficanti senza scrupoli, del mare battuto dal vento e dal freddo mordente. Sono oltre mille le persone alle quali è stato prestato soccorso a sud di Lampedusa e che sono state trasbordate sulle navi della Marina militare. In particolare, in 865 sono arrivati nel porto di Messina, e in 364 in quello di Pozzallo, nel Ragusano. Tra le tante 'odissee', quella di una giovane nigeriana che ha partorito un bimbo sulla nave Etna.
In cinque, invece, non sono sopravvissuti alla traversata maledetta. Per loro non c'è stato nulla da fare. Sono stati recuperati già morti e le salme composte a bordo. Una delle vittime, un uomo giovane, in base ai primi accertamenti, sarebbe morto per asfissia provocata da inalazione di idrocarburi.



4. Tanzania: arrestato sospetto trafficante internazionale d’avorio
Un cittadino kenyano, Feisal Ali Mohamed, considerato la ‘mente’ di un enorme traffico internazionale d’avorio, è stato arrestato oggi dalle autorità tanzaniane. Mohammed, che aveva fatto perdere le sue tracce da mesi, era da tempo sulla lista dei più importanti ricercati dell’Interpol per quanto riguarda i crimini ambientali.
La polizia kenyana collega l’uomo, tra l’altro, al sequestro – avvenuto a Mombasa a giugno  - di tre tonnellate di avorio, corrispondenti circa alla quantità che si può ricavare dalle zanne di 100 elefanti.


5. Nigeria: un natale condiviso
Nella nostra comunità di Kalayt anche i musulmani cercano le nostre agende biblico-liturgiche del 2015…cosa se ne faranno? Lo Spirito cerca un varco…per un dialogo possibile al quotidiano. Quello dell’amicizia con l’imam Adoum Moussa che viene alla nostra celebrazione di Tine. Alla fine della Messa mangiamo insieme il kissar (piatto tipico arabo) con carne di agnello. Ride dicendo che coloro che non vogliono mangiare con i cristiani non hanno capito nulla dell’Islam. Poi mi invita a conoscere la sua scuola coranica dove i giovani ragazzi recitano a memoria il Corano senza interruzioni.
Hissen, giovane musulmano scappato dalla Nigeria e dal terrore di Boko Haram arriva a Fada al nord del Ciad, nel deserto, e trova rifugio presso la nostra comunità cristiana ...strano no? Chouloupi, amico e falegname musulmano, mi ha chiamato per gli auguri di Natale. Nel frattempo ci ha prestato la sua saldatrice per i lavori del capannone per quattro mesi e non ha voluto niente. Incontro Ousmane, giovane musulmano che coordina il nostro centro culturale per i giovani. Agli inizi dei nostri incontri sempre facciamo un momento di silenzio nel quale ognuno prega il suo Dio. Rispetto e preghiera simultanea attorno allo stesso tavolo, quello della mensa del Regno dove un giorno ci troveremo tutti assieme a celebrare.


6. Abbiamo ricordato in questi giorni:

il 22 dicembre del 1988 in Brasile viene ucciso “Chico” Mendes
nello stesso giorno ma nel 1997 avviene la strage di Acteal, in Chiapas (Messico).
il 23 dicembre 1899 nasce Aldo Capitini
il 24 dicembre del 1979 le truppe sovietiche invadono l’Afganistan
il 25 dicembre del 1989 in Romania viene giustiziato Nicolae Ceausescu
il 26 dicembre del 1996 a Portopalo in Sicilia affonda un battello di migranti: 283 i morti
il 27 dicembre  2007 in Pakistan viene uccisa Benazir Bhutto
come oggi, ma nel 1908, avviene il terremoto di Messina. Le vittime furono circa 100.000