Eucarestia di Domenica 23 settembre 2018
1. In Europa si continua a discutere del problema posto dai cosiddetti migranti economici. Secondo Francois Gemenne, esperto di flussi migratori, quella Europea è in realtà una risposta "zoppa", perché non tiene conto del piû importante tra i fattori in gioco, il cambiamento climatico. «Quando si dice che circa la metà della popolazione africana subsahariana dipende direttamente dall'agricoltura di sussistenza, ciò significa che molti di coloro che oggi arrivano in Europa e che chiamano migranti economici sono anche migranti ambientali» ha spiegato Gemenne. "Dobbiamo capire che i cambiamenti climatici indurranno una ridistribuzione della popolazione mondiale e dobbiamo prepararci a questo, e se possibile anticiparlo". Secondo un recente rapporto della banca mondiale, entro il 2050 potrebbe salire a 143 milioni il numero dei migranti climatici
2. «Per la prima volta nella mia vita di europeo ho paura», lo ha detto il commissario Ue agli affari economici, il socialdemocratico Pierre Moscovici, parlando delle elezioni europee del 2019, in conferenza stampa a Parigi. Moscovici ha evocato lo spettro di un "minaccia essenziale, esistenziale" per l'Europa: "l'attacco dei populisti alla democrazia liberale". Moscovici ha parlato di forze populiste "democratiche quando vincono le elezioni, ma che poi erodono progressivamente le libertà". Facendo un paragone con gli anni 30 Moscovici ha detto "Non c'è Hitler ma piccoli Mussolini (...)
1. Perché Roma celebra la Giornata Mondiale della Pace dell'Onu ospitando Colors of Peace, iniziativa voluta dall'organizzazione che ha istituito la Peace Run, dal 1987 la più lunga staffetta per la pace nel mondo. Per l'occasione, più di 5mila disegni di bambini di 30 Paesi diversi sono stati esposti fuori e dentro il Colosseo simbolo di Roma .
2. Perché in Rwanda sono stati liberati più di 2000 prigionieri, tra cui l’oppositrice Ingabire.
Fa scalpore in particolare la liberazione della leader del partito d’opposizione Ingabire - che dal 2010 sconta una condanna a 15 anni per aver minacciato la sicurezza dello stato e “sminuito” e “negato” il genocidio del 1994 - e quello del cantante Kizito Mihigo, imprigionato nel 2015
3. Il 2018 il più alto numero di reporter uccisi in Afghanistan: il reporter afghano Samim Faramarz stava lavorando sulla scena di un attentato suicida a Kabul, quando lui e il cameraman Ramiz Ahmadi sono stati uccisi da un'esplosione secondaria. E' il 13esimo giornalista a finire ucciso in Afghanistan dall'inizio del 2018, l'anno più sanguinoso di sempre per i giornalisti in Afghanistan.
4. Tanzania: affonda traghetto, centinaia di morti. Alcune decine di persone, una quarantina, sono state salvate ma per molti altri non c'è stata salvezza. Resta indeterminato il numero dei morti nel ribaltamento di un traghetto sul lago Vittoria in Tanzania. Il governo teme che le vittime siano centinaia essendo stimato intorno a 400 il numero dei passeggeri. Già sono stati recuperati una cinquantina di cadaveri. Ancora ignote le cause del disastro ma l'imbarcazione, secondo fonti locali, poteva portare 100 persone più una ventina di tonnellate di carico e il numero di passeggeri a bordo era ben oltre il limite consentito. Nel 1996 sempre sul lago Vittoria persero la vita almeno 500 persone nell'affondamento di un traghetto cargo e si stima che ogni anno in diversi incidenti muoiano molti pescatori.
3. Perché L'Aquarius, l'imbarcazione di Sos Mediterranee e Medicins sans Frontieres tornata da qualche giorno nel Mediterraneo centrale, ha soccorso 11 migranti che erano a bordo di una piccola imbarcazione al largo della Libia. Secondo quanto reso noto dalla Ong, il barchino era in difficoltà e cominciava ad imbarcare acqua; nessuno dei migranti, inoltre, aveva il giubbotto di salvataggio.
4. Oltre la metà degli ungheresi approva la decisione del Parlamento europeo, che ha avviato una procedura contro il governo Orbán per violazione dello stato di diritto. Lo rivela un sondaggio. Il 53.4% degli intervistati ritiene che la risoluzione condanni le politiche del governo ungherese e non il Paese nel suo complesso.
5. Sequestrate a Salerno 60 tonnellate di rifiuti speciali diretti in Burkina Faso.
Il 14 settembre la Guardia di Finanza ha sequestrato nel porto di Salerno 60 tonnellate di rifiuti speciali diretti in Burkina Faso, stoccati in sette container. I finanzieri hanno recuperato pneumatici, compressori carichi di gas, batterie di auto e autocarri, e numerosi pannelli fotovoltaici. Se facciamo fede ai dati di una ricerca del 2017, solo il 20% dei rifiuti elettronici mondiali è “raccolto e correttamente riciclato", il che significa che l'80% dell’e-waste è potenzialmente preda del traffico illecito.
6. Facciamo memoria degli eventi ricordati nel corso di questa settimana:
- il 17 settembre 1978: accordi di Camp David tra Israele ed Egitto
- il 18 settembre 2014: con un referendum gli Scozzesi dicono 'no' all'indipendenza dal Regno Unito
- il 19 settembre 1943: strage nazista a Boves, in provincia di Cuneo
- il 20 settembre 1870: breccia di Porta Pia
- il 21 settembre Giornata Mondiale della Pace
- il 22 settembre 1980: l'Iraq invade l'Iran
- come oggi 23 settembre 1939: muore Sigmund Freud – e nel 1973: muore Pablo Neruda
5. La Rete regionale per i diritti, l'accoglienza e la solidarietà internazionale di Udine scende in campo «Basta paure I care, me ne faccio carico, o cjapi a cûr » Un modello di accoglienza opposto a quello della nuova amministrazione regionale. È questo il contenuto del manifesto presentato al Centro Balducci di Zugliano «In questo difficile momento storico - si legge nel documento - riaffermiamo i valori della nostra Carta Costituzionale, della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, della Carta dei Diritti fondamentali dell'Ue. Prendiamo una ferma posizione di rifiuto rispetto a un modello di società chiusa, basata sulla paura e sulla discriminazione, dove avanzano nazionalismi, omofobia, sessismi e razzismi».
6. Mentre il Papa iniziava la sua visita nei paesi baltici, la data del 22 settembre è certo destinata a entrare nella storia: per la firma, a Pechino, di un accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi tra Cina e Santa Sede preparato da decenni di lunghe e pazienti trattative. Il Pontefice riconosce, tra le altre, la piena comunione agli ultimi vescovi cinesi ordinati senza il mandato pontificio, con l’intento evidente di assicurare uno svolgimento normale della vita quotidiana di molte comunità cattoliche.