Ricordiamo, o Signore, davanti a te
11 membri di una famiglia sono stati uccisi dopo che Israele ha attaccato un veicolo a Zeitoun, nella città di Gaza, accusandolo di aver attraversato la cosiddetta "linea gialla", che delimita le aree sotto il controllo dell'esercito israeliano. Israele ha ucciso 28 persone All'entrata in vigore del cessate il fuoco.
Il Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato di aver ricevuto, tramite il Comitato Internazionale della Croce Rossa, le salme di 45 palestinesi detenuti da Israele, portando a 90 il numero totale di corpi restituiti nell’ambito di un accordo di cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti. Alcuni dei corpi palestinesi erano bendati e ammanettati, il che indica che potrebbero aver avuto luogo “esecuzioni sul campo”.
Perù, stato d’emergenza a Lima dopo le proteste. Almeno un morto e più di 100 feriti durante le manifestazioni di massa guidate dai giovani della Generazione Z. Le proteste sono iniziate un mese fa, con richieste di migliori pensioni e salari per i giovani, e si sono ampliate includendo il malcontento dei peruviani per il dilagare di criminalità, corruzione
Cresce la fame nel mondo, utilizzata come arma di guerra. Nel 2024 oltre 295 milioni di persone hanno sofferto di fame acuta, 13,7 milioni in più rispetto all’anno precedente. L’obiettivo “fame zero entro il 2030”, fissato dalle Nazioni Unite, appare ormai irraggiungibile.
Bangladesh, emergenza Rohingya: in fuga dal più grande campo di rifugiati. La riduzione del sostegno economico destinato alla minoranza etnica nell’insediamento Kutupalong ha costretto oltre mille persone, inclusi quasi cento bambini, a scappare via mare per sopravvivere.
La pesante intimidazione che ha colpito Sigfrido Ranucci ha anche colpito tutta la redazione di "Report", ogni anno a rischio tagli. Tra querele e richieste danni, sono tanti i nemici di una trasmissione tv diventata scomoda. «Il nostro è un Paese dove è molto faticoso esercitare la libertà di stampa. Questo perché nell’agenda politica il tema non è mai il presente, non lo è neppure nelle campagne elettorali…»,
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Un fiume di pace da Perugia ad Assisi. In marcia oltre 200mila persone arrivate da tutta Italia e da 35 Paesi del mondo. La benedizione del Papa Leone XIV. «Oggi la pace ha almeno cinque nemici – ha gridato a gran voce il coordinatore della manifestazione Lotti -. I killer, i loro complici, gli indifferenti, i cinici e gli ipocriti. Siamo qui e siamo felici, ma abbiamo ancora dolore dentro di noi. Papa Francesco diceva che dobbiamo fare rumore, ma non ne abbiamo fatto abbastanza».
Ridistribuire il cibo per sconfiggere la fame nel mondo “Non serve produrre di più, ma ridistribuire meglio ciò che abbiamo”. Parole che rimandano al cuore della missione della Fao, Il manifesto dei giovani agricoltori, elaborato da cinque giovani rappresentanti di diversi continenti propone politiche che consentono agli agricoltori di portare nelle città il frutto del proprio lavoro, rafforzando così filiere locali sostenibili e comunità più giuste in ogni parte del mondo.
Basel Adra che ha vinto il Premio Oscar nel 2024. con il docu-film "No Other Land" nella giornata conclusiva del Festival della Missione, ha detto "è tempo di rispettare la dignità del popolo palestinese" “Certamente questi sono giorni di speranza, soprattutto per noi che assistiamo a questa tragedia, ma sono anche giorni di rabbia per il popolo palestinese che sta subendo da due anni un genocidio, perché questa tragedia avrebbe potuto essere fermata ben prima”.
Verità e giustizia a un anno dall'uccisione di Moussa Diarra Ieri, sabato 18 ottobre la manifestazione nazionale a Verona in ricordo del giovane maliano ucciso alla stazione di Verona Porta Nuova da un agente della polfer. "A un anno di distanza e con una dinamica dei fatti poco chiara, continuiamo con forza a chiedere verità e giustizia e un processo che restituisca a Moussa e alla sua famiglia la dignità che gli è stata tolta in una vita di diritti negati".
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
O Padre, che hai accolto l'intercessione di Mosè, donaci di perseverare nella fede e nella preghiera.
Es 17,8-13 2Tm 3,14-4,2
Lc 18,1-8
Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
2«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. 3In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. 4Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, 5dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
6E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto.
7E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? 8Io vi dico che farà loro giustizia prontamente.
Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
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Questi pochi versetti sono comprensibili alla luce del contesto, in particolare di quanto precede. Gesù, nel suo discorso, introduce la parabola della vedova che chiede giustizia al giudice spregiudicato, attraverso un discorso dal sapore apocalittico. Parla degli ultimi giorni in una visione panoramica della storia che va “dai giorni di Noè” per poi passare alla fuga di Lot dalla città di Sodoma, per concludere poi in uno scenario riepilogativo che lascia intravvedere i giorni della grande distruzione della Città Santa, Gerusalemme.
In questa visione panoramica, Gesù fa emergere come gli uomini di ogni tempo, spesso vivono gli eventi con incoscienza, passivamente, senza discernimento e senza capacità di scegliere. Sono come travolti da ciò che accade perché non vedono oltre, non hanno prospettive, non sono capaci di superare le difficoltà attraverso uno sguardo di fiducia e di speranza. Sono inchiodati alle difficoltà del momento oppure si lasciano prendere dalle nostalgie del passato.
Un passaggio importante che troviamo nei versetti che precedono il nostro brano è il riferimento alla moglie di Lot: “Ricordatevi della moglie di Lot”. Lei guardò indietro e divenne una statua di sale. Rivolgersi al passato senza la tensione per il futuro equivale a pietrificarsi.
Anche la comunità dei discepoli/e, a cui l’evangelista Lc. scriveva per ricordare le parole di Gesù, viveva momenti difficili: emarginazione, perdita del lavoro, ostilità e sospetto da parte dei pubblici poteri, talvolta, rottura dei rapporti persino con la propria famiglia d’origine o parentela. E tutto questo a motivo della loro adesione al Vangelo. Se parliamo di situazioni difficili, vediamo che le cose non sono molto cambiate anche per noi.
In simili situazioni è normale chiedersi: Ne vale la pena? Sarà poi giusta questa strada? E se ci fossimo ingannati? Come si fa ad andare avanti? Come si fa a guardare in avanti quando in noi e attorno a noi non si vede che buio?
Ecco allora la narrazione di questa breve parabola della vedova insistente.
La parabola, se male interpretata, ci potrebbe portare a concludere che il cuore di Dio è insensibile e duro come quel giudice disonesto. La parabola ha come finalità quella di creare una tensione su un punto, su un atteggiamento: nonostante le difficoltà la vedova non desiste. Si noti che il giudice è disonesto, quindi si crea una situazione narrativa in cui è evidente che la relazione di preghiera verso il Padre a fortiori esige una preghiera fiduciosa: se nonostante la disonestà del giudice la vedova ha ottenuto ciò che reclamava, a maggior ragione occorre aver fiducia nel Padre che disonesto non è ma, invece, veglia sui suoi figli con atteggiamento di cura. È come se Gesù dicesse alla gente delle sue Comunità e a noi: “Nonostante gli ostacoli che incontrerete, voi continuate a tendere le braccia al cielo. Non lasciatevi scoraggiare dai contrattempi, dalle tentazioni, dai cattivi esempi di qualcuno, dai cedimenti ecc.
La preghiera è proprio questo guardare oltre con lungimiranza.
Il Signore ci troverà in questa gioiosa perseveranza?
Pregare senza stancarsi non è per ottenere soluzioni magiche di fronte alle più strane esigenze. È invece una forma di resistenza nella speranza di fronte alle più complesse difficoltà. La risposta alla domanda di Gesù circa la fede dipende solo dal decidersi o per la fiducia o per il tornare indietro (Come la moglie di Lot).
Forse, possiamo essere aiutati da un fondamentale distinzione: una cosa sono le preghiere e le pratiche rituali, altra cosa è la Preghiera con la P maiuscola. Le preghiere possono diventare strumenti per la preghiera. Ma talvolta appartengono alle molte parole dalle quali Gesù ci mette in guardia.
“quando pregate, non sprecate molte parole come fanno i pagani i quali credono di essere ascoltati a furia di parole. Dite: Padre…”
La Preghiera, invece, è quell’anelito, quel gemito, quel desiderio che è già presente in noi perché lo Spirito dal di dentro dei nostri cuori “con gemiti inesprimibili, grida ‘Abba’- Padre”
In realtà la Preghiera altro non è che nutrire la vita rimanendo in relazione con Dio. È questo contatto che ci dispone a rimanere nella realtà con speranza e lungimiranza perché le vicende del “frattempo” vengono viste alla luce di Dio. Alla luce del loro compimento.
Occorre avere la fiducia che la Preghiera ci lavora nel profondo e ci cambia. Forse sta in questo la pronta risposta del Signore alle nostre attese. “risponderà prontamente”.
La preghiera per perdere...
Un giorno, a un monaco anziano fu chiesto:
«Cosa ottieni pregando Dio regolarmente?».
Egli rispose:
«In generale non ottengo nulla, ma perdo delle cose».
E elencò tutto ciò che aveva perso pregando Dio regolarmente:
«Ho perso l'orgoglio, l'arroganza, l'avidità, l'invidia.
Ho perso la rabbia, la falsità, l'ingratitudine, l'impazienza, la disperazione e lo scoraggiamento.
Preghiamo, non per ottenere qualcosa, ma
per perdere le cose che ci impediscono di crescere spiritualmente.
La preghiera educa alla gratitudine e rende più forti,
perché ci pone in diretta relazione con Dio.
Salmo 121 (120)
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.