Meditazione Domenica XXXIV C - Cristo Re dell'Universo

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

  Gaza, sempre più drammatica la situazione di giovani e sfollati, almeno 67 vittime tra i bambini dall'entrata in vigore della tregua. Quasi 6.900 su cui è stato fatto uno screening soffrono di malnutrizione acuta. Intanto un milione di persone continua a vivere sfollata nelle tende. Sempre tesa la situazione in Libano, con nuovi raid dell'Idf nel sud. Almeno 33 palestinesi, di cui 12 bambini e 8 donne, sono rimasti uccisi nelle ultime 24 ore a Gaza in attacchi dell'esercito israeliano (Idf). Altre 88 persone sono rimaste ferite Alcune vittime degli attacchi si troverebbero ancora sotto macerie, per cui il bilancio riportato potrebbe cambiare.

Sono 315 le persone, tra studenti ed insegnanti, sequestrati il 21 novembre nella una scuola cattolica della comunità di Papiri, nello Sato del Niger. Un gruppo di circa 60 miliziani armati, a bordo di auto e motociclette ha fatto irruzione nell’edificio scolastico assaltando i dormitori.

Sarebbero circa 20 le vittime del brutale attacco terroristico da parte delle ADF nel villaggio di Byambwe nella Repubblica Democratica del Congo. I miliziani hanno preso di mira un ospedale.

Panama, indigeni denunciano militarizzazione dei loro territori. In un'udienza alla Commissione interamericana dei diritti umani. accusano le autorità del Paese centroamericano di portare avanti una "chiusura severa e progressiva dello spazio civico" nelle comunità. Gli abitanti, hanno spiegato, sono stati circondati con l'impiego di armi, attacchi alle abitazioni e restrizioni di ogni genere.

Colombia, almeno 15 minori uccisi in operazioni anti-narcos. Le organizzazioni per i diritti umani e l'ufficio del difensore pubblico hanno espresso forte preoccupazione per il numero crescente di minori coinvolti e chiesto verifiche sul rispetto del diritto internazionale umanitario.

Mentre alla COP30 si discute delle terre indigene, il 16 novembre, alcuni aggressori si sono scagliati contro una comunità indigena nel sud del Brasile aprendo il fuoco e uccidendo un leader Guarani Kaiowá e ferendone altri quattro. "Gli assalitori hanno anche bruciato le case e gli effetti personali della comunità".

Iran ha chiesto urgentemente aiuti esteri per spegnere un vasto incendio che da diversi giorni divampa nel nord del Paese, distruggendo foreste dichiarate Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Queste foreste, che si estendono per circa 1.000 chilometri lungo il Mar Caspio in Iran e nel vicino Azerbaigian, costituiscono un complesso forestale "unico" per la sua età, stimata tra i 25 e i 50 milioni di anni, e per la sua biodiversità, con oltre 3.200 specie vegetali.

Alluvione record in Vietnam, oltre 50 tra morti e dispersi. Le abitazioni sommerse sono circa 68.000 e sono già state evacuate oltre 70.000 persone. L'agricoltura ha subito gravi perdite, con 15.000 ettari di riso e altri raccolti distrutti, e migliaia di animali da allevamento morti o dispersi.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Guatemala, il progetto "Sulla Strada" per proteggere i piccoli dal lavoro minorile fin dai cinque anni, i bambini sono costretti ad assemblare e confezionare petardi e fuochi d'artificio. Un lavoro pericoloso che svolgono per alimentare l'economia di sopravvivenza della famiglia. "Abbandonati, li accogliamo in classe e garantiamo loro il cibo. Non li lasceremo mai".

Opposizioni e società civile in piazza a Tunisi. Marcia di 'unità nazionale contro l'ingiustizia. Centinaia di partecipanti hanno sfilato nel centro della capitale, senza alcuna bandiera di partito, vestiti di nero, in segno di lutto per lo stato della giustizia e dei diritti in Tunisia.

A margine della Conferenza Onu in corso in Brasile, il vescovo di Kaloocan porta la voce di tutti i filippini che vivono le drammatiche conseguenze del cambiamento climatico. “È quasi come la Pentecoste. Veniamo da vari Paesi di tutto il mondo, parliamo lingue diverse eppure ci capiamo. Se ascoltiamo davvero il grido della Terra c'è ancora speranza”.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Nella tua tenerezza, ascolta la nostra preghiera e dà pace a tutti coloro che ti affidano la loro miseria. Quando la nostra coscienza ci accusa, la tua misericordia, più grande della nostra coscienza, ci assicuri il tuo perdono in Gesù Cristo, nostro Signore vivente ora e nei secoli dei secoli. Amen


2Sam 5,1-3      Col 1,12-20


Lc 23,35-43

35 Il popolo stava a vedere,

i capi invece lo schernivano dicendo: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto”.

36 Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: 37 “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”.

38 C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.

39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”.

40 Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”.

42 E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.

43 Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.

***


È un quadretto all’interno del racconto di passione che si presenta davanti a noi per essere contemplato nella sua drammaticità. L’inizio infatti si apre collocando il punto di osservazione a partire dal popolo che sta a guardare.


Il verbo usato dall’evangelista suggerisce un contemplare, un guardare tipico come di chi assiste ad una sacra rappresentazione. Tu osservi ciò che viene messo in scena e, quasi senza accorgertene ti trovi partecipe. Quello che sta avvenendo ti raggiunge dentro. Senti che ti riguarda sempre di più.

È precisamente questo l'effetto scenico che vuole ottenere l’evangelista. Egli desidera che ognuno prenda parte, o meglio, guardando con occhio da spettatore i singoli attori, si riconosca in quelli che lo esprimono meglio.

Se stai con i capi è forse perché ritieni fallimentare il percorso di Gesù?

Se ti riconosci nei discepoli, in quale momento: quando erano con lui o quando si sono lasciati vincere dalla paura come è accaduto a Pietro?

Se nei soldati, in quale momento: della crocifissione o sotto la croce come il centurione ecc.

Se con gli esclusi, con chi pur condannato attende una rivincita o con l'escluso che nel momento estremo diventa il prototipo del discepolo?

Lo sfondo della scena è dominato dal tema della regalità (Sopra di lui c'era la scritta: Costui è il re dei Giudei) o, se si preferisce, dal rovesciamento dei criteri. Gesù entrò nella sua passione destrutturando il codice del potere, criterio che poi doveva accompagnare il cammino dei discepoli:

Lc. 22,25-27

25 Egli disse: “I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 26 Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. 27 Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.

Gesù, Dunque, entra nella passione con un criterio regale che non è quello del potere mondano.

Ora questo criterio lo vediamo messo in pratica nella resistenza alla “Tentazione” che accompagnò Gesù durante tutto il suo percorso: per tre volte, come nelle tre tentazioni (Lc. 4, 13: Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato – allora, Gesù aveva rifiutato la tentazione della forza del potere, ora è di nuovo tentato di abbandonare la forza della non violenza, la forza del servizio e dell'amore), chi interviene gli fa la medesima proposta di allora: SALVA TE STESSO! SALVA TE STESSO! SALVA TE STESSO!

Evidentemente questo è il criterio che soggiace ad ogni forma di potere mondano!

Il regno di Dio, obbedisce invece ad un altro parametro:

OFFRI TE STESSO – DONA TE STESSO

È per questo che, come sempre, si trova a condividere la sorte degli esclusi.

Uno di loro comprende la via di Gesù: “Gesù, ricordati di me quando andrai verso il tuo regno”. Così il condannato riconosce a Gesù la sua signoria: Comprende la logica del regno: l’amore capace di farsi compagnia con gli ultimi, con i condannati e gli esclusi.

La risposta di Gesù corrisponde ad un’accoglienza immediata: Oggi.

Anche a Nazareth espresse con vigore che il Regno si compie oggi e in ogni momento (Lc. 4,21): Allora cominciò a dire loro: Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato – Così pure in casa di Zaccheo (Lc. 19,9): “Gesù gli rispose: Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo”). Fin da adesso è possibile la novità e dà una risposta che qualifica il ladrone come discepolo.

A questa categoria di discepoli Gesù aveva detto in precedenza: Voi siete quelli che avete perseverato con me.


Salmo 121

Quale gioia, quando mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore!».

Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme!


È là che salgono le tribù,

le tribù del Signore,

secondo la legge d’Israele,

per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,

i troni della casa di Davide.


Al ladrone ora dice: Oggi tu sarai con me!


Meditazione Domenica XXXIII C

 

 Ricordiamo, o Signore, davanti a te

  Cisgiordania, impennata di attacchi da parte di coloni israeliani. Venerdì è stata incendiata una moschea in una località della Cisgiordania, a sud di Nablus. Ma è solo l'ultimo di una serie di numerosi attacchi di coloni israeliani: violenze fisiche, aggressioni armate, espropriazione di terreni e case.

Naufragio al largo della Libia, 42 dispersi e sette superstiti. Dopo essere rimasti alla deriva per sei giorni, solo sette uomini – quattro sudanesi, due nigeriani e un camerunense – sono stati tratti in salvo.

Teheran. La capitale iraniana vive il sesto anno consecutivo di siccità. Rilevati inoltre livelli altissimi di inquinamento atmosferico. Nel Paese l’inquinamento atmosferico ha ucciso quasi 60.000 persone tra il marzo 2024 e il marzo 2025.

Inondazioni e frane, strade interrotte dai detriti, tetti delle case sollevati in aria come fossero fuscelli, intere province senza più energia elettrica per diverse ore. Il super tifone Fung-wong, si è abbattuto sulla parte nord occidentale delle Filippine.

Cop30. L’inadeguatezza delle azioni per il clima negli ultimi anni, parallelamente al continuo aumento delle emissioni di gas serra, ha reso "quasi inevitabile" lo sforamento della soglia del grado e mezzo di riscaldamento globale. Ogni anno 48 milioni di bambini vengono colpiti da disastri climatici che li costringono ad abbandonare le proprie case, interrompere l’istruzione e soffrire la fame.

Sudan Doctors Network, un'organizzazione medica sudanese, ha accusato le Forze paramilitari in Sudan di aver portato avanti un "tentativo disperato" di nascondere le prove delle uccisioni di massa nel Darfur bruciando i corpi o seppellendoli in fosse comuni dopo la sanguinosa presa di controllo della città il 26 ottobre.

Una flottiglia composta di circa 200 imbarcazioni ha sfilato nello specchio d'acqua davanti alla città di Belém - dove è in corso la Cop30 - per denunciare lo sfruttamento dei fiumi amazzonici e l'impatto dell'espansione del settore agricolo sulla foresta. Un gruppo di ambientalisti arrivati dal Messico ha protestato pacificamente davanti alla Zona blu a Belem denunciando gli omicidi e le persecuzioni degli ambientalisti in America latina.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Le navi ospedale che portano avanti l'eredità di Papa Francesco in Amazzonia. Sono ormeggiate lungo il fiume Guajará e offrono assistenza medica a chi ne ha più bisogno. Le tre imbarcazioni, ispirate all’ecologia integrale del Pontefice argentino, e da lui donate, navigano lungo il Rio delle Amazzoni raggiungendo le comunità indigene fin dentro la Foresta pluviale.

Michela Piccoli delle Mamme NoPfas è intervenuta alla Coop 30 rivolgendosi a tutti i popoli del mondo. Ha presentato il problema e invitato le persone a stare attenti alle aziende chimiche perchè vanno nei luoghi dove la gente non sa niente. Queste molecole creano infertilità, abbassamento delle difese immunitarie, cancro.

Gli studenti di tutta Italia venerdì mattina si sono fermati. I motivi dello sciopero erano molti: «Investimenti nell’istruzione pubblica», «riforma della scuola-lavoro per la sicurezza degli studenti», «blocco del riarmo europeo», «riconoscimento italiano della Palestina» e «maggiore attenzione della politica alla crisi climatica».

Cop30. Le Chiese dei cinque continenti hanno di nuovo lanciato l’appello ad «ascoltare il grido dei poveri e della Terra» soggiogati, e spesso devastati, dai cambiamenti climatici che avrebbero bisogno di risposte politiche efficaci e tempestive.

Il cardinale Luis Antonio Tagle in dialogo coi liceali di Gorizia. A chi gli chiedeva quali azioni mettere in atto, come giovani, per costruire la pace ed essere più empatici con gli altri nel mondo di oggi, Tagle ha sottolineato con preoccupazione il diffondersi di una indifferenza che è chiusura e che rende ciechi alla realtà ed alle sofferenze del prossimo. Abbiamo tutti bisogno di risvegliare il cuore: “Per i giovani - ha evidenziato - è importante riuscire ad immergersi nelle sofferenze degli altri, attraverso esperienze che aprano e tocchino il loro cuore per farlo battere ancora più forte dinanzi alle situazioni di disagio”.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo

Donaci, o Padre, lo Spirito del discernimento e il calore del cuore.

I discepoli e le discepole di Gesù abbiano senso critico per non seguire idoli muti e ingannatori. Non siano ministri di una religione della conservazione. Abiti in loro lo slancio vitale del vangelo. Amen


Ml 3,19-20    2Ts 3,7-12 


Lc. 21, 5-19

5Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.


***

Il dialogo che Gesù intrattiene con i suoi interlocutori riguarda il modo di vedere e rapportarsi alle cose della vita. In un primo momento, essi accorciano la loro visuale posando semplicemente lo sguardo sulle pietre: Il tempio è molto bello, nuovo, appena ricostruito da Erode il Grande (19 a. C.). L'apparenza s'impone in modo che l'apparato religioso acquista rilevanza.

La parola di Gesù demitizza una realtà che sta per trasformarsi in idolo. Collegandosi alla tradizione profetica, che nell'annunciare la rovina del tempio denunciava l'infedeltà del popolo (vedi Geremia 7), Gesù denuncia la religione ufficiale di infedeltà all'alleanza: sta trasformando in un idolo se stessa e le sue apparenze. Da un lato quindi, c'è una parte dei suoi uditori che tende ad enfatizzare la forma esteriore, dall'altro, c'è chi tende ad enfatizzare gli eventi della storia: “quale sarà il segno...”. Probabilmente il rischio di aggrapparsi o all'esteriorità o a eventi sensazionali era ed è sempre presente non solo tra i contemporanei di Gesù, ma anche tra i membri della comunità di Luca, così pure ai nostri giorni.

Gesù opera una demitizzazione degli uni e degli altri, secondo la narrazione che ne fa Luca, egli distingue nettamente tra gli eventi che appartengono alla storia dai segni relativi alla sua conclusione finale. Con la sua parola poi, aiuta chi lo ascolta a concentrarsi sulla situazione storica concreta.

Dunque, il tempio non è tutto, non è un assoluto, ha avuto un inizio ed avrà una fine. Gli eventi vanno presi sul serio, attraversati, senza fughe in avanti che non tengono conto della realtà per quello che è:

"Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo".

I segni nel cielo sono altra cosa... "non è subito la fine”.

Occorre discernimento: non si può porre speranza nelle pietre e non si può consegnare il cuore a facili ai leader (… “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”).

Tra l'altro, l’espressione “Sono Io” è quasi una formula tecnica che richiama l'auto presentazione del Dio nel Primo Testamento. Ci sono delle realtà storiche (personaggi del potere, del pensiero, del mondo militare, dell'economia, della religione, del mercato) che hanno la pretesa di sostituirsi a Dio nel senso che propongono se stessi e i loro prodotti come via di salvezza.

Gesù è molto chiaro: non andateci dietro, non è quella la strada della sequela...

Ogni assoluto storico ha in sé il principio attivo della dissoluzione. DIETRO QUESTE COSE SI PERDE LA VITA. Qui Gesù presenta la vita dei discepoli come un'esperienza che prende le mosse da un'istanza critica. Chi segue Gesù, assume il suo spirito profetico fino a negare la fiducia agli idoli, cioè ai grandi di questo mondo.

Dopo quest'operazione di ancoraggio alla realtà, Gesù fa un passo avanti verso un maggiore radicamento nella realtà degli eventi della storia:

Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. ... Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome”. Sono delle situazioni che possiamo poi riscontrare nella vicenda della chiesa delle origini così come ne parla il libro di Atti degli Apostoli. Qui il Vangelo ci sta a dire che la realtà faticosa, difficoltosa e negativa va vista come un'opportunità per dare concretezza al Vangelo:

Avrete allora occasione di dare testimonianza”. Non serve assumere un atteggiamento apologetico di difesa o di attacco perché il Regno avanza con una forza sua propria: "Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere”.

Questi linguaggi, che possiamo chiamare "apocalittici", nel senso che sono rivelatori di significati, concepiscono la vita del credente sempre dentro una tensione, o meglio, uno slancio verso un non ancora compiuto; un qualcosa che viene offerto come dono inedito di Dio e che supera tutti i prodotti delle culture umane, spesso forgiate dagli interessi dei potentati. Per Gesù è inconcepibile la via del Vangelo senza slancio, senza tensione.

Le apparenze dell'esteriorità quindi (il tempio e le pietre...) e le promesse di riuscita (sono io … il tempo è vicino … compra da me...) sono solo false promesse, in realtà, gli idoli ti prendono la vita, te la sequestrano, ti sfruttano... ti alienano e ti uccidono dentro e fuori.

La tensione del vangelo di Gesù, invece, ti dà vita... “...nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. "Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.


Salmo 97

Cantate al Signore un canto nuovo,

perché ha compiuto meraviglie.

Cantate inni al Signore con la cetra,

con la cetra e al suono di strumenti a corde;

con le trombe e al suono del corno

acclamate davanti al re, il Signore.

Risuoni il mare e quanto racchiude,

il mondo e i suoi abitanti.

I fiumi battano le mani,

esultino insieme le montagne

davanti al Signore che viene a giudicare la terra:

giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine.


Meditazione Domenica Dedicazione Basilica Lateranense

  


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

  Sudan. La situazione nel Paese africano continua ad essere drammatica. Allarme per la devastazione della guerra, mentre si registrano gravi violazioni contro i civili. I volontari locali hanno documentato esecuzioni e violenze contro persone in fuga dai combattimenti. Quasi 82 mila persone sono fuggite.

Circa 120.000 persone rimangono rifugiate nei centri di evacuazione o presso altri alloggi a Cuba dopo che il potente uragano Melissa ha attraversato la parte orientale dell'isola.

Israele ha chiuso i valichi di frontiera di Kerem Shalom e Al-Awja con l'Egitto e la Striscia di Gaza, bloccando l'ingresso degli aiuti umanitari. 320 camion erano entrati nella Striscia ma molti altri restano ammassati nel parcheggio fuori dal valico di frontiera di Rafah e non sono stati trasportati ai valichi di Keram Shalom e Al-Awja, nonostante il convoglio dovesse essere inviato questa settimana.

Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco, il 10 ottobre 2025, gli attacchi israeliani hanno ucciso un totale di 240 persone e ne hanno ferite 607. Tra i reduci di Gaza è allarme suicidi. Le denunce dei veterani israeliani. Il 78% di chi in Israele si è tolto la vita nel 2024 era un soldato operativo nella Striscia.

È salito ad almeno 140 morti e 127 dispersi il bilancio del passaggio del tifone Kalmaegi sulle Filippine centrali, devastate dalle inondazioni.

A Gaza - dicono le Nazioni Unite, dal 2023 ad oggi sono scomparse il 97% delle colture arboree, il 95% degli arbusti e l'82% delle colture annuali. L'acqua è contaminata da munizioni e liquami e 61 milioni di tonnellate di detriti devono essere rimossi per non aggravare la contaminazione.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Lunedì prossimo, 10 novembre avrà inizio la 30ª Conferenza delle Parti (COP30) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si concluderà il 21 novembre. “Il mondo deve, collettivamente, riuscire a invertire questa tendenza all'aumento della temperatura". i Paesi sono molto preoccupati, le persone e le popolazioni sono preoccupate per gli eventi climatici che si verificano in tutto il mondo. Per questo motivo, l'evento in Brasile ha il compito di dare impulso politico a queste discussioni.

A Parma apre la prima “Lavanderia di San Francesco d’Assisi”. Nella città emiliana nasce, gestito dalla Caritas, un servizio per i più fragili promosso dall’Elemosineria apostolica, seguendo il progetto delle Lavanderie di Papa Francesco. Leone XIV ha appoggiato il cambio della nuova denominazione: il poverello di Assisi infatti - come evidenzia nella "Dilexi te" - continua ad ispirare iniziative a sostegno delle persone povere. Ad inaugurare la struttura il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa

Il presidente palestinese Abbas a Roma, visita alla tomba di Papa Francesco. Al suo arrivo a Roma il leader dello Stato di Palestina si è recato a Santa Maria Maggiore per un momento di raccoglimento davanti alla tomba del Pontefice argentino. "Sono venuto da lui perché non posso dimenticare cosa ha fatto per il popolo palestinese", ha detto ai giornalisti fuori dalla Basilica.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Grazie a te, o Padre, che hai voluto porre la tua tenda tra gli uomini. Essi sono tuoi popoli e tu il Dio con loro.

Ez 47, 1-2.8-9.12 Sal 45 1Cor 3,9-11.16-17

Gv 2, 13-22


Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.

Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.

Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».

I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».

Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».

Ma egli parlava del tempio del suo corpo.

Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

***


Il testo presentandoci l’azione di Gesù che manda all’aria le bancarelle dei rivenditori, non esprime solo una forma di condanna per un mercato simoniaco e oppressivo dei poveri (vedi il monopolio sulle macellerie per il sacrificio di Anna suocero di Caifa), egli compie dei gesti messianici che stanno ad indicare che è arrivato il tempo in cui alcune cose hanno fatto il loro tempo. La religione del tempio è fuori tempo.

Gv sembra ricordare un testo di Zaccaria nel quale si parla del "Giorno del Messia": "In quel giorno non vi sarà nemmeno un mercante nella casa del Signore" 21, 14b.

Inoltre, nella letteratura rabbinica il messia era rappresentato con in mano il flagello per fustigare i vizi e le pratiche malvagie.

Il gesto di Gesù, quindi, è un trasparente segno messianico. Tanto a dire: è giunto il moneto in cui irrompe la novità del cambiamento.

Non è un caso che, nel Vangelo di Giovanni, tutte le volte che Gesù s’avvicina al tempio, accade qualcosa di strano.

C’è una tensione senza soluzione di continuità tra la religione templare e come egli intende il rapporto con Dio.

Quello infatti che introdurrà Gesù è altra cosa perché è il frutto della sua passione per l’uomo. Egli vuole che l’uomo possa camminare per la strada giusta e non sia imbrogliato dai monopolisti del religioso.

L'espulsione degli animali che servivano per il sacrificio dal tempio, pecore e buoi, è un chiaro segno che il culto sacrificale è finito.

Quindi. “Lo zelo della tua casa – dell’incontro vero – mi divorerà”. (salmo 69, 10)


Ma egli parlava del tempio del suo corpo”. L’incontro con Dio non avviene più nel tempio, ovvero dentro canali codificati dall’apparato religioso, ma nell’esistenza dell’uomo, come l’uomo Cristo Gesù, che fa della sua esistenza (corpo) una realtà per esprimere la passione di Dio per l’umanità.

D’ora in poi si fa esperienza di Dio quando si offre il corpo. Quando cioè si offre se stessi attraverso ciò che si compie; quando semplicemente ci si mette a disposizione del bene e della liberazione dell’uomo.

La religione del tempio è una religione che codifica. Quella del corpo genera. Genera nuove situazioni di crescita, di amore, di compassione, di misericordia, di vita nuova ecc. di amore per l'umano.

La nostra è una religione templare o corporea? Preghiamo affinché la Chiesa esca dal tempio per divenire corpo santo del Signore.


Salmo 45

Dio è per noi rifugio e fortezza,

aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.

Perciò non temiamo se trema la terra,

se vacillano i monti nel fondo del mare.

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,

la più santa delle dimore dell’Altissimo.

Dio è in mezzo a essa: non potrà vacillare.

Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

Il Signore degli eserciti è con noi,

nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.

Venite, vedete le opere del Signore,

egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Meditazione Domenica Commemorazione tutti i defunti

 

Ricordiamo, o Signore, davanti a te

  Il Partito della democrazia e dello sviluppo, principale forza di opposizione in Tanzania, denuncia un bilancio di 700 morti nelle proteste antigovernative scoppiate dopo le elezioni presidenziali di mercoledì.

Darfur, è strage di civili. Le Nazioni Unite denunciano esecuzioni sommarie. La crisi umanitaria peggiora giorno dopo giorno e le organizzazioni umanitarie non riescono a far fronte all'emergenza. Medici senza frontiere: chi arriva in ospedale è in condizioni disperate. La maggior parte ha bisogno di interventi chirurgici

Per l’UE investire in armi diventa "sostenibile". Il primo fondo europeo che investe esplicitamente in armi è stato autorizzato dall’Unione Europea a concentrarsi esclusivamente su investimenti in imprese del settore della difesa.

Caraibi, uragano Melissa: 10 bambini morti e altri 700 mila in pericolo di vita. Tra le 45 vittime della catastrofe naturale, ci sono anche i più piccoli, intrappolati in mezzo alla devastazione.

Ancora in bilico il cessate-il-fuoco nella Striscia con raid israeliani che ieri hanno colpito il sud dell’area. (104 il bilancio dei morti accertati, 46 bambini). Un altro raid è stato invece sferrato sull’area est di un campo profughi nel centro del territorio palestinese. E attacchi si sono verificati pure al sud.

L’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sull’avvio immediato di test di nuove armi nucleari, in risposta a quanto stanno facendo altri Paesi, fa riemergere lo spettro della proliferazione di armi atomiche e di una corsa al riarmo da parte delle principali potenze mondiali.

Da sabato scorso, il Vietnam centrale sta affrontando piogge torrenziali e inondazioni record, causate dal dodicesimo tifone della stagione, che ha messo in ginocchio intere province. Le acque hanno invaso case, strade e attività commerciali, costringendo migliaia di persone a evacuare

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

La "Dichiarazione di Belém sulla fame, la povertà e l'azione per il clima incentrata sulle persone" sarà presentata su iniziativa del governo brasiliano, in occasione del vertice dei leader della COP30. Il documento pone l'agenda della lotta alla fame e alla povertà al centro delle discussioni globali sul clima. La Dichiarazione si basa sulla consapevolezza che non esiste resilienza climatica senza giustizia sociale, né sviluppo sostenibile senza la garanzia del diritto umano all'alimentazione.

Il vescovo di Hiroshima, Monsignor Alexis Mitsuru Shirahama indica l’urgenza di lavorare per una umanità libera dal rischio nucleare, il cui uso “per motivi bellici è immorale”. È in atto una regressione, “non abbiamo imparato nulla dal passato, dobbiamo riscoprire la spiritualità dell’uomo, se non vogliamo essere distrutti”.

Si è svolta durante tutta la settimana l'iniziativa per ricordare i 30anni dell'Associazione Self Help. L'esposizione delle opere artistiche fra cui quella del Monastero di Sezano intitolata "Controvento" (contro le guerre) e le rappresentazioni teatrali (ricordiamo l'Elogio alle erbacce"), hanno fatto toccare con mano la vitalità e la creatività dei giovani e degli educatori di Self Help, Uno straordinario esempio di cittadinanza solidale e alternativa per la nostra città...


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Proteggimi, portami in salvo; che io non resti deluso, perché in te mi sono rifugiato. Amen


Is 25,6.7-9 Rm 8,14-23

Mt. 25, 31-46

31 Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli,

si siederà sul trono della sua gloria.

32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.


34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra:

Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.

35 Perché

io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,

ho avuto sete e mi avete dato da bere;

ero forestiero e mi avete ospitato,

36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato,

carcerato e siete venuti a trovarmi.


37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?


40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.


41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra:

Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare;

ho avuto sete e non mi avete dato da bere;

43 ero forestiero e non mi avete ospitato,

nudo e non mi avete vestito,

malato e in carcere e non mi avete visitato.

44 Anch’essi allora risponderanno:

Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?

45 Ma egli risponderà:

In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me.

46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.



Il procedere delle azioni e delle parole, nonché la struttura del brano ci orientano a ritenere di trovarci davanti, ancora una volta, ad una parabola.

Al centro troviamo infatti il Re che emette la sua sentenza.

Tutti gli elementi infatti vanno a comporre una precisa drammatizzazione. Buona parte del testo è costituita da un parallelismo antitetico (rappresentato dalle categorie di quelli che stanno alla destra e da quelli che stanno alla sinistra).

Parliamo di parabola, vale a dire di una drammatizzazione che vuole mettere in evidenza un elemento fondamentale della vita dei discepoli i quali, dopo aver dato la loro adesione al Signore Gesù, cercano di sapere quale sia in sintesi quale sia il senso vero della loro appartenenza a Gesù Cristo.

Per giungere al cuore della verità, Gesù non ha pensato di meglio che mettere in scena un’istruttoria che ha come compito suo proprio quello di appurare la verità. E dove si giunge ad una verità definitiva se non in un dibattimento processuale? Ecco, la drammatizzazione parabolica trova qui, nell’ambito forense, il suo ambiente adatto.

Il processo ha quindi inizio secondo i canoni classici di ogni celebrazione giudiziaria: convocazione dei testimoni (tutte le genti) e proclamazione dello scopo del processo, vale a dire separare la verità dalla non verità (resa qui nell’espressione di “porre le pecore alla destra e i capri alla sinistra”). Dopo i preliminari è la volta di coloro che devono essere giudicati.

Il motivo che sostiene la ragion d’essere del processo, ovvero lo stabilire la verità delle cose, si fa cenno all’atto di separare in termini non solamente giudiziari ma pastorali, come, appunto il pastore separa le pecore dai capri. Il riferimento è ad Ez. 34, 15-17. laddove la separazione operata dal pastore corrisponde ad un prendersi cura; quasi a sottrarre le pecore dalla cupidigia degli avidi pastori.

Sarò io a condurre al pascolo le mie pecore e a radunarle, oracolo di Dio, mio Signore. Quella che s’è perduta andrò a cercare, quella che s’è allontanata la farò tornare, quella che s’è fratturata la fascerò, quella ammalata la farò ristabilire; veglierò sulla grassa e sulla robusta! Le pascolerò come si deve. Quanto a voi mie pecore, così dice Dio, mio Signore: Badate! Giudicherò pecora e pecora, tra montoni e capre”.


Il giudizio quindi che sta per essere celebrato è un momento in cui ai poveri, agli oppressi viene resa giustizia. Da sempre, secondo la migliore tradizione profetica, Dio è direttamente coinvolto nella causa dei miseri.

Tutto converge verso una duplice conclusione dell’istruttoria: lo avete fatto a me o non lo avete fatto a me. Da ciò ne deriva una duplice sentenza espressa nel chiasmo “E se ne andranno, questi, al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.

La drammatizzazione ha quindi fatto emergere il punto verso cui si scarica la tensione del racconto: lo avete fatto a me. A me chi? A Uno solo dei più piccoli. L’uno solo dei più piccoli è quindi il luogotenente del re, seduto in veste di giudice.

L’immagine che subentra contiene un’ironia sconcertante. In un baleno, il trono del re si trasforma in una mangiatoia e in una croce. L’una contiene l’altra perché entrambe sono dimora dei piccoli, degli schiacciati.

I piccoli sono lui! Il giudizio sulla verità delle cose è, secondo il Regno di Dio, prerogativa dei piccoli e degli impoveriti della terra, non delle cancellerie degli stati.


Per vedere veramente come stanno le cose occorre entrare in contatto con coloro che qui sono rappresentati in sei categorie di persone ripetuti due volte (6+6=12) sono la totalità.

La totalità dei suoi in cui si identifica perché ha scelto di condividerne le sorti, sono lui! Lui è i piccoli, fino all’ultimo, fino ad uno solo dei più piccoli, degli schiacciati.

Evocando il testo che precede questo brano, la parabola dei talenti, possiamo dire che lui è anche il talento consegnatoci.

Gesù Cristo, che nella lapidaria conclusione di questa parabola, “ogni volta che …lo avete fatto a me”, ci spiega con molto realismo cosa significhi trafficare il “talento”: farsi carico, come lui, e schierarsi dalla parte dei piccoli.

Tutti ci troviamo un po’ pecore e un po’ capri perché nel concreto dei nostri rapporti siamo ospitali ed escludenti al tempo stesso. Perciò abbiamo bisogno di purificazione grazie all’azione di quel grande Pastore buono che si prende cura di ognuno.

Tutti siamo anche piccoli e poveri, bisognosi gli uni degli altri. Far fruttificare il talento significa aprirci alla condivisione dei nostri doni e delle nostre ferite come ha fatto il Signore.


Salmo 24

Ricordati, Signore, della tua misericordia

e del tuo amore, che è da sempre.

Ricordati di me nella tua misericordia,

per la tua bontà, Signore.

Allarga il mio cuore angosciato,

liberami dagli affanni.

Vedi la mia povertà e la mia fatica

e perdona tutti i miei peccati.

Proteggimi, portami in salvo;

che io non resti deluso,

perché in te mi sono rifugiato.

Mi proteggano integrità e rettitudine,

perché in te ho sperato.

Meditazione Domenica XXX C

 



Ricordiamo, o Signore, davanti a te

Domenica Israele è tornato a bombardare la Striscia di Gaza, dopo avere accusato Hamas di avere violato il cessate il fuoco, causando almeno 45 morti.

In Sudan almeno 60 civili sono morti, secondo un bilancio provvisorio, per un attacco di droni contro un centro per gli sfollati nel Darfur, lanciati dai paramilitari.

La violenza in Myanmar non si ferma e il caos politico non aiuta certo ad arrestare la guerra tra l’esercito governativo e le milizie etniche che si oppongono alla giunta militare in un Paese messo in ginocchio da una perenne crisi umanitaria. Una situazione drammatica aggravatasi a causa delle recenti alluvioni e del devastante sisma di magnitudo.

Naufragio al largo della Turchia. Quattordici migranti hanno perso la vita dopo che l'imbarcazione sulla quale stavano viaggiando si è rovesciata a largo della costa Turca sul mare Egeo.

Al largo della Tunisia quaranta migranti subsahariani, inclusi alcuni neonati, sono morti dopo che la loro imbarcazione si è capovolta.

Brasile, Ong chiedono lo stop alle trivellazioni in Amazzonia. Secondo le Ong, la licenza ignora il potenziale impatto climatico e ambientale dell'attività estrattiva, tra cui l'aumento delle emissioni di gas serra e il rischio di sversamenti in un ecosistema considerato altamente sensibile. 

Ammanettate, legate ai sedili durante il trasporto, tenute in isolamento, private di vitamine e cure prenatali, malnutrite e costrette a interventi medici senza consenso. Non dovrebbero esserci donne incinte nei centri di detenzione dell’Ice (l’agenzia frontaliera americana). Ma da quando il Presidente è tornato alla Casa Bianca a gennaio con l’intento a realizzare la più grande espulsione di immigrati della storia americana, gli agenti non hanno avuto scrupoli ad arrestare donne gravide, ignorando le linee guida in vigore dal 2021. 

Avanza il consumo di suolo. Secondo il nuovo rapporto Ispra, nel 2024 in Italia sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri. Si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

L’Onu e il diritto internazionale come linguaggio di speranza. 80 anni fa entrava in vigore la Carta delle Nazioni Unite. 

Disarmo nucleare, l’appello di due premi Nobel: è una scelta di umanità. In un convegno presso l'università La Sapienza di Roma, Masashi Ieshima, sopravvissuto a Hiroshima, e Florian Eblenkamp dell’Ican, hanno incontrato gli studenti e i rappresentanti della società civile nell'ambito della campagna "Italia ripensaci". 

In Messico il Centro Social Católico Santiago Apóstol celebra i due anni dall’apertura. Siamo nell’area nord del Paese, terra arida e caldissima. Qui i migranti incrociano le strade che percorrono giorno e notte per raggiungere la frontiera USA. È in questo crocevia di autostrade e rotaie la comunità parrocchiale ha visto nascere il Centro Social Católico Santiago Apóstol.

Leone XIV riceve i Movimenti popolari venuti a Roma per il V Incontro internazionale e il pellegrinaggio giubilare. Ricordando il suo predecessore Francesco, ribadisce che "terra, casa e lavoro" sono "diritti sacri". Punta il dito, poi, contro l'aumento delle ingiustizie sociali.


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Insegnaci a pregare, o Signore, che non siano parole, soltanto parole,

aprici al colloquio dolce dei figli. Amen


Sir 35,15-17.20-22    2Tm 4,6-8.16-18   


Lc 18,9-14

9Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

***

Il racconto evangelico viene subito introdotto dalla motivazione della parabola: “Disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri”.

Questo incipit richiama quello delle parabole della misericordia secondo Lc. 15, 1-2: “Si avvicinarono a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Parla perciò per quelli che si sentono al sicuro nella giustizia

Occorre innanzitutto comprendere cosa intende la Scrittura con i termini “giustizia” e “giusto”. Nella Bibbia con il termine giustizia si intende una vita che realizza il volere di Dio, la strada giusta, quindi. Il giusto è appunto colui che non vacilla perché ha trovato il modo giusto di stare al mondo.

Se, in un primo momento, questo testo può indurci a considerarlo come un invito ad assumere atteggiamenti di umilismo, a ben guardare, intende soprattutto educare al giusto rapporto con Dio, con il prossimo, con la vita e ogni alterità.

Può esserci un paganesimo, o meglio, una sorta di ateismo religioso che si manifesta proprio in ciò che sembra essere preghiera, ma preghiera non è.

La parabola è molto lineare. I due soggetti hanno una cosa in comune: la preghiera. Salirono al tempio a pregare.

Man mano che il fariseo si esprime, suscita in noi una certa antipatia. Intuiamo fin dall'inizio dove vanno a parare le parole di Gesù e cosa sia per lui la giustizia.

Il Fariseo, avanzando titoli di merito davanti a Dio e di giudizio nei confronti di quello che sta in fondo, sposta la bilancia (dei pagamenti) verso se stesso.

Il pubblicano, confessando tutto se stesso come peccatore e affidandosi alla bontà del Signore, sa che la bilancia può essere portata a pareggio solo dal Signore. In altre parole, è solo lui che può fare giustizia, collocarci al giusto posto di fronte a lui e nel giusto rapporto con la vita.

La conclusione è che “il secondo viene giustificato a differenza del primo”. On altre parole potremmo dire: il secondo viene riconosciuto nella verità, il primo è entrato in un processo di autoinganno.

Osserviamo gli atteggiamenti interiori attraverso la postura dei due protagonisti.

Il primo, in piedi, sta davanti e quasi fa da maestro a Dio (Anche Marta, a differenza di Maria è una che “sta davanti”, esclude dalla sua vita l’atteggiamento esistenziale del discepolo che invece, “stando seduto ai piedi” si apre all’ascolto). Anche Pietro, quando vuole impedire a Gesù di proseguire la sua strada verso Gerusalemme, gli si para davanti.

Il secondo, è piegato, non osa alzare il capo, sente insomma di non avere altro che la sua piccolezza per rimanere col Signore.

Il primo, crede di pregare, ma, in realtà sta parlando tra sé e di sé. Lui diventa idolo di se stesso e così, è dominato dall’invadenza del suo io.

Il secondo, invece non è affatto in contemplazione di se stesso ma si espone a colui che lo può guarire.

Le parole di Gesù concludono il discorso parabolico con una dichiarazione:

Chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Si tratta con ogni evidenza di un'affermazione paradossale.

La versione letterale è più fisica che psicologica: “Perché ognuno innalzante se stesso sarà abbassato, ma l'abbassante se stesso sarà innalzato”. Il testo dunque ci parla di movimenti verticali. Sono, a ben guardare i movimenti del fariseo e del pubblicano. Osservandoli superficialmente, colui che si pone in piedi sembrerebbe uno in posizione di apertura verso gli altri, mentre il pubblicano che si china fa pensare a uno che si ripiega si se stesso. Invece la realtà è paradossale. Il primo, a dispetto delle apparenze si chiude in se stesso, il secondo si apre all'altro, a Dio, fino ad abbandonarsi totalmente.

Sono gli stessi movimenti di Gesù: egli è piegato fino ad essere sceso al livello dell'umanità che sta più in basso. Questa è ritenuta la via giusta che anche il Padre fa sua fino ad assumerla per elevarla a riferimento per tutti.

Dal punto di vista evangelico, il mettersi al di sopra degli altri, distinguendosi, emergendo, per proporsi come modello di virtù è una via fallimentare. Non appartiene alla strada di Gesù. È via di ingiustiziaIl Vangelo di Giovanni chiama questa via di ingiustizia “il peccato del mondo”.

Salmo 33

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.