Meditazione Domenica XXXa B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Moussa Diarra, il ragazzo originario del Mali, ucciso la mattina del 20 ottobre alla stazione di Porta Nuova a Verona da un agente della PolFer, la polizia ferroviaria. Le trecento persone accorse lunedi sera sul luogo hanno mostrato che c‘è un pezzo di società civile cui Moussa mancherà, eccome.

Nella notte di sabato gli israeliani hanno lanciato attacchi missilistici contro gli iraniani. Colpite diverse basi militari a Teheran e in altre città. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha lanciato un nuovo "appello a tutte le parti affinché cessino tutte le azioni militari, comprese quelle a Gaza e in Libano, e affinché esercitino il massimo sforzo per impedire una guerra regionale totale e tornino sulla strada della diplomazia".

Medici senza Frontiere, 'nel nord di Gaza è una catastrofe'. 'Nell'ospedale di Kamal Adwan ci sono 30 morti e 130 feriti'. "Non riusciamo a raggiungere i feriti in strada c'è morte dappertutto, di ogni tipo e forma" è la testimonianza del dottor Mohammed Obeid, chirurgo ortopedico di Medici senza frontiere.

Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) 531 morti e 731 dispersi nel Mediterraneo centrale da gennaio al 19 ottobre 2024. Riportati in Libia 19.010 i migranti.

Gaza. «Aiuti fermi per gli assalti delle gang: Israele garantisca l'ordine pubblico». Il responsabile Fao di Gerusalemme: «Non riusciamo a scaricare 136,5 tonnellate di soccorsi in attesa dal 10 ottobre a Kerem Shalom». Il 68 per cento dei campi è distrutto. La gran parte degli animali è morta. Il saccheggio è diventato il modus operandi di gang criminali, sempre più strutturate.

Bologna. Esplosione in fabbrica. Lo scoppio che ha ucciso due lavoratori sarebbe partito dall'impianto di climatizzazione. La procura apre un'inchiesta. Toyota annuncia la sospensione della produzione nello stabilimento emiliano.

    Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

                Aiutaci a custodire la speranza

In occasione della Giornata delle Nazioni Unite i movimenti pacifisti hanno indetto una conferenza per rilanciare il primato del diritto internazionale e dei diritti umani sui sovranismi. “Oggi l'ONU è uno strumento per difendere quel bene comune globale che è estremamente concreto e quotidiano nella vita di tutti quanti”.


Il Brasile delimita sette nuove terre indigene Guaraní: 'Ora possiamo stare tranquilli nel nostro territorio'. "Porto questo decreto firmato nel mio territorio molto volentieri e con il cuore più tranquillo, perché avremo un po' di pace, contro la speculazione immobiliare, contro gli invasori, la persecuzione, la discriminazione e la violenza" ha dichiarato Jandira Paramirim della terra indigena Jaraguá, la più piccola del Brasile.

Giornata di mobilitazione nazionale “Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora” indetta per sabato 26 ottobre in 7 città italiane: Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino. Più di 300 associazioni hanno aderito alla mobilitazione nazionale promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta e Sbilanciamoci. In un periodo di allargamento internazionale delle guerre in corso e della minaccia di una guerra totale e nucleare sabato 26 ottobre la società civile farà sentire forte la propria voce contro la guerra - dichiara Rossella Miccio presidente nazionale di Emergency -. Contro la propaganda dell’inevitabilità della guerra saremo tantissimi. Gino Strada diceva “la tragedia delle vittime è la sola verità della guerra”.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Da secoli, da sempre, la nostra mano è tesa: siamo tutti mendicanti di luce. Ti attendiamo, o Cristo. Anche se c'è sempre qualcuno che tenta di impedire l'incontro. Ti preghiamo per i fratelli e le sorelle di tutte le chiese e per tutta la famiglia umana: di farci vedere. Amen


Gr. 31, 7-9; Eb. 5,1-6;


Mc. 10, 46-52


In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

***

Le parole di Geremia, il profeta della prima lettura, rivelano una visione delle cose che sa andare al di là delle evidenze immediate.

Attraverso la realtà di un “piccolo resto” di popolo, per lo più formato da persone che sono in difficoltà di fronte alla vita (il cieco, lo storpio, la donna incinta e la partoriente…) , né in grado di esercitare azioni di forza per difendersi o farsi valere, piccolo resto di popolo provato dalla guerra, dalla distruzione e dalla deportazione, attraverso questa realtà, il profeta vede , come da una feritoia, ciò che secondo le evidenze immediate non si può cogliere: i momenti di durezza si trasformano in tenerezza, la poca gente in una grande folla, la depressione in esultanza (esultate…gioiosamente giubilate… giubilate ed esultate).

Quando è la Parola a risuonare nelle comunità, e non le parole vuote della propaganda, allora le persone possono vedere nella propria storia ciò che la visione comune non registra: il senso ultimo, ovvero, al di là delle cose.

Il vangelo non è un mercato dove possiamo acquistare a prezzo scontato facili soluzioni di fronte alle sfide del vivere: preghiamo e superiamo le difficoltà, facciamo un pellegrinaggio e guariamo dalle malattie, una novena di preghiere e troviamo il posto di lavoro, cantiamo inni e gratifichiamo il senso religioso … Il regno di Dio e la testimonianza di Gesù non sono un mercato del sacro né un baraccone da circo; il Signore non gioca su illusioni per presentarci una realtà sfigurata. La Parola entra nelle profondità dell’esistenza perché la realtà sia invece trasfigurata. Dunque: sguardo profondo e penetrante come quello del profeta quando vediamo

  • nel dolore, un’occasione di amore condiviso

  • nelle asprezze dei conflitti, una sfida per la riconciliazione e la pace

  • nelle ingiustizie, delle chiamate per un supplemento di impegno

  • nei brandelli di umanità ferita, un’occasione per prenderci cura gli uni degli altri

  • nelle aridità dello spirito, nuovi gemiti di preghiera


Il quadretto evangelico è collocato dall’evangelista a questo punto della narrazione, cioè dopo le reiterate resistenze dei discepoli agli annunci di passione che indicavano, nel destino del Cristo, un messianismo di servizio e non di trionfo. Pietro si oppone, poi esige a nome di tutti di sapere cosa ne ricaverà ed infine, Giacomo e Giovanni che esigono un posto eminente nel prossimo regno.

Tutti non vedenti i discepoli di allora come quelli di oggi. Tutti mendicanti di briciole di gratificazione. Tutti seduti, quasi immobilizzati, ai bordi della strada in attesa di nuove prospettive.

Noi, che cerchiamo di garantirci la vita attraverso la logica dell’accumulo per interesse, siamo disposti a non riconoscerci più come figli dell’umanità fino al punto di riconoscere come legittima la violenza della guerra, siamo cechi. Le chiese che cedono alla fornicazione con i poteri, pur di recuperare frammenti di rilevanza sociale, sono cieche. Tutti abbiamo bisogno di aprire gli occhi per vedere nuovamente come stanno le cose.

Senza la luce della Parola, siamo tutti rannicchiati ai bordi delle strade ad elemosinare come Bartimeo, ma il Signore, pur circondato dalla folla, vede e ci vede, si prende il tempo per Bartimeo, per me per te e per tutti.

Ci fa chiamare, ci chiama. La sua parola ha il potere di risvegliare in noi il sussulto della dignità. Allora, come il cieco, possiamo sbarazzarci del mantello del nostro passato o delle pesantezze del presente e cominciare a considerare la realtà della vita sotto una visione nuova, la visione dei seguaci del Signore.

Spero che ascoltando e accogliendo la Parola del Signore che da più generazioni ci convoca ogni domenica per la preghiera, ad ognuno sia dato uno sguardo lungo per compenetrare la realtà della vita secondo la stessa visione del Cristo. Ma spero anche che dopo aver ascoltato, e accolto, e visto secondo la parola, come Bartimeo, il luogo preferenziale della sequela non sia che la strada.

Nelle nostre assemblee di preghiera possiamo gridare con il clamore dell’umanità: Signore, abbi pietà. Gridare e lodare. Ma il luogo dove possiamo seguire Gesù è la strada. Essa dice cammino, novità, gente, laicità, incontri, missione, vittorie e sconfitte.


Salmo 125

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.


Meditazione Domenica XXIXa B

  


Ricordiamo davanti a te, o Signore

L’escalation del conflitto in Libano ha generato centinaia di migliaia di sfollati: più di 400.000 bambini hanno dovuto lasciare le proprie case nelle ultime tre settimane.

La Croce Rossa ha lanciato l'allarme sul rapido aumento della grave malnutrizione infantile nel nord-est della Nigeria. In un anno, il numero di bambini finiti nelle cliniche della Croce Rossa per grave malnutrizione nel nord-est nigeriano è passato da 6.842 a 8.470.

Il "fallimento" dei dialoghi di pace tra il governo colombiano e i dissidenti delle estinte Farc ha fatto aumentare "drammaticamente" il tasso di deforestazione in Amazzonia.

Il Consiglio per le relazioni con l'Islam nato nel 2015 per progettare insieme al Ministero dell'Interno iniziative nelle scuole, percorsi di formazione nello spirito della Costituzione italiana, incontri tra giovani musulmani e non, ha presentato in blocco le dimissioni perchè da oltre un anno sono stati sospesi gli incontri.

Il laboratorio autogestito Paratodos ha annunciato con una lettera aperta la chiusura dell'edificio noto come Ghibellin Fuggiasco, dove sono ospitati circa 40 lavoratori migranti che non riescono a trovare una casa. Con il suo messaggio, Paratodos ha lanciato un appello alle istituzioni locali per dare alloggio a chi presto si troverà senza un tetto.

Aumenta la povertà alimentare in Italia, nel 2023 quasi 5 milioni di italiani non aveva un pasto completo ogni due giorni. Roma, Palermo e Catania sono le città con maggior numero di persone che richiedono i pacchi alimentari. 

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Rientrano tutti i migranti trasferiti in Albania. La sezione immigrazione del Tribunale di Roma ha stabilito che le 12 persone portate nel centro di Gjder debbano essere condotte al Cara di Bari-Polese perchè i Paesi dai quali fuggivano non erano sicuri, per questo non dovevano essere trasferiti in Albania.

A Quinzano, frazione di Verona, nel grande complesso edilizio composto da un ex villa padronale con terreno ed altri edifici attigui. L’intera struttura è di proprietà dell'ICISS, un’istituzione pubblica di assistenza e beneficenza in stato d’abbandono da 20 anni. Qui si sono dati appuntamento associazioni, movimenti e cittadini per ripulire lo spazio e creare un'occasione di riflessione e confronto sugli spazi pubblici abbandonati e sulla questione abitativa, che riguarda soprattutto chi è in condizioni marginalità o fragilità e, in particolare, i per 40 migranti (lavoratori regolari) attualmente ospiti del Ghibellin fuggiasco che stanno per rimanere senza casa.

Sabato si sono incontrati a Sezano i consiglieri, gli assessori e il sindaco della lista civica "Valdagno bene comune". La nuova amministrazione comunale ha come riferimento le linee guida dell'Economia del bene comune e dell'Economia di Francesco. Auguriamo loro di realizzare politiche per il bene comune degli abitanti e dell'ambiente sostenendoli con la nostra amicizia e solidarietà.

Il governo dell'Honduras ha iniziato a restituire le terre alla comunità Garifuna, popolazione di origini africane, caraibiche e arabe che vive a Punta Piedra. La riconsegna era stata ordinata dalla Corte interamericana dei diritti umani in una sentenza del 2015. "Oggi è un giorno storico, perché da nove anni aspettiamo che inizi questo processo di sanificazione, di restituzione" 

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…



Dio di tenerezza, tu vieni a fare di noi gli umili del Vangelo. Noi vorremmo tanto comprendere che il meglio si costruisce attraverso una fiducia tanto semplice che anche un bambino la può comprendere. Amen


Is. 53,2-11 Eb. 4, 14-16


Mc. 10, 35-45


Si avvicinarono a Dio Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Dio disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Dio disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Dio li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti»


Il testo della prima lettura segna il punto d’arrivo di una persona che nella sua vita è stato attraversato dalla sofferenza. Nella sua drammaticità, questa figura risulta davvero sconcertante perché, a differenza di altre vicende che hanno conosciuto una conclusione a lieto fine, il Servo Sofferente di Jhwh alla fine muore; sofferenza e morte, vale a dire fallimento. La stranezza consiste nel fatto che la Parola di Dio vede nella sua vicenda una via di salvezza. La parola profetica ci introduce sulla via del paradosso: la salvezza nel fallimento.


L’autore sacro non nasconde l’aspetto scandaloso che occorre superare per entrare nella logica di Dio, presenta dunque due linee interpretative:


  • il fallito è uno che ha percorso un cammino sbagliato. È uno da lasciar perdere, un disgraziato, cioè una vita senza grazia in quanto si svolge al di fuori dell’agire divino.


Davanti ai nostri occhi scorrono le immagini di “sottoprodotti di umanità”: uomini e donne marchiati dall’ignoranza, dalla marginalità, dallo scarto, dalla devianza. Sono quelle persone che non le facciamo entrare spontaneamente nelle nostre relazioni umane. Tuttalpiù le consideriamo oggetto di beneficenza. Persone che anche nella Chiesa, nelle nostre Comunità e persino nelle nostre famiglie non godono di alcuna considerazione. Loro potrebbero anche non esistere che tanto fa lo stesso.


  • l’altra linea interpretativa, quella nuova e audace conforme alla parola profetica, è che queste persone fanno da specchio alle nostre storture.


C’è un’ingiustizia che le ha generate: la nostra ingiustizia. C’è una violenza che ha prodotto tanta sofferenza: la nostra violenza. C’è un’offesa che le ha umiliate: la nostra prepotenza.


Allora, se sappiamo guardare loro con occhi sinceri, le loro ferite diventano occasione per farci desistere dall’ingiustizia, dalla prepotenza e dalla superbia che offende ed emargina; diventano la nostra guarigione, la guarigione di tutti. “Per le sue piaghe noi siamo stati guariti”.


Il soffrire del servo e di tutti i servi della storia non è un fallimento ma un servizio, il servizio che fa da specchio per la nostra conversione.


Questa figura, il Servo di Jhwh, che può essere un personaggio, un profeta o addirittura tutta la Comunità del popolo che ha conosciuto la sofferenza e l’umiliazione dell’esilio…è una realtà con la quale Gesù di Nazareth si è intensamente confrontato ed identificato.

Alcuni versetti che precedono il nostro brano evangelico riferiscono quanto egli disse ai discepoli circa il suo andare a Dio: là mi uccideranno, mi rinnegheranno, mi disprezzeranno ecc. poche pennellate per dire che il suo cammino è quello del Servo.

Ecco perché alla richiesta di stare alla destra e alla sinistra nel momento del successo dei due “Boanèrghes” (figli del tuono) ossia di avere il controllo del potere, la risposta di Gesù è: “Voi non sapete quello che chiedete” proprio a fronte di ciò che sapete, “sapete infatti che i capi …dominanoTra voi però non così!”

Tra voi vi sia il servizio come paradigma. Servizio non significa svolgere mansioni di bassa professionalità ma è quel modo di intendere la vita alla maniera del servo, vale a dire facendosi carico delle ferite e delle fatiche dell’umanità, per fare da specchio o per mettersi a disposizione del cammino della liberazione delle persone.

I grandi prendono la vita degli altri. I discepoli, invece, non vivono in funzione di sé ma danno vita, sostengono i più deboli, fanno crescere il Regno, si mettono a disposizione.

Come ogni domenica, noi vivremo intensamente e sacramentalmente il momento che ci spinge in questa direzione: prenderemo del pane e, facendo memoria viva di Dio, ripeteremo le sue parole: Mangiate tutti perché questo è il corpo (la persona) quello dato per voi.

Allora trovarsi alla destra e alla sinistra nel Regno, vale a dire, essere vicini o lontani da Dio, significa essere o non essere nel suo Regno, nel suo pensiero, nel suo modo di intendere le cose; trovarsi alla destra e alla sinistra dipende non da Gesù ma dall’ascolto dello Spirito di Dio che suscita in noi la decisione: dominare o servire?


Salmo 32

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.


Meditazione Domenica XXVIII B

 

Ricordiamo davanti a te, o Signore

Nicaragua: calpestata la dignità dei detenuti. La Commissione interamericana per i diritti umani lancia l’allarme per gli abusi fisici e psicologici perpetrati, nel Paese dell’America centrale, nei confronti di persone private della libertà.

India. Il matrimonio forzato, un abuso che tocca oltre 200 milioni di minorenni.

Giornata Salute Mentale, un adolescente su sette soffre di disturbi di ansia e depressione. "sono aumentate le richieste di consulenza per i più giovani.

Quell'orribile 7 ottobre, a Gaza e sulla parrocchia della Sacra Famiglia terrore e angoscia sono piombati come una furia. Quando si riferisce a Gaza City devastata dalle bombe, padre Romanelli la definisce «una città tritata» e mettendo in comparazione la vita della popolazione nella Striscia prima e dopo l’apocalisse dice: «Un anno fa, la gente cercava di vivere dignitosamente ora fa una vita miserabile tra abitazioni e scuole spazzate via, lavoro perduto e vita sociale azzerata».

In Libano uccisi in un anno 100 medici e operatori sanitari.  "Abbiamo ricevuto anche diverse segnalazioni di attacchi aerei che hanno preso di mira altri centri medici e di paramedici e vigili del fuoco uccisi".

Deportazioni di massa dalla Repubblica Dominicana, Haiti denuncia «pulizia etnica» Mentre nel paese proseguono la violenza delle bande armate, l’instabilità politica e la critica mancanza di servizi alla popolazione, ormai stremata, le autorità della vicina Repubblica Dominicana hanno dichiarato di aver deportato la settimana scorsa più di 10 mila haitiani privi di documenti.

Nell'appello di numerosi attivisti di tutto il mondo indirizzata al Presidente della Repubblica Dominicana viene richiesto che «Fermi questa violenza razzista» e che la deportazione di massa di una comunità emarginata è una pratica condannata dal diritto internazionale.

Somalia, crisi alimentare per quasi 4 milioni e mezzo di persone. 1,6 milioni di bambini a rischio malnutrizione acuta. "Almeno 3,6 milioni di persone stanno attualmente vivendo livelli di crisi di fame in Somalia. Si prevede che questo numero salga a 4,4 milioni di persone tra ottobre e dicembre, quando si prevedono piogge inferiori alla media".

Venti operai sono stati uccisi in un attacco a una miniera di carbone nella provincia pakistana sudoccidentale del Belucistan. "Circa 35-40 uomini pesantemente armati e in abiti civili hanno aperto il fuoco sui lavoratori della miniera per circa 30 minuti, prima di fuggire. 

India. Le mense scolastiche sono sempre più povere. L'inflazione sta erodendo il budget per il programma che coinvolge 120 milioni di studenti bisognosi. Mentre cresce la spesa per le armi del gigante asiatico.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Pianosa, un’isola che rinasce grazie ai detenuti. Sono una ventina, compongono la sezione distaccata della casa di reclusione di Porto Azzurro, all’Elba, e sulla piccola isola che è parte del Parco naturale dell’arcipelago toscano si occupano dell’accoglienza dei turisti lavorando in diverse cooperative. Nell’estate 2024, la prima in cui il carcere Agrippa è stato riaperto per le visite guidate, registrato il record di oltre seimila presenze

Carceri, Premio Castelli 2024: il domani possibile. Si è svolta nella casa circondariale di Verona Montorio la XVII edizione del concorso letterario rivolto ai detenuti degli istituti di pena di tutta Italia, compresi i minorili. Il tema scelto per la riflessione di quest’anno era: “Perché? Ti scrivo perché ho scoperto che c’è ancora un domani.

Israele. I 130 che hanno detto «signornò» perché «questa non è più guerra di difesa» Con una lettera aperta, un gruppo di riservisti ha dichiarato il rifiuto a combattere fino a quando non ci sarà un accordo per liberare gli ostaggi. Rischiano fino a un anno di carcere.

13 ottobre è la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down. Lavoro, autonomia, dignità dei gesti quotidiani: A “Il pane di Sandro”, una panetteria di Como gestita dalla cooperativa La Cometa l'inclusione che passa da brioche e cappuccini.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…

Signore Dio, che conosci i sentimenti e i pensieri del cuore,
donaci di amare Gesù di Nazareth, il Cristo tuo Figlio, perché, valutando con sapienza ogni cosa,
diventiamo liberi e poveri per il tuo regno. Amen


Sap. 7, 7-11; Eb. 4, 12-13;

Mc. 10, 17-30


Mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

***

Gesù, cercando di educare i suoi a lasciarsi alle spalle ogni illusione di potenza, mostra progressivamente il suo volto di Messia destinato all'onnidebolezza della croce.

Il presente brano fa parte di una triade collocata tra il secondo ed il terzo annuncio di passione: le dichiarazioni sul tema del ripudio della donna e dell’uomo, l’affermazione di Gesù sulla necessità di accogliere il regno come i bambini per entrare nel regno, infine, l’incontro col ricco. Poi, il terzo annuncio di passione chiude l’inclusione della triade.

La chiave di lettura dell’insieme sta sempre nella dichiarazione sulla necessità di accogliere il regno come i bambini per “entrarvi” (10, 13-16). Come il bambino, il discepolo, per accogliere il regno deve essere uno che non cerca alcuna forma di potere. Il regno di Dio infatti è l’esatto opposto del regno dei potenti.

Entrare o non entrare nel regno significa entrare o non entrare nella mentalità del Vangelo, più precisamente, essere o non essere suoi discepoli e sue discepole.

L’uomo ricco pone la domanda sul come raggiungere la vita eterna; Gesù risponde su come far parte del regno. Nel testo, le due cose, regno e vita eterna, sono chiaramente distinte. Si potrebbe dire che, per avere la Vita eterna, basta una serie di osservanze che potrebbero essere riassunte nel tentativo di condurre una vita onesta verso gli altri (tra i comandamenti ricordati infatti vengono omessi quelli che riguardano il rapporto con Dio mentre sono presentati invece quelli dei doveri verso il prossimo. E tutti, tranne quello dell’onorare i genitori, sono alla forma negativa: non fare.

Entrare nel regno, ossia nella logica del sogno di Gesù, comporta orientare la vita e le sue risorse in una prospettiva di amore: quello che hai e quello che sei donalo. Questo passare dalla mera esecuzione del dovere all’attitudine dell’amore di rendere partecipi gli altri dei propri doni equivale a “entrare nel regno”.

Forse, tra le ricchezze che quest'uomo possiede, ci sono proprio quelle buone osservanze della legge che lo fa sentire tra le persone per bene. Anche il vivere i doveri in funzione del proprio benessere è una ricchezza da abbandonare o da trasformare nel dono per il bene di tutti. Probabilmente la sequela di Gesù, ossia l'entrare nel Regno, comporta un passaggio dal moralismo all’etica: dalla vita “buona” per se stessi (moralismo) alla vita buona per e con gli altri (etica).

L’incontro di Gesù con l’uomo ricco offre lo spunto di un chiarimento importante tra Gesù ed i suoi di cui Pietro, come già altre volte, si fa portavoce. Nelle parole di Gesù troviamo l’approfondimento di cosa significhi coinvolgersi nel regno. La sua proposta non è affatto disancorata dalla realtà, valida solo per anime eccelse e distaccate da tutto. Semplicemente il brano mette in scacco la mentalità idolatrica dell’avere e del vivere in modo autocentrato: tutto per sé, in funzione di sé, a garanzia di sé. In fondo, anche i discepoli sono ancorati a questo modo di pensare. “Se non provvediamo ad accumulare per garantirci – sembrano chiedere con quel “allora chi si potrà salvare” – come potremo guardare in avanti con sicurezza? Come potremo sopravvivere e sfuggire all’indigenza?”.

L’interrogativo di Pietro è funzionale alla risposta di Gesù: chi ha lasciato l’idolatria del possesso di beni e di persone, ritroverà tutto centuplicato dentro una prospettiva di gratuità e di fraternità. Se smettiamo di possedere per noi, avremo molto nel condividere con gli altri. Chi perde il possesso delle cose trova la gioia della fraternità con le persone.

Si tratta di vivere concretamente il passaggio dalla tristezza alla gioia, assieme a sfide e a persecuzioni perché la mentalità mondana mal digerisce questo modo di vedere e di agire tipico del regno.

Salmo 89

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti,
per gli anni in cui abbiamo visto il male.

Si manifesti ai tuoi servi la tua opera
e il tuo splendore ai loro figli.

Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.


Meditazione Domenica XXVII B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

14 anni fa la tragedia di Lampedusa. Il 3 ottobre 2013 davanti all’isola siciliana più vicina all’Africa che all’Italia, morirono 368 migranti.  Il peschereccio sul quale viaggiavano stipati, si rovesciò inabissandosi a circa mezzo miglio dall’isola italiana di Lampedusa. Etiopi ed eritrei erano partiti due giorni prima da Misurata, in Libia, salendo su un’imbarcazione di circa venti metri.

PORT-AU-PRINCE, 01 OTT - È iniziato l'anno scolastico ad Haiti, ma molte scuole sono rimaste chiuse a causa dei tanti sfollati dalle violenze delle gang, molti  bambini tenuti in ostaggio da gruppi criminali, non possono tornare a scuola all'inizio dell'anno scolastico.

L'omicidio è la prima causa di morte tra i minori in Ecuador. Questo tipo di delitto è aumentato del 448% dal 2021 nel Paese registrando 335 decessi nel 2022. 

Circa il 58% del territorio brasiliano sta affrontando gli effetti di quella che è considerata la peggiore siccità avvenuta nel Paese negli ultimi 50 anni. L'estrema siccità che colpisce diverse regioni del Brasile ha ridotto a circa 70 centimetri la profondità di alcuni fiumi dell'Amazzonia.

Beirut, 'oltre 2000 morti in Libano in un anno di guerra'. In tutto il Paese nei combattimenti tra Israele e Hezbollah a Beirut, fuori servizio tre ospedali nel sud del Libano a causa dei raid israeliani'. Inoltre, la strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria è ora interrotta.

Tanzania: pubblicità alle sparizioni dei dissidenti, sospesi tre quotidiani. Stop di trenta giorni alla licenza di pubblicare online per un'animazione critica nei confronti della repressione del governo.

Dossier Antigone: Mai così tanti ragazzi negli istituti penali per minorenni. In 22 mesi i giovani detenuti sono cresciuti del 48% “Nelle carceri minorili si respira una tensione mai vista prima. Nessun progetto educativo per i minorenni reclusi”.

Ancora un operaio morto in un cantiere ferroviario e, ancora una volta, di mezzo c’è il sistema di appalti e subappalti. Un operaio di 47 anni ha perso la vita alla stazione di San Giorgio di Piano, nel Bolognese, travolto dall'intercity Roma-Trieste.

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Cresce l'utilizzo delle strutture che una volta erano della criminalità organizzata. La Fondazione con il Sud ha avviato otto progetti nelle regioni del Mezzogiorno: "L'obiettivo è ridare ai territori beni che una volta erano gestiti dal malaffare e che ora invece sono occasione di lavoro e inclusione per molti".

Come già per Siria, R Democratica del Congo e Sud Sudan, Libano, Afghanistan, Ucraina e Terra Santa dal 2013 al 2023, Francesco indice per il prossimo lunedì, primo anniversario dell'attacco terroristico di Hamas a Israele, una giornata di orazione e astensione di pasti per invocare il dono della pace.

Disabilità, CoorDown in piazza per promuovere il diritto all'autonomia. In occasione del 13 ottobre, Giornata nazionale della sindrome di Down, parte la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi "Pensa che io possa, così forse io potrò". Un invito a riconoscere i propri pregiudizi e a cambiare prospettiva sulle disabilità intellettive.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…

Spirito di Dio, fa della tua Chiesa un roveto che arde d’amore per gli ultimi. Alimentane il fuoco col tuo olio, perché l’olio brucia anche.

Dà alla tua Chiesa tenerezza e coraggio. Lacrime e sorrisi. Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero.

Disperdi la cenere dei suoi peccati. Fa un rogo delle sue cupidigie.

E quando, delusa dei suoi amanti, tornerà stanca e pentita a te, coperta di fango e di polvere dopo tento camminare, credile se ti chiede perdono. Non la rimproverare. Ma ungi teneramente le membra di questa sposa di Cristo con le fragranze del tuo profumo e con l’olio di letizia.

E poi introducila, divenuta bellissima senza macchie e senza rughe, all’incontro con lui perché possa guardarlo negli occhi senza arrossire, e possa dirgli finalmente: “Sposo mio”. (Tonino Bello)

Gen 2, 18-24 Eb 2,9-11

Mc. 10, 2-16

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

***

Il brano si trova all'interno del discorso di Gesù contro il pensiero dei dodici. In alcune circostanze i discepoli avevano manifestato l'aspirazione ad assumere un ruolo rilevante nella nuova realtà che Gesù andava annunciando: chi è più importante, qual è la strategia per risultare vincenti, a chi va riconosciuto il primo posto ecc.

Gesù ha sempre respinto questo modo di pensare e, ponendo al centro un bambino, ha sempre inteso presentare un ideale di relazioni in cui, finalmente, il criterio del potere condizionante e costrittivo fosse escluso. Il criterio della competizione e della dipendenza subalterna è estraneo da ciò che deve caratterizzare i rapporti nella comunità dei discepoli e delle discepole di Gesù. Al paradigma del potere, tipico della mentalità mondana dominante nel suo tempo, sia nella politica come nella religione, egli sostituisce quello del servizio, cioè del farsi carico portando e condividendo i pesi e le difficoltà.

In questo senso, la realtà del Regno che egli va annunciando è davvero alternativa, una proposta che illumina: Abbiate sale in voi e siate in pace con tutti, ovvero, smettetela di essere in competizione gli uni con gli altri, come tutti. In questo modo rischiate di non avere alcun sapore, come, appunto, il sale insipido non ha sapore.

La sequenza di questo racconto si articola in tre momenti: il dialogo con i farisei, il dialogo con i discepoli e la vicenda dei bambini.

Gli ambienti sono invece due: all'aperto e in casa.

All'aperto, stava parlando alla folla. È gioco forza pensare che il contenuto dell’insegnamento di Gesù fosse in linea con quanto ha rimarcato fino a questo momento, vale a dire la fondamentale uguaglianza tra le persone, anzi, la scelta preferenziale di chi sta all'ultimo posto.

I farisei lo interrompono per metterlo alla prova; in altre parole, per distoglierlo da questo pensiero tanto presente e tanto forte in lui. Il punto di forza della loro religiosità era appunto costituito dal criterio di importanza, di osservanza, di conoscenza e di puro ed impuro: un sistema di separazioni che necessariamente attribuiva rilevanza ad alcuni e irrilevanza ad altri.

Il contenuto della interrogazione, non è relativo al divorzio o all'indissolubilità del matrimonio. Il problema sotto posto a Gesù è relativo al ripudio.

Quando un uomo ha preso una donna e ha vissuto con lei da marito, se poi avviene che ella non trovi grazia ai suoi occhi, perché egli ha trovato in lei qualcosa di vergognoso, scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via dalla casa. Se ella, uscita dalla casa di lui, va e diventa moglie di un altro marito e anche questi la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, gliela consegna in mano e la manda via di casa... Dt. 24, 1ss


In precedenza erano i piccoli ad essere esclusi, sottomessi, impediti, ostacolati perché considerati naturalmente subalterni. Ora sono le donne. L'essere umano ha deciso di dare ordine alla vita sociale e comunitaria del popolo di Dio attraverso rapporti di dominio su altri esseri umani considerati inferiori in nome della legge di Dio.

Gesù audacemente entra in conflitto con questa legge e, criticando l'autorità di Mosé, il quale si è piegato alla debolezza (per la sclerocardia vostra) ha disatteso il desiderio di Dio.

Gesù da parte sua fondando l'autorevolezza della sua proposta sull'intenzione originaria di Dio, afferma che tutte le diversità, come appunto quella di genere e altre, non sono per osteggiarci, ma per incontrarci nella assoluta uguaglianza di dignità.

Nel regno, vale a dire nelle cose secondo Dio, non funziona il paradigma dell'hostis-nemico ma quello dell'ospes-ospite. Quelli che sono nella casa, cioè nella comunità dei discepoli, la Chiesa, queste cose le devono ben sapere e soprattutto calarle nella concretezza anche della vita affettiva familiare.

La scena dei bambini richiama e sinteticamente riassume l'intera tensione tra la posizione di Gesù e quella dei discepoli. Qui i piccoli sono rappresentanti di colui che cacciava i demoni pur non essendo del gruppo dei dodici (anche a lui i discepoli volevano impedire di fare una cosa secondo Cristo), ma sono anche rappresentanti delle donne, altra categoria ritenuta inferiore e dipendente.

Nella comunità del vangelo queste pratiche di subalternità, di dipendenza, di competizione e di divisione devono assolutamente scomparire.


Salmo 127

Beato chi teme il Signore

e cammina nelle sue vie.

Della fatica delle tue mani ti nutrirai,

sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda

nell’intimità della tua casa;

i tuoi figli come virgulti d’ulivo

intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto

l’uomo che teme il Signore.

Ti benedica il Signore da Sion.

Possa tu vedere il bene di Gerusalemme

tutti i giorni della tua vita!

Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!

Pace su Israele!


Meditazione Domenica XXVI B

 


Ricordiamo davanti a te, o Signore

Israele, ancora raid sul Libano: 500 mila gli sfollati. Israele ha bombardato il Paese per il terzo giorno consecutivo ed aumenta il numero dei civili in fuga, a centinaia si dirigono verso la Siria. Anche a Tel Aviv risuonate le sirene di allarme. Attualmente sarebbero 569 i morti, tra cui almeno 90 donne e circa 50 i bambini. I feriti ammontano a quasi 2mila persone.

Bolivia, a Santa Cruz le fiamme devastano 5 milioni di ettari. Per le autorità locali 'è il più grande disastro della storia' "Il 50% dei danni riguarda aree protette, come il Parco Otuquis, Bajo Paraguá, l'Anmi San Matías, il Parco Noel Kempff Mercado e altri polmoni verdi della provincia"

Il Messico scende in piazza per ricordare i 43 studenti di Ayotzinapa, nello Stato di Guerrero, a 10 anni dalla loro drammatica scomparsa.Nella capitale Città del Messico e in decine di città del Paese hanno protestato familiari, amici e comuni cittadini. Gli studenti furono sequestrati mentre si recavano, a bordo di 5 autobus, nella capitale per commemorare una strage di studenti avvenuta nel 1968.

Almeno 31 difensori ambientali in Colombia sono stati assassinati nel 2023, secondo un rapporto dell'ufficio nazionale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani dove pure si denuncia un aumento di minacce e intimidazioni. La maggior parte delle vittime sono indigeni e contadini, persone "che difendono i loro mezzi di sussistenza e lottano per la protezione e lo sviluppo delle loro comunità e, talvolta, la loro sussistenza come popoli".

Più di un milione di cubani sono senz'acqua. 713 mila persone isolate dalla rete idrica a causa dei guasti e delle macchine di pompaggio, delle interruzioni di elettricità e di fenomeni accentuatisi negli ultimi 14 giorni, come la siccità causata dal cambiamento climatico e la mancanza di prodotti chimici per la depurazione importati.

Uragano Helene diventa tempesta tropicale, è ancora pericolo estremo. 4 milioni di case senza luce. Declassato a tempesta tropicale, ora si è spostato in Georgia ma è ancora "estremamente pericoloso". Il centro nazionale uragani mette in guardia dai venti, che possono ancora superare i 90-100 km orari con effetti "catastrofici". Almeno 45 morti

 Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...

               Aiutaci a custodire la speranza

Roma. Un treno per la solidarietà e la sostenibilità umana. Inaugurati i nuovi locali doccia e lavanderia di "Binario 95" nei pressi della stazione Obiettivo dell’iniziativa è quello di riorganizzare e rafforzare la capacità ricettiva dei servizi a bassa soglia di Binario 95 uno dei principali luoghi di supporto e accoglienza della Capitale. Qui persone senza dimora o che stanno attraversando un momento di fragilità nella loro vita, possono fermarsi, fare una doccia e lavare i propri indumenti.

La via crucis delle (troppe) "terre dei fuochi" d'Italia. A Terni confronto promosso dalla Cei tra alcune decine di diocesi che condividono le piaghe di ambienti compromessi, insediamenti inquinanti che danno lavoro e popolazioni con la salute minacciata

Il CNCA (Coordinamento nazionale comunità accoglienti) ha aderito all’appello di diverse organizzazioni che chiede di mettere all’ordine del giorno nelle aule parlamentari il tema urgente della chiusura delle carceri minorili, da sostituire con percorsi alternativi incentrati sui ragazzi e le ragazze e non sulla cancellazione del loro presente e di ogni possibilità di futuro.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Ti chiediamo, Signore Dio, di non essere motivo di inciampo per nessuno di chi, consapevolmente o inconsapevolmente, si sta incamminando verso il Cristo. Amen


Num 11,25-29    Giac 5,1-6

Mc 9,38-43.45.47-48

Giovanni disse a Dio: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Dio disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Dio, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».


***

Il senso di questo brano si chiarisce alla luce di ciò lo precede, vale a dire il tema dell’accoglienza del piccolo come criterio di valore all’interno della Comunità dei discepoli e delle discepole del Signore. Criterio che implica che si parta da chi conta meno, da chi è più in difficoltà, da chi è in ricerca di Dio e del suo Regno e da coloro che sono inermi di fronte ai potenti. Di questi “piccoli” ne è simbolo il bimbo, il suo modo di vincere è il non possedere nulla a sua difesa.

Il testo precedente concludeva con l'affermazione: “Chi accoglie uno di questi piccoli accoglie me…”. L’opposto dell’accoglienza consiste nel creare ostacolo al cammino degli altri, dei più piccoli secondo il Vangelo; ovvero, di coloro che si trovano in maggiori difficoltà nella vita. Creare ostacolo o costituire un inciampo al cammino degli altri è detto con una parola: scandalo.

Lo scandalo è una maniera ingombrante di stare con gli altri e tra le cose; qualcosa che impedisce di entrare in contatto.

Mantenere una visione basata sulle diversità delle persone (per censo, per orientamento sessuale, per titoli di competenza ecc.), è un ostacolo a chi vuole partecipare alla comunità del Vangelo.

Il brano prende le mosse da una situazione incontrata dai discepoli: “Abbiamo visto uno che operava miracoli in tuo nome e glielo abbiamo impedito perché non era dei nostri”. Letteralmente, il testo non dice “perché non era dei nostri” ma “perché non seguiva noi”. Dunque, il riferimento per la sequela si stava spostando da Cristo ai discepoli. Loro si stavano sostituendo a lui.

Mentre la posizione dei discepoli è autocentrata, le parole di Gesù orientano a ricentrarsi su lui e il suo messaggio:

  • I discepoli che ricevono un bicchiere d'acqua sono quelli di Cristo...

  • I piccoli da non scandalizzare sono i “credenti in me” ... coloro che hanno fiducia in me...

Il primo ingombro – ostacolo quindi è sostituirsi a Gesù. Occupare il posto della sua autorità e quindi sostituire i suoi criteri con i nostri (chi è il più grande, il più importante…)

L’ingombro (potremmo dire la contro testimonianza) non è indifferente, è un fatto grave: sarebbe meglio legare una macina … Qui il linguaggio è volutamente parabolico e paradossale. Insomma, la Comunità deve fare di tutto perché ciò non avvenga; per toglierlo di mezzo. Ne è responsabile!

Il secondo aspetto è che l’inciampo ha origine dentro la persona. Con il proprio modo di agire, di vedere e di stare con gli altri ci si auto impedisce (se scandalizza te!) di entrare nella mentalità del vangelo (entrare nella vita – entrare nel regno ecc):

  • Il proprio modo di agire (la mano)

  • Il proprio modo di relazionarsi e muoversi nelle situazioni (il piede)

  • Il proprio modo di vedere e desiderare (l’occhio)

In altre parole, affinché questo non avvenga, il Signore domanda la disponibilità a fare discernimento e a compiere delle scelte chiare. Quel taglio della mano e del piede, quel togliersi l’occhio ha il significato di essere disponibili ad amputare dalla nostra esistenza un agire, un relazionarsi agli altri e un modo di vedere la vita e le situazioni che, nel loro insieme, costituiscono l’ostacolo della contro testimonianza.

Rimane da chiarire la questione della Geenna e del fuoco.

La Geenna era la discarica dove, naturalmente il fuoco veniva impiegato per incenerire i rifiuti. Nella discarica vanno le cose che risultano inutili ed insignificanti, i rifiuti.

Poi c'è un altro fuoco, quello che ha una relazione col sale. Questo tipo di fuoco serviva per illuminare i pastori che facevano la guardia alle greggi durante certe notti, era alimentato dal potere combustibile del sale. Ora se il sale perde la sostanza combustibile diventa poltiglia inutilizzabile.

I discepoli devono diventare fuoco che illumina, non fuoco della discarica. Il loro compito è accendere i fuochi. E come? Vivendo la fraternità gli uni con gli altri, prendendo congedo dal primeggiare e dal competere, cecando invece di vedere e agire a partire da coloro che stanno in fondo alla fila, i piccoli, le donne e gli uomini cercatori di un Dio della pace e della misericordia:

Abbiate sale e siate in pace gli uni con gli altri”.


Salmo 18

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.
Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.



Meditazione Domenica XXVa B

                                                            

 Ricordiamo davanti a te, o Signore

Restano ancora estremamente incerti i numeri delle vittime provocati nelle ultime ore dai raid israeliani sul sud di Beirut. Le vittime sarebbero tre, 17 i feriti, tra loro anche cinque bambini.

Ennesima tragedia del mare nei pressi di Ambleteuse. A ribaltarsi un barcone carico di persone, alcune donne e minori diretto verso l’Inghilterra. È di otto morti il bilancio delle vittime.

Lesotho: torture e abusi durante l’Operazione Hard Fist. La denuncia di Amnesty International contro le forze di difesa del Lesotho, durante un'operazione lanciata per combattere la criminalità armata. In particolare, tra il 13 e il 16 agosto 2024, quattro uomini della città di Leribe sono stati arrestati arbitrariamente e successivamente torturati dai militari. Il 12 settembre è emerso un video che mostra i soldati mentre frustano brutalmente alcuni degli uomini arrestati. Nello stesso giorno, due pastori sono stati uccisi mentre erano in custodia, e un leader locale è stato gravemente aggredito.

I bambini in età scolare tra i 5 e i 19 anni rappresentano ora il 33% dei casi di mpox (vaiolo delle scimmie) in Burundi, delineando una nuova sfida mentre le famiglie si preparano per l'imminente anno scolastico.

Almeno 40 civili sono stati uccisi domenica in un attacco dei paramilitari delle Rapid Support Forces (Rsf) contro un villaggio del Sudan centrale. Dal 15 aprile 2023 il Sudan è sconvolto da un violento conflitto tra le Forze armate sudanesi (Saf) e le Rsf (forze paramilitari), con almeno 16.650 morti e milioni di sfollati.

L'ong Osservatorio venezuelano sulle prigioni ha chiesto il rilascio immediato degli adolescenti ancora in carcere in Venezuela per aver partecipato alle proteste post-elettorali del 28 luglio.

La grave siccità che sta colpendo le regioni meridionali del Brasile, la Bolivia e il Paraguay, oltre a provocare la peggiore ondata di incendi mai registrata nella regione si sta ripercuotendo in modo pesante anche sulla navigabilità dell'idrovia Paraguay-Paranà, arteria di 3.400 km che consente l'esportazione di milioni di tonnellate di prodotti agricoli di questi Paesi.

Le inondazioni e le frane provocate dal tifone Yagi hanno devastato il Vietnam, la Birmania, il Laos e la Thailandia, colpendo quasi 6 milioni di bambini e compromettendo il loro accesso all'acqua pulita, all'istruzione, all'assistenza sanitaria, al cibo e a un riparo, spingendo ulteriormente in crisi comunità già emarginate.

Una regione sott'acqua: un'altra alluvione in Romagna: 2.500 evacuati. Dopo un anno e mezzo dal terribile maggio 2023 le zone alluvionate della Romagna e del Bolognese hanno rivissuto gli incubi di quei giorni.

In attesa dei sì dei singoli Paesi, l'Eurocamera sul dossier ha fatto da avanguardia. Il paragrafo 8 della risoluzione "invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni sull'uso delle armi occidentali consegnate all'Ucraina contro obiettivi militari legittimi sul territorio russo". 

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

Assisi. «Noi in marcia perché la pace non si arrende». In tremila da Santa Maria degli Angeli ad Assisi in Marcia "per difendere la pace, contro la guerra e contro il riarmo". Molte le scuole e le università presenti, insieme ai sindaci dei Comuni per la pace. "Questa manifestazione era necessaria perché sentiamo il dovere di rompere il silenzio e l'inazione che circonda le stragi quotidiane di persone trattate e uccise peggio degli animali"

A Monterrey, capitale dello Stato messicano di Nuevo León, si svolge in questi giorni il 19mo vertice mondiale dei premi Nobel per la pace, dal titolo 'Pace per il progresso'. il rapporto tra la pace e il progresso è importante, poiché "la pace è la più alta aspirazione dell'essere umano".

“La pace non si aspetta, si prepara!”: a Bologna la terza edizione del Festival nazionale del Servizio civile. Con questa edizione vogliamo ribadire la scelta di non delegare ad altri la promozione della pace, assumendoci la responsabilità di costruirla nel quotidiano in quanto cittadini che hanno a cuore il bene comune. Con il Servizio Civile lo facciamo ogni giorno, in tanti modi

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…


Libera, o Signore, la tua Chiesa da ogni desiderio mondano di potere. Aiutaci a vivere relazioni fraterne, gratuite e libere. Insegnaci il gusto evangelico di servire la gioia dell'umanità rimanendo fedeli all'ultimo posto.




Sap 2,12. 17-20  Giac 3,16-4,3


Mc 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea,

ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.

Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».

Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.

Giunsero a Cafàrnao.

Quando fu in casa,


chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?».

Ed essi tacevano.

Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande.

Sedutosi,

chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino,

lo pose in mezzo a loro e,

abbracciandolo, disse loro:

«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

***

L'autore della prima lettura (il libro della Sapienza) si rivolge ad una comunità ebraica che, vivendo nella diaspora, rappresenta una minoranza, non solo numerica, anche culturale, rispetto al pensiero e alla tradizione religiosa circostante.

Il pensiero dominante che circonda questa comunità è il seguente: La vita è fuggevole, svanisce, non ne rimane che una esalazione vaporosa. Pertanto, cerchiamo di viverla spregiudicatamente, sfruttando tutte le occasioni per trarne vantaggio e piacere. L’ego prima di tutto e vinca il più forte.

La piccola comunità giudaica, radicata invece nella Parola, rappresentava un'alternativa a questa visione delle cose. Da un certo punto di vista, appariva come l'espressione della debolezza, della vulnerabilità.

  • Tendiamo insidie al giusto, che per noi è di incomodo e si oppone alle nostre azioni.

  • Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti.

  • Condanniamolo a una morte infame.

In realtà, pur nella dimensione di gruppo minoritario, la comunità giudaica è consapevole che tutte le scelte di sfruttamento e di prevaricazione sono fondate solo sulla paura, paura della vita che sfugge di mano. È la paura di chi non conosce la promessa di Dio e non sa che la vita custodisce un segreto di bontà, di bellezza, di giustizia e di dignità.

Chi invece sa che nel cuore di ogni essere è posto il germe del regno, non teme nemmeno di dare la vita. Dare la vita è una ragione di vita.

Gesù da che parte sta?

Il brano evangelico di Marco è chiaramente composto in due parti: una all'aperto, durante il cammino (vv. 30-33) e l’altra in casa (vv.34-37)

La parte che riguarda il cammino, apre con una coordinata di spazio: “Partiti di là attraversavano la Galilea...” e chiude l'inclusione con “Giunsero a Cafarnao.” In questa inclusione, Gesù annuncia per la seconda volta la passione che lo attende e i suoi reagiscono col silenzio per paura di approfondire il discorso.

Nella seconda parte, quella della casa, avviene l'interrogazione ai discepoli circa la loro discussione e Gesù, abbracciando e mettendo al centro un bambino compie un gesto profetico- parabolico a cui seguono delle dichiarazioni assai importanti per la comunità cristiana.

Siamo dunque in una situazione di cammino: “Partiti di là...ma egli non voleva che alcuno lo sapesse”. È un “ma” avversativo. Stanno camminando, ma il loro cammino non sarà facile. Devono comprendere certe cose che, per la comunità cristiana, sono di importanza decisiva.

La difficoltà evidente, ma non l'unica, è esplicitata da Gesù in questo secondo annuncio di passione: “Il Figlio dell'Uomo viene consegnato”. È la prima volta che si parla di consegna.

È una parola chiave per comprendere la passione di Gesù e tutta la sua vicenda. Egli si sta muovendo nella direzione della “consegna di sé”. Al momento estremo, ma nel loro cuore anche i più vicini a lui, si sentirà dire: “Salva te stesso” ... Egli, invece, in quell’ultima sera offrendo il pane e il vino dirà:

...questo è il mio corpo, per voi”

questo è il mio sangue, per voi”.

Il brano presenta un’ulteriore forma avversativa: “Essi però non capirono queste parole e avevano timore di interrogarlo”.

L'evangelista crea una sospensione. Nei cuori circolano molti pensieri:

Non dobbiamo dargli corda, altrimenti chissà dove andremo a finire.

È proprio fissato sulla tragedia. Possibile che non si riesca a rovesciare la situazione al positivo!

Se accade davvero quello che dice che ne sarà delle nostre speranze di cambiamento? Dei nostri buoni progetti di riscatto? … meglio soprassedere. Affronteremo la questione quando questo clima depressivo sarà passato”

L'evangelista vuole far comprendere qualcosa di paradossale che, ahimè, continua a ripetersi nella storia delle comunità cristiane: Gesù fa problema ai suoi.

La seconda parte avviene in casa.

Simbolicamente, secondo Marco, è il luogo della comunità dei discepoli e delle discepole.

I discepoli sono interpellati per la seconda volta. Precedentemente. erano stati interrogati a Cesarea di Filippo: “Voi chi dite che io sia. Per Gesù, il discepolo che comprende che il posto principale è l'ultimo posto, è il discepolo che concretamente lo confessa come il Cristo!

Essi tacevano”. Un'altra volta Gesù incontrò una barriera di silenzio. Fu sempre a Cafarnao quando, di sabato, in sinagoga, chiese ai presenti se era lecito o meno guarire uno di sabato.

A questo punto l'intervento di Gesù assume tutta l'enfasi di una dichiarazione solenne. Marco sottolinea ciò presentandocelo nella postura di seduto: “Sedutosi.

É l'espressione quasi tecnica in cui la comunità delle origini riconosceva in Gesù il suo Maestro e Signore nell'atto di dare la sua Parola di Vita. Quando una dichiarazione è preceduta dall'indicazione di questa postura del corpo, è come se si volesse richiamare l'attenzione su elementi di estrema importanza, assolutamente fondanti e irrinunciabili.

Ora le parole s'intrecciano con i gesti.

Prendere un bambino e metterlo al centro significa fare di ciò che il bambino rappresenta il criterio di riferimento per tutte le relazioni. Il bambino è assolutamente privo di qualsiasi potere sugli altri. Non può vantare diritti. È radicalmente l'esatto opposto a qualsiasi idea di dominio.

Gesù abbraccia il bambino: prima di proporlo agli altri, assume, cioè fa suo questo criterio del non potere. Egli non vuole dominare su nessuno! E arriva a dire che persino il Padre si trova all'opposto di ogni volontà di potenza e di dominio. “Chi accoglie uno di questi... accoglie me...accoglie colui che mi ha mandato”. Questo è lo stile di Dio secondo Gesù.

Salmo 53

Dio, per il tuo nome salvami,

per la tua potenza rendimi giustizia.

Dio, ascolta la mia preghiera,

porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.

Poiché stranieri contro di me sono insorti

e prepotenti insidiano la mia vita;

non pongono Dio davanti ai loro occhi.

Ecco, Dio è il mio aiuto,

il Signore sostiene la mia vita.

Ti offrirò un sacrificio spontaneo,

loderò il tuo nome, Signore, perché è buono.