Ricordiamo davanti a te, o Signore
Guerre e cambiamenti climatici affamano sempre più persone. L’Indice globale della fame 2024 denuncia come siccità e alluvioni da una parte e conflitti dall’altra allontanano sempre più la possibilità di eliminare la fame entro il 2030. Il rischio è che per quel momento, 582 milioni di persone saranno cronicamente denutrite.
Sudafrica: la guerra sporca del governo contro i minatori illegali intrappolati da circa un mese in una miniera abbandonata a Stilfontein, non lontano da Johannesburg. Le autorità li lasciano senza viveri per farli uscire da sottoterra. Negli ultimi anni, la chiusura di numerosi siti minerari ha spinto ex minatori e migranti illegali, provenienti dai paesi vicini, a praticare l’estrazione illecita per poter sopravvivere.
Delitto Moussa: “È il nostro Regeni. Vogliamo capire cosa è accaduto”. Lo chiedono gli esponenti della comunità maliana nell’incontro avvenuto alla stazione di Verona, dove è stato assassinato, oltre 3 settimane fa, Moussa Diarra. L’avvocata della famiglia sottolinea la lentezza delle indagini.
Costa Rica, 2mila persone evacuate per le piogge. La Commissione nazionale di emergenza ha ricevuto almeno 190 segnalazioni di inondazioni.
Save the Children, 300mila bambini fuggiti da Libano verso Siria. Molti bambini viaggiano da soli, separati dai genitori o dalle famiglie, sono a rischio di abusi, malattie e soffrono per la carenza di cibo, com l'inverno che incombe.
Contro la volontà del Comune, si è svolta sabato 9 novembre una manifestazione della Rete dei Patrioti e di Casapound. Una circostanza che ha fatto mobilitare la rete antifascista bolognese, che ha definito una provocazione una manifestazione di gruppi dichiaratamente neofascisti vicino alla stazione dove c'è stata la strage del 2 agosto 1980, attuata dal terrorismo nero. È grave che chi ha la responsabilità di gestire l'ordine pubblico abbia permesso a 300 persone vestite con la camicia nera di entrare nella città e di sfilare di fronte alla stazione.
Cuamm, salute e vita di mamme e bambini hanno la priorità sulle guerre
Al Lingotto di Torino, ieri 16 novembre, si tenne l’Annual Meeting dell’organizzazione impegnata nella tutela della salute delle popolazioni africane. "Se vogliamo dare un futuro al nostro mondo e alla nostra umanità, deve essere rispettato il diritto sacrosanto alla salute e all’accesso alle cure di base per tutti. “Ci sono ancora tanti bambini che muoiono sotto i cinque anni e molti di loro addirittura entro il primo mese di vita", e poi ci sono molte mamme che muoiono di parto, “quando invece mettere al mondo un bambino senza perdere la vita è un diritto sacrosanto”. Sono 280mila le mamme che muoiono dando alla luce i loro bambini, quasi tutte concentrate nell’Africa subsahariana,
Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...
Aiutaci a custodire la speranza
Cop29. Mentre l’Argentina di Milei abbandona i negoziati a Baku, la premier dello Stato caraibico delle Barbados invita il consesso internazionale a dialogare “nonostante le differenze: “Vogliamo tutti che l’umanità sopravviva”. i Paesi poveri hanno ritenuto sfidare il nord del mondo a rispettare l’accordo di Parigi con impegni economici più adeguati e concreti
Gli ex ostaggi israeliani a Roma: subito un accordo per liberare i prigionieri a Gaza. Dopo l'incontro con il Papa, sei uomini e donne detenuti da Hamas hanno incontrato in conferenza stampa giornalisti e rappresentanti dei media italiani presso la sede dell’Ucei. Da tutti la richiesta: “Si arrivi subito a un accordo per la liberazione di tutte le persone sequestrate”
Roma “R1pud1a” la guerra, il Campidoglio illuminato per la pace. L’iniziativa, organizzata da Emergency, si inserisce all’interno della campagna dell’associazione umanitaria in favore delle popolazioni colpite dai conflitti. La facciata del Palazzo Senatorio della piazza romana illuminata con la scritta ispirata all’articolo 11 della Costituzione Italiana.
Venerdì 15 novembre migliaia di universitari e liceali hanno manifestato in diverse città italiane il loro dissenso contro la manovra del governo rivendicando «un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico, la tutela del benessere psicologico nelle scuole e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole», ha spiegato Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti.
Respira aria di Concilio nella Basilica di San Paolo, dove il primo annuncio del Vaticano II venne dato da san Giovanni XXIII nel 1959. Ma si sente insieme anche il profumo del Giubileo della speranza, cioè del futuro. Di cui non bisogna avere paura, come scrive il Papa. Francesco ha inviato venerdì 15 novembre un suo messaggio alla prima assemblea sinodale delle Chiese in Italia, letto ai mille delegati dal cardinale presidente della Cei, Matteo Zuppi. I lavori, infatti, si sono aperti nel pomeriggio nel grande tempio romano dedicato all’Apostolo delle genti. Scrive dunque il Pontefice: «Non abbiate paura di alzare le vele al vento dello Spirito». E perciò i cattolici italiani sono «chiamati a guardare alla società in cui viviamo con uno sguardo di compassione per preparare il futuro, superando atteggiamenti non evangelici, quali la mancanza di speranza, il vittimismo, la paura, le chiusure. L’orizzonte si apre davanti a voi - esorta papa Bergoglio - continuate a gettare il seme della Parola nella terra perché dia frutto».
Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria, gloria in excelsis Deo…
Effondi il tuo Santo Spirito, o Signore, perché sappiamo vegliare con fede paziente. Donaci di essere noi stessi umile segno della tua venuta e tutti vedano che il nostro viaggio è verso la luce della fiducia. Amen
Dn 12,1-3 Eb 10,11-14.18
Mc 13,24-32
Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».
***
Anche Marco, come gli altri sinottici, colloca questo discorso di Gesù prima del racconto di passione. Gesù prende lo spunto da una considerazione sul tempio:
vv. 1-2. Mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: “Maestro guarda che pietre e che costruzioni!”. Gesù gli rispose: “Vedi queste costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta”. La considerazione sulla fine del tempio richiama la forte tensione di Gesù stesso con l'apparato istituzionale religioso templare.
Il testo fa pure riferimento a due esperienze storiche di cui la prima generazione cristiana fu testimone:
la persecuzione: vv. 9-13: “Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori...”.
La distruzione di Gerusalemme: vv. 14ss “Quando vedrete l'abominio della devastazione...”
Marco, nel suo vangelo, le unisce. Egli vede nelle comunità del vangelo il prolungamento di Gesù Cristo. Quello che egli ha vissuto lo vivranno anche i suoi dopo di lui. Perciò sono chiamati a dare alle loro esperienze, sofferte a causa del vangelo, il valore che lui stesso ha dato alla sua stessa vicenda.
Il discorso di Gesù si articola poi in tre momenti:
Delle affermazioni di carattere profetico, secondo il linguaggio apocalittico (rivelativo).
La breve parabola del fico quale snodo interpretativo tra “i giorni della grande tribolazione” e la situazione concreta della comunità credente “anche voi quando vedrete...”.
Infine, un insegnamento in applicazione della parabola.
La tribolazione.
Recuperando un immaginario addirittura cosmico dalla tradizione apocalittico-profetica, in particolare di Daniele, gli eventi vengono interpretati in termini di sconvolgimento, la realtà è capovolta.
Il sole, che dovrebbe illuminare, è oscuro
la luna, che dovrebbe riflettere la luce, non splende più
le stelle, che dovrebbero essere fisse nel cielo, cadono a terra
le potenze dei cieli, che dovrebbero essere le più stabili, sono scosse
La tonalità di questa scena è decisamente oscura e il movimento degli elementi che la compongono è in caduta verso il basso. In altre parole, gli eventi della fine di Gerusalemme, del tempio e le contrarietà che la comunità incontra nel vivere il vangelo, cadono dentro un orizzonte oscuro, incerto, fallimentare.
Nel racconto di Daniele, a cui le parole di Gesù si ispirano, tutto viene trascinato verso il basso, ma sollevando lo sguardo, non più rasoterra ma verso l'alto, sopraggiunge una nuova speranza.
Passando all’applicazione concreta (v.29ss), Gesù afferma: Così anche voi, quando vedrete queste cose, (cioè la distruzione, la persecuzione, le difficoltà a causa della testimonianza ecc.) sappiate che egli è vicino, è alle porte.
Invece di trarre le conclusioni al negativo, cioè secondo la logica dello sconvolgimento depressivo, sappiate che si apre per voi il cantiere della speranza di cui la parabola del fico ne costituisce il paradigma.
Nell'economia del discorso, questa piccola parabola ha la funzione di farci passare dall'orizzonte catastrofico del fallimento alla visione più profonda della pasqua.
Quando il ramo diventa tenero... spuntano le foglie v. 28
I segni che Dio consegna nella storia sono piccoli ma inequivocabili. Al grande scenario della catastrofe cosmica si sostituisce la semplicità di un alberello. Contrariamente alla scena della tribolazione in cui tutto precipitava verso il basso, qui abbiamo un delicatissimo movimento verso l'alto: dal ramo spuntano le foglioline. Una speranza sottile, leggera, quasi impercettibile si fa strada, avanza. Pertanto, l'oscurità che dominava la scena precedente lascia ora lo spazio alla luminosità di una nova stagione: sta per arrivare la stagione dei frutti.
La comunità del Vangelo è così istruita a leggere le proprie fatiche e tribolazioni come momenti in cui prepara l'inedito, il nuovo, il cambiamento. Questa è la vera esperienza di Cristo. EGLI è VICINO, è ALLE PORTE. Sono i momenti personali e storici più difficili che esigono il lavoro della speranza, non quando tutto fila liscio senza problemi. E il lavoro consiste nell’audacia di cercare l’irrompere del Regno di Dio proprio dal di dentro delle assurdità della storia. Il Vangelo non è una droga che ti fa vedere tutto roseo, è invece una luce che illumina in misura direttamente proporzionale all’intensità del buio.
Con la dichiarazione conclusiva, viene ripreso il tema caro alla tradizione profetica del “Giorno del Signore” “nessuno conosce quel giorno...se non il Padre. Nel giorno del Signore, secondo i profeti, le cose vengono purificate nel crogiolo della storia (la grande tribolazione) e tutto acquista la sua vera dimensione... Gesù sembra spazzare via la smania di conoscere cosa succederà in futuro. Egli piuttosto invita a vivere ogni giorno come l’occasione per aiutare la germinazione delle foglioline dell’albero.
Salmo 15
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.