Ricordiamo, o Signore, davanti a te
Almeno 461 persone sono morte e 424 risultano disperse sulla rotta del Mediterraneo centrale dall'inizio dell'anno al 4 ottobre. I migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 20.017, di cui 17.313 uomini, 1.779 donne, 718 minori e 208 di cui non si conoscono i dati di genere.
La diffusione delle malattie sta travolgendo gli ospedali di Khartoum, nel Sudan dilaniato dalla guerra: solo il mese scorso sono stati segnalati oltre 5.000 casi di malaria, tifo e febbre dengue con decine di morti.
Le forze paramilitari sudanesi hanno ucciso 75 persone in un attacco con un drone che ha colpito una moschea in un campo per sfollati nel Darfur.
Oltre 5.000 soldati sono stati schierati dall'esercito ecuadoriano agli ingressi nord, sud ed est di Quito nel mezzo delle proteste organizzate da Conaie, la più grande organizzazione indigena del Paese, che ha minacciato "l'espugnazione" della capitale.
Il Cile si doterà di droni all'avanguardia con una gittata di 40 chilometri e di telecamere fisse ad alta portata per combattere l'immigrazione illegale.
L'11 ottobre in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, l’Unicef ricorda che, a livello globale, una ragazza su cinque si sposa durante l’infanzia; 122 milioni di ragazze non frequentano la scuola; quasi quattro adolescenti e giovani donne su 10 non completano la scuola secondaria superiore; quasi una ragazza su quattro tra i 15 e i 19 anni ha subìto violenza da parte del partner; più di un terzo delle ragazze e dei ragazzi adolescenti tra i 15 e i 19 anni ritiene che un marito sia giustificato a picchiare la moglie in determinate circostanze.
Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison
Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza
Ratificato da Israele l’accordo di pace per Gaza. Decretata la tregua
Prende concretezza l’intesa di cessate-il-fuoco siglata a Sharm el Sheik con la mediazione di Stati Uniti, Qatar ed Egitto: il piano, approvato dal governo israeliano ha sancito la fine del conflitto nella Striscia e il rilascio incrociato di ostaggi e detenuti palestinesi.
Il cardinale Pizzaballa: l’accordo per Gaza è un primo passo verso la pace. Anche se ha affermato che "ci saranno tanti ostacoli e che non sarà semplice”.
Il premio Nobel per la pace è stato assegnato all'attivista venezuelana Maria Corina Machado. "Una donna che mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un'oscurità crescente".
“Dilexi te”, Leone XIV: non si può separare la fede dall’amore per i poveri
Pubblicata la prima esortazione apostolica. Un lavoro iniziato da Francesco sul tema del servizio ai poveri nel cui volto troviamo “la sofferenza degli innocenti”. Il Papa denuncia l’economia che uccide, la mancanza di equità, le violenze contro le donne, la malnutrizione, l'emergenza educativa. Fa suo l’appello di Bergoglio per i migranti e ai credenti chiede di far sentire “una voce che denunci" perché “le strutture d’ingiustizia vanno distrutte con la forza del bene”
Seconda ondata: medici in rotta verso Gaza. Nove imbarcazioni stanno avanzando nel Mediterraneo. Portano medicine, bisturi, garze e morfina. Portano medici, infermieri, operatori sanitari. Novanta in tutto, di cui sei italiani.
È un atto di disobbedienza umanitaria. Un’azione coperta dalla Convenzione di Ginevra, che protegge i sanitari impegnati nell’assistenza ai civili in guerra. Arrestarli significherebbe calpestare apertamente il diritto internazionale. “Se Israele arresterà professionisti della sanità protetti dalle convenzioni internazionali, i governi dei loro Paesi non potranno non intervenire con maggiore forza rispetto a quanto fatto con la Sumud”. Stanno andando a dare il cambio ai colleghi di lì, che fanno turni infiniti negli ospedali o vengono uccisi. Molti sono palestinesi e rischiano il doppio rispetto a
Ora puntiamo tutti gli occhi sulla Freedom Flotilla. Tutte le voci con loro.
Perché la vera frontiera non è il mare di Gaza: è la nostra coscienza.
Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la Gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo
Guarisci anche noi, Signore, noi che abbiamo innalzato cartelli contro stranieri, contro diversi, contro immondi. Noi giudici di più ingiuste e spietate discriminazioni. Guariscici, facci ritornare alla tua Parola.
2Re 5,14-17 2Tm 2,8-13
Lc 17,11-19
11Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea. 12Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza 13e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». 14Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. 15Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, 16e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. 17Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? 18Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». 19E gli disse: «Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
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Possiamo vedere questo testo da angolature differenti. Partiamo dai verbi che indicano movimento.
Nell’andare verso Gerusalemme avvenne … Attraversava per mezzo la Samaria … vennero incontro a lui … andate dai sacerdoti … nell’andare furono purificati … avendo visto che è guarito ritornò … cadde con la faccia presso i suoi piedi … alzati …
La narrazione di Luca intende presentarci Gesù nel suo ruolo di Profeta itinerante. Tutto avviene sulla strada. Come dire: la Parola di Dio di cui Gesù è portatore non è vincolata ad una regione, ad un territorio, ad una cultura, insomma, ad un sistema chiuso. Essa, come la semente gettata nel campo raggiunge tutti e in ognuno produce il frutto che deve produrre. Perciò, ora è in Samaria, regione notoriamente scomunicata, ora in Galilea. Sembra quasi un andare a zig-zag. Eppure la meta è precisa: Gerusalemme, laddove accadrà quanto si può intuire fin da questo momento: una condanna a morte; una conclusione violenta.
Il Regno di Dio, cioè il raggio della sua presenza e dell’azione di Dio nella vita delle persone, non è chiuso in un codice di un sistema monolitico di rigidi principi, non è un’istituzione politico sacrale visibilmente consistente e fortemente consolidata. Il Regno di Dio si muove e cammina secondo i movimenti della vita.
Il secondo punto di osservazioni è costituito dai soggetti del racconto. Gesù e i lebbrosi. Dal momento però che egli non si rivolge solo ai lebbrosi ma, nella seconda parte, fa delle considerazioni sul comportamento dei dieci lebbrosi, è lecito inserire nei soggetti del racconto anche il pubblico degli ascoltatori. E dunque, anche noi siamo tra i soggetti del racconto: cosa comprendiamo? Le cose dette in questo racconto, come ci riguardano?
Per avere più chiarezza circa i lebbrosi, è bene ascoltare i testi del Primo Testamento cui il nostro racconto allude.
Lv. 13, 45-46 Il lebbroso colpito da piaghe porterà vesti strappate e capo scoperto; velato fino al labbro superiore, andrà gridando: “Impuro, Impuro”. Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento.
Lv. 14, 2b-3 Egli (il lebbroso) sarà condotto al sacerdote. Il sacerdote uscirà dall’accampamento e lo esaminerà: se la piaga è guarita nel lebbroso …
I lebbrosi sono persone che stanno fuori. L’essere fuori è la loro condizione di vita.
Gesù sta camminando verso Gerusalemme dove sarà ucciso fuori dalla città, anche lui quindi tra i banditi dalla convivenza umana. Già a Nazareth (Lc. 4) dopo l’episodio della sinagoga, fu portato fuori dalla città dai suoi concittadini.
Luca vuole farci capire che Gesù è dalla parte degli estromessi e che lui pure è uno di loro. Il vangelo trova consistenza tra i paria. In effetti i lebbrosi si rivolgono a lui chiamandolo “maestro”, titolo usato solo dai suoi discepoli. Ciò sta ad indicare che i suoi veri discepoli, quelli che l’ascoltano, sono anch’essi degli estromessi, i buttati fuori.
Il brano insiste sul decentramento. “Attraversata la Samaria e la Galilea”. Di per sé, il punto di partenza, secondo la geografia, dovrebbe essere la Galilea (da nord in direzione sud). La Samaria casomai viene dopo. Qui invece Luca pone come punto di partenza la Samaria. Non può non essere intenzionale. Si parte dalla Samaria, territorio eretico, perché il messaggio di Gesù prende le mosse da ciò che è considerato religiosamente lontano.
Anche i lebbrosi sono considerati lontani perché non possono partecipare al culto, sono dunque impuri. Secondo il pensiero religioso ufficiale dell’epoca, Dio è distante da loro. Fuori dalla città, fuori cioè dalla convivenza umana, e fuori dal tempio, fuori dalla religione, fuori dal raggio di azione di Dio … dis – graziati, fuori dalla grazia.
La questione si gioca tutta intorno al puro ed impuro. Il punto di forza della religione fissata su questi parametri è la separazione tra chi è degno di incontrare Dio e chi no.
La relazione con Gesù invece abilita tutti all’incontro diretto con Dio. Infatti mentre stanno obbedendo alla sua parola di andare a presentarsi al sacerdote, ancora prima di arrivare, si trovano già “purificati”. In poche parole, Luca vuole insegnarci che con Gesù non è più consentito creare separazione tra gli uomini in nome di Dio. Chi è discepolo di Gesù non ha bisogno di “visti” speciali per stare con Dio e, conseguentemente, con la comunità dei fratelli e sorelle.
L’ultima parte, incentrata attorno ai nove che non fanno ritorno e l’unico che invece ritorna da Gesù, il quale non va al tempio anche perché ne è già fuori essendo uno scomunicato, è il Samaritano. A pensarci bene, non è che la figura del discepolo, del cristiano!
Egli torna, cadde presso i piedi di Gesù (prostrazione adorazione), rende grazie (eucariston - fa eucaristia) viene rialzato (risorto), salvato dalla fede. Tutte espressioni che alludono alla vita battesimale ed eucaristica del cristiano. Il riferimento tipologico del cristiano è un samaritano scomunicato, uno che non può essere più fuori di così.
Qui dobbiamo prendere consapevolezza di un paradosso incredibile: I più vicini al Vangelo sono i più lontani, i meno inquadrati! Chi segue Gesù è destinato ad uscire dal tempio, da ogni tempio, per nutrirsi di vangelo nella vita concreta, quella che avviene lungo la strada.
Salmo 98 (97)
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
3 Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
4 Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
5 Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
6 con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
7 Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
8 I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
9 davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.