RiCorDando 18 dicembre 2011


Eucarestia di domenica 18 dicembre 2011


1 – Ci uniamo, o Signore, alle manifestazioni che nella giornata di ieri si sono svolte in tutto il Paese contro il razzismo e la xenofobia a seguito della strage di Firenze. Si chiamavano Diop Mor e Samb Modou i due senegalesi vittime della strage che si è consumata  a Firenze. Ma chi erano esattamente queste due persone? Il primo, Diop Mor, aveva 54 anni . Era in Italia da quasi dieci anni ed aveva acquisito un regolare permesso di soggiorno.  Aveva una moglie e più di un figlio, dai quali saltuariamente, e appena riusciva a racimolare qualche soldo, tornava. Vendeva occhiali, merce non contraffatta, acquistata nei grandi magazzini alla periferia di Firenze o agli spacci cinesi. Mor Samb aveva 40 anni, in Italia da circa dieci. Negli anni, nonostante la dedizione al lavoro, non era riuscito ad entrare in possesso di un permesso di soggiorno. “Anche lui aveva moglie e una figlia e anche lui vendeva occhiali”.


2- Preghiamo, o Signore, anche per la comunità dello Srilanka che vive nella nostra città. Uno di loro, un ragazzo tredicenne è stato aggredito da quattro giovani in via 4 novembre. Gli scellerati, dopo aver insultato il ragazzo, lo hanno spintonato,hanno preso una spranga di ferro da un motorino e lo hanno picchiato. Hanno poi cercato di farlo rotolare sotto un'auto in transito, ma per fortuna non ci sono riusciti. L'episodio è un commento efficace alla dichiarazione pubblica del sindaco durante la manifestazione di ieri: “ A Verona non c'è razzismo”.


3 – Ricordiamo davanti a te, o Signore, le vittime della tempesta tropicale nelle Filippine. Sale a 440 morti il bilancio delle vittime della tempesta tropicale Washi che ha colpito il sud delle Filippine. Lo riferiscono la Croce Rossa e l'esercito. E' il bilancio provvisorio fornito dalle autorità filippine delle inondazioni e frane causate dal passaggio della tempesta tropicale Washi nella regione meridionale di Mindanao.


4 – Le operazioni “salva Italia” stanno mettendo in ginocchio i cittadini. Serve una manovra da 46 miliardi di euro per fermare la crescita del nostro debito pubblico. Ci aspettano tempi di lacrime e sangue e una certezza: le tasse non saranno ridotte.  Come è stato possibile l’aver raddoppiato questo rapporto nell’arco di trent’anni? Tra le principali cause vi è certamente la diffusione di una serie di comportamenti illegali tra i quali, come principali, possiamo annoverare quelli della corruzione, dell’evasione fiscale e delle mafie. L’Istat, infine, ha calcolato in circa 270 miliardi di euro annui l’ammontare della cosiddetta economia sommersa. Chi paga tutti questi costi? I cittadini onesti, che faticano sempre di più ad andare avanti, che si ritrovano sempre più impoveriti – secondo l’Istat un italiano su quattro vive in condizioni di povertà – e costretti alla pratica della rinuncia non per avere il superfluo, ma per i loro bisogni primari: il cibo, la casa, la salute.
L’illegalità costa. Questa è la realtà della quale tutti i cittadini devono essere consapevoli.


5 – Ti preghiamo, o Signore, per la situazione dell'Egitto. Nuovi scontri al Cairo, dove le telecamere della tv satellitare al-Jazeera hanno mostrato un folto gruppo di militari in tenuta antisommossa che picchiavano alcuni
manifestanti con bastoni. Gli scontri si sono svolti in Piazza Tahrir e nei suoi dintorni
e i militari sono entrati in azione dopo l'esplodere di un incendio, provocato probabilmente dagli stessi soldati che hanno dato alle fiamme le tende in cui i manifestanti tenevano il loro sit-in.


6 -  Ricordiamo davanti a te, o Signore, la situazione politica del Congo. Secondo i dati pubblicati Kabila, presidente uscente, avrebbe vinto di nuovo. Ma gli oppositori denunciano brogli. Mentre la Chiesa e l'Unione Europea parlano di gravi irregolarità. La vita in Repubblica Democratica del Congo è tornata alla normalità: gli uffici hanno riaperto, le scuole funzionano, i mercati e i negozi sono di nuovo in piena attività. Ma il clima resta teso, nella capitale e in gran parte del Paese.  Solo a Kinshasa sono stati mobilitati in ogni angolo della città 20 mila militari: il timore è che la contestata e dubbia rielezione del presidente uscente Joseph Kabila possa far esplodere violenze su larga scala.