Meditazione domenica della Santa Famiglia B

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te

In Italia la tratta di esseri umani rappresenta la terza fonte di guadagno per la criminalità organizzata, dopo il traffico di armi e di droga. Nel primo semestre del 2023, le persone assistite dal sistema anti-tratta, gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità, sono state 1.477, di cui il 64,2% donne e il 2,4% minori.

Attacchi armati in 20 località della Nigeria, uccise 160 persone.

È un Natale di sangue quello che ha vissuto la Terra Santa. Secondo fonti palestinesi, sono centinaia le vittime dei bombardamenti israeliani, comprese le 106 della notte tra il 24 e il 25 dicembre. Il Programma Alimentare Mondiale, la più grande organizzazione umanitaria al mondo, denuncia che nella Striscia i civili stanno morendo di fame.

Indonesia, 13 morti nell'esplosione in una fabbrica di nichel per la produzione di batteria per automobili elettriche, l'incidente è avvenuto durante la manutenzione della fornace. 

In Nicaragua altri tre sacerdoti in arresto. Sono cinque i preti fermati nelle ultime 48 ore dalle autorità di Managua.

Dossier Fides: 20 i missionari uccisi nel corso dell'anno, in Africa il tributo più alto. Nel continente africano si registra il maggior numero di sacerdoti, religiosi, catechisti, anche laiche e laici, assassinati nel 2023, in molti casi vittime di sequestri o atti di terrorismo, coinvolti in sparatorie o violenze di vario tipo.

Nuovo disastro ambientale nel Mar dei Caraibi: una massiccia fuoriuscita di greggio si è registrata nei giorni scorsi dagli impianti della raffineria di El Palito, una delle più importanti del Venezuela. La chiazza di greggio sarebbe estesa per 11 chilometri quadrati.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Si avvicini il giorno della pace definitiva tra Armenia e Azerbaigian. La favoriscano la prosecuzione delle iniziative umanitarie, il ritorno degli sfollati nelle loro case in legalità e sicurezza, e il mutuo rispetto delle tradizioni religiose e dei luoghi di culto di ogni comunità”. Il messaggio di pace del Papa per i due Paesi del Caucaso è risuonato lo scorso 25 dicembre

Il Natale dei poveri a Kimbau. Grazie agli aiuti dell'elemosiniere del Papa, il cardinale Krajewski, Chiara Castellani, medico missionario nella Repubblica Democratica del Congo, è riuscita a far costruire la Cappella di San Giuda Apostolo per i malati dell'ospedale in cui lavora. Finora le Messe si svolgevano all'aperto, spesso sotto la pioggia. La celebrazione del Natale a Kimbau è diventata così una doppia festa.

L’Osservatore di Strada” incontra Papa Francesco. Il Pontefice ha ricevuto in udienza privata in Vaticano tutta la redazione del mensile dove gli ultimi diventano protagonisti. Insieme a loro anche alcuni scrittori ed artisti che collaborano con la rivista. “Abbiamo detto al Papa che preghiamo sempre per lui”, spiega Piero Di Domenicantonio, coordinatore della rivista. Un incontro commovente ed emozionante, di quelli che diventano balsamo sulle ferite della vita e che non si dimenticano.

Invasa da migliaia di ragazzi europei, Lubiana accoglie i "pellegrini" di Taizé. «Cari amici, viviamo in un mondo pieno di rumore dove i valori del silenzio e dell’ascolto sono soffocati. In questo contesto vi invito a riscoprire la dimensione profonda dell’ascolto. Ascoltare è un atto d’amore». È l’invito che papa Francesco rivolge ai giovani di tutta Europa che da ieri hanno intrapreso la nuova tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, promosso dalla Comunità di Taizé. Infatti questo cammino approda per la prima volta in Slovenia, nella capitale Lubiana, che raccoglie l’eredità della tedesca Rostock città ospitante dello scorso anno.

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Dona ai tuoi discepoli e alle tue discepole, o Signore, di sentirci parte di un'unica famiglia, la famiglia umana, così che la stessa volontà di servirti sia l'origine di migliorare il mondo in cui viviamo. Amen

Gen 15,1-6; 21,1-3      Eb 11,8.11-12.17-19 

Lc. 2,22-40

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.

Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.

Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:

«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo

vada in pace, secondo la tua parola,

perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli:

luce per rivelarti alle genti

e gloria del tuo popolo, Israele».

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.


***

Il tempio è il luogo dell'incontro di Dio col suo popolo, ora la pienezza dell'incontro avviene in questo bimbo, figlio di poveri. Talmente poveri da offrire quanto è possibile ai nullatenenti: Una coppia di tortore e due giovani colombi.

Luca guarda al tempio con positività: qui, nel bimbo che giunge al tempio portato dai suoi genitori le parole profetiche diventano piene di realtà. Il passato si compie nel presente e annuncia il futuro.

Il quadretto di Simeone ed Anna, nella sua semplicità rappresenta due personaggi che escono dall’ombra per rendere “testimonianza pubblica” a Gesù. Dal punto di vista dell'evangelista, prefigurano il ministero della profezia nella comunità dei discepoli e delle discepole di Gesù, ministero che, appunto, rende pubblica testimonianza a Gesù. Forse Luca vuole dire che, nella comunità cristiana, la profezia è maschile e femminile. In filigrana, dietro la testimonianza di Simeone ed Anna, possiamo intravedere la testimonianza della Chiesa primitiva. Comunità di discepoli e discepole che non appartengono a qualche gruppo sociale ben identificato, ma come Simeone ed Anna, vivono nei sotterranei della storia. Eppure sono chiamati a rendere testimonianza a Gesù.

Tutto il Vangelo dell’infanzia di Luca è formato da personaggi che escono dall’ombra. Si tratta di persone che non appartengono alla categoria dei protagonisti, ma alla gente umile, socialmente irrilevante; situazioni di periferia (Zaccaria – Elisabetta, Maria, i pastori…), mentre altri invece appaiono in primissimo piano sulla scena della storia dei grandi (Erode, Cesare Augusto attivi nei fatti della grande politica).

Luca ci vuole dire che, a differenza dei poteri mondani, Dio fa storia con i piccoli ed i poveri. Il suo agire non dipende dalla forza, dalla ricchezza, dal potere d’influenza o dal prestigio, ma unicamente dall’azione dello Spirito, ovvero la forza del suo amore per l’umanità e per ogni essere.

  • Al centro della scena vediamo l’abbraccio: il vecchio Simeone prende tra le braccia il Bambino. Sullo sfondo vi è la presenza di Maria, la Madre, che raccoglie gli eventi per custodirli nella meditazione.

L’incontro avviene mentre i due stanno andando verso il tempio. Il tempio, il vecchio ed il bambino: L’antico (testamento) e il nuovo (testamento) si incontrano nella gioia, non si scontrano! “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza…”. Quel bambino è la novità che il tempio, con tutto ciò che questa parola rappresenta di grande e di meschino, ha preparato.

Ora, sulle labbra di Simeone affiora un carme le cui parole sono probabilmente raccolte da un cantico di preghiera della Chiesa primitiva, composto da citazioni profetiche del primo testamento:

“…allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà; perché la bocca del Signore ha parlato.” Is. 40,5

“…perciò ti farò luce delle nazioni, perché la mia salvezza raggiunga l’estremità della terra.” Is. 49, 6

Allora le nazioni vedranno la tua giustizia e tutti i re la tua gloria; ti si chiamerà con un nome nuovo che la bocca del Signore pronuncerà”. Is. 62,2

La differenza però tra queste citazioni ed il cantico di Simeone è che il cantico non usa i verbi al futuro come nei testi profetici, ma al passato: il compimento è avvenuto.

Cosa può dire a noi questa scena molto particolare?

A mio modo di vedere, troviamo qui una traccia della preghiera cristiana:

  • tutto avviene sotto l’azione dello Spirito (i personaggi parlano e agiscono mossi dallo Spirito santo)

  • l’azione di Dio viene colta nel presente: “Ora lascia perché i miei occhi…”. La preghiera consente al credente di discernere l’azione di Dio nel concreto della vita.

  • C’è molta tenerezza ed accoglienza del vecchio nei confronti del bambino. La preghiera è il luogo dove il rapporto con Cristo si carica di ammirazione ed affetto. Il tutto non si limita a considerazioni intellettuali o teologiche sul compimento delle scritture, ma “lo prese tra le braccia”. Lo spirito che suscita la preghiera ci porta ad amare Gesù. Il vangelo non va solo compreso ma anche amato, riscaldato, pregato e celebrato.

  • Quella di Simeone è preghiera contemplativa del cristiano adulto “anziano” perché vede nella realtà piccola di un bambino ciò che normalmente non si riesce a vedere con le logiche del cosiddetto buon senso umano: La salvezza per tutti in un bambino.

  • Sullo sfondo Maria, ovvero la Chiesa, che medita, custodisce e patisce nel cuore. Nelle profondità della fede-fiducia la Chiesa, comunità di discepoli e discepole del Signore, attinge alla riserva del vangelo che porta dentro di lei per annunciare e testimoniare un Dio che, in Gesù, salva, libera, guarisce, perdona e ama l’umanità con la forza dell’onnidebolezza del bambino.

Salmo 104

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.