RiCorDando 16-22 gennaio 2012


Eucarestia di domenica 22 gennaio 2012


1 – Nella seconda fase che il governo si presta ad attuare in tema di “Liberalizzazioni”, si intravvede il serio rischio che gli esiti referendari di giugno vengano aggirati e, in concreto, che la democrazia, lo Stato e le sue istituzioni pubbliche subiscano un frontale attacco con l'esproprio della volontà espressa da 27 milioni di cittadini. Preghiamo perché dalla iniziativa del Governo sulle liberalizzazioni sia esplicitamente escluso il servizio idrico integrato e lo si definisca, invece, come “bene-servizio di interesse generale privo di rilevanza economica, cioè non disponibile al profitto del mercato”.


2 – Vogliamo pregarti, o Signore, perché nella nostra gente si mantenga alto l'impegno per la legalità e la lotta alle mafie. La frequenza con la quale si sono susseguiti arresti e sequestri di beni ad esponenti del crimine organizzato presenti in Veneto non possono essere catalogati come situazioni episodiche, avulse dal contesto socio-economico dei nostri territori. Arresti che pongono domande stringenti alle quali non possiamo continuare a dare risposte evasive, o di difesa di un Veneto come “mitica” terra del miracolo economico, immune dalla piaga delle mafie. Perché così non è! Le operazioni che si sono susseguite in questi mesi nella nostra Regione, grazie al meritorio lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura, cui va il nostro vivo ringraziamento, ne sono la prova inequivocabile.


3 – Ricordiamo oggi , o Signore, la tragedia della nave Concordia.  All'inaccettabile gesto di vigliaccheria del Comandante, supplisce il suo bravissimo sottocapo , che per primo quella notte ha notato sui monitor la minaccia e l’insidia di quella bassa velocità del puntino verde Concordia, il giovane ragazzo dell’elisoccorso che si è lanciato dentro il relitto senza pensiero per la propria incolumità. 
Supplisce infine un popolo di anonimi santi che si spendono, questi si, senza dovere di ruolo e uniforme. Passeggeri generosi che aiutano i bambini a ritrovare i genitori, mariti che lasciano il salvagente alla moglie, posti in scialuppa lasciati agli anziani, ai bambini o ai disabili.
4 – Ricordiamo, o Signore, la protesta degli autotrasportatori in Sicilia contro l'aumento dei carburanti e delle tariffe autostradali. La Sicilia, da lunedì, è teatro di uno dei più grandi movimenti di protesta italiani dallo scoppio della crisi. La regione è paralizzata da blocchi stradali e manifestazioni. Siamo  di fronte a un movimento di protesta contro gli effetti di una crisi che le misure adottate dal governo invece di alleviare contribuiranno ad aggravare. Le organizzazioni professionali non sono in grado di assolvere a un ruolo che con la crisi e la scarsità di risorse è diventato sempre più difficile sostenere. Le spinte prodotte da una crisi di cui non si vede la soluzione non possono che seguire le piste del ribellismo, facilmente strumentalizzabile da chi la spara più grossa. Tra questi negli ultimi tempi c’è stato Lombardo, successore di Cuffaro, che ha creduto bene di rispolverare vecchie aspirazioni separatiste e ha ricostruito quel che rimane dei vecchi reticoli clientelari.
5 – In quest'eucaristia, ti preghiamo, o Signore, per la Nigeria. È il Paese più popoloso dell'Africa, ma è travagliato da molteplici tensioni causate dalle profonde differenze politiche, religiose e territoriali. Sono almeno 121 i cadaveri nell'obitorio di Kano, la seconda città più importante della Nigeria nel nord musulmano, teatro venerdì sera di una seria di attacchi coordinati del gruppo radicale islamico Boko Haram.
6– Ricordiamo, o Signore, gli eventi che hanno segnato la nostra storia passata e presente:
Il 16 gennaio del 1992  si sono firmati gli accordi di pace in El Salvador.
Il 18 gennaio del 1919 don Luigi Sturzo fondò il Partito Popolare Italiano
il 20 gennaio del 1996 Arafat fu eletto presidente del movimento di liberazione palestinese.
Il 21 gennaio del 1924 moriva Lenin e , sempre il 21 gennaio del 1984, in Brasile nasceva il movimento dei Sem Terra.
Il 22 gennaio del 2006, in Bolivia, Evo Morales assumeva la presidenza.