Meditazione Domenica VI B

 


Ricordiamo, o Signore, davanti a te


Diversi Paesi donatori, tra cui anche l’Italia, hanno sospeso i finanziamenti all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi in Medio Oriente. Prendendo ipocritamente pretesto da accuse che hanno investito l'Agenzia stessa, Secondo le quali nell’agenzia ci sarebbero degli infiltrati di Hamas. In realtà si vuole screditare l’ONU che chiede di fermare la guerra a Gaza perché si sta consumando un genocidio. "Se i donatori non cambieranno la loro decisione, entro la fine di febbraio non saremo più in grado di fornire assistenza salvavita a oltre 2,2 milioni di persone".

Il Servizio medico legale cileno a Valparaíso ha fornito l'ultimo aggiornamento delle persone morte negli incendi boschivi, sviluppatisi la settimana scorsa, portando il loro numero a 131.

Nella Repubblica democratica del Congo le peggiori inondazioni degli ultimi 60 anni lasciano bisognose di assistenza umanitaria più di 2 milioni di persone, di cui quasi il 60 per cento sono bambini.

Unicef chiede urgentemente alle parti di astenersi da un'escalation militare nel Governatorato di Rafah a Gaza dove oltre 600.000 bambini e le loro famiglie sono sfollati, molti dei quali più di una volta. Un'escalation dei combattimenti a Rafah, che è già in difficoltà per il numero straordinario di persone sfollate da altre parti di Gaza, sarà un'altra fase devastante in una guerra che, secondo le notizie, ha ucciso oltre 27.000 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini".

Tredici migranti sudanesi sono morti, mentre altri 27 risultano dispersi, in un naufragio avvenuto al largo delle coste tunisine.

Il Ghana è tra le prime destinazioni del traffico illecito di rifiuti elettronici – parliamo di computer, stampanti, elettrodomestici. Container pieni di rifiuti pericolosi continuano ad arrivare anche dall’Italia. 

Oltre 28mila persone allontanate ai confini d’Europa. Anche coloro che hanno diritto alla protezione di arrivarvi. Invece, a ogni passaggio di confine, vengono respinti con metodi disumani, diventando oggetto di abusi e violenze di ogni tipo.

 Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison

Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

L’Orchestra del mare, i cui strumenti musicali sono stati realizzati dai detenuti del carcere Opera di Milano con i legni delle navi dei migranti approdati a Lampedusa, suoneranno per la prima volta alla Scala. Si tratta di un nuovo punto d’arrivo per il “progetto Metamorfosi”, nato alla fine del 2021.

Lo Zimbabwe è a un passo dall’abolire la pena di morte per tutti i tipi di reati. E dal diventare quindi il 26esimo paese africano a rimuovere la pena capitale dal proprio ordinamento, l’undicesimo negli ultimi sette anni. Quasi metà dei paesi del continente ha quindi smesso di impiegare questa pratica.

L’ospedale Bambino Gesù di Roma, in un'economia condizionata dalle spese militari ha fatto la scelta etica non facile di rinunciare a una donazione di un milione e mezzo di euro arrivata da Leonardo, la principale industria bellica italiana.

«Io, volontario in carcere dopo il lutto». Il fratello di Emanuela, moglie del generale Dalla Chiesa uccisa dalla mafia nel 1982, si impegna nel recupero umano e sociale di chi vorrebbe uscire dalle gabbie della propria coscienza, prima ancora che dal carcere. "Così ha superato le logiche dell'odio contro gli autori di quella strage. Non è un’utopia, cambiare è possibile, per i mafiosi, come lo è stato per me".

Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo

In un momento come questo, o Signore, in cui la strategia dell'esclusione sembra vincente, donaci di umanizzare le relazioni secondo il vangelo della fraternità; donaci di non rinunciare alla promessa del Regno. Amen


Lv. 13, 1-2.45-46 1Cor. 10, 31-11,1

Mc. 1, 40-45


40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

***


Il lebbroso colpito da lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga.” Queste sono le parole del libro del Levitico (Ia lettura)

Per capire bene queste parole ed il senso dell’azione di Gesù, occorre sapere che la condizione di immondo e di impuro, non esprimeva uno stigma morale ma umano, sociale, cultuale. Vale a dire che il colpito dalle piaghe della lebbra o di qualsiasi altra malattia della pelle, proprio per lo spettacolo repellente e per la paura di contaminazione infettiva, era considerato come un essere da tenere lontano.

Lontano dagli altri, dal gruppo, dalla comunità e, nello stesso tempo, lontano dalla preghiera, dalla religione, in una parola, da Dio perché uno in quelle condizioni, secondo quel modo di vedere, non era degno di pregare Dio. Come si vede, la logica dell’esclusione e dello scarto raggiunge quasi tutti, per non dire tutti, gli ambiti della vita, compreso quello religioso. Gesù lo sa molto bene, per questo, nel suo modo di relazionarsi alle persone non prende giri larghi: desacralizza tutto ciò che in nome di Dio è contro l’umano.

Il lebbroso di cui si parla nel testo di Marco poteva essere uno moralmente corretto ma il suo essere segnato nel corpo lo qualificava come meno uomo degli altri e, di conseguenza nemmeno adatto a stare in rapporto con Dio. Erano regole che, secondo la mentalità antica servivano per esprimere ed onorare la “santità di Dio”. Sarebbe interessante interrogarsi su quale immagine di Dio si reggeva dunque una simile concezione religiosa.

Ora, il mettersi in questa posizione rispetto a consuetudini sociali stigmatizzate dall’autorità religiosa, non è una passeggiata, c’è da tremare perché, dare ascolto alla voce della coscienza e trarne conseguenze è tutt’altro che conveniente. Lo sarebbe di più assecondare i costrutti dati per scontati, cioè assolutizzati attraverso la sacralità rituale.

Tuttavia, non dobbiamo sorprenderci più di tanto. Gli uomini di tutti i tempi, specialmente se religiosi, hanno qualificato i diversi da sé come qualcosa di negativo, in un certo senso come dei lontani da Dio. Una volta erano i protestanti, eretici destinati alla rovina eterna per il fatto che non appartenevano alla nostra gente, poi i comunisti bolscevichi, poi gli extracomunitari, gli slavi, gli albanesi, poi i musulmani, poi le ragazze madri, poi i divorziati, gli omosessuali…

Quando l’altro lo identifichiamo con un’etichetta sociale, religiosa o di storia personale come detenuto, drogato, alcolista, psichiatrico, ecc., noi dimentichiamo che è una persona appartenente alla nostra stessa umanità e lo allontaniamo dalla nostra vita. Ecco su che cosa si reggevano le categorie del puro e dell’impuro. Categorie mentali che Gesù è venuto a fracassare.

È interessante che nel testo originale sia lebbroso a prendere l’iniziativa di avvicinarsi a Gesù per esporgli il suo problema. Egli non dice “se vuoi puoi guarirmi” ma: “Se vuoi puoi purificarmi”. Cioè puoi farmi sentire ancora persona umana, parte dell’umanità.

E Gesù, disobbedendo a precise norme religiose ufficiali secondo cui un lebbroso non solo doveva essere tenuto lontano ma nemmeno toccato, altrimenti diventava impuro anche chi lo tocca, entra in contatto fisico: lo tocca; compie coscientemente un’azione eretica. Riprende cioè i contatti con un’umanità ridotta a larva; la considera, la reintegra nella vita; gli si mostra solidale.

È a tal punto preso dentro la passione per la dignità della persona che arriva persino a indignarsi perché lo stesso lebbroso, pur subendo le conseguenze dell’esclusione, in fin dei conti, accetta quelle sporche regole di una religiosità che crea emarginazione: “Si indigna contro di…” È molto più forte di “Ammonendolo severamente”. L’indignazione non va confusa con la rabbia. L’indignazione ha a che fare con la dignità; è l’irrompere di un fortissimo senso della dignità delle persone e della dignità di Dio. “…e subito lo scacciò fuori…” Fuori? Dove? Fuori dal mondo chiuso di una religiosità che esclude l’uomo.

Le sue parole e i suoi gesti sono semplicemente sconvolgenti. Preludio di altre parole ed altri gesti destinati a mettere in crisi il comune senso religioso.

Gesù dunque ha un’altra immagine Dio e della sua santità: il Dio solidale con l’umanità sofferente ed esclusa. Per essere davvero vicini a questo Dio di Gesù Cristo occorre essere vicini all’uomo, non separati. Per essere degni di lui occorre avere il senso della dignità della gente, per essere puri occorre sporcarsi con le miserie umane; toccare, entrare in contatto come ha fatto lui col lebbroso. Gesù, anziché prendere le distanze, si commuove, ossia si muove insieme.

In effetti, da questo momento Gesù entrerà in serio conflitto con la religione ufficiale. Conflitto che fin dall’inizio lo collocherà in un destino di persecuzione e di morte. Chi vuole dare vita all’umanità deve prepararsi a perdere la sua: questo è il cammino di Gesù e questo è il cammino di chi lo segue.

Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte”. Ora, colui che prima non poteva entrare nella città, vi può entrare, mentre Gesù rimane fuori, in luoghi deserti. In un certo senso, per ricollocare il lebbroso nel consesso degli umani, Gesù va a situarsi nei luoghi della marginalità. Mi sembra di intuire che, per comprendere davvero la sofferenza dell’escluso, occorre mettersi nella sua situazione. Entrare in contatto, mettersi al posto di, farsi carico …sono le condizioni per operare il cambiamento dell’accoglienza e dell’inclusione.

Intanto colui che fu toccato dal Cristo e restituito a se stesso, non si arresta a contemplare narcisisticamente la sua nuova situazione, ma si trasforma anche lui in un annunciatore. Anche lui si appassiona all’umanità e racconta a tutti che d’ora in poi è possibile rinascere.


Salmo 31

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa

e coperto il peccato.

Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto

e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,

non ho coperto la mia colpa.

Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»

e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!

Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!