Meditazione Domenica XXVIIa C

 

Ricordiamo, o Signore, davanti a te

    Strage di giovani ragazze in Afghanistan. Le Nazioni Unite condannano l’attacco, Colpiti mentre stavano preparando un esame. È quanto è accaduto a Kabul quando un attentatore suicida è entrato nel centro di formazione, nel quartiere che ospita la comunità minoritaria Hazara, e si è fatto saltare in aria. Il bilancio è al momento di 19 vittime, si tratta per la maggior parte di giovani studentesse di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Nel Paese asiatico si è da poco conclusa una nuova notte di proteste di donne e uomini iniziate dopo la morte della 22 enne Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale per avere indossato il velo in modo non conforme alle regole della Repubblica islamica. Nonostante gli appelli internazionali ad interrompere l'uso della forza, il governo iraniano continua a usare il pugno duro contro i manifestanti, accusati di essere "rivoltosi" che "minano la sicurezza e la proprietà pubblica".

Libano si perde la speranza.  94 persone, tra cui 24 bambini. Il Libano da quattro anni, versa in una profonda crisi economica aggravata dalle conseguenze dell’esplosione nel porto di Beirut e sul quale pesano anche migliaia di rifugiati provenienti dalla Siria. Da qui il desiderio di fuggire via.

I funzionari delle Nazioni Unite ad Haiti hanno descritto nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza la "catastrofe umanitaria" nel paese, dove la situazione ha raggiunto "un nuovo livello di disperazione" in seguito a due settimane di violenze e saccheggi.

Uno "sciopero delle mucche" sta mettendo in difficoltà da due giorni la città di Ahmedabad, capitale del Gujarat (India). Venerdì migliaia di bovini vaganti hanno invaso le strade del centro della città, e alcune centinaia sono penetrate negli uffici governativi. Si protesta contro i mancati pagamenti dei loro servizi da parte dello stato.


Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Grande Sfida. Nei giorni scorsi, i disabili sono entrati negli uffici del comune di Verona e in parecchi negozi del centro cittadino per offrire il loro contributo di lavoro. Sempre promossa dall’associazione “La Grande Sfida” hanno camminato per le vie della città per manifestare a sostegno della pace e chiedere la fine delle molte guerre (59 nel mondo in questo momento) che sono la causa di infinite disabilità fisiche e psichiche.  

Il governo indiano annuncia che prolungherà fino alla fine dell'anno la distribuzione di razioni di cibo gratuite a 800 milioni di famiglie. Il programma viene descritto come il più esteso provvedimento di solidarietà al mondo; è stato lanciato nell'aprile del 2020 per fronteggiare la crisi creata dal coronavirus e sostenere le famiglie toccate dal lockdown nazionale che in quell'anno durò oltre tre mesi. 

La Carovana della Pace in Ucraina chiede protezione per gli obiettori
E’ in corso la quarta missione della Carovana della Pace in Ucraina. Gli attivisti pacifisti italiani portano beni di prima necessità e fondi per aiutare gli obiettori “che si rifiutano di uccidere”. Don Sacco di Pax Christi: “Chiediamo a Ucraina e Russia di riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza”.

Ieri – sabato 1° ottobre – in occasione della Giornata europea delle fondazioni, Acri e Assifero hanno promosso 'Ben(i)tornati. Gesti quotidiani di rigenerazione': un’iniziativa che abbraccia oltre 100 luoghi in tutta Italia, dove le comunità e le fondazioni hanno realizzato insieme iniziative locali di rigenerazione. Le iniziative che hanno partecipato alla Giornata, infatti, hanno raccontato storie di uomini e di donne che si sono attivati per i loro territori, con l’obiettivo di recuperare, riutilizzare, rigenerare. Lo hanno fatto prendendo in gestione spazi e parchi abbandonati, dando nuova vita a luoghi dismessi, organizzando laboratori di recupero o di educazione ambientale. Ad animare queste esperienze sono i quasi 7 milioni di italiani.

Corridoi umanitari, dalla Grecia 27 rifugiati originari di paesi in cui persistono conflitti, alcuni ormai decennali, e condizioni di violenza diffusa: Siria, Iraq, Congo, Sudan e Camerun. Atterrati a Fiumicino due voli da Atene.. Saranno accolti e integrati in tutta Italia a spese di congregazioni, parrocchie e cittadini. Già 5.100 in Europa Il loro ingresso in Italia è stato possibile grazie al protocollo d’intesa tra la Comunità di Sant’Egidio e il ministero dell’Interno che prevede l’arrivo dalla Grecia nel nostro paese, in modo legale e sicuro, di richiedenti asilo, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili, come nuclei familiari numerosi e minori non accompagnati.


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Noi crediamo, o Signore, ma tu aumenta la nostra fiducia, per noi e per quanti cercano di credere. Amen

Ab 1,2-3;2,2-4    2Tm 1,6-8.13-14  


 Lc 17,5-10


5Gli apostoli dissero al Signore: 6«Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sradicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.

7Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? 8Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? 9Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? 10Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

***


Lc. intravede alcune situazioni concrete della vita delle primitive comunità cristiane. Forse sussistevano degli atteggiamenti egoistici poco disponibili alla condivisione, alcuni ancora venivano trattati con deferenza come se potessero vantare più meriti di altri, qualcuno godeva di alta considerazione in ragione del censo, qualcun altro si sentiva poco considerato perché povero … Insomma, luci ed ombre che possiamo constare anche nei nostri contesti di vita, persino nelle comunità cristiane di oggi.

Le figure del ricco e di Lazzaro interpretavano adeguatamente situazioni del genere. Era perciò normale la reazione dell’evangelista che notava in questo stile di rapporti la perdita della “differenza evangelica”.

In altri casi, forse, sussistevano dei risentimenti tra i membri della comunità. La riconciliazione era al di là da venire. Ecco allora il richiamo che precede di poco il nostro brano sulla necessità di perdonare: se tuo fratello commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte tornerà a te dicendo: sono pentito, tu gli perdonerai.

Quello che Gesù propone ai suoi è uno stile di vita che consideri l’altro/a come fratello e sorella. Perciò, le disuguaglianze, non solo sociali, ma pure di merito, di cultura o di qualsiasi altra natura vanno superate.

È una visione di vita che, a parole, sembra a portata di mano, anzi, desiderabile a tutti ma, nella quotidianità, si contrappone ai criteri mondani che, invece, suggeriscono di guardare prima di tutto a se stessi.

Quella evangelica è un’esigenza etica che non appartiene al normale “buon senso comune”, per questo motivo, parliamo appunto di “differenza evangelica”, ossia della luce propria del Vangelo.

Nelle scelte audaci, controcorrente, la fiducia, che nel linguaggio evangelico si chiama fede, diventa condizione indispensabile. La parola fede è un termine che nella Bibbia ha a che fare con l’appoggiarsi. Per realizzare u progetto, per intraprendere un percorso, per guardare in vanti ecc. ci si appoggia, ovvero si conta sul sostegno di qualcuno o di un gruppo o di un’ispirazione o di un pensiero.

Nel caso della “differenza evangelica” si fa credito, si ha fede-fiducia, su Gesù Cristo i cui criteri non seguono il buon senso comune ma ne sono alternativi.

In simile contesto, si può intuire il motivo per cui il nostro brano inizia con “gli apostoli dissero al Signore: fa crescere la nostra fede”. “Apostolo” significa “colui che è inviato”. Ora gli inviati a portare un messaggio alternativo chiedono di interiorizzare maggiormente quanto devono testimoniare ed annunciare agli altri; non possono testimoniare una parola tanto sovversiva senza avere una profonda fiducia in essa. La fede- fiducia si addice anche a chi è chiamato ad osare l’improbabile, a chi testimonia un messaggio che per sua natura va oltre le righe, l’improbabile e il sorprendente è pane quotidiano per chi si mette al seguito di Gesù … potremmo dire che il discepolo (e apostolo-inviato) è “specializzato nell’osare”.

Tuttavia, non è vero che vivere nel mondo in questo modo sia impossibile. L’audacia della fiducia apre a delle realizzazioni sorprendenti paragonabili al grande albero ben radicato del sicomoro che si pianta nel mare. Questo gioco di contrasto tra il piccolo seme e il grande albero sta ad indicare che, a volte, basta poco per avviare processi di grande cambiamento. Basta crederci! Se hai un po’ di fiducia, la condivisione è possibile, il rispetto è possibile, il perdono è possibile … Basta crederci almeno un po’!

Questa caratteristica della fiducia è talmente radicata nel discepolo del Regno che se non vi si dedicasse, egli semplicemente perderebbe la sua stessa ragion d’essere. Dedicarsi agli ideali del Regno, assumerne i paradossi è per lui naturale come l’aria che respira. E quindi, quello che fa non è che l’esito della fiducia che ha dentro; non è un eroe, semplicemente agisce in base a ciò che è.

Forse, nella comunità delle origini, alcuni si sentivano al di sopra degli altri, più meritevoli di rispetto e di considerazione. Ritenevano di essere particolarmente impegnati e questo loro impegno diventava motivo per racchiudersi in una casta.

Allora le parole di Gesù “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare” risultano molto significativa. Non sei e non fai nulla di straordinario: il tuo impegno non è che un servizio perché il discepolo della “via” trova senso, gioia, stabilità nel dedicarsi alla causa, nell’avere motivi validi per vivere e per dare la vita … fino a morire.




Salmo 95 (94)

1Venite, cantiamo al Signore,

acclamiamo la roccia della nostra salvezza.

2Accostiamoci a lui per rendergli grazie,

a lui acclamiamo con canti di gioia.

3Perché grande Dio è il Signore,

grande re sopra tutti gli dèi.

4Nella sua mano sono gli abissi della terra,

sono sue le vette dei monti.

5Suo è il mare, è lui che l’ha fatto;

le sue mani hanno plasmato la terra.

6Entrate: prostrati, adoriamo,

in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.

7È lui il nostro Dio

e noi il popolo del suo pascolo,

il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!

8«Non indurite il cuore come a Meriba,

come nel giorno di Massa nel deserto,

9dove mi tentarono i vostri padri:

mi misero alla prova

pur avendo visto le mie opere.