Meditazione XVa Domenica C

 


Ricordiamo, O Signore, davanti a te

Resta alto l'allarme in Burkina Faso, dopo l’ennesima strage perpetrata dai gruppi jihadisti e costata la vita ad almeno 22 persone, molti i cristiani, ma tra le vittime anche fedeli di religioni tradizionali africane.

La salute del “Mare Nostrum”, dove molte persone hanno perso la vita nel tentativo di fuggire da guerre e povertà, è sempre più precaria: la quantità di plastica è destinata a crescere ogni anno del 4%.

La fame colpisce 276 milioni di persone. Crisi ancora più grave per la guerra in Ucraina

L’organizzazione umanitaria Save the Children denuncia che il conflitto nello Stato dell'Est Europa ha sconvolto il sistema alimentare globale facendo schizzare alle stelle i prezzi del grano, aggravando la grave crisi alimentare in vari Paesi. Il numero delle persone colpite dalla fame è raddoppiato negli ultimi 2 anni. In Etiopia, Sud Sudan, Afghanistan e Somalia la siccità si aggiunge agli effetti dei conflitti e della pandemia. 

I dati del Rapporto annuale dell’Istat sulla povertà sono allarmanti. Il numero di individui in povertà assoluta è quasi triplicato dal 2005 al 2021. A preoccupare è la crescita dei lavoratori poveri. Tra le famiglie in difficoltà ci sono quelle, circa 1,9 milioni, in cui l'unico componente occupato è un lavoratore non-standard, cioè a tempo determinato, collaboratore o in part-time involontario.

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

Sono oltre ottanta le associazioni – tra cui Caritas, Acli, Libera e Forum Terzo Settore - che sono scese in piazza a Milano per manifestare contro la ‘ndrangheta e a sostegno del procuratore Nicola Gratteri e di tutti coloro che rischiano la vita a causa delle mafie. Lo stesso Gratteri, procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, era l’obiettivo di un progetto di attentato scoperto lo scorso maggio.


Ecuador: trovato l'accordo tra governo e manifestanti. L'intesa è stata trovata dopo 18 giorni di manifestazioni contro il caro benzina e lo sfruttamento del territorio. Il presidente Lasso: abbiamo ottenuto la pace.


Dicono no alle società di combustibili fossili altri 35 organismi religiosi

Ad essere disinvestiti saranno 500 milioni di dollari, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di fonti di energia che danneggiano l’ambiente, provocano il surriscaldamento del Pianeta e alimentano la crisi climatica. Trentacinque istituzioni religiose, in Belgio, Brasile, Canada, Irlanda, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, hanno deciso di disinvestire dalle società di combustibili fossili. Il direttore della comunicazione del Movimento Laudato si’: per i cattolici disinvestire e non contribuire alla distruzione della casa comune è un imperativo.


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo


Signore Gesù, rendi saldi i nostri passi e guidaci nel cammino che desideriamo compiere. Rassicura il nostro cuore e aprilo alla tua Parola, dissipando in noi tutto ciò che ci impedisce di ascoltarla con semplicità.



Dt 30,10-14     Col 1,15-20   

Lc 10,25-3

25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». 30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». 37Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».


***

In questi capitoli, da metà circa del IX° fino al v. 27 del XIX°, Luca inserisce una sezione che viene chiamata “la sezione del viaggio verso Gerusalemme”. La Buona novella si pone sulle strade dell’umanità, fuori dagli apparati templari… La stessa scena della parabola è situata in un contesto di viaggio – via, “lungo la strada”. In questo modo, per il discepolo della “Via” (così venivano chiamati i cristiani nelle comunità della Chiesa delle origini) è una chiara indicazione di ciò che comporta la sua chiamata.

Il brano si presenta diviso in tre parti:

l’inizio (vv. 25-29):

25Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». 28Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

29Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».

la fine (vv. 36-37):

36Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». 37Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».”


fanno da cornice, mentre il corpo centrale del racconto è costituito dalla parabola.


30Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”.

Nella prima cornice il dialogo ha inizio per iniziativa del dottore della legge. Secondo i canoni delle dispute rabbiniche, alla domanda di fondo viene risposto con un’altra domanda. La domanda di Gesù non è priva d’interesse per la comunità della chiesa delle origini. La nuova traduzione recita: “Cosa sta scritto nella legge? Come leggi?” e non più: “Cosa leggi?”. In altre parole: con quale atteggiamento approcci la parola contenuta nella scrittura, con curiosità intellettuale o con la disponibilità a lasciarti coinvolgere? A seconda del come, anche la risonanza della parola assume uno spessore differente nelle persone. Si registra in principio una fondamentale convergenza ma poi, la ripresa dell’interrogazione da parte del dottore della legge esige una chiarificazione di tipo limitativo: Chi è il mio prossimo? Ossia: quali sono i confini della prossimità?


Nel corpo centrale, ossia la narrazione della parabola, troviamo un'ulteriore suddivisione in tre scansioni:

  • Il luogo e l’episodio relativo all’uomo sventurato.


  • Il passaggio del sacerdote e del levita.


  • La scena del Samaritano con verbi di movimento opposto a quelli dei due personaggi che l’hanno preceduto e il coinvolgimento dell’albergatore.


Nella cornice CONCLUSIVA ruoli e contenuti sono invertiti: l’interlocutore diventa l’interpellato.

Alla richiesta limitativa subentra una prospettiva aperta a tutto tondo. È quindi chiaro che il rovesciamento di prospettive porta con sé il messaggio che il discepolo della “VIA” non è uno che si preoccupa di porre limiti nell’identificazione del prossimo, egli piuttosto è preoccupato di come divenire prossimo all’altro.

Rileviamo che

  • Gran parte del messaggio gioca sul contrasto sacerdote – levita, da una parte, e Samaritano, dall’altra. Gli uni, funzionari dell’ordinamento templare, mentre, l’altro, uno scomunicato eretico.

  • Al centro dei movimenti degli opposti personaggi vi è colui che “è incappato nei briganti”, identificato semplicemente come un uomo (in situazione, non solo di sofferenza ma anche di oppressione: “avendogli imposto delle percosse”).

  • La qualifica di disprezzo che solitamente accompagna il termine “samaritano” e i verbi che indicano le sue azioni, lo identificano come il Cristo:

anche lui scomunicato,

anche lui “andando per via”,

anche lui si commuove e “avanzando, fascia le ferite,

anche lui incarica i discepoli e le discepole di prendersi cura dell’umanità,

anche lui rifonderà, al suo ritorno chi avrà fatto la misericordia.

La misericordia è il grembo che, accogliendo le ferite dell’altro (la mezza vita) lo rigenera alla vita intera.

Il cuore del messaggio di questa parabola è questo: IL DISCEPOLO DELLA “VIA” PERCORRE LA STRADA OPPOSTA a quella DI CAINO, fratricida perché non vuole essere custode di fraternità. Il discepolo/a SI SENTE SEMPRE RESPONSABILE DELL’ALTRO. IN QUESTA RESPONSABILITA' ESPRIME IL VERO CULTO GRADITO A DIO.

Salmo 18

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.