Meditazione domenica SS.ma Trinità -IXa B

  


Ricordiamo davanti a te, o Signore che

  • È di oltre 150 persone disperse il bilancio di un naufragio sul fiume Niger. La nave fluviale, che trasportava circa 180 persone e molti sacchi di sabbia destinati a una miniera d'oro, si è capovolta.

  • Congo: il vulcano Nyiragongo minaccia 400mila persone. Appena lo scorso fine settimana, un’eruzione del vulcano ha causato 32 morti, 20mila sfollati e decine di bimbi dispersi.

  • Sarebbero oltre 700mila i cittadini stranieri presenti in Italia ma attualmente “invisibili” alla campagna vaccinale in corso nel nostro paese perché non sono in possesso della tessera sanitaria.

  • La polizia di Rio de Janeiro ha imposto il segreto per i prossimi cinque anni sull'operazione condotta lo scorso 6 maggio nella favela di Jacarezinho, conclusasi con la morte di 27 civili e un agente.

  • È salito a 16 morti il bilancio in Perù del massacro compiuto nei giorni scorsi e attribuito ufficialmente dall'esercito al movimento clandestino Sendero Luminoso.

  • Sono 300mila le case danneggiate dal passaggio in India del ciclone Yaas.

  • Incidente lavoro. Vapori tossici da una valvola rotta, asfissiati due operai nel Pavese

Signore, abbi cura di noi: Kyrie eleison...


Aiutaci a custodire la speranza

  • Gambia: La Commissione per la verità, la riconciliazione e le riparazioni del Gambia ha concluso il 27 maggio, i suoi lavori dopo più di due anni.

  • Colombia. Papa Francesco esorta ad individuare soluzioni giuste per i più poveri e ad evitare comportamenti dannosi per la salute pubblica.

  • Il grazie del Papa a suor Norma, "angelo" dei migranti al confine tra Usa e Messico. Nel centro che lei anima, ha accolto negli anni oltre 20mila persone e si adopera per riunire famiglie separate al confine.

  • La Germania ha ammesso per la prima volta di aver commesso un “genocidio” contro le popolazioni di herero e nama in Namibia durante l’era coloniale e pagherà al paese più di 1 miliardo di euro in aiuti allo sviluppo.

  • Cei-Sant'Egidio. Grazie ai Corridoi umanitari sostenuti dalla Cei e dalla Comunità Sant’Egidio, sono arrivati 70 profughi dal Corno d'Africa. Sono soprattutto ragazzi e bambini rifugiatisi in Etiopia dove è in corso un sanguinoso conflitto. Saranno accolti da parrocchie e associazioni.

Per la bontà che abita nel cuore umano e per coloro che si mettono a disposizione del bene, a te la lode e la gloria, o Signore: Gloria in excelsis Deo



Come tu, Signore, sei nel Padre, e tu e il Padre siete una cosa sola nell'unità dello Spirito, così ti chiediamo di essere noi una cosa sola in te, e fare così della Chiesa l'unità di tutti, figura quotidiana del regno che viene, speranza e gemito della creazione. Gloria a te, Padre, gloria a te, Figlio, gloria a te, Spirito. Amen



Dt 4, 32-34.39-40 Rm 8, 14-17

Mt 28, 16-20

Gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

***

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra e da un’estremità all’altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un’altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n’è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre».

***

Sul finire del VII° secolo avanti Cristo, un saggio re della Giudea, Giosia, volle dare inizio ad una riforma di unità nazionale imperniata soprattutto su valori etici. Disse che durante i lavori di manutenzione del tempio fu trovato un libro contenente le ultime raccomandazioni di Mosé: il Deuteronomio, da cui è tratta la prima lettura. In questo modo, quanto veniva detto, era caricato dell'autorevolezza di Mosé.

Dunque, per avviare questa riforma nella quale l'aspetto religioso era decisivo, troviamo messe in bocca a Mosé delle affermazioni che suonano come un confronto tra l'esperienza religiosa del popolo della Bibbia e le forme religiose circostanti.

vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?”

Ebbene il tuo Dio, è un Dio che parla. Ha suscitato una storia con una parola che ti fa camminare.

“… come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?”

In essa trovi ispirazione luce, coraggio, riferimenti, modo per valutare le cose… Quale altra divinità si è comportata in modo da esercitare una forza di liberazione? Ricordati di quanto ti è capitato in Egitto.

“Sappi dunque...”. Come dire: “Cerca di trarne le conseguenze. Che concretamente significa: “Voi farete in modo da fargli da specchio. Dunque, anche voi parlate, comunicate rivolgetevi agli altri, coinvolgetevi...in modo che il vostro rapporto con gli altri sia di liberazione”.

Il re profeta sapeva di annunciare un Dio che si implica, si lascia coinvolgere è capace di prendere a cuore la causa dell’umanità. È un'esperienza totalmente diversa dal Dio dell'impero, da quella forma religiosa prodotta dai poteri mondani come conferma e legittimazione di sé.

Anche l’evangelo annuncia un'esperienza religiosa di un Dio che si implica, che si coinvolge e si pone in rapporto. Il testo del vangelo ne fa chiara menzione: battezzate nel nome del Padre e del figlio e dello Spirito Santo… - Un’unica realtà di comunione dove ognuno è se stesso nell’essere per l’altro senza confondersi con l’altro.

Vuole essere questo il modello di come dovremmo essere tra di noi; come dovrebbero essere le nostre relazioni nei differenti contesti di vita e nella Chiesa.

Gli ultimi versetti del vangelo di Matteo ci offrono un esempio concreto, infatti ci parlano di una relazione capace di prendersi cura fino a recuperare l'altro, gli altri, perfino dopo un'esperienza fallimentare. Si tratta dell'incontro di Gesù sul monte di Galilea.

Potremmo vedere quest'incontro come un ricominciamento, un nuovo inizio di una relazione interrotta. Gesù, ha imparato dal Padre a non lasciare mai cadere nel nulla i rapporti. Dunque dà ai sui appuntamento sul monte in Galilea, in quella regione dove ricevettero la prima chiamata alla sequela. Quell'indicazione geografica dunque ha il significato di una ripresa. Si può e si deve ricominciare. La relazione di amore concreto verso i suoi ha la capacità del recupero.

Matteo, come del resto gli altri vangeli, non ricusa di presentare la realtà molto precaria del gruppo dei discepoli dal punto di vista della fede:

  • si presentano all'appuntamento in 11, e tutti sappiamo perché uno di loro è assente! Non solo, sappiamo pure che il loro portavoce, Pietro, è andato anche lui molto vicino al tradimento. Insomma, si presentano con il segno della defezione.

  • Nel momento stesso in cui si realizza l'incontro, il vangelo non manca di rimarcare che il gruppo, accanto alle ragioni della fede, porta dentro di sé le stesse ragioni del dubbio: “si prostrarono...dubitarono”. È la fotografia della Chiesa di tutti i tempi. Fede e perplessità saranno per sempre l’una accanto all’altra.

In ogni caso, defezione e poca fiducia non sono tali da scoraggiare il desiderio di Gesù di ricominciare egli si avvicina e, come il Paraclito in Giovanni, consegna ai suoi, non ostante tutto, le parole della fede: “a me è stato dato ogni potere ecc.”. E in queste parole consegna se stesso in una fiducia illimitata: “Fate discepoli tutti i popoli... battezzate nel nome...”. Consegna e incarico sono accompagnati da una promessa di alleanza imperitura: “Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. Per sempre cioè sarò dalla vostra parte. Per sempre avrò fiducia in voi. Per sempre vivrò nell'amicizia.



Nella solennità della SS.ma Trinità noi, come comunità credente siamo chiamati a fare da specchio a un Dio e Signore che con noi agisce in questo modo.

Salmo 32

Retta è la parola del Signore

e fedele ogni sua opera.

Egli ama la giustizia e il diritto;

dell’amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,

dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

Perché egli parlò e tutto fu creato,

comandò e tutto fu compiuto.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,

su chi spera nel suo amore,

per liberarlo dalla morte

e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:

egli è nostro aiuto e nostro scudo.

Su di noi sia il tuo amore, Signore,

come da te noi speriamo.