Meditazione domenica XIIIa C

 


Ricordiamo, O Signore, davanti a te

    Ecuador, divampa la protesta sociale. È di quattro vittime e 90 feriti il bilancio di dodici giorni di sciopero e di manifestazioni animate dalla Confederazione indigena. Giovedì l’assalto al parlamento nazionale respinto dalla polizia diseguaglianze, acuite dalla pandemia, hanno scatenato una protesta che può diventare “continentale”. 


   Afghanistan. Il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito il sud è in salita e difficile da definire, ormai siamo a 1.150 persone. Gli aiuti faticano ad arrivare nelle zone colpite, perché molto remote e con pochissimi presidi sanitari


Sono oltre 58 milioni secondo i bambini e ragazzi nel mondo che a scuola non ci possono più andare perché una scuola non ce l’hanno più, distrutta da un bombardamento, o perché non hanno più gli insegnanti “inghiottiti” da conflitti più o meno dimenticati, da condizioni di povertà estrema o dall’ideologia di chi è al potere.


In Senegal è finita nel sangue una manifestazione dei partiti d’opposizione contro l’annullamento di una loro lista di coalizione per le elezioni legislative del 31 luglio. Negli scontri tra i giovani sostenitori del leader anti-governativo e la polizia, un giovane è stato.


Due gesuiti e un altro uomo uccisi in una chiesa in Messico. I due religiosi, Javier Campos e Joaquín Mora, sono stati assassinati il 20 giugno da un uomo armato mentre cercavano di proteggere una persona.


Almeno 13 civili, tra cui quattro bambini, sono stati uccisi in nuovi scontri nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) questa settimana. La rinnovata violenza ha già costretto migliaia di persone a fuggire dalle loro case nella parte orientale del paese. 


Almeno altre 26 persone sono morte a causa delle inondazioni monsoniche e dei fulmini in India, mentre milioni di persone sono rimaste bloccate nel Paese e nel vicino Bangladesh.


«In tre mesi messi a morte oltre 100 condannati in Iran». Il rapporto delle Nazioni Unite denuncia anche le amputazioni per le persone accusate di furto.


Agrigento. Distrutti dieci ettari di grano, pronti per la mietitura, coltivati dalla cooperativa “Rosario Livatino - Libera Terra” sui terreni confiscati alla mafia. 

Si tratta del quarto incendio subito dalla cooperativa negli ultimi 3 anni e sempre nello stesso luogo. “Sempre lì, sempre con la stessa modalità.


Siccità. Scattano nuove ordinanze di governatori e sindaci: chiusura delle fontane e divieto di lavaggio auto. Stop all’erogazione dell’acqua potabile di notte nei Comuni più a rischio. Cimici, ragni, cavallette e altro ancora. Mentre la terra si fa sempre più arida, il mare risale verso monte, lungo il fiume Po che diventa sempre più salato. Le colture seccano e gli animali non fanno latte. In Italia l’ondata di gran caldo e siccità continua ad allargare i suoi effetti. 

Continua a prenderti cura di noi, o Signore: Kyrie eleison


Aiutaci a riconoscere e a coltivare i semi di speranza

  • La società civile si appella all'Europa e chiede la pace. Sempre più cittadini si rivolgono a Bruxelles per sollecitare un ruolo da protagonista nella fine del conflitto in Ucraina. Venerdì, la presentazione del documento firmato da diverse realtà pacifiste italiane. Chiediamo un’Europa adulta, che abbia a cuore la costruzione di una convivenza nel segno della fraternità, in linea con gli appelli del Papa. A firmare il testo, tra gli altri, il Consiglio italiano del Movimento Europeo, l'Associazione partigiani, l'Arci, la Rete disarmo e il direttore di Avvenire Marco Tarquinio. 

  • Alla “Carovana della pace”, promossa dal 26 al 29 giugno a Odessa, in Ucraina, che riunisce 175 associazioni, movimenti ed enti impegnati in azioni nonviolente e umanitarie, prenderà parte monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vice presidente della Conferenza episcopale italiana. Dentro le paradossali contraddizioni di una guerra che, in quattro mesi, secondo le fonti delle Nazioni Unite, ha registrato diecimila vittime civili, non possiamo non schierarci dalla parte di tutte le vittime testimoniando la non violenza attiva che è l’opposto dell’indifferenza - afferma monsignor Savino, che alla Carovana sarà accompagnato da due operatori di Caritas Italiana -. Contro la violenza, la sopraffazione, la guerra avvertiamo l’esigenza di essere una interposizione di pace nei luoghi di conflitto”

  • Vescovi africani: non c'è diritto a distruggere la biodiversità. Il Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (SECAM) ha reso nota una dichiarazione in cui si esortano i Governi a intraprendere azioni urgenti ed ambiziose per proteggere le diverse forme di vita. È la prima volta che la Chiesa africana prende posizione pubblicamente in questo ambito.

  • Al centro del Messaggio della Conferenza episcopale italiana per la 72ma Giornata Nazionale del Ringraziamento, in programma il 6 novembre 2022, i temi della custodia del creato, della legalità e delle agromafie. “Le scelte assurde di investire in armi anziché in agricoltura fanno tornare attuale il sogno di Isaia di trasformare le spade in aratri, le lance in falci”. È quanto affermano i vescovi italiani nel messaggio della Conferenza episcopale italiana per la 72.ma Giornata Nazionale del Ringraziamento, incentrato sul tema "Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto (Am 9,14). Custodia del creato, legalità, agromafie”.

  • Nasce L'Osservatore di Strada, il mensile che dà voce agli scartati. Il giornale in versione cartacea e online è realizzato dalla comunità di lavoro del Dicastero per la Comunicazione "con" i poveri, per restituire loro il diritto di parola. Ogni prima domenica del mese, dal 29 giugno, in occasione dell'Angelus in Piazza San Pietro, sarà distribuito proprio dai senza tetto ospitati a Palazzo Migliori insieme ai volontari. L'offerta di acquisto è libera.


Per la bontà che abita nei cuori e per coloro che si dedicano alla causa del bene: A te la lode e la gloria, O Signore: Gloria in excelsis Deo



Dona il tuo Spirito vivificante, o Signore, affinché le comunità del Vangelo non siano di morti che seppelliscono i loro morti, o di discepoli entusiasti a seguirti dovunque, e invece seguono se stessi, sempre a calcolare se conviene. Che nessuno si stanchi di seguirti, o Signore. Amen.


1Re 19,16.19-21    Gal 5,1.13-18

Lc. 9, 51-62


Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.


Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».

Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.


Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».


A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».


Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».


***


Questi versetti del capitolo 9 di Lc. segnano l'inizio di un'unità narrativa che incontriamo solo nel vangelo di Luca, la cosiddetta sezione del viaggio. Qui ha inizio e a 19,27 si compie. Gesù intraprende un viaggio dalla Galilea a Gerusalemme. È significativo che in questo momento il gruppo che cammina con Gesù stia attraversando la Samaria. In realtà non era usuale questo percorso per spostarsi dalla Galilea a Gerusalemme: era preferibile scendere nella valle del Giordano e risalire perché, come è risaputo, le relazioni con i Samaritani non erano pacifiche. Ma il Vangelo di Luca intende anticipare il dopo Gesù, quando cioè i suoi, nel nome del Vangelo, proprio quegli elementi di chiusura sociale, culturale e religiosa saranno definitivamente superati. La seconda opera lucana, gli Atti degli Apostoli, ci parlerà infatti del percorso inverso: da Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, fino ai confini della terra.

Gesù trasforma questo itinerario geografico in un percorso formativo suo e dei suoi. Nel pensiero dell'evangelista, il quale scrive il vangelo per i discepoli e le discepole che vengono dopo, c'è l'intenzione di comunicare il messaggio che la vita cristiana è un itinerario, una Via, una strada. Un continuo cammino quindi; mai ci si può sentire degli arrivati, mai ci si chiude nel palazzo delle certezze stabili e immutabili. Questo è il viaggio esistenziale che propone Gesù: un andare oltre se stessi per condividere il Regno, ossia l’azione e la presenza di Dio, con tutti.

Gesù vuole che, quanto ha intuito lungo il cammino realizzato finora, si condensi in una scelta di nuove relazioni con tutti. Lo vediamo perciò girare sulle strade, per i villaggi piuttosto che rimanere nel chiuso della sinagoga o del tempio. Questo è il senso dei versetti iniziali: “Mentre stavano compiendosi i giorni ... (letteralmente: mentre stavano riempiendosi insieme i giorni...). Questo linguaggio lo incontriamo quando Maria, la madre, sta per dare alla luce il figlio: mentre stavano riempiendosi i giorni...Nella decisione di intraprendere una strada. È la scelta di non chiudersi a nessuno e non prevalere su nessuno.

È una scelta che può costare un cambio di mentalità per Giacomo e Giovanni i quali vorrebbero risolvere i contrasti con la forza, addirittura con il fuoco dal cielo, come se la fede fosse una clava per sconfiggere gli altri. Per Gesù è primariamente questa la mentalità da cui allontanarsene decisamente. Ecco perché balza subito agli occhi la frase Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme … letteralmente sarebbe: indurì il suo volto. Noi esprimiamo la determinazione di una scelta con l’espressione stringere i denti. Ovviamente si tratta di una riconferma proprio di fronte a delle resistenze ed obiezioni che in prima istanza potrebbero sorgere all’interno stesso del sentire di Gesù.

Inizia così quel processo formativo verso i discepoli che educa a non essere superficiali con le decisioni da prendere: non si può mettere insieme la scelta del Regno di Dio, di apertura e il codice d'onore basato sull'orgoglio personale o di gruppo, sul solito modo di pensare, cioè di escludere, contrapporsi o vincere sugli altri.

I paradossi cui Gesù ricorre consapevolmente, che peraltro fanno eco alle scritture antiche del primo testamento (1Re 19, 19-21), vogliono rimarcare questa necessità di non cedere all'ambiguità: non cercare sicurezze perché il Figlio dell’uomo non ne ha, lascia che i morti seppelliscano i loro morti...non guardare all'indietro dopo aver preso mano all'aratro...ecc.

Non è difficile intravedere dietro queste parole le condizioni, o meglio, le tentazioni della prima comunità di fronte all'insorgere di nuove difficoltà. … Forse certi problemi si potevano evitare con un atteggiamento meno deciso e un po' tattico, diplomatico...

La determinazione evangelica nulla ha a che fare con il dogmatismo, con la rigidità. A volte pensiamo che le nostre buone scelte siano talmente buone e giuste da imporle anche agli altri.

Di fronte al rifiuto dei samaritani, i discepoli chiedono a Gesù di ricorrere a misure drastiche. Ma la verità non può essere imposta perché la verità va testimoniata, non imposta, perché ad essa si può aderirvi solo per fascinazione. Chi ne rimane affascinato ne è attratto e non torna indietro. Restando dentro il contenuto fondamentale del testo, potremmo dire: se tu rimani affascinato da questo messaggio di apertura, di superamento di tutte le ottusità, e prendi la ferma decisione di rimanere su questa strada, certamente non torni indietro! Tutte le proposte che vi resistono danno la sensazione di cose morte…Lascia che i morti seppelliscano i loro morti!

Credo che oggi sia arrivato il tempo della scelta convinta, profonda e consapevole ed il tempo della testimonianza umile, dolce, perseverante. Non quindi le contrapposizioni, i pensieri aggressivi e violenti, le difese che suppongono sempre nemici ed avversari.


Salmo 15

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita.


Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio animo mi istruisce.

Io pongo sempre davanti a me il Signore,

sta alla mia destra, non potrò vacillare.


Per questo gioisce il mio cuore

ed esulta la mia anima;

anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,

né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.


Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena alla tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.